martedì 31 marzo 2020

Tra il dire e il non dire

La televisione, il mezzo di comunicazione massivo unilaterale, riversa nelle case notizie e pensieri, reportage, documentari e documenti di attualità, storia, cultura e costumi da tutti i punti cardinali della terra.
Notizie valide e meno valide che rasentano la spazzatura mentale. Vere o false. Sta a noi sapere discernere e trarre le giuste conseguenze.

In questi giorni che siamo costretti a casa siamo diventati timorosi e deboli cavie da laboratorio, tolti gli altri impegni, tra una lettura e qualche altro svago che si può attuare dentro le mura domestiche, la maggior parte di noi subissati da certezze scientifiche ancora da testare. Ipotetiche cure vomitate dagli schermi, da perfetti videoti li assorbiamo senza potere replicare: siamo video dipendenti. E il telecomando è la nostra arma di difesa!

Anche se si rischia di cadere dalla padella nella brace, e rispettando le volontà dei conviventi. O si cambia canale o si spegne la tivvù.

E i numeri relativi ai contagiati e ai potenziali untori si devono pubblicare? È positivo allarmare ancora di più e rendere instabile la già precaria situazione sociale?


“Ecco, io ho 20.000,,,3000 ,,,7590... ecco questo bollettino di guerra tra infettati, tamponati, guariti o in isolamento che i nostri media danno continuamente in altri posti non si fa.”. Così Zaia, il governatore del Veneto.
E meno male che l'introduzione del governatore sembrava andare nella direzione opposta.

Basta! Black out. Click.

domenica 29 marzo 2020

Lavoro, dignità e economia al tempo del covid19

-di Antonio Levato- 
Essere precari è una disgrazia. Essere o restare senza lavoro è una tragedia. Disgrazia o tragedia, essere senza lavoro è la condizione evolutiva nel sistema capitalistico e il suo tramonto è un evento epocale che dovrebbe vedere moltitudini sterminate in rivolta. Invece non accade nulla. Eppure, esattamente un secolo e mezzo fa, qualcosa di meno tragico, come la tassa sul macinato, ebbe effetti esplosivi. C’è qualcosa che non torna. Ora che con il virus anche i governi, in genere assai più sensibili all’andamento dello spread che alla salute pubblica, sconsigliano, e a volte decretano, di non lavorare vuol dire che siamo alla frutta (geneticamente modificata). Se oltre a sconsigliarlo, il lavoro viene vietato, s’intende per ragioni superiori di salute pubblica, pure a quelli che ne hanno assoluto bisogno e senza offrire contropartite, vuol dire che siamo all’impazzimento e non lo sappiamo. Perché, è chiaro, chi è impazzito non lo sa, sennò non sarebbe pazzo. Ora finché il precario, il mille mestieri che vive di lavoretti, il rom che vive della raccolta del ferro, la badante ad ore, l’immigrato parcheggiatore abusivo, e se vogliamo dirla tutta pure lo spacciatore racimolano il poco, ma necessario alla “vita minima”, il resto dell’umanità può continuare tranquillo con il suo divanato #iorestoacasa. Oppure per dirla diversamente: finché, i soldi circolano e qualcosa “gocciola” pure in quelle mani, la vita non è atroce e si può anche guardare la televisione. Ma se questa condizione di fermo generale dovesse prolungarsi e quel “gocciolamento” dovesse prosciugarsi con chi prendersela? Col Covid, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Inps, con i tamponi? E la prevedibile gente in strada a dare l’assalto ai forni, oggi supermercati, da chi verrebbe fronteggiata? Dal volontariato, dalle dame di carità o dagli autoblindo dell’esercito già ora sulle strade? Il generale De Gaulle diceva che un paese come la Francia capace di produrre 1400 qualità di formaggi non sarebbe mai potuto decadere. Dubito che oggi lo ripeterebbe. Nel nostro piccolo noi abbiamo la pizza e Draghi prossimo capo del governo, così auspicano tanti, troppi.
Abbiamo anche una grande manifattura che, al posto di mascherine e di camici per il personale sanitario, produce i più belli abiti da sposa in Europa. Sento un bisogno irrefrenabile di lanciare piatti e conserve contro le pareti. 

Hiv, aids, corona virus qualcosa li unisce e non è il terrore

Complottista per caso.


Trasportata dal vento la pagina stampata si ferma sull'erba. Tra la natura sbocciata s'intravede qualche lettera. Le frasi sono frammentate: “virus elaborat... laborato den SARS-2... Cin... Us..”. Curiosamente avvicino le lenti e tento di decifrare la scrittura per rendere accettabile lessicalmente la notizia.

Tutto falso! Chiarisce l'autore dell'articolo. …

Intanto il terrore avanza! S'insinua quieto e scava tra le fobie nostrane. Si fanno, anche involontariamente ma sorrette dalla paura, similitudini con altre pandemie ormai messe sotto controllo medico dalla ricerca scientifica. Tra queste la trasmissione attraverso il contatto genitale del temibile e mai del tutto debellato virus che secondo alcuni studi sarebbe generato dalle scimmie, mi riferisco all'Aids! O hiv.
L'aids propagatosi con l'attività sessuale indiscriminata e non protetta!

Il sesso! Ricordate il sesso nella infezione saltata alla ribalta qualche anno addietro? Si diceva che la spregiudicatezza dei costumi sessuali, il turismo sessuale che cert'uni praticavano in vaste aree geografiche depresse dalla povertà e dai bisogni primari, trasformati, appunto, in facili oasi a basso costo per il piacere altrui.
Certo, se avessero saputo che andando a “caccia del piacere” avrebbero contratto e propagato una peste simile, definito con l'acronimo di Sindrome da Immunodeficienza acquisita, si sarebbero premuniti a dovere. Ma non avrebbero desistito!


È bene ricordare, fare il punto e ribadire cosa siamo stati capaci di generare:

l’AIDS è una malattia cronica, potenzialmente letale, causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Questo microrganismo, una volta entrato nel corpo, agisce sul sistema immunitario danneggiandolo e impedendogli di difendere il corpo dalle malattie. Da ciò l'immunodeficienza. La debilitazione e l'esposizione priva di difese anche al virus più elementare.

Il virus dell’HIV si trasmette da persona a persona prevalentemente attraverso i rapporti sessuali non protetti o il contatto diretto con il sangue, inoltre una madre infetta può contagiare il feto durante la gravidanza, o il bambino durante il parto o l’allattamento. Il virus dell’HIV anche senza trattamenti farmacologici può impiegare diversi anni prima di indebolire il sistema immunitario al punto da sfociare nell’AIDS conclamato.

Non esiste ancora una cura o un vaccino definitivi contro l’AIDS, ma esistono farmaci in grado di rallentare in modo decisivo il decorso della malattia permettendo in questo modo di condurre una vita normale per tantissimi anni.

L'assurdo è che diverse persone sono state contagiate da partner occasionali, intollerabile, invece è, per quanti non siano andati a cercarsela perché fedeli e monogami ma che si sono trovati nella situazione di dovere convivere con la malattia.

Sta accadendo la stessa cosa con il covid19!

Laboratorio o no!, il virus che attacca i polmoni porta alla morte i pazienti debilitati, privi cioè degli anticorpi che lo fronteggiano e annientano.

Hiv, aids, covid-19, qualcosa li unisce. Il massimo comun denominatore terrorizza i più.

Che fare?
Niente! Per il momento non esistono vaccini. Unica difesa è la prevenzione indicata dai sanitari.

Ora solare o ora legale ancora x quanto?

Buongiorno! Spostato avanti le lancette dell'orologio?

A chi fosse sfuggito questa notte è tornata in vigore l'ora legale. Le 02 si sono trasformate in 03. e questa volta poche persone possono lamentare di avere perso un'ora di sonno.

La pandemia ha fatto perdere sonno a tutti e la vita ai più deboli.

Eppure la vita continua a dare manifestazioni di carattere naturali imprescindibili dai voleri umani.
L'asse terrestre inclinato quel tanto che basta permette ai raggi del sole di baciare con un'ora d'anticipo la crosta della calotta più a sud del polo nord.

Oggi in Calabria il sole brilla alto. Il cielo è terso di un colore azzurro chiaro che non lascia spazio a pensieri depressivi.

Per il momento l'italia, presa com'è dall'emergenza covid-19, mantiene la possibilità del cambio 'orario' visto che il governo Conte non ha depositato nessuna decisione a Bruxelles in merito. D'altronde è un non problema che può essere risolto in qualsiasi momento.
Anzi no:

C'è un colpo di scena per quanto riguarda l'abolizione del cambio tra ora Solare e ora Legale e sta già facendo discutere.
L’Italia ha detto no!
Nel nostro Paese resterà ancora in vigore il doppio orario: il governo italiano ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale, senza variazioni.
E mentre in alcuni paesi dell'Unione Europea la decisione è stata presa, l'Italia ha tempo ancora per altri due anni per valutare se è il caso di adottare un unica forma per misurare il tempo.

Perché, comunque, non iniziare da questo semplice quesito per unificare davvero l'Europa?

Si tratta di una decisione paradossale per certi versi. E mantenere il continente Europa diviso in tanti fusi orari diversi induce a pensare che le piccole cose rispecchiano quelle grandi. Grandi temi come l'empatia, la solidarietà, le culture degli usi e dei costumi non possono determinarsi varcando la frontiera di Ventimiglia o del Brennero dove ancora si potrebbe dover portare avanti o indietro le lancette dell'orologio come se avessimo varcato i confini del giorno e della notte.


sabato 28 marzo 2020

Solidarietà, imperativo categorico in EU

Se non ricordo male al tempo della caduta del “muro di Berlino” tutti abbiamo gioito. Abbiamo gridato forte la nostra felicità per la riunificazione delle famiglie tedesche che erano state divise, fisicamente, con un cordone di filo spinato prima, e, da un muro di cemento, poi. Persone rimaste loro malgrado, nel giro di poche ore, prigioniere in campi avversi. Parenti, conoscenti, fidanzati che per potersi vedere dovevano infrengere la legge dei despoti.
L’assurda decisione politica dei leader tedeschi divise in due Berlino! e chi si trovava dall’altra parte della città nella fatidica notte del 13 agosto 1961 non potè fare ritorno nella propria casa.


Il crollo del muro avvenne nel novembre del 1989; il nove novembre. E noi gioimmo.

Empatia a parte, scorrendo le cronache dell’epoca e spulciando tra le news c’è una nota snella di Milena Gabanelli che illustra il prezzo pagato dal resto del mondo per la riunificazione della Germania.

L’Italia partecipò con 39,6 miliardi e l’Europa 37,1 miliardi di €.
ricordi ANCHE TU Angela?   

Se si vuole dare reale corpo concretamente all'unione degli stati europei questo è il momento per dimostrazioni nette, senza tentennamenti, bandendo gli egoismi e gli interessi dei singoli stati, favorendo al singolo stato l'interesse comune di tutta l'Europa anche a costo di sacrifici collettivi dei quali non si conosce la durata e il prezzo finale da pagare. Altrimenti non vi è motivo che esista una UE concepita su norme economiche e di  freddi bilanci nazionalisti

Coronavirus, annotazione odierna

Capua,virus deriva da serbatoio selvatico - "Il Covid-19 è un virus che deriva dal serbatoio selvatico. Non sappiamo ancora quante specie animali abbia colpito prima di arrivare all'uomo. Vorrei dire ai complottisti che il codice a barre, la sequenza, di quel virus di cui si parla nel TgrLeonardo, è parte integrante della pubblicazione". Lo ha detto al Tg1 delle 20.00 la virologa Ilaria Capua che dirige l'One Health Center of Excellence, all'Università della Florida, in merito alle polemiche nate da un servizio del Tg Leonardo del 2015. La trasmissione parlava di un pericoloso supervirus creato in Cina. "Quindi - ha detto Capua al Tg1 - se il Covid-19 fosse stato vicino a quel virus lì lo avremmo saputo subito il giorno dopo".



"Scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Serve solo per motivi di studio ma sono tante le proteste". Comincia così il servizio del Tg3 Leonardo del 16 novembre 2015; l'introduzione di copertina si conclude con una domanda: "Vale la pena rischiare?". "E' un esperimento certo ma preoccupa tanti scienziati - un gruppo di ricercatori cinesi innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato da topi. E ne esce un supervirus che potrebbe colpire l'uomo".   "Resta chiuso nei laboratori, ovvio. Serve solo per motivi di studio; ma vale la pena correre il rischio, creare una minaccia così grande solo per poterla esaminare", viene detto in studio dopo la sigla e prima di lanciare il servizio di Maurizio Menicucci. "Vecchio quanto la scienza il dibattito sui rischi della ricerca - viene spiegato nel video - in fondo è il mito di Icaro che cade per avere sfiorato il sole con le ali di cera progettate dal padre Dedalo. Lo rilancia un esperimento realizzato in Cina, dove un gruppo di studiosi è riuscito a sviluppare una chimera, un organismo modificato innestando la proteina superficiale di un coronavirus trovato nei pipistrelli della specie piuttosto comune, detta 'naso a ferro di cavallo', su un virus che provoca la Sars, la polmonite acuta, anche se in forma non mortale nei topi si sospettava che la proteina potesse rendere l'ibrido adatto a colpire l'uomo, e l'esperimento lo ha confermato".

Complotto a parte. Una domanda sorge spontanea: essendo, gli studi conosciuti e condotti da eminenti scienziati, portati avanti nei laboratori cinesi e americani, come mai è così difficile trovare una soluzione e fabbricare in laboratorio un antivirus?

"E' proprio questa molecola, detta SHCO14 - prosegue il servizio - che permette al coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie, scatenando la sindrome. Secondo i ricercatori inoltre l'organismo, quello originale, e a maggior ragione quello ingegnerizzato, può contagiare l'uomo direttamente dai pipistrelli, senza passare da una specie intermedia come il topo. Ed è appunto questa eventualità a sollevare molte polemiche. Proprio un anno fa il governo Usa aveva sospeso i finanziamenti alle ricerche che puntavano a rendere i virus più contagiosi ma la moratoria non aveva fermato il lavoro dei cinesi sulla Sars che era già in fase avanzata e si riteneva non così pericoloso; secondo una parte del mondo scientifico infatti non lo è: le probabilità che il virus passi alla nostra specie sarebbero irrilevanti rispetto ai benefici. Un ragionamento che molti altri esperti bocciano. Primo, perché il rapporto tra rischio e beneficio è difficile da valutare, e poi perché specie di questi tempi è più prudente non mettere in circolazione organismi che possano sfuggire o essere sottratti al controllo dei laboratori".

venerdì 27 marzo 2020

Corona virus e masturbazioni mentali

Qualcuno dice di sclerare a causa dell'isolamento forzato. Dice di non farcela più ad essere sottoposto ai “domiciliari” dal virus covid19 e dalle scelte che i governi stanno mettendo in campo per minimizzare il più possibile il propagarsi del contagio.

Vediamola così:

non per voler essere pessimisti o ottimisti a prescindere, ma il momento è quello che è. Dobbiamo adattarci alle misure preventive imposte. Ne va del nostro benessere.

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? quindi? 

Mezzo pieno!
Mezzo pieno se consideriamo la possibilità che abbiamo difronte al contagio virulento. Dobbiamo pensare positivo. E meditare, ripensare alle priorità fin ora impilate nelle scale dei valori soggettivi ed eventualmente ribaltarle.

Lo so, è difficile ripensare la gestione caotica delle metropoli e del formicaio laborioso di cui facciamo parte nel bene e nel male. Ma questa fermata obbligata ci offre l'opportunità di farlo. Anzi ce lo impone!

Quando lessi “Cecità” di Josè Saramago era il 1998.
Lo scenario che lo scrittore offrì riga dopo riga, pagina dopo pagina, era terribile ma alla fine, come in tutte le letture d'autore, dopo avere viaggiato con la mente e vissuto in prima persona i disagi e le possibili soluzioni suggerite, la soluzione arriva. Una soluzione catartica. Liberatoria e densa di nuovi interrogativi. Nuovi propositi.

Corroborati da punti di domanda personalissimi che, se contestualizzati con le notizie apprese dalle news di questi giorni, generano in noi ulteriori analisi.

Al momento rimane una sola alternativa:
Dare per buona la smentita proveniente dal mondo scientifico. E cioè che il virus micidiale non è stato creato in laboratorio e usato come arma batteriologica per sovvertire i poteri.

Anche se gli interrogativi, legittimamente affiorano,
chiediamo :
sperimentazione? E perché? 

Se è vero che gli studi si attuano per anticipare malattie e arginare pandemie. Evitare, appunto, scenari apocalittici, all'umanità. Chi ha commissionato la ricerca? Perché è stata sospesa senza generare un vaccino e dare concretezza alla sperimentazione? Troppo semplice concludere che lo studio voleva evidenziare la nocività del consumo di carne di pipistrello per l'uomo. Tanti altri alimenti animali gonfiati con estrogeni e antibiotici fanno male alla salute ma mai nessuna cordata scientifica si è premurata di fare studi.

Bando alle masturbazioni mentali. Il dato concreto è che siamo tenuti a rispettare le linee guida dettate dal governo!
la cosa migliore, al momento è:
Menarcela di meno e magari sfruttare il tempo con qualche buona lettura. Avremo tempo in seguito, quando saremo usciti dall'emergenza per chiedere spiegazioni più pertinenti a chi di competenza.


mercoledì 25 marzo 2020

A te che ami

Angeli o demoni?

In ognuno di noi c'è, in qualche istante dell'esistenza, voglia di mettersi in gioco.
Vanità? Megalomania? Sfida? Passione?

No saprei al momento dare una definizione certa. Quello che mi sento di dire è che per combattere le solitudini e la voglia di sentirsi vivi, in una parola, donarsi al mondo, c'imbarchiamo su sentieri creativi. E non importa se conosciamo i tranelli che si celano lungo la strada intrapresa. Intendiamo superare ostacoli e sfide che si presentano di volta in volta.

"dietro le quinte" polimaterico, anno 2019


Accade in pittura, recitazione, nel campo della musica, insomma in ogni azione dedita all'arte e alla cultura che racchiude bellezza e voglia di donare un pezzo di sé al resto del mondo.

C'è chi scrive per narrare passioni, raccontare storie realmente accadute in chiave poetica. Chi scrive per lasciare testimonianza storica del suo passaggio o di quello altrui. Chi intona versi dedicati all'amore. Chi invoca preghiere o odi a entità astratte. Chi dedica studi e ricerche o cita personaggi realmente esistiti ma sublimati dalla valutazione partigiana e messi, appunto, nella nicchia degli eroi.

E ci sono gli attori che amano far rivivere personaggi e storie; fatti realmente accaduti o poemi epici tramandati nel tempo di bocca in bocca. Episodi visionari che cavalcano le ere scivolando sulle coscienze risiedendovi a volte. Ed è qui che li ritroviamo. Vitali! Saggi Episodi millenari emendati dalla barbarie del “pensiero critico” svincolati dal profitto e dal pragmatismo dell'incoscienza umana. Da Esopo a Omero. Ai contemporanei. Ai narratori di ogni tempo. A quelli che hanno dovuto nascondere per necessità la loro vera natura. A quelli che hanno trasformato la realtà in poesia creativa. A quelli che... angeli o demoni hanno tenuto vivo il fuoco della passione per la creatività fine a sé stessa.

martedì 24 marzo 2020

Cucina terapeutica

Arresto forzato delle attività giornaliere.


Vi sono dei momenti che devi fermarti e non potere fare più quelle attività che ritenevi normali. Gesti e impegni quotidiani subiscono modifiche necessarie imposte da situazioni contingenti che esulano dalla tua volontà.

Che fare in momenti simili?

Ginnastica a corpo libero. Cyclette. Letture. Film. Giochi on-line. Giardinaggio. E poi?
E poi si mangia! Perché allora non dedicare un po' di tempo alla preparazione degli alimenti.

Impegnarsi in cucina, magari rispolverando il vecchio quaderno della nonna? Quel quaderno stilato con cura, scritto sotto dettatura con passione per non disperdere gusti e esperienze antiche?

Il fermo forzato ci dà la possibilità di fare cose che in condizioni normali diventano un surplus negli impegni della giornata scandita da orari di lavoro, scuola, palestra, shopping e altre attività.

Cucinare è rilassante.

Impastare, amalgamare ingredienti è un'azione terapeutica che, oltre a farci stare bene con noi stessi, concretizza gli entusiasmi e alimenta l'amore per la famiglia.

Non importa il risultato finale, anche se non è da sottovalutare un buon piatto ben riuscito rispetto a una ciofeca, ma, importante è provarci.

lunedì 23 marzo 2020

Musumeci tornare a casa è legittimo

Isteria collettiva.

L'ignoranza dei leader alimenta l'isteria collettiva,

ci sono momenti storici in cui tutti indistintamente devono abbandonare le proprie convinzioni e collaborare affinché il bene comune prevalga sugli egoismi individuali. E quello attuale è uno di quei momenti!

Evito di rispondere e commentare gli azzardi mentali vomitati sulle piattaforme del web perché le ritengo inutili e fuorvianti. A nulla varrebbe contestarle! Anche perché le reputo prive di fondamenta sane dal punto di vista mentale. C'è del livore sversato a piene mani da ipocondriaci e minorati mentali che si sentono vittime sacrificali. Individui che se la prendono con tutti, attenti alla propria salute e al benessere personalissimo.

Capipopolo che fanno il paio alimentandone le paure sono indegni della posizione che detengono!
Loro sono parte attiva del Governo Nazionale! Governatori! O presidenti di regione. Sindaci. Parlamentari. Onorevoli pochissimo onorevoli che giocano a rilanciare espedienti e soluzioni assurde pur di tenere alto il clima guerraiolo e aggiungere consensi con farneticanti teorie d'azioni contro il virus e nel contempo tenere alto il compito dell'economia e della finanza.

Dimenticano, i signori portatori d'acqua putrida, che al momento l'unica soluzione consiste nello stare ain stand-by. Sadd'ha sta' a casa! Lo dimostra la politica adottata dai Paesi che sono riusciti a contenere e bloccare i casi di covid-19. La Cina e il Sud Corea hanno adottato misure drastiche. Pur sapendo di subire un colpo d'arresto importante nell'economia nazionale non hanno esitato a mettere in quarantena le produzioni di fabbriche e altri prodotti non ritenuti di prima necessità.

Ma veniamo a noi. Nel nostro piccolo assistiamo all'isteria del presidente siciliano.

Musumeci urla contro il governo nazionale e calabrese perché i suoi corregionali, tutti siciliani che vogliono tornare in Sicilia per trascorrere il periodo di isolamento nelle vicinanze dei propri affetti, invadono l'invaso di Villa S.Giovanni per imbarcarsi e tornare a casa.

L'assalto all'ultimo traghetto per Messina! Non è problema suo. Musumeci se ne lava le mani. Tenta di urlare più forte e passare la palla a Conte, titolare del governo nazionale e Santelli, governatrice della Calabria.

No! decisamente abbiamo perso i lumi della ragione.

Tornare a casa è un atto d'amore legittimo. Tutelare sé stessi, familiari e conterranei è un obbligo morale da non dimenticare mai. La classe dirigente è tenuta a predisporne le strategie e svilupparne i mezzi affinché ciò avvenga nei modi urbani previsti dalla nostra cultura.

domenica 22 marzo 2020

Pandemia e solidarietà

In trincea.


Ci ha costretti un microbo piccolo piccolo. Un essere vivente microscopico invisibile ad occhio nudo è riuscito a farci riconsiderare il tempo, il suo valore e la necessità reale degli uomini.

Anche i grandi capi e i piccoli portatori d'acqua che hanno gridato, sbraitato sconcezze si sono dovuti ricredere. Finita la chiassosa quanto inutile messa in scena politica anche i più facinorosi hanno dismesso la maschera opportunista, hanno fatto meno selfie e postato meno cazzate sui profili.

Davanti alla necessità di sopravvivere letteralmente alla pandemia esternano allarmanti sensazioni amplificate dall'emergenza quotidiana che tocca chiunque nel mondo.

Trump dall'USA finalmente ha capito. Capitola anche lui e inizia una terapia d'urto. L'America si isola! E adotta misure drastiche lasciando per il momento da parte i problemi connessi alla borsa.
Finalmente anche Trump pensa un po' alla ricchezza che è la VITA. E il rispetto della stessa.

La pandemia è riuscita laddove gli Stati più industrializzati e inquinanti del globo terrestre a porre uno stop seppure strumentale alle emissioni di gas serra.
Il covid-19 ha mietuto vittime. Ha bloccato le attività non prettamente necessarie. Ha imposto un'austerità comportamentale necessaria al mantenimento della VITA.

Nella novella “Arca di Noè” c'è posto per tutti. Viaggiamo insieme verso nuovi orizzonti fisici e nuovi bagagli mentali sfrondati dai personalismi egoistici, almeno si spera!

Questa volta non è un Dio sovrannaturale a farci imbarcare, stare accorti e uniti nell'ambage, e portare con noi il perpetrare della vita. C'è una selezione naturale che determina la vita e la morte dei contagiati a volte pilotata dalle necessità degli uomini. È amaro a dirsi ma è così.

L'immunità di gregge evocata da Johnson non c'entra. E non è attuabile! Sarebbe disumano!
E la scienza, la ricerca scientifica deve essere al servizio della VITA! Sempre.


sabato 21 marzo 2020

La spesa al tempo del coronavirus

Catanzaro ore 14,30.

telefono prima di mettermi in macchina per recarmi al supermercato e comprare alcune derrate alimentari necessarie come la farina, il latte, gli affettati e qualche lisciotteria per rendere l'attesa meno amara.

Dall'altro capo del telefono una voce di uomo risponde: pronto, dica signore... “mi scusi volevo chiederle se c'è molta gente” … no signore, in questo momento c'è poca gente... “grazie. Vengo immediatamente!”.

Nel giro di qualche minuto arrivo nel parcheggio del supermercato. Prendo la borsa della spesa e mi appresto verso l'entrata. !!! una fila interminabile ostruisce il passo!!! il vigilantes ha ordini ben precisi: non più di un cliente alla volta!



Eppure il dipendente aveva detto che c'era poca gente. Forse si riferiva all'interno del locale. Non aveva gettato lo sguardo fuori dove c'è un nutrito serpentone di donne, uomini e relativi carrelli vuoti.

La spesa può attendere! Proverò più tardi. Domani. Forse. Di sicuro mi farò bastare quello che ho già in casa. Dovrà passare prima o poi l'emergenza e la corsa frenetica nella direzione dei supermercati. A dopo...

venerdì 20 marzo 2020

Calabria, Giunta Santelli al completo

In pieno clima di coronavirus la Calabria si dota delle massime cariche istituzionali. La giunta è composta!

Alcuni nomi sono noti altri meno. Faccio un giro sul web. Le notizie sono scritte e dettate dalle condizioni “umane” di parte. C'è scritto di tutto. Io voglio, come sempre, fidarmi e prendere il meglio. Essere positivo e sperare nella buona fede dei nuovi designati.
Lo voglio con forza per il bene della nostra regione. E chissà che non sia la volta buona nonostante certi ossimori. ... che sanno d'incesto politico vecchio stampo ...



Un giudizio complessivo sulla nuova giunta? -chiede il giornalista al neo vice presidente della regione Calabria-

«Jole ha fatto un bel lavoro. Siamo molto diversi gli uni dagli altri, ma vedo grandi competenze ben distribuite. Finalmente ci sono le persone giuste al posto giusto. Adesso tocca a noi aggiungere alla giustezza della prima prova di questo vestito anche la giustezza di saperlo indossare per il futuro».
Ha avuto un mucchio di deleghe. Quali saranno le sue priorità?
«Tutte le mie deleghe sono collegate. Nella cultura e nell'identità rientrano anche lo sviluppo delle arti e dei commerci. La cosa importante è andare a recuperare quello che già abbiamo, cioè un patrimonio artistico, culturale e identitario assolutamente unico nel panorama delle regioni italiane. Ogni goccia del nostro sangue è composita come un arcobaleno. In questo tempo di grande disagio e disordine sociale, unire tutte queste deleghe significa dare alla Calabria la possibilità di rendere ciò che è in potenza in “pane” quotidiano».
Programma ambizioso.
«Lavoro, tranquillità, sicurezza, benessere. Tutto questo può consentire ai giovani di non partire più. Mi permetta di aggiungere una cosa».
«È vero che i nostri ragazzi sono stati mandati dai genitori a studiare fuori, ma appena è arrivata la paura della morte, quegli stessi ragazzi sono scappati di notte per tornare dai nonni, magari mettendoli in pericolo, ma senza riuscire a a stare lontani da casa. Se tutti quelli che sono scappati oggi cominciassero a pensare che è meglio non partire più, forse la Calabria comincerebbe a produrre quella ricchezza che qualcuno ha cercato di estirparle».

Ecco l’identikit della Giunta Regionale Calabrese:

  • Jole Santelli – Forza Italia – 51 anni – Cosenza – Presidente, ha tenuto per sè le deleghe a promozione e immagine della Calabria e dei suoi asset strategici turismo, cultura, agricoltura, ambiente e paesaggio. Politiche giovanili. Spettacolo e grandi eventi, film commission, sport. Programmazione nazionale e comunitaria, agenda digitale, affari generali, zes, sviluppo del porto di Gioia Tauro, formazione professionale, tutela della salute, nonché i rimanenti ambiti non delegati ai singoli assessori
  • Nino Spirlì – Lega – 58 anni – Taurianova – VicePresidente e Assessore a Cultura, ai beni e attività culturali, musei, teatri e biblioteche, associazionismo culturale. Politiche del commercio e dell’artigianato. Legalità e sicurezza.
  • Sergio De Caprio – Tecnico voluto da Jole Santelli – 59 anni – Montevarchi – Assessore all’Ambiente.
  • Sandra Savaglio – Tecnico voluto da Jole Santelli – 53 anni – Cosenza – Assessore a Istruzione e Ricerca Scientifica.

mercoledì 18 marzo 2020

Perché un nickname

Pseudonimo. In italiano si dice pseudonimo mentre nel web dove sono in auge i termini in inglese si dice nickname.

Lo pseudonimo si è sempre utilizzato, si è impiegato in letteratura per nascondersi dalla censura ma anche per modestia oppure, semplicemente, per mantenere una certa riservatezza, o privacy, per restare in tema e al passo coi tempi.

Personalmente lo uso perché mi è stato insegnato che mantenere un profilo basso è indicato per evitare distrazioni in chi legge. Per e negli interlocutori è meglio spronare l'immaginazione durante la lettura specialmente in un momento come quello presente in cui tutti sperano di avere visibilità interstellari, per evitare distrazioni e potersi confrontare sul piano intellettuale senza pregiudizi.

Il chiasso mediatico che spesso si sviluppa sui social, specie il pettegolezzo che si alimenta alle spalle dell'ignaro bersaglio, verte a delegittimare i pseudo avversari. Sì, per le menti meschine non c'è arma migliore che attaccare alle spalle. Per loro è l'unico modo per aprire varchi e farsi strada in qualsiasi campo.

L'onestà intellettuale invocata è uno scudo alla loro meschinità. Alla loro pochezza di uomini e-o donne. Alla loro miserevole esistenza di “persone che si sono fatte da sole”.

Self-made person's.

Quanta cattiveria e quanto male hanno disseminato per raggiungere il posto in cui si trovano?

Certamente le persone che si son fatte da sole non hanno usato pseudonimi. Loro hanno messo in primo piano il proprio cognome e nome e anche il casato, gli amici influenti reali o presunti.

Come? Sono pochi?
Noo! Non sono pochi! Io ne ho incrociati moltissimi sulla mia strada. Nessuno ha avuto “l'onestà intellettuale” di controbattere analisi che, nel mio piccolo, ho azzardato per amore culturale e passione sociale. Tutti hanno sorriso. Ammiccato. Stretto mano e abbracciato. Ho dialogato e scritto senza alcun ritorno personale e economico. L'ho fatto perché attratto dal momento. Ho contestualizzato intime sensazioni suscitatemi da eventi culturali, esposizioni d'arte. Musica e spettacolo, arte, bellezze naturali. Davanti ai quali la commozione mi ha tolto il fiato.

Ho esternato e lo rifarei anche per coloro i quali non hano saputo apprezzare la spontaneità... la vita è una lotta. E questo tipo di lotta la lascio volentieri agli altri.

Buona vita!

La vita continua

L'amore al tempo del coronavirus.


Flertare in tempi di pandemia è commovente.

La brunetta, caschetto liscio di capelli appena stirati, tipo fai da te, cammina a passo svelto lungo la strada deserta. Leggins neri, giubetto fuxia e borsetta capiente a tracolla.

Parla al telefono. Qualche decina di metri dopo è ferma accanto ad una macchina. Il ragazzo scende e parlano a distanza di sicurezza come impone il dl governativo varato da Conte.

“Dove vai?”. Oh mamma sto qua sotto! “Sì ma questo tuo amico lavora?!”. Sì lavora. “Mi raccomando fai attenzione...”.

Queste le poche parole che mi sono giunte all'orecchio.


Lei gesticola. Lui la ascolta con le braccia conserte. Sembra leggermente in imbarazzo. Non so se per l'incontro, forse il primo, o per paura del contagio.

Lei è più spigliata. “... una ragazzina di terza mi dice: prof come faccio a connettermi con zoom... Devi fare così...”. Parlano vicini alla macchina ferma al bordo strada.

È una bella giornata di sole. È primavera. Il mandorlo è fiorito. Gli uccelli cantano inni alla vita e gli innamorati sprigionano adrenalina. Sana, contagiosa adrenalina. E la vita continua a scorrere

martedì 17 marzo 2020

Catanzaro, sanificazione emergenza virus covid-19

Tra la mezzanotte e le prime ore del mattino, tra mercoledì 18 e giovedì 19 marzo, si attuerà il piano di sanificazione messo a punto dal comune di Catanzaro nei quartieri a sud della città.

Questi iquartieri interessati:

dalla mezzanotte di Mercoledì 18 e Giovedì 19 marzo alle 06:00.
· Fortuna
· Corvo
· Aranceto
· Conti Falluc
· Lucrezia della Valle
· Germaneto

Un intervento straordinario di disinfezione antimicrobica di una settimana su tutto il territorio del Comune di Catanzaro per contrastare l’emergenza coronavirus. E’ quanto ha disposto il sindaco Abramo al fine di salvaguardare l’igiene e la salute pubblica attraverso un cronopogramma che partirà nella notte tra venerdì e sabato 14 marzo e terminerà venerdì 20 marzo interessando vie, piazze, giardini pubblici di tutti i quartieri. Ad effettuare gli interventi, predisposti dal settore igiene ambientale, saranno gli uomini della Sieco con l’ausilio di un mezzo dotato di impianto di nebulizzazione a lunga gittata e pompe nebulizzatrici a spalla per le vie non facilmente raggiungibili.

lunedì 16 marzo 2020

Dio protegga gli inglesi

Immunità di gregge. Per Boris il barbaro.

Ognuno ha la guida che si merita. In questo caso il pastore è amico del lupo.

Il popolo britannico si fida di Boris Johnson? Sembrerebbe di sì!

Allora tanto vale seguirlo direttamente sulla rupe e, lui per primo, gettarsi a testa in giù sulle rocce.

Sembra assurdo. Ma ormai non c'è più niente che faccia sorprendere. Il popolo caprone segue a testa bassa le direttive dei pastori ciechi e sordi.

O forse anche in GB c'è la crisi. Non hanno soldi da destinare allo stato sociale ed eliminano il problema all'origine. Tanto, di sicuro a rimetterci le penne sono i più poveri e indifesi. Le classi sociali prive di blasoni.

Che Dio protegga gli Inglesi. 


Lavoro da casa, cosa serve sapere?

Telelavoro. Lavoro agile. Smart working.

Tre modi di dire “lavoro da casa” senza vincoli di orari di lavoro ma col vincolo di centrare l'obiettivo lavorativo secondo i criteri organizzativi del lavoro stesso svolto fuori dalle sedi canoniche.

Questo in sintesi è lavorare da casa. Ma per potere espletare le mansioni secondo gli accordi contenuti nella Legge n. 81/2017 che pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone) sono necessarie due cose:
  • una rete vpn per essere sicuri e al riparo da malintenzionati (hacker) e

  • possedere lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale); per tutti i soggetti già in possesso delle credenziali di accesso al portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si potrà utilizzare l'applicativo anche senza SPID.

Vediamo cos'è e a che serve una rete vpn:

il collegamento vpn reindirizza il tuo traffico internet attraverso un server remoto specificamente configurato, nascondendo il tuo indirizzo IP e criptando tutti i dati che sono inviati o ricevuti. Cosicchè chiunque intercetti i tuoi dati, essendo criptati, appariranno come simboli difficili da decifrare.

Una VPN è dunque un particolare servizio di rete che può essere utilizzato per criptare il traffico Internet e, di conseguenza, proteggere la propria identità online.
In ambito prettamente aziendale, una VPN può essere paragonata ad una estensione geografica della rete locale privata (LAN) e che, quindi, permette di collegare tra loro, in maniera sicura, i siti della stessa azienda dislocati sul territorio.
Per farlo, viene sfruttato l’instradamento dei pacchetti di dati tramite il protocollo IP per il trasporto su scala geografica: questo permette, di fatto, di realizzare una LAN “virtuale” e “privata” ma del tutto equivalente ad un’infrastruttura fisica di rete dedicata.

domenica 15 marzo 2020

La gioia al tempo del coronavirus

Diario cittadino: 5°giorno di quarantena.

Anche stasera alle 18 in punto è partito il flash mob dai balconi.

La play list di oggi è:

l'Inno di Mameli; Azzurro di Celentano; Il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano; 50 special di  Cesare Cremonini; nonché la struggente colonna sonora de “La vita è bella” musica di Piovani e la splendida voce di Noa.
E poi il caos: l'Ave Maria del 5°piano che fa a gara con i ritmi dei giovani del 1°. luci psichedeliche, flash... back, balli e improvvisazioni estemporanee.
gioia? isteria? voglia di normalità? chiamatela come volete. Io dico che è voglia di normalità.

Sto incominciando ad abituarmi a questi appuntamenti serali. Sarebbe bello se continuassero ad esserlo anche dopo. Un appuntamento per e con la voglia di essere. Esistere. Per scambiare empatia. Resilienza. Volontà di superare insieme un momento buio che la vita ci ha riservato.

Un momento che è servito per renderci migliori. Pensare agli altri oltre che a noi stessi e ai congiunti più prossimi.

Forse possiamo dire con i dovuti distinguo che i momenti difficili servono per fortificare i rapporti umani e non dare niente per scontato.

Buona vita a tutti!




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