Ciao Laura
Roma, 1 febbraio 1999. XXIX giornata
d'Europa.
Cerimonia di consegna dei premi
“personalità europea 1998”.
Di quel lontano giorno ricordo la
caotica attività degli organizzatori, l'andirivieni dei personaggi
noti e il rumore dei paparazzi all'esterno e dentro la sala della
protomoteca chetatosi appena il cerimoniere invitò all'attenzione
dei presenti l'imminente saluto del sindaco Rutelli e, quindi,
l'inizio della cerimonia.
Tra i tanti, due personaggi sono
rimasti ancorati nella mia memoria: Arnoldo Foà per il suo
intervento polemico nei confronti delle istituzioni e per la
motivazione che lo vedevano lì dopo lunghi anni di onorata carriera.
E Laura Biagiotti. Di lei ho un
ricordo poetico indelebile. Era seduta a capofila. Il mio sguardo
s'incrociò col suo. Mi fece l'occhiolino e sorrise dolcemente. Non
ci fu bisogno di parole. L'incitamento era chiarissimo. Intuì il suo
amore per l'arte e lo sprono per gli artisti. E nel riprendere il mio
posto dopo avere ritirato il premio, quel suo gesto, quel suo sorriso
dolce, la sua aurea mi trasmise energia e mi gratificò quanto se non
più del riconoscimento stesso che mi portò a Roma.
Ciao Laura. Il tuo sorriso lo porto con
me sempre.
Gli Angeli non muoiono, cambiano solo pelle.
Gli Angeli non muoiono, cambiano solo pelle.
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