venerdì 31 dicembre 2021

In fila per il pane

 

Il dicastero del terrore ha messo in atto le sue strategie. Ha disseminato il virus del terrore. E funziona! A due anni dalla comparsa del covid niente sembra essere cambiato.

Dal punto di vista della gestione politica sembra che qualcuno si stia divertendo parecchio. E siccome non tutti i videoti sanno discernere e contestualizzare la realtà i politici che vediamo in tv liberano cazzate a cuor leggero nel senso che sembra che loro, i politici, siano sganciati dalla realtà. Intanto i comuni mortali, quelli che siamo costretti a fare i conti quotidianamente con la realtà, siamo obbligati a sottostare alle decisioni illogiche di una classe dirigente che non ha la patente e non è in grado di guidare neanche un triciclo.


Sbandieratori di slogan che:

Hanno seminato e inculcato il terrore anche nei cervelli che sembravano indenni. Persino tra gente scolarizzata che si fregia di titoli e che si presuppone, perciò, essere coscienti all'altezza di sapere scegliere e valutare tra uno spot politico pubblicitario e la verità scientifica.

I vaccini hanno aiutato a non entrare in terapia intensiva e a non morire soffocati!

Il distanziamento sociale ci può anche stare e anche la mascherina. Ma fare la fila anche per il pane come nel ventennio …

La fila più assurda è comunque quella imposta per accedere alle cure mediche.

In ospedale. Dal medico di base … in questi luoghi che dovrebbero curare è, per legge, vietato entrare! La fila si fa all'esterno! E dopo essere stati al vento, pioggia o sole, l'addetto al controllo misura la temperatura, esige il certificato verde e solo dopo questi controlli, sempre ché non si è raggiunto il numero di capienza nelle sale, si entra.

Le restrizioni sono necessarie, sì. Perché prevenire è meglio che morire. Ma quando serve davvero!

Sennò a che serve la terza dose?

lunedì 27 dicembre 2021

Nel teatro della vita siamo primi attori

 Tra la vita e la morte scelgo il fiore dell'attesa

Questo fine anno non tutti festeggiano.

Poche luci e luminarie dai balconi a sottolineare lo spirito delle festività raggruppate in questo codazzo di tempo dell'anno 2021.

Gli echi delle sofferenze dei popoli che sono costretti a imbarcarsi anche contro la propria volontà giungono sulle nostre tavole imbandite per lo più senza nemmeno sfiorarci.

Ognuno è chiuso nel proprio dolore. Un dolore intenso, a volte, per la perdita di un congiunto deceduto per covid o altra patologia che ancora sfugge alle regole scientifiche conosciute. Non ci sono farmaci o terapie idonee per contrastare certe patologie tumorali. E qui si tocca con mano tremante la fragilità umana e l'impossibilità oggettiva di chi affida ogni possibilità di difesa immunitaria alla scienza quasi fosse un dogma.

I ricercatori, gli scienziati coi loro studi hanno donato moltissimo all'umanità in termini di contrasto ai virus e alle pandemie. Le cronache lo testimoniano! Ma ancora sono lontani dallo scoprire l'elisir dell'eterna giovinezza.

Dobbiamo prenderne atto! Il dolore fa parte della vita.

Possiamo rifugiarci nelle teorie filosofiche o religiose per cercare conforto al nostro dolore ma quando l'evento luttuoso tocca da vicino ogni parola è vana. 

La sofferenza è di chi porta il fardello e solo il tempo può lenirla.

Ti ho conosciuta durante un ciclo teatrale. Ho apprezzato l'intensità del tuo essere, la tensione emotiva che sapientemente trasfondevi nei vari ruoli dei personaggi a cui davi vita. Passione e empatia era palpabile in voi tutti che facevate e fate tutt'ora parte della compagnia.

In una di quelle rappresentazioni teatrali ebbi l'opportunità di conoscere una personcina simpatica proprio davanti al portone del San Giovanni. Riempiva la pipa di tabacco mentre raccontava un aneddoto che gli era accaduto mentre prestava il suo servizio in farmacia. Abbiamo riso. Minimizzò il suo malessere del quale era cosciente. Entrò in sala col sorriso che gli illuminava il volto, si sedette in prima fila affianco alla moglie e attese.

Non si aprì il sipario. La voce narrante contestualizzò l'evento e la narrazione fantastica ebbe inizio. Atti unici sfrondati dalle usuali scenografie trasportarono i nostri sensi. 

Sul teatro della vita siamo tutti attori comprimari che calchiamo personalissime scene di atti unici

sabato 25 dicembre 2021

Auguri! anche questa volta ne usciamo vivi (colesterolo a parte)

 


Però, quant'è bello il Natale! I buoni propositi si sprecano. In questo periodo ci sentiamo tutti migliori. Auguriamo il meglio anche alle persone che torneranno ad esserci indifferenti già a S. Stefano.

Whats app non smette di notificare messaggi:

... ce l'ho. Ce l'ho. Mi manca …

La raccolta di immagini diventa interessante. Sembra di tornare alle medie. A quando scambiavamo le figurine dei calciatori.

Ricicliamo messaggi e immagini quasi con tedio. La noia ci assale ma dobbiamo comunque scambiarci gli auguri pur sapendo che tra qualche giorno dovremo fare i conti con l'amara realtà: pagare le bollette e le tasse del nuovo anno. Però, brindiamo. Brindiamo e ci scambiamo auguri con la speranza che qualcosa cambi e porti sollievo ai nostri affanni terreni.

Scambiare auguri non costa niente. Persino la chat è compresa nel prezzo.

Tantissimi auguri e che l'inizio del nuovo anno sia scoppiettante, inarrestabile come la vita fin quando il cuore pulsa.

Buona vita a tutti, a quelli che credono che il Messia è tra noi, agli increduli, a quelli così così, agli atei e anche a quelli che non si accontentano mai. E, aspettative personali a parte, ricordiamo sempre che un bel sorriso è come un buon bicchiere di rosso: fa buon sangue e scaccia le negatività!

venerdì 24 dicembre 2021

Baccalà e patate, secondo tradizione

Natale? È la sagra del consumismo!

Quanti vivono questi giorni segnati in calendario come l'avvento del Salvatore secondo gli insegnamenti della dottrina cristiana? Credenti o no a guardare il via vai che c'è nei negozi si ha la netta sensazione che la gente sia presa dalla frenesia dell'acquisto. Spendere, chi ce l'ha, la tredicesima in beni voluttuosi, è un imperativo categorico. È una forma di esorcismo nei confronti dei tempi bui, della pandemia e dell'impossibilità di viaggiare e spostarsi persino a casa di familiari e amici se non con le dovute precauzioni: tamponi, mascherine e terza dose.

Possedere o regalare un bene effimero ci sta se si vuole essere al passo coi tempi e dare un po' d'ossigeno alle sofferenze dei commercianti.

Esorcizzare! Tornare indietro nel tempo a quando il baccalà era il piatto dei poveri e c'era più allegria nelle case. Quando bastava qualche caramella, un torrone e un giocattolo di legno o una bambola di pezza per rendere felici i piccoli.

Baccalà e patate. Un piatto da poche lire. Una volta, appunto. Oggi che c'è da seguire le mode il pesce in genere costa più dell'oro: baccalà della Norvegia di prima qualità a 17€; calamari del mediterraneo freschi a 25€...

L'anziana signora osserva attentamente la merce esposta nel bancone del supermercato. Indica una pinna di baccalà secco da 9 euro e ne chiede la metà. Nel reparto ortofrutta sceglie 4 patate. Li imbusta, passa dalla pesatura, attacca lo scontrino e sussurra: “per me e Peppe vanno bene. Anche quest'anno è andato. Ringraziando il Bambinello ...”.



Natale nelle case dei calabresi

 

Nelle tradizioni culinarie delle feste natalizie il capretto è uno delle tante portate che imbandiscono le tavole calabresi.



Il caprettino di latte, cosi detto perché ancora non ha brucato l'erbetta, è definito anche “sbrigogna mugghijeri” per il caro prezzo e la misera resa in tavola.

Sbrigogna mugghjeri, letteralmente vuole significare la brutta figura cella padrona di casa che porta in tavola un piatto non abbondante da soddisfare le pance ma ottimo per i buongustai.

Cucinarlo è un'arte!

Non si butta quasi niente. Ma essendo tenerissimo, cucinato secondo un'antica ricetta che si tramanda da madre in figlia il risultato è da oscar e raggiunge sublimi traguardi per i palati esigenti.

La testa, “ a capureddha”, è guarnita con la mollichina di pane insaporita con pecorino grattugiato, prezzemolo e aglio e, messa nella teglia insieme al resto della carne del caprettino, si lascia rosolare prima sul fornello e poi messa in forno.

Mentre le parti molli quali il fegato, il cuore e i polmoni si cuociono a parte e con un procedimento alternativo che prende il nome di:

Morzello di coratella.

Si fa sbollentare il tutto e si tagliuzza a dadini. Si fa soffriggere uno spicchio d'aglio con basilico, prezzemolo. Si aggiunge la salsa di pomodoro; origano e una foglia di alloro. Chi ama il piccante aggiunge peperoncino.

Si serve nella pitta! Con un buon bicchiere di rosso secondo la tradizione calabrese.

giovedì 23 dicembre 2021

Da Atene a Hong Kong

 Guardiamo al passato per una Scuola all'altezza dei tempi

Tra la scuola di Atene e l'università di Hong Kong c'è un abisso!

La differenza sta, non tanto negli anni coi quali siamo abituati a misurare il tempo, ma, nel pensiero che le due scuole di alta formazione lasciano nella storia.

La Scuola di Atene, secondo le narrazioni figurali tramandate ai posteri dalla magia espressiva di Raffaello, è esaltazione dei lumi. È un continuum tra pensiero classico e moderno. È volontà di migliorare la società, bere alla fonte della saggezza dei grandi pensatori del passato, apprenderne le arti e farne sottili e insinuanti armi al servizio del pensiero costruttivo.


Si potrebbe, in estrema sintesi, dire che il postulato figurale di Raffaello non è mera esposizione di una scuola di pensiero ideale che mette al bando la materia, anche se la carnalità lascivia raffigurata nella parte sinistra dell'immenso affresco è posta in secondo piano sintetizzata dai bassorilievi quasi fosse un vecchio tempio greco. Raffaello esalta i valori della famiglia nello stesso piano figurale di destra, sotto la dea Minerva, dell'ipotetico tempio mentre esalta le figure centrali che rappresentano l'intelletto puro. La pura filosofia mentre indica le sfere superiori tra due ali che si aprono per fare spazio alla retorica dei due magnifici maestri del pensiero: Platone nelle sembianze di Leonardo da Vinci che regge il Timeo e solleva il dito verso l'alto a indicare Il Bene. Aristotele con le sembianze che sembrano essere quelle del maestro di prospettive Bastiano da Sangallo e tiene tra le mani l'Etica Nicomachea.

E poi giù, in basso la narrazione della ricerca razionale offre una rappresentazione delle sette arti liberali con in primo piano, da sinistra la grammatica, l'aritmetica e la musica, a destra geometria e astronomia, e in cima alla scalinata retorica e dialettica. Insomma tutto ciò che serve alla natura umana per progredire. Rinascere! Eravamo nel 1500 circa ...

la notizia di oggi è che l'Università di Hong Kong (Hku) ha fatto togliere, (censurato?) una scultura commemorativa testimone dell'oscurantismo di un sistema dispotico:

ha confermato che la statua che commemora le persone uccise dalle truppe cinesi in piazza Tiananmen a Pechino è stata smantellata e rimossa dopo 24 anni.

"La decisione sulla eliminazione della scultura è basata su una consulenza legale esterna e una valutazione del rischio per il migliore interesse dell'Università", ha affermato l'istituzione in un comunicato.

Peccato! Hong Kong è stato a lungo l'unico luogo in Cina dove è stata tollerata la commemorazione degli eventi di Tiananmen del 1989.

Ogni anno gli studenti dell'Hku pulivano la statua installata nel loro campus nel 1997 per onorare le vittime di quegli eventi.

lunedì 20 dicembre 2021

Che tempo, che tempi in rai

 

Fabio e i no vax.

Potrebbe sembrare l'inizio di una fiaba che narra di un bambino autoritario oppure curioso che si pone il dilemma di chi sono o cosa sono le persone definite no vax ma...

il Fabio in questione è un noto conduttore televisivo che occupa da decenni le reti televisive del servizio pubblico italiano, la RAI.

Com'è noto tutti i residenti in Italia che detengono un televisore sono obbligati a pagare un canone allo Stato e per questo è detta tv di Stato che in teoria dovrebbe fare un servizio pubblico e quindi dare voce e spazio ai cittadini.

Lottizzazioni a parte e linee politiche delle reti RAI che impongono tematiche da sviluppare e irradiare scientificamente, l'esternazione di Fazio in risposta alle battute sagaci di Michele Serra è decisamente fuori luogo e priva di ogni ancoraggio ai dettami democratici della Costituzione cui dovrebbe rifarsi l'informazione pubblica.

Fabio Fazio ritiene di non dovere mai invitare alla “sua” trasmissione i no vax motivando la sua ferma decisione con un esempio ancora peggiore: “è come invitare chi è a favore delle droghe e io sono contrario...”.

Mediocre! Concetto effimero che lascia l'amaro in bocca a quanti pensano che le barriere mentali si possono aprire, creare varchi e annullare col dialogo e la condivisione della conoscenza.

Rispetto alla storica “Non è mai troppo tardi”, Decisamente è fuori tempo, che tempo che fa.

domenica 19 dicembre 2021

Il S. Natale visto dai ragazzi del quartiere Corvo

Gli echi del Natale nelle periferie.


Quartiere Corvo, Catanzaro. -presepe realizzato dal gruppo agesci scout cz10°
-

Arrivano ovunque gli echi delle notizie urlate o sussurrate dai tantissimi opinionisti accreditati e non.

A tenere banco in queste ore è la notizia che riguarda gli aumenti delle pensioni. Quasi tutti se ne fanno vanto tranne che due sigle sindacali: cigil e uil hanno fatto mobilitare gli iscritti ritenendo iniqui e inadeguati gli aumenti realmente toccati ai pensionati che percepiscono pensioni basse mentre la cisl li ritiene equi.


La nostra opinione vale a modificare gli effetti?

Sicuramente no! Ma la diciamo lo stesso:


Aumentare di pochissimi euro le pensioni minime non cambia la vita a quanti riescono a sopravvivere nella giungla consumistica tra bollette, fitti, condomini e spesa quotidiana. Tanto per capirci: da 400 passano a 403€ circa!

Gli aumenti sono inversamente proporzionali alle esigenze delle persone ma “adeguate” al tenore di vita e ai “gradini pensionistici” delle pensioni erogate, insomma chi percepisce pensioni più alte ha un aumento medio di 20/30 euro al mese contro i 2,3,4 euro dei pensionati a basso reddito. Ecco, quei trenta euro in più senz'altro farebbero la differenza nelle mani degli ultimi.

E poi c'è l'altra notizia.

Quella che ci assilla da diverso, Troppo tempo!

Il virus pandemico covid-19 e le sue innumerevoli ossessive terrorizzanti mutazioni.

Questo il clima del S. Natale 2021.


Catanzaro, gruppo scout Agesci, c/o chiesa Santa Famiglia, Corvo


I ragazzi che ho incontrato stamattina non sembrano porsi il problema della pensione, semmai è una realtà dei genitori o dei nonni. Ma sono coscienti dei drammi sociali e delle povertà indotte da un sistema consumistico poco accorto e che sembra lontanissimo dalle reali esigenze dei singoli e dalle famiglie che popolano l'enorme emisfero chiamato "stato sociale" debole.

Giovani coscienti della pericolosità del virus che marchia a fuoco questi tempi e semina lutti in ogni parte del mondo. Giovani che in cuor loro cercano di esorcizzarlo in base alle rispettive possibilità d'azione.

Imbacuccati e sorridenti costruiscono le capanne nell'aiuola difronte alla chiesa del quartiere corvo in Catanzaro. Il villaggio globale che dovrebbe ospitare il presepe vivente questa sera visto che ieri è stato annullato dall'improvvisa burrasca.

Sono i ragazzi del gruppo scout che, insieme a quelli del comitato di quartiere, rinnovano le tradizioni della Natività. E nell'occasione fanno una raccolta fondi per i bambini poveri.


mercoledì 15 dicembre 2021

Lotta di classe e narrazione artistica

Bozzetti giovanili.

In una cartella nascosta, tra altri faldoni allineati in uno dei ripiani dello studio, stamane, ho rinvenuto dei cimeli di archeologia grafica risalenti, appunto, all'età dei, quasi, primi amori e convincimenti politici sbocciati tra i banchi di scuola e fortificati nell'ambiente di lavoro.

Erano gli anni delle lotte ideologiche. L'età in cui si crede nella bontà dei propri convincimenti e nel lavoro di proselitismo che invade ogni settore. Anche la pittura ne era contaminata. Le raffigurazioni, per certa critica, doveva essere descrittiva, narrante di lotte per l'emancipazione dalla schiavitù del lavoro alienante etc etc.

-"lotta di classe" archivio M. Iannino-

Chi non ha voluto, almeno per un attimo, pensato e sperato di cambiare il mondo? Impegnarsi per dare voce ai deboli e lavorare per costruire una società più giusta?

Oggi, davanti all'implosione dei valori sociali, (vedi lavoratori cococo, socialmente utili, rider e tutti gli sfruttati in genere che pur di campare accettano di tutto) quanti abbiamo pensato di “cambiare il mondo” dovremmo soffermarci seriamente sul fallimento di quelle che sono state le linee guida del mancato cambiamento e, più che noi, quanti hanno partecipato ai giochi di "governo e di potere" recitare un profondissimo mea culpa. Fare ammenda degli errori incontestabili e provare a iniziare il rinnovamento da noi stessi.

Cambiare noi stessi: 

Lasciando la libertà di sbagliare affinché dall'errore individuale nasca l'emancipazione collettiva desiderata.



domenica 12 dicembre 2021

Nuove povertà, ataviche esigenze

 

Arriva trafelato, si guarda attorno e si dirige verso gli scaffali del pane. È un po' nervoso l'uomo. Indossa un giubbotto nero, cappello con visiera. Occhiali. Mascherina come d'ordinanza. Anche Catanzaro ha l'obbligo d'indossare gli ausili profilattici contro il covid.

Statura media. Non grasso, anzi. L'uomo tasta il pane mentre si guarda attorno con circospezione. Fa degli strani gesti. Poi lascia la posizione senza nulla in mano e si avvicina al bancone degli affettati. Guarda fugacemente attorno, quasi con sguardo assente e con la mente altrove, senza prendere il numero elimina code e va via.

La cerniera della tasca sinistra del giubbotto è chiusa; gonfia e con tracce di farina attorno desta sospetti.

L'uomo, visibilmente nervoso, esce dal negozio senza comprare nulla. Più in là, fermo all'angolo della strada, abbassa la cerniera della tasca, tira fuori un panino, lo odora e con lo sguardo rivolto al cielo dà un morso.

"coll. privata, archivio M.Iannino"


sabato 11 dicembre 2021

Povertà

 

Manca l'acqua!

È domenica ma il supermercato vicino casa è ancora aperto. Cinque minuti e sono lì. Tra gli espositori una donna di mezza età osserva la merce esposta. Legge le indicazioni. Confronta il peso e mette nel carrello quella che costa di meno.

Il carrello della donna è semivuoto: biscotti per la prima colazione, direbbe qualcuno, anche perché c'è un bric di latte da litro tra le poche mercanzie che non si vedono tra gli spot in tv e nemmeno tra i consueti costosi spazi pubblicitari dei mass-media. Una bottiglia in plastica verde contenente detersivo multiuso. Una confezione di pasta e qualche merendina.

Il discount è semivuoto. Non c'è fila alle casse. La signora mette la spesa sul nastro. Il commesso passa il codice dei prodotti sullo schermo e: sono 7€ e50 signora. Lei porge la carta prepagata ma il sistema non l'accatta: transazione fallita! Signora non ricorda il pin? Chiede il commesso. vuole riprovare?

La carta non ha credito.

E mò come faccio? Mi serve sta roba! … non ho soldi con me … senta posso lasciare qui la spesa? Arrivo un attimo a casa e torno subito, tanto abito qua vicino. Sì signora non si preoccupi. Intanto la poggi lì. Lascio il suo scontrino in sospeso altrimenti mi blocca la cassa.

Ha mani ruvide e unghie rotte la signora; mani screpolate messe a dura prova dall'inflessibile lavoro domestico! Non un filo di trucco sul volto emaciato.

È una donna che si dà da fare. Una donna che forse sbriga anche qualche lavoretto in nero per potere arrotondare il tanto criticato “reddito di cittadinanza”. Una donna che forse va a fare servizi domestici o che lava le scale per 5€ l'ora.

mercoledì 8 dicembre 2021

L'Immacolata, appuntamento caro nella comunità di una volta

 

Dogmi a parte l'Immacolata per noi che siamo cresciuti secondo gli insegnamenti Cristiani è la festa che precede il santo Natale ed è il giorno in cui si fa l'albero in quasi tutte le case. Alcune famiglie preferiscono il presepe per ricordare e festeggiare la nascita del Salvatore. Altre addobbano l'albero e il presepe insieme.

Per noi bambini dell'altro ieri l'Immacolata non solo era il preludio di caldi giorni spensierati che vedeva parenti e amici attorno ai tavoli delle cucine e dei soggiorni immersi negli inconfondibili odori del Natale ma era principalmente la parte più attesa dell'anno.

Erano tempi in cui i desideri, semplici ma pressanti, prendevano forma. E sapevamo inventare favole. Costruire giochi effimeri che avevano brevi vite.

Storie d'avventura a bordo di navi di carta. ( e chi la vedeva all'epoca la carta, un foglio di giornale... materiale ritenuto sacro che gli si dava un valore aggiunto anche quando era inservibile per gli scopi iniziali.).

"Sogni- assemblaggio- coll. priv. M. Iannino"

Ecco. Giusto il tempo di godere delle fantasie trasformiste messe in campo dalla nostra fantasia:

Non aspettavamo regali hi-tech ( computer e telefonini non esistevano neppure nelle fantasie più fervide e rivoluzionarie e neanche le calcolatrici erano in cima ai nostri desideri ). speravamo in un buon cappotto, una giacca, un maglione, un pantalone di lana e un paio di scarpe nuove giacché quelle consunte passate di mano dai fratelli più grandi erano inservibili.

Guardavamo all'essenziale! Nelle stanze familiari, sotto la luce rossastra delle lampadine a incandescenza, immersi nell'odore di fritto tra le zeppole e all'agrodolce dei mandarini aspettavamo regali che sapevamo per certo sarebbero arrivati in relazione alle finanze familiari.

C'era ancora una realtà a misura d'uomo.


venerdì 3 dicembre 2021

P.A., Poste e telecomunicazioni, i disagi dei cittadini senza app.

 

L'imprevisto.


Sai, quando pensi di ponderare bene il tempo, le variabili incognite cariche di sorprese, gli imprevisti, anche le più improbabili e credi di poterle evitare perché, a differenza degli altri, ritieni di avere giocato d'anticipo sugli eventi e poi rimani fregato da un qualcosa privo di peso?

Ebbene, a me è successo oggi!

Va bene che non padroneggio al 100% le nuove tecnologie mass-mediatiche. In altre parole non ho tanta dimestichezza con le app. cosa che mi fa un certo effetto nell'osservare i bambini ancora non scolarizzate ma sicuri e padroni dei device.

Ecco, dicevo, oggi mi sono sorbito 3 ore di attesa nella sede delle poste italiane di Catanzaro lido per non avere prenotato con l'app il pagamento di un banale conto corrente.

A mia discolpa posso dire che non lo sapevo! E che anche provandoci davanti all'ufficio postale non ci sono risuscito. Va be', mi sono detto: faccio la fila! Non sapendo che le prenotazioni con l'app avessero la precedenza sono rimasto lì a osservare i terminali per ben 3 ore!

I terminali, solo due con relativi operatori, notificavano codici generati in automatico dal sistema informatico in uso nell'ufficio postale di lido. Inutile sono stati i chiarimenti! I dipendenti, con garbo, ripetevano che loro non c'entravano nulla e non potevano eseguire latre operazioni se non quelle imposte dal sistema.

Ma dico, un tempo esisteva il ministero dell poste e delle comunicazioni ed era un servizio sociale! Adesso non più!

In barba alla moltitudine delle persone anziane o non !nativi digitali!” costrette a chiedere i servizi di prima necessità agli sportelli come il pagamento delle pensioni o il pagamento di un bollettino postale emanato dall'ente elettrico o del gas, ritirare una raccomandata o un pacco e che appena appena sanno digitare un numero telefonico.

Siamo nella barbarie più assoluta!

La gentilezza associata al servizio sono prassi bandite dall'azione degli impiegati costretti alla dittatura random dei computer che gestiscono il sistema di uno dei servizi pubblici più utili e dal quale dipendono molte necessità dei cittadini.

Ministro Brunetta niente da aggiustare nel sistema?

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