uccisi dalla teoria dei profitti

Un'altra vita si è spenta. Dopo otto giorni di agonia, Angelo, 54 anni e nessuna prospettiva davanti, se si esclude qualche sporadica chiamata a progetto, Angelo, l'operaio disoccupato che si è dato fuoco davanti a Monte Citorio è morto.

E se in Italia c'è chi si lascia prendere dal panico e si da fuoco per contestare la negazione della dignità sociale dei cittadini rimasti vittime della speculazione dei mercanti di carne umana, in sud Africa gli operai che rivendicano salari migliori cadono decimati dalla pioggia di fuoco erogata copiosamente dalla polizia asservita al potere economico della società inglese proprietaria delle miniere che agita lo spauracchio dei licenziamenti.


La società mineraria Lonmin a Marikana, terzo produttore mondiale di platino, ha spostato "L'ultimatum finale a lunedi 20 agosto dopo i fatti di giovedì scorso", ha detto Gillian Findlay portavoce della multinazionale britannica che a Marikana detiene il 12% della propria produzione di platino, metallo prezioso di cui il Sudafrica ha l'80% delle riserve mondiali.

"Per i minatori - ha spiegato - è un'ultima chance di riprendere il lavoro o di esporsi ad un possibile licenziamento". Interpellati dalla Afp, alcuni minatori in sciopero hanno dichiarato stamattina che non intendono tornare in miniera in segno di rispetto verso i colleghi uccisi dalla polizia e se la direzione di Lonmin non risponderà alle loro rivendicazioni salariali "E' un insulto pensare che possiamo tornare al lavoro mentre molti di noi sono morti e tanti sono stati feriti", così a risposto Zachariah Mbewu a nome di tutti i lavoratori, dicendosi certo che nessuno dei minatori si presenterà al lavoro. Negli scontri con la polizia del 16 agosto sono stati uccisi 34 manifestanti, 78 sono stati feriti e 259 arrestati. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta. le forze dell'ordine sostengono di aver agito per "legittima difesa".

"La nazione è sotto shock e nel dolore", si legge nella nota della presidenza che annuncia la settimana di lutto in memoria delle 44 persone uccise negli incidente di Marikana". Prima del massacro di giovedì scorso, 10 persone, tra cui due poliziotti, erano morte negli scontri alla miniera di Marikana.
Può l'avidità, il guadagno, l'affare pubblico o privato condizionare e decidere dell'esistenza, dell'ambiente, della vita delle persone?

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