Stato e famiglia: capitali da tutelare
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courtesy M. Iannino, "capitali" t.m. 80x60 |
Costi e peccati della cattiva cultura nei confronti dei beni primari.
Anche
l'ignoranza vestita da cultura è figlia della cattiva politica!
Andando in giro tra la gente si sentono molte lamentele, a volte
sacrosante perché motivate dalla morsa dell'effimero mercato
spicciolo, quello che fa i conti con le famiglie, la massaia e il
disoccupato alle prese con le vessazioni imposte da chi dovrebbe
tutelarli, vale a dire lo Stato e altre volte, invece, le lamentele
sono gratuite, perché inculcate dall'ignoranza voluta da certa
accozzaglia. Come dissentire da quanti, e non sono un piccolo numero,
hanno acquistato casa a botta di sacrifici e poi se la vedono
pignorata da equitalia perché non hanno pagato qualche multa o non
hanno versato, non perché evasori fiscali ma perché non sono nelle
condizioni economiche di farlo, i tributi allo Stato?
È
vero! Molti, anzi moltissimi fanno i furbi e sono sconosciuti al
fisco e non pagano neanche un centesimo, ma da questo a tartassare i
soliti noti ce ne vuole! L'azione inquisitoria si trasforma in
tortura per chi si trova in condizioni economiche precarie. Eppure
sarebbe così semplice trovare i veri evasori e lasciare in pace
quanti fino ad ora hanno pagato tutto e qualcosa in più!
C'indigniamo
quando un commerciante subisce un furto o peggio un'intimidazione
mafiosa. Perché non indignarci quando qualcuno perde la casa per
colpa di una legge assurda? E mi riferisco all'imprenditore onesto
che non ha investito alle Kaiman i soldi pubblici.
La
casa è un bene primario e non può essere caricata di tasse e
balzelli più del necessario!
i veri capitali da tutelare riguardano l'infanzia, la cultura e il bene comune in ogni sua forma. E siccome la famiglia è il primo nucleo sociale che forma e plasma alla vita non può essere privata dei beni di prima necessità quali la casa, la tranquillità economica, che sono alla base della crescita culturale dei singoli cittadini.
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