sabato 26 settembre 2020

Tra Spoon River e Tirripitirri

 Affinità

Cosa c'è in comune tra due personaggi nati, uno in America e l'altro in Italia, nel 1860 anno più anno meno?

 



Nella seconda metà dell'ottocento accaddero avvenimenti che segnarono e modificarono i destini del mondo. Tra guerre devastanti e guerre silenti nascevano grandi talenti che hanno reso catartica l'azione violenta dell'uomo.


In Europa il fermento creativo rivoluzionò i modelli creativi accademici ossequiosi col potere costituito e autoreferenziali fortificati delle categorie d'appartenenza. Molti artisti furono costretti a fuggire perché perseguitati dai sistemi totalitari ancorati alle dottrine ideologiche che non lasciavano spazi alle forme del libero pensiero espresso in pittura, musica e teatro.


Il sogno americano divenne realtà. E molti trovarono accoglienza. Altri, nativi d'America, furono messi al bando dai concittadini per avere osato descriverne le debolezze se pur in chiave poetica.

Edgar Lee Masters è uno degli esuli in patria, auto-condannatosi per avere scritto degli epitaffi sui concittadini rompendo quella cortina di perbenismo imposta per l'ultima dimora.


Masters, avvocato e poeta, (1869-1948), condannato dalla società per avere osato denunciare le incongruenze dei defunti nel suo Spoon River tradotto da Fernanda Pivano, musicato da Ermanno Olmi, cantato da De Andrè e apprezzato dai lettori di mezzo mondo si riscatta nel nuovo secolo con l'edizione originale del 1915 e si fortifica tra i lettori italiani nel 1943. così molti apprendono del microcosmo di Lewistown e Pittsburg nell'Illinois.


In Italia, nel sud d'Italia, precisamente in Catanzaro, guerre intestine a parte, un giovane, G. Patari (1866-1948), scriveva in vernacolo catanzarese e descriveva poeticamente i vizi e le virtù del microcosmo racchiuso sui tre colli protetto dalle mura di Carlo V che si estendevano dal castello omonimo fino a bellavista fuori le porta (fhora e porthu).


Non c'è stato l'incontro con poeti maledetti e o cantautori dotati di sensibilità estreme ma fu apprezzato dai contemporanei che lo proposero come insegnante nel locale liceo Galluppi. Questo percorso lo tenne fuori dall'attività forense (anche lui come Masters era avvocato) e gli diede l'opportunità di esprimere versi a volte caustici, satirici, impietosi nei confronti di una società appariscente e voltafaccia. Giornalista satirico seppe osservare ben i costumi e trascriverli senza farsi nemici come si evince ne: “I trafacceri” (i voltafaccia):


I (davanti)


Ca comu hjiu ppe ma veniti a st'ura?...

Mamma, cchi onori, prestu, favuriti...

permettiti ma furnu sta custura...

E a gnura Grazza comu sta? Diciti...

(…)


Gesù, v'azati? E chi fu, ndo Mbicè?

Assettativi... (Ro' porta 'na tazza),

ma vi pigghjati nu pocu e cafè...

(…)


II (darretu)


Duv'esta cchi bottija menzijornu... E fannu a st'ura visit a li genti... Certi persuni, Rò, perdiru u scornu... tantu da fama mi sbattunu i denti... Guarda tu, nci volia s'atru talornu...(...) mi dissa ca a mugghiera esta malata ccha chi nci manca a chiddha sgaddoffata? (…)


Atteggiamenti e costumi in cui ci ritroviamo tutti, chi più chi meno, ma imputiamo sempre agli altri. Forse per questo motivo ridiamo... o forse no?


lunedì 21 settembre 2020

Catanzaro, pensieri vaganti

Vorrei, lo vorrei davvero con tutto me stesso. Vorrei essere convinto di trovarmi difronte a un'operazione culturale degna di nota. Pienamente convinto di osservare installazioni propositive ma rimane qualche dubbio nonostante l'impatto emotivo che alcuni pupazzi di plastica disseminati per la città di Catanzaro possano essere considerati elementi principali e indispensabili dell'arte contemporanea.


La cronaca della storia dell'arte ci ha insegnato a guardare ogni forma espressiva scaturita dal fare umano con estrema sensibilità e approcciare probabili risvolti intellettuali contestualizzando il tutto con le problematiche contingenti.


Ci hanno detto e insegnato che il territorio della cultura è situato in luoghi sublimi dell'intelletto e che la fantasia sovverte il potere precostituito, annulla il peso della materia, la dipendenza dalla quotidianità, in sintesi squinterna il lessico logico conosciuto, l'ovvio, come dice il saggio, per aprire a nuove visioni temporali, ampliare lo scibile, spingere la mente oltre gli schemi tecnicisti. Essere, insomma, in perenne ricerca non dei mercanti ma di anime mai sazie di conoscenza. Non affinità elettive perché sarebbe semplice infondere amore per l'arte nei terreni fertili ma andare alla ricerca di quella enorme moltitudine imprigionata nel quotidiano alle prese coi problemi spiccioli. Gente senza lavoro. Genitori alle prese coi problemi della scuola o del nido. Braccianti sfruttati. Studenti e laureati stretti nella morsa delle nuove forme di lavoro che devono accontentarsi del precariato sfruttato.


Gente in ansia che ha dimenticato il piacere dell'attimo fuggente racchiuso in un sorriso, in un abbraccio, non dico cosmico che sarebbe eccessivo, normale come tra amici donato senza secondi fini.


Eppure, a proposito di amicizia, in Catanzaro e nella Calabria di artisti e creativi in generale ce ne sono in abbondanza. Perché ricorrere sempre ai cliché costruiti fuori regione?

Abbiamo terreni fertili! In tutti i campi. Basta cercare con onestà intellettuale e purezza d'intenti.


Personalmente opero e quindi conosco molti creativi, grafici, pittori, scultori, scrittori, curatori e critici. Intellettuali seri. Persone che non chiedono vetrine o luci sfavillanti. Creativi che lavorano convintamente per proporre ricerche e offrire nuovi mondi anche a chi è ai margini culturali imposti dal sistema commerciale e o museale che a volte scade in perniciose retoriche di maniera o segue le mode del momento.



venerdì 18 settembre 2020

Giocattoli di plastica, arte o bluff?

È una craccata pazzesca! Direbbe un vecchio amico amante dell'Arte, quella seria che fa riflettere!



Invece sembra essere difronte ad una misera operazione di marketing ammantata da buoni propositi edulcorati coi temi cari agli ambientalisti. Gli animali rigorosamente riprodotti in materiale plastico sono la brutta copia degli splendidi esemplari che popolano ambiente e natura.


Ambiente e natura messi a dura prova dall'ingordigia umana, mai sazia.

Animali a cui noi diamo meriti e demeriti. Animali, esseri viventi che si accontentano di poco. Prede e predatori a seconda dei casi per vivere o sopravvivere senza conti in banca.


Poi è facile condire con metafore e retoriche l'origine e la fine cui siamo costretti a subire perché schiavi della monetizzazione imperante. Eppure sidicono lontani dal sistema economico del mercato dell'arte questi giovani manipolatori e scissionisti della materia prima dei loro prodotti: l'oro nero!


Il petrolio.

Cracking deriva dall'inglese e sta a significare la scissione, ovvero il procedimento con cui si ricava la plastica che diviene materia prima degli stampi.


Qualcuno azzarda e accosta il movimento a correnti artistiche come “dada” e “pop art” per la esteriorità dissacrante delle installazioni disseminate in città.

Ma non è così.


È un gioco. Un gioco che costa caro. Non so ancora a chi. Ma qualcuno, stando ai prezzi su ebay, deve pur pagare, salvo che non abbia ottenuto un comodato d'uso da ricambiare sempre nei canali giusti.

venerdì 11 settembre 2020

Anziani analfabeti digitali alle prese con lo spid

E poi 'nci vò u spid! Ormai simu tutti dicitali. Puru ppe' l'inps nci vò u spid.


Chi cazzu è su spid?


U spid è na chiava chi ti fa trasiri dintra u situ de l'inps e si non hai chissu 'on poi vidira nenta!


È difficile essere vecchi se non sei al passo coi tempi. Nell'era del digitale siamo una password, un pin e adesso una identità digitale. E 'ste cose costano!


Per un pensionato che deve fare i conti coi centesimi anche rinnovare la carta d'identità è un costo. Una spesa superflua che rimandi di mese in mese. Ma l'identità digitale, quella, non la puoi rinviare all'infinito. Dal primo di ottobre per potere accedere al sito dell'inps serve essere schedati digitalmente in una banca dati che rilascia il fatidico SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la soluzione che ti permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti con un'unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.


Gli Identity Provider (come dicono i più colti) forniscono diverse modalità di registrazione gratuitamente o a pagamento e i rispettivi SPID hanno diversi livelli di sicurezza. Ovviamente i più sofisticati non sono gratuiti.


L'App PosteID con CIE e Passaporto è gratuita. Dicono. Però la modalità di richiesta on line è talmente complicata che, superati tutti i passaggi, non accetta la carta d'identità digitale appena rinnovata al costo di quasi 15€ e quindi passa automaticamente a pagamento.


Insomma essere anziani nel tempo della banda larga che non tutti si possono permettere e neanche possedere internet e diavolerie varie per accedervi è inibente.

martedì 8 settembre 2020

Referendum, numeri e rappresentanza nelle altre democrazie

Riforma costituzionale?

A proposito di numeri e rappresentanza dei territori.

I dibattiti su riforme costituzionali o nuove leggi elettorali sono spesso accompagnati dall'immancabile “fare come in…” e il nome di un Paese al quale ispirarsi per una nuova legge che regoli le elezioni o modifichi le funzioni del Parlamento non manca. A un mese dal referendum per il taglio dei parlamentari risulta interessante uno sguardo ai parlamenti di alcune delle grandi democrazie europee, e non solo, per capire un po’ come funziona altrove. Per l'analisi guardiamo i dati riportati in un dossier del Servizio studi di Camera e Senato del 2019.

Iniziamo osservando che per una corretta analisi della rappresentanza, tra i vari Paesi europei, è possibile solo un confronto tra le camere “basse” (la nostra Camera dei deputati), poiché nei vari Stati esse hanno funzioni quasi uguali, oltre a essere elette direttamente dai cittadini. Per le camere “alte”, per intenderci i “senati”, non è possibile fare confronti perché la maggior parte dei Paesi dell’Unione europea (15 su 27) non ce l’hanno, mentre negli altri 12 Paesi le funzioni rispetto al Senato italiano sono differenti, così come il metodo di elezione. Insomma il nostro bicameralismo perfetto rappresenta un unicum nel mondo.

L’Italia prima e dopo la riforma nel contesto europeo

Considerando il numero totale dei parlamentari di ciascun Paese, al momento la classifica in Europa è la seguente:

  • Regno Unito: 1.426

  • Italia: 945

  • Francia: 925

  • Germania: 778

  • Spagna: 616



Con un Sì al referendum confermativo, complessivamente, il numero dei parlamentari italiani diminuirebbe da 945 a 600 (da 630 a 400 deputati, da 315 a 200 senatori).

L’Italia scenderebbe così al quinto posto, seguita dalla Polonia con 516 deputati. Ma le cose appaiono diverse se si analizza il rapporto tra numero di parlamentari eletti dai cittadini e popolazione, cioè tra numero di rappresentanti e rappresentati. Qui, come detto sopra, possiamo comparare solo le Camere “basse”, elette a suffragio universale diretto. Vediamo dunque che la classifica si capovolge e l’Italia, insieme alle altre grandi democrazie europee, è tra i fanalini di coda. Ecco gli ultimi sei posti:

  • Regno unito: 1 deputato (650) per 100 000 abitanti (66.238.007)

  • Italia: 1 deputato (630) per 100000 abitanti (60.483.973)

  • Paesi Bassi: 0,9 deputati (150) per 100 000 abitanti (17.118.084)

  • Francia: 0,9 deputati (577) per 100 000 abitanti (67.221.943)

  • Germania: 0,9 deputati (709) per 100 ooo abitanti (82.850.000)

  • Spagna: 0,8 deputati (totale 350) per 100 000 abitanti (46.659.302)



I primi sei posti vedono invece:

  • Malta: 14 deputati (68) per 100 mila abitanti (475.701)

  • Lussemburgo: 10 deputati (60) per 100 mila abitanti (602.005)

  • Cipro: 9,3 deputati (80) per 100 mila abitanti (864.236)

  • Estonia: 7,7 deputati (101) per 100 mila abitanti (1.319.133)

  • Lettonia: 5,2 deputati (100) per 100mila abitanti (1.934.379)

  • Lituania: 5 deputati (141) per 100mila abitanti (2.808.901)



Con la riforma i membri della nostra Camera sarebbero 400, e il rapporto tra deputati e popolazione scenderebbe a 0,7 deputati per 100 mila abitanti. Il nostro Paese quindi risulterebbe ultimo in Europa, con 1 deputato ogni 151.210 abitanti.



Certo, si potrebbe osservare che da noi anche i 200 membri del Senato sono eletti direttamente dai cittadini.

Nel conto totale quindi, con 600 parlamentari, il rapporto sarebbe di 1 parlamentare ogni 100 mila abitanti. Ma cosa accadrebbe se, come si discute da anni, dopo questo taglio si volesse anche superare il bicameralismo perfetto? Se si volesse fare della Camera il solo ramo elettivo, l’unico legato da un rapporto di fiducia con il governo, riducendo i poteri del Senato e rendendolo, per esempio, espressione delle autonomie regionali?

Collegi elettorali molto più grandi

Chi è contrario a un taglio slegato da una complessiva riforma istituzionale, o anche semplicemente da una nuova legge elettorale, fa osservare una serie di criticità. Tra quelle che riguardano la rappresentanza c’è quella di collegi elettorali molto più grandi, con ripercussioni sul rapporto tra rappresentanti e rappresentati, ma non solo. Con collegi più grandi, dovendo coprire aree più vaste, serviranno maggiori risorse economiche per le campagne elettorali, con il rischio che siano penalizzate le minoranze e i candidati con meno risorse. Si stima che al Senato i collegi uninominali avranno una dimensione media superiore agli 800.000 elettori, alla Camera di oltre 400.000.



la Germania, Paese non di rado indicato come modello, è una repubblica parlamentare federale con un sistema bicamerale che espleta funzioni diverse.

Il Bundestag, la camera bassa, è composto attualmente da 709 membri. Il numero, variabile, non può però scendere sotto la soglia dei 598 parlamentari. L’elezione avviene con metodo proporzionale personalizzato, vale a dire che ciascun elettore dispone di due schede: con una vota un partito, mentre con l’altra un candidato nella propria circoscrizione.

Il territorio federale è suddiviso in 299 circoscrizioni. Ciascuna di esse è rappresentata da un deputato eletto direttamente, attraverso il cosiddetto “primo voto”, che determina un rapporto diretto tra elettore ed eletto. Con il “secondo voto” invece il cittadino sceglie un partito politico, i cui candidati sono fissati su una lista per ciascun Land (liste bloccate). Il secondo voto determina i rapporti di forza tra partiti nel Bundestag, i cui seggi sono suddivisi in maniera proporzionale con una soglia di sbarramento al 5%.

Il Bundestag è l’unica camera che vota la fiducia al governo federale. Il Bundesrat invece, la camera alta, è l’organo di rappresentanza dei Länder ed è composto da 69 membri. Non sono eletti direttamente dai cittadini ma vengono designati dai singoli governi federati. Con 709 deputati eletti alla Camera bassa e una popolazione di 82.850.000 abitanti, il rapporto eletti/elettori è di 1 deputato per 116.855 abitanti, pari allo 0,9 per 100 mila.

La Francia è una repubblica semi-presidenziale. Ciò vuol dire che i cittadini votano per eleggere direttamente il presidente della Repubblica, oltre che per il parlamento. Quest’ultimo è composto da due camere, che esercitano però funzioni diverse: l’Assemblea nazionale e il Senato. In questo contesto il governo è legato da un doppio rapporto di fiducia: da una parte con il presidente della Repubblica, che nomina il primo ministro, dall’altro con l’Assemblea nazionale, che è composta da 577 deputati, eletti in collegi uninominali con un sistema maggioritario a doppio turno.

Il Senato, composto da 348 membri, invece è eletto a suffragio indiretto. Per ogni dipartimento i senatori vengono eletti da figure, come i consiglieri regionali e i delegati dei consigli municipali, a loro volta elette dai cittadini. Tenendo quindi in considerazione il numero di deputati eletti all’Assemblea nazionale e la popolazione in Francia (67.221.943), abbiamo un rapporto di 1 deputato per 116.503 abitanti, vale a dire 0,9 per 100mila.

Il Regno Unito è una monarchia parlamentare, in cui il sovrano ha poteri analoghi a quelli del nostro presidente della Repubblica.

Il parlamento britannico è composto da due camere: una alta, la Camera dei Lord, e una bassa, la Camera dei Comuni.

I due rami espletano funzioni diverse, ed è la seconda a rappresentare il cuore del sistema parlamentare d’oltremanica.

La Camera dei Comuni è eletta a suffragio universale e si compone di 650 deputati: è l’unico ramo del parlamento legato da un rapporto di fiducia con il governo di sua maestà. Viene eletta secondo il sistema del first-past-the-post, un maggioritario secco dove, in ognuno dei 650 collegi, il primo per numero di voti conquista il seggio.

La Camera dei Lord invece non ha un numero fisso di componenti, che attualmente sono 772. Non viene eletta dai cittadini e, dopo la riforma del 1911, ha poteri molto limitati. I suoi membri vengono nominati dal sovrano su proposta del primo ministro. In base quindi ai numeri della Camera dei Comuni si ha il rapporto di 1 parlamentare per 101.90 abitanti.

Ma come funziona altrove nel mondo?

La più grande democrazia occidentale, gli Stati Uniti, ha innanzitutto una forma di governo diversa dai casi fin qui analizzati.

È una repubblica presidenziale federale, dove i cittadini eleggono, attraverso un sistema piuttosto complicato, un presidente che però gode di poteri maggiori rispetto ai suoi omologhi negli altri sistemi, essendo contemporaneamente capo di Stato e di governo. Non c’è un rapporto di fiducia che lo leghi al parlamento, così come il presidente non può sciogliere le camere.

Il potere legislativo è affidato al Congresso, che si divide in due camere:

la Camera dei Rappresentanti, composta da 435 membri e il Senato, composto da 100 senatori (2 per ogni Stato federato). I cittadini votano per il Congresso ogni due anni, con delle differenze però. La Camera dei Rappresentanti viene totalmente rinnovata, con l’elezione di un rappresentante per ogni distretto elettorale. Il Senato, invece, viene rinnovato solo per 1/3, durando il mandato di un senatore sei anni. Complessivamente gli eletti sono 535, a fronte di circa 329 milioni di americani, vale a dire 1 parlamentare ogni 614 mila abitanti.

La percezione è quella di un numero esiguo di rappresentanti rispetto al corpo elettorale, ma in realtà le cose stanno diversamente, perché bisogna considerare anche il grandissimo numero di rappresentanti eletti nei singoli parlamenti dei 50 Stati (ognuno con un governatore) che formano l’unione.

Ricordiamo comunque che democrazia non è sinonimo di rappresentanze numeriche e non è gioco di squadra a discapito dei territori meno rappresentati. Democrazia, in politica, è servizio e tutela per le minoranze. Politica, in democrazia è servizio!

venerdì 4 settembre 2020

SEI TU

L'invidia è una brutta bestia, una bestia stupida figlia dell'ignoranza ben descritta nella metafora del serpente che vuole divorare per annientare la lucciola pur non essendo nella sua linea alimentare.


Le metafore si sprecano quasi sempre perché sono colte solo da persone sensibili, consapevolmente positive dedite per elezione a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, e loro malgrado, simili alla lucciola che con il bagliore della positività emanata reca fastidio ai serpenti.


La luce interiore è sapienza, voglia di vita, energia cosmica emanata non per apparire ma è testimonianza, creatività, dono colto dalla sensibilità insita solo nelle affinità elettive.


Sugli errori si cresce! Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori, cantava un altro grande poeta in musica.


E Tu continua a crescere e a brillare!! Alimenta la luce interiore che rende speciali gli uomini. Illumina i passi. Squarcia il buio dell'ignoranza e dell'indifferenza. Espandi amore nei cuori inariditi dalla cattiveria. Vai avanti e sogna. Fai sognare!


E chissà che a furia di elargire copiosamente perle di luce agli stolti e confetti ai porci non cambi qualcosa anche in loro ...tutto è possibile...



vai, prosegui per la tua strada figlio mio. Rendi luminoso il tuo e il nostro cammino sei la gioia di nonna Angela che continua a proteggerti come quando ti teneva tra le sue braccia


mercoledì 2 settembre 2020

Emersioni

 Catanzaro, sala concerti, Max & friends

 Potremmo titolare così l'avventura artistica di un gruppo di amici appassionati di musica che calcano la scena da diverso tempo. Ognuno con le proprie specificità dà il meglio di sé nella vita e sul palco.

L'ultimo concerto è stato annullato a causa del blocco delle attività imposto a tutela della salute pubblica.

Lockdown o confinamento fisico ma non mentale, citando un altro grande artista, il pensiero non lo puoi incatenare non lo puoi ingabbiare il pensiero è libero libero come i pesci...

E come pesci nel mare della vita durante il “confinamento fisico” causato dalla pandemia da coronavirus un gruppo di amici appassionati musicisti hanno creato una sublime ballata rock: SEI TU!

Una “storia” d'amore contemporaneo tra mare e cielo nata sulla terra di Calabria.

Il video narra per immagini girate in Catanzaro una favola. Una bella e struggente favola da vedere e ascoltare in ogni momento.


Parole e musica narranti che si insinuano e rimangono ancorati nella testa. Atmosfere magnetiche rese ancor più accattivanti dalla voce di Max che insieme ai suoi compagni d'avventura hanno lavorato sodo in questi giorni di chiusura forzata. E ora il video! Il primo inedito di una ben augurante serie, perché i presupposti ci sono tutti.

https://youtu.be/ZB25tSJYMc4


"un momento della presentazione con Rossella Galati e Alessandra Lobello"

E' un percorso parallelo quello di Max che dopo un proficuo decennio come fronteman e voce della nota cover band che si ispira al mitico Vasco: la Vasco Rock Show, si presenta in veste di paroliere e convince!

In bocca al lupo ragazzi!



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