l'insostenibile leggerezza dell'essere tra presente e passato

È il caos! Non bastano le disgrazie impreviste e devastanti che cambiano i destini degli uomini. E neppure i lutti naturali per farci rivedere gli atteggiamenti stupidi che mettiamo in campo per approcciare le giornate. Nella maggior parte dei casi ci comportiamo come se la vita non dovesse finire mai. Al momento ci sentiamo immortali. Accumuliamo beni per assicurare il presente e il futuro. Ci preoccupiamo del benessere fisico ma non facciamo il benché minimo sforzo per coltivare i valori veri e essenziali dello stare bene con gli altri. Il cosiddetto bene psicofisico collettivo è spesso dissociato dalle priorità individuali. E poi, basta un niente per gettarci nell'angoscia causata dall'incertezza e dalla caducità imposta dagli eventi. Basta un virus sviluppatosi naturalmente o in vitro, sfuggito di mano alla sapienza umana per rimettere in gioco ogni certezza. Dalla notte dei tempi le pandemie e ogni altro evento sovrumano sfugge al nostro volere ma, quello che è peggio, s...