cz, corvo,quotidianità e incuria in periferia

aore12
Catanzaro, corvo, giardini pubblici
Parlare dei mali o delle distorsioni sociali è come disquisire sul sesso degli angeli. Non si arriva mai a un’analisi esaustiva che induca a una soluzione vera e faccia concludere gl’interlocutori con un “bene, siamo riusciti a risolvere un problema trascurato o sottovalutato”.
Dico questo perché mentre sto scrivendo una girandola di sirene spiegate anima e irrompe nella falsa quiete della periferia catanzarese. Il tam tam è immediato nel web. Subito si sa che hanno sparato a un uomo di 60 anni dietro la chiesa del Quartiere corvo, già il nome è tutto un programma. Un quartiere dormitorio che, secondo gli amministratori degli anni 70, 80, sarebbe dovuto diventare Catanzaro 2, la perla della città corredata di centro commerciale, parco giochi, giardini pubblici, farmacie, uffici postali, banche. Niente di tutto questo! Unico dato certo è l’incuria in cui versa da sempre. Non siamo a livello delle periferie degradate delle grandi metropoli ma poco ci manca!
C’è la parte delle case popolari e quelle dell’ex parcheggio comunale e c’è la zona delle cooperative; il palazzetto dello sport, un parco giochi e un giardino pubblico infestato dalle erbacce, dagli animaletti e da bottiglie rotte.
Tutto sommato è un quartiere quieto, non violento. Un dormitorio, nel senso che di giorno non si vede anima viva ma, se per questo, neanche di sera, perché la gente è in città o a fare qualcosa nei centri commerciali sorti altrove. D'altronde, se anche per una raccomandata, un farmaco o un operazione bancaria si deve andare fuori dal quartiere, come si può vedere qualcuno? Oddio, di tanto in tanto si vede qualche ragazzotto che fa il giro in macchina con lo stereo a palla; si sente qualche moto, un ruggito di motore; i fuochi d’artificio sui tetti delle case popolari, qualche furto in casa, ma nel complesso, è un quartiere tranquillo. Sì tranquillo… con tantissimo verde.

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