flash back

La brezza marina agita l'aria. La sensazione di fresco prodotta dal venticello non induce a calarsi in acqua. Seduto sulla sdraio osservo il cielo. Uno spicchio di cielo azzurro in parte nascosto dalle strisce verdi dell'ombrellone con la scritta “porto rhoca”. Le falde biancastre mosse dal vento lasciano intravedere il logo capovolto. Sottosopra, alla maniera tipografica. La visione, similmente all'odore delle madaleine di proustiana memoria, mi proietta indietro nel tempo a quando, per racimolare qualche soldo, impegnavo parte del mio tempo libero estivo nella tipografia “Mancaruso”. Il titolare, Giacinto, un omone dalle idee socialiste, a fronte del mio volontario “lavoro” par time, se la memoria non m'inganna, mi dava attorno alle 2500 lire ogni venerdì. Non c'era niente di scritto e avevo la massima libertà. A volte, quando non c'era molto da comporre aiutavo Gaetano il rilegatore. Tommaso il compositore, si definiva il re del ritm&b...