A te che mi hai dato la vita

Pioveva a dirotto, quel giorno, tanti anni fa. Ma lo ricordo come se fosse ieri. La strada si era trasformata in un fiume in piena e i gradini laterali in piccole ma potenti cascate. Inutile aspettare che smettesse di piovere. Il cielo nero oscurato dalle nuvole piene d'acqua prometteva pioggia per chi sa quante ore ancora. Si era fatto tardi e non potevo indugiare ulteriormente. Coraggio! Mi dico. Apro lo sportello della macchina e poggio il piede all'esterno. Non avverto subito l'asfalto della strada. L'acqua mi cattura la caviglia e sale in un attimo sino al polpaccio. Ormai è fatta. Non posso tirarmi indietro, e poi, mi aspetta. Attende la mia “buonanotte”. La trovo seduta in mezzo al letto più minuta e piccola del solito. Il solito sorriso sulle labbra celava le sofferenze subite negli ultimi tempi. Ma non intendo parlare di questo. Mi piace ricordare la sua forza d'animo. L'amore che elargiva incondizionatamente in famiglia. Ai figli e a...