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lunedì 6 novembre 2017

Anche in Italia la destra avanza

Tentiamo di fare il punto della situazione.

La politica di Matteo Renzi non trova riscontri favorevoli tra la gente. I dati della Sicilia e di ostia lo confermano e Di Maio annulla l'incontro perché non lo reputa degno di confronto visto lo scivolone con relativo capitombolo del pd a guida Renzi.

Nelle 183 sezioni in cui si è votato per l'elezione del presidente del X Municipio di Ostia, Roma, al voto dopo due anni di commissariamento per mafia la candidata del M5s, Giuliana Di Pillo, è in testa con il 30,21% delle preferenze, davanti a quella del centrodestra, Monica Picca (26,68%). Segue il Pd. Boom per Casapound (9,08%).

Insomma la destra è in vantaggio. Il finto populismo renziano carico di promesse e bonus fasulli non incanta gli elettori siciliani e capitolini.

Ultima goccia che ha fatto traboccare il fatidico vaso per quanti speravano di porre fine a qualche preoccupazione attraverso l'ape social e cioè rimpinguare le vuote casse familiari con l'anticipazione di qualche anno sul dovuto della pensione per quanti disoccupati e privi di ammortizzatori sociali dovuti dall'inps, si è dimostrata una beffa!

C'è malcontento in Italia e la sfiducia monta ogni giorno che passa senza vedere soluzioni politiche serie.

Si. Ma chi paga? Ottima domanda! Potrebbero rimborsare qualcosa i pensionati d'oro insieme a tutto quell'esercito di miracolati che sono andati in pensione anzitempo e senza avere versato il dovuto all'INPS! O ad altra cassa previdenziale!

Monti aveva provato a tagliare le pensioni d'oro ma non l'ha spuntata contro la lobby ed ora Renzi e Gentiloni si lamentano se la destra ottiene suffragi.
Puntano il dito contro Grasso per avere perso la Sicilia. E l'errore sta proprio qui, nel personalizzare la politica. Dimenticando che la politica è SERVIZIO!

Intanto le ultimissime notizie danno Musumeci vincente in Sicilia-

sabato 9 settembre 2017

Ape social, un bluff?

Ape social. Arrivano i primi responsi.

Molti rimarranno delusi.


Sembra la solita presa in giro all'italiana la motivazione con cui l'INPS rigetta la richiesta di accesso all'ape social ad una persona di 64 anni che da circa venti anni è disoccupata e priva di ammortizzatori sociali quali la disoccupazione o altro ma che però ha versato nelle casse dell'inps 30 anni di contributi da dipendente, co.co.co e altre diavolerie escogitate di volta in volta dai governi che si sono succeduti.

La motivazione del rigetto ha dell'assurdo.
Sembra una beffa alla sana condotta di chi ha deciso di darsi da fare e lavorare in proprio senza pretendere o pietire alcunché dagli organismi delegati dallo Stato per salvaguardare i cittadini che rimangono privi del lavoro.

La lettera dell'INPS ha del ridicolo.
Forse è colpa del burocratese locale che si limita a eseguire alla lettera le direttive nazionali: “gentile signore, siamo spiacenti nel comunicarle che non è stato possibile accogliere la domanda in oggetto per il seguente motivo:
non si trova nella seguente condizione:
disoccupato a seguito di cessazione del rapporto di lavoro  da almeno tre mesi etc etc.,.. e da almeno tre mesi godere della prestazione per la disoccupazione spettante...”.

Cioè, essere disoccupati da oltre dieci anni non vale. non godere, nel frattempo, della disoccupazione è stato un errore. e un ulteriore errore è essere a carico del coniuge! Avere comunque versato i contributi come dipendente e in gestione separata da collaboratore non è stato sufficiente.
Lo Stato è lontanissimo dalle esigenze delle persone.
Sembra suggerisca:
Arrangiati come hai fatto finora oppure muori. Ma se proprio hai la pelle dura resisti fino ai 65 o oltre che se nel frattempo non cambia niente avrai la pensione sociale per raggiunti limiti di età.

Cari Renzi e Gentiloni, l'avete studiata bene questa legge che ha dato speranza a moltissimi cittadini rimasti senza lavoro non per loro espressa volontà ma per quello strano concetto di mercato del lavoro imposto dalle imprenditorie discutibili e dai governi farlocchi che favoriscono lo sfruttamento e il licenziamento “per giusta causa”.

C'era stata speranza in Monti ma ha saputo tagliare risorse anche lui solo ai deboli perché i potenti si son saputi tutelare. Le pensioni d'oro erano e sono tutele acquisite...

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