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Visualizzazione dei post con l'etichetta percorsi culturali

Calabria, Stalettì scogliera di Cassiodoro

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  Un pugno di scogli gettati nello jonio affiorano tra le acque cristalline e sembrano tenere ben salda la collina di Stalettì alla cui sommità scorre la ss 106 delle Calabrie. La strada è esposta e inserita strutturalmente nel paesaggio aspro e consente allo sguardo di librarsi oltre l'orizzonte mentre i pensieri cattivi volano via e s'inchiodano negli aculei dei fichi d'india, eterni guardiani abbarbicati sul pendio. Da qualche ventennio la strada è resa comoda. Il nuovo tracciato comprende un lungo viadotto che lascia sul costone la vecchia sede ancora percorribile. La piazzola di sosta invita prepotentemente a sostarvi. E bere di quella bellezza che ispirò Omero e indusse il monaco statista Cassiodoro a eleggerla a dimora.

Verso Cosenza, nel cuore della città bruzia

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Mancavo da diverso tempo da Cosenza. Dall'ultima volta sono cambiate molte cose e tra queste il senso di marcia. Non lo sapeva neanche il sistema di navigazione dell'automobile!, che mi ha portato nella zona pedonale. Tra divieti e sensi di marcia obbligati raggiungere la meta è stato un po' problematico. L'autostrada è sempre la stessa , inutile cambiarle il nome e la sigla, non è cambiato nulla da quando era definita “A3, l'autostrada del sole!”. Cantieri, deviazioni e neve! La neve , nonostante i possibili pericoli che potrebbe causare agli automobilisti sprovveduti, col suo manto biancastro, riesce sempre ad emozionare. "Cosenza" Nel cuore della città, Piazza Bilotti, l'area destinata all'arte contemporanea è transennata: vietato avvicinarsi alle opere d'arte installate e, naturalmente, anche il parcheggio è off-limits. Ho tempo! Aspetto in macchina. Osservo la gente passare. Tutti con la mascherina e con un itinerario ben prefissato. ...

Se anche i bagnini fossero dei promotori culturali

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Calabria. Ieri e oggi. Storia. Turismo. Luoghi La ripresa economica in Italia non c'è. E, diciamo la verità, non c'è neanche nel resto d'Europa. Il boom economico è imploso con l'avvento della politica dell'euro che ha l'assurda, prepotente tendenza di rimettere i conti in ordine laddove la classe politica (che ha consentito ai meno abbienti di coltivare il miraggio dell'uguaglianza e dei diritti allo studio e al lavoro) ha elargito costantemente nel tempo risorse pubbliche in cambio di lavoro e voti. Il tanto auspicato boom culturale non c'è mai stato. E chi ha ancora qualche soldo da spendere cerca su internet le offerte migliori per fare un fine settimana a prezzi da grandi saldi nei bed & breakfast, negli agriturismo e negli alberghi che, in funzione della crisi, abbattono i prezzi e anche i servizi. In certi ambienti, gli operatori turistici sono talmente depressi da limitare consigli e suggerimenti ai villeggianti. Capita, quind...

i signori dei feudi nell'Italia contemporanea

I signori dei feudi nell’Italia di oggi La mia puerile visione del mondo non riesce a comprendere i segreti di stato, le strategie della politica e tantomeno quelle dell’alta finanza che, di fatto, cozzano con gli interessi quotidiani dei cittadini. Ora, col massimo rispetto per le cariche parlamentari e verso tutti gli organismi dello stato, sarei veramente grato se qualcuno dei signori che sbraita e vuole a tutti i costi imporre la propria idea di giustizia pubblicasse seriamente una spiegazione che facesse comprendere a chiunque l’attuale gestione politica e sociale del Paese Italia. E, nello specifico, se il Popolo è Sovrano, per quale motivo deve essere messo al giogo da un manipolo di amici che intende gestire la cosa pubblica secondo personalissimi criteri difformi dagli interessi comuni del Popolo? Secondo le notizie divulgate dalla carta stampata e dai reportage televisivi, eminenti rappresentanti degli Organi Istituzionali asseriscono fermamente l’inutilità e la pericol...

arte contemporanea in Calabria, spazio open al parco

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Tra le opere d’arte disseminate nel parco della biodiversità, dopo “l’uomo che misurava le nuvole” lavoro in bronzo e silicone di Mimmo Paladino, alcuni esemplari dei cento ferrosi dissacratori replicanti nudi di Anthony Gormley che per fargli segnare una fantomatica linea d’orizzonte è stato necessario interrarli in entrambi i luoghi espositivi e nel sito archeologico alcuni pezzi sono stati tumulati fino al collo; le sculture di Cragg, i giochi meccanici di Delvoye, e, le altre opere acquistate che ben s’inseriscono nel parco catanzarese, ora è la volta dei “baci caduti” di Oppenheim: due enormi ampolle composte di tubi fluorescenti che rimandano la mente all’architettura delle cupole arabe. Installazioni da vivere che, munite di varco d’accesso, sembrano invitare gli osservatori a entrare, esplorare dall’interno le gocce di luce e aria, seguirne le sinuose verticali fino all’apice, punto di unione di forze esoteriche catalizzatrici di energie creative. Decisamente è...

dal parco archeologico al giardino botanico di Catanzaro

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Nel “ parco della biodiversità ”, giardino botanico calabrese di recente fondazione, Catanzaro , ha istituito una location d’arte visiva aperta a quanti non hanno mai avuto la possibilità di avvicinarsi all'arte e agli artisti noti contemporanei. parco archeologico, installazione Staccioli l’amministrazione provinciale di Al variegato mondo che popola i parchi verdi e i relativi giochi è stata data l’opportunità di incontrare, attraverso i lavori artistici inseriti nel parco botanico, gli autori delle installazioni effettuate nel parco archeologico di Roccelletta di Borgia dal 2005 a oggi. Incuriosirsi ai linguaggi dettati dall’arte contemporanea; documentarsi per comprendere le motivazioni che spingono gli artisti a giocare e proporre il proprio fare; contestualizzare il tutto con la macchina economica che gira attorno agli interessi economici e culturali di critici, galleristi e mercanti. Considerare pacatamente senza demonizzare niente e nessuno se le operazioni me...

Catanzaro, esposizione permanente di arte contemporanea

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Catanzaro, esposizione permanente di arte contemporanea nel parco delle biodiversità Il parco delle biodiversità, realizzato dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, ha stravolto positivamente 114.200mq di campagna urbana annessa all’istituto della scuola agraria per le attività pratiche e sperimentali di docenti e studenti. Dal 21 marzo del 2004, giorno dell’inaugurazione, il sito è diventato un bellissimo polmone verde che contiene piante da siepe, tappezzanti, di alto fusto e arboree; due laghetti popolati da cigni, anatre, papere e piante acquatiche precedute da allegre e sinuose panchine in stile Gaudì , il tutto sottolineato dal percorso Jogging che invita a continuare la passeggiata fino alla valle dei mulini; e ancora, piste ciclabili e da pattinaggio; aree giochi, anfiteatro, area ristoro, servizi igienici; enormi voliere che ospitano pennuti autoctoni e migratori; gabbie con rapaci e prati recintati per inibire la fuga agli scoiattoli che popolano i centenari ...

mecenatismo o morte dell'arte?

L’assenza del mecenate è sinonimo di libertà intellettuale? O siamo tutti, indistintamente, asserviti al potere dei soldi? Il concetto filosofico astratto che dà spazio a mere disquisizioni intellettuali non raccoglie larghi consensi nella massa se non è ritenuto immediatamente produttivo. Teorie e pensieri, destano attenzione nei ceti sociali se ritenuti utili e realizzabili per migliorare la quotidianità dei popoli in termini di prodotti che servano al sostentamento fisico o mentale. Ciò spiega in parte l’assenza dei grandi mecenati dell’arte e della fabbrica produttiva in voga fino a qualche decennio addietro. Oggi l’artista è qualcosa di diverso: una via di mezzo tra il filosofo, l’artigiano, il sociologo, il webmaster che vive e osserva, analizza e propone. Un tempo gli artisti erano sostenuti e indirizzati nella realizzazione delle grandi opere dalla classe dominante. Non a caso, i maggiori tesori artistici appartengono al clero, ai nobili e alla borghesia. Le rappresent...

senza rancore: mors tua vita mea

I bisogni del III millennio C’è stato un tempo in cui anche le aziende serie divulgavano il verbo dell’amore conviviale. Ricordo ancora la frase di un docente aziendale negli anni ‘90: perché sopraffare il collega, la concorrenza, intraprendere gare e affannarsi per arrivare primi: non è più bello tagliare il traguardo insieme? Se guardiamo il prossimo come un fratello, tutte le velleità si frantumano… Se poi, questa espressione, la estendiamo alla società intera, abbiamo realizzato il sogno idilliaco dell’amore universale! Ebbene, ci ho creduto! Ho creduto che l’uomo debba fidarsi del prossimo; minimizzare gli affronti; le discussioni chiassose; le beghe di parte, collaborare alla crescita collettiva, ma non è così. Specie oggi che, di fatto, la disoccupazione è uno stato endemico per la grandissima maggioranza della popolazione adulta. Oggi, purtroppo si assiste impotenti alla scalata sociale di quanti hanno necessità più o meno reali di sostentamento. Vediamo quindi ragazzine ...

dalle opere di Oppenheim al Siddharta di H. Hesse

In Siddharta, Hermann Hesse, racconta la storia di un uomo che cerca. Cerca di vivere interamente la propria vita passando di esperienza in esperienza. Passa dal misticismo alla sensualità; dalla meditazione filosofica alla vita frenetica degli affari senza fermarsi mai presso alcun maestro poiché non considera definitiva nessuna esperienza acquisita. Siddharta vuole comprendere, penetrare il misterioso tutto dai mille volti cangianti; e alla fine lo trova nel sorriso costante e tranquillo di Gotama, il Buddha. Ma prima di arrivare a tanto, Siddharta gioca tra gli uomini-bambini, diventa ricco col commercio adoperando le stesse furbizie dei mercanti e indossa molteplici maschere che dismette nel momento in cui ritiene di avere concluso l’esperienza. Esplora povertà e ricchezza; mendica cibo ed elargisce ricchezze. Infine, la ruota ingannevole delle apparenze rifluisce dentro il perfetto sorriso di Siddharta allorché intuisce il vero senso della vita e lo esterna con lo stesso impen...

installazioni di Oppenheim nel parco archeologico della Calabria

Dennis Oppenheim (Electric City, USA, 1938) fa parte di quella generazione di artisti americani che ha contribuito in modo determinante a rinnovare l’idea e i linguaggi dell’arte contemporanea. Nel 1968, in riferimento ai suoi primi “earth-works”, Lucy Lippard conia il termine “dematerializzazione”sottolineando una caratteristica dominante e originale nel lavoro di Oppenheim, vale a dire la trasmigrazione di una forma da un materiale o un oggetto all’altro, divenendo simbolo del fare, comunque segno fisico di un divenire che non ha fine. Le sue opere, dalla fine degli anni sessanta a quelle più recenti, testimoniano il piacere corporale del fare in cui sono coinvolti il tatto, l’idea epidermica della forma, l’oggetto, il gusto della rivisitazione giocosa, goliardica delle cose. Il trasferimento di una forma da un contesto all’altro (idea non manipolatoria) si intreccia con quella di impronta che richiama pur sempre la mano e il toccare. Nel 2004 struttura l' Oggetto allargato ...

oppenheim tra i resti archeologici di scolacium

Tutte le opportunità sono da sfruttare, specie se consentono il recupero e la conservazione dei beni archeologici. Anche la commistione tra contemporaneo e antico può essere un ottimo mix e volano divulgativo di luoghi, a condizione che, la parte debole dell'anello culturale, vale a dire reperti recuperati, portati alla luce da mani sapienti, e quelli da recuperare vengano preservati e tutelati in ogni loro aspetto. Le opere dell'artista statunitense Dennis Oppenheim, sparse nel Parco Archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia, dovrebbero essere utili allo scopo; attrarre pubblico, fare discutere e divulgare. Oggi, 10 agosto 2009, munito di macchina fotografica, dopo una lunga attesa causata dall'intasamento della ss 106, finalmente m'inoltro nell'area archeologica. I resti rossicci della basilica medioevale di S. Maria della Roccella proiettano la mastodontica ombra sull'ingresso. La strada lastricata in pietra funge da percorso e guida i poc...

LaborArt, spontaneità espressiva e socialità nella gestualità primordiale

Non c’è dubbio che a causa della velocità con cui i mezzi di comunicazione propagano le notizie, i messaggi visivi sviluppano un linguaggio ibrido, caotico, che annulla valenze estetiche, sociali, etiche e sovverte le implicazioni psicologiche di quanti sono investiti dall'onda mediatica. L’assenza spazio temporale, a cui ci ha abituato l'evoluzione mediatica, ha il potere di livellare le realtà etniche mondiali; contaminare le culture e modificare la naturale evoluzione dei popoli attraverso l’ingerenza culturale del popolo “evoluto”, che, nel tentativo di erudire il resto del mondo coi propri proselitismi danneggia quei “primitivi” costretti alla “scolarizzazione” politica, sociale, religiosa. È abnorme pensare ad un aborigeno, accovacciato sulle gambe col teschio/amuleto del caro estinto affianco, mentre estrae un pugno di larve da un tronco in decomposizione che, prima di cibarsene, guarda la telecamera e si segna con i simboli cristiani. O, che dialoga col mondo att...

Catanzaro,interventi di riqualificazione su edifici d'interesse storico

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C’era una volta… un castello dai merli di vetro Fino a qualche decennio addietro, il complesso monumentale del San Giovanni , in Catanzar o, soffriva d’incuria. Probabilmente, secondo alcuni, non necessitava di servizi di prima qualità poiché adibito a carcere. Poi, il terremoto fece crollare una parte e ne pregiudicò altre. Fin qui nulla da obiettare; anche perché, si sa, le finanze per il mantenimento dei beni culturali sono esigue; ma continuiamo a conoscere il sito: Originariamente, l'area dell'ex castello di Carlo v, vanto della fedeltà dei catanzaresi al re, comprendeva anche la chiesa di San Giovanni da cui prende il nome tutta l’area monumentale. Dopo anni di abbandono, finalmente l'amministrazione comunale rifà il look grazie ai piani urban. Diventa museo; centro per convegni culturali e sedi di uffici comunali. Fin qui tutto bene; ma... a che servono quelle strutture di cristallo intelaiate sovrapposte? Cos'è una corona di cristallo? Forse un’ins...

nei luoghi dell'anima: quattro passi in Calabria

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Nei luoghi dell’anima ©mario iannino Centodieci chilometri orari; và bene così! Il viaggio è lungo, meglio non forzare il motore. Dice tra sé Vittorio. Oltretutto, deve prestare attenzione al carico. Un carico estremamente delicato, costato anni di travagliato e intenso lavoro. Un lavoro fuori dal normale, esigente, che implica dedizione e onestà intellettuale, doti poco conosciute nella sfera del generico impegno per cui è sbagliato definirlo “lavoro”. Diciamo piuttosto che è un’attività che non lascia alternative anche perché non sei tu a condurla è lei che ti possiede. E Vittorio lo sa bene. A dire il vero, lui, avrebbe fatto a meno d’intraprendere l’ennesimo infruttuoso viaggio, suo malgrado sta lì, a contare le buche e le deviazioni della Salerno Reggio Calabria. Ma, il più è fatto. Ormai è questione di poco. Sta per arrivare alla meta. “Sì pronto…no sono ancora in viaggio…sì, va bene, ti richiamo appena arrivo”. Pensare che all’inizio non sopportava il telefonino ed ...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

elogio della Bellezza

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