L'eterna lotta tra il bene e il male
continua. In campo c'è la sopravvivenza dei corpi, della democrazia
offuscata dalle lusinghe e dalle ambiguità della politica che fanno
leva sulle paure dei singoli.
Il governo non è credibile. La classe
dirigente tutta non è credibile!
Le forze si affrontano nelle piazze.
Schierati l'uno di fronte all'altro,
colmi di paura, uomini e donne di varia estrazione sociale urlano il
loro dissenso.
Poliziotti e gente comune; lavoratori;
studenti; disoccupati senza futuro marciano. Scandiscono slogan.
Cantano. Il ritmo cadenzato dei manganelli si fa cattivo.
Il fumo dei lacrimogeni rende ardua la
marcia dei contestatori, li avvolge.
Manganelli, bandiere al vento gettate e
calpestate. Rivoli di sangue su volti terrorizzati.
Lacrime e sangue per i cittadini che
credono nell'uguaglianza, nella democrazia e nel diritto al lavoro
che dovrebbe emanciparli dalle sudditanze.
Diritto ad una esistenza dignitosa!
Questo chiede il popolo ad un governante vanesio e sordo sceso in
campo per tutelare gli interessi suoi e della compagine affaristica
che fa quadrato attorno alla sua persona.
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