Catanzaro, 'nte l'orticeddhu e tutti

E stamattina mi è crollato un altro ricordo piacevole. Lo custodivo gelosamente insieme alle cose belle della mia infanzia. Era il luogo dei giochi spensierati e delle ore trascorse all’aria aperta in compagnia dei miei amici e compagni di classe dopo l’espletamento delle lezioni. Villa Trieste mi si è presentata ostile fin dall’ingresso di viale dei normanni: erbacce, cassonetti colmi e divelti lungo le scale ristrutturate e con passamani imponenti. Un tempo le scale immettevano ai “cento metri”, un rettilineo pianeggiante lungo cento metri, oggi sfociano in una area definita in gergo dialettale “l’orticeddhu”, l’orticello. Differente, oggettivamente, dall’orticello curato da mani esperte e sapienti che dona frutti, " ‘nte l’orticeddhu e tutti" regna l’abbandono e il degrado. Il vandalismo non è maggiore rispetto ad altri spazi comuni imbrattati e violentati dalla goliardia pruriginosa ma si vede, e non è un bel vedere. Catanzaro, villa trieste