Ci hanno voluto stupire con effetti speciali e pacche sulle spalle.
Due leader a confronto: il
giovane rampante Matteo Renzi e il navigato Barak Obama
presidente dell'America e premio nobel preventivo per
la pace.
Roma è stata blindata per
accogliere il presidente degli stati uniti d'america.
Al suo secondo e ultimo mandato Barak è
corso in aiuto del suo delfino Matteo che dice di rifarsi a lui per
traghettare l'Italia fuori dalla crisi.
Si può fare se usciamo dalle teorie e
dal giogo delle lobby economiche che coltivano e impongono Logiche
che affamano e bruciano i popoli.
Si può fare se la classe politica non
è corrotta e invece di indebitare le nazioni con acquisti bellici
tipo gli f35 americani che tra l'altro sono difettosi, investe in
operazioni socialmente utili quali il lavoro e la dignità che questi
conferisce, la cultura che serve per fare evolvere le menti.
Quando Barak Obama, nel
rispondere ai giornalisti, ha ritenuto doveroso fare un analisi del
passato della crisi globale, credevo che avrebbe accennato
all'origine e cioè alla bolla economica finanziaria scoppiata in
America che, propagatasi, ha contaminato il resto del mondo.
Invece, tra sorrisi e pacche sulle
spalle, i due, Matteo e Barak, si son detti: come siamo furbi,
ancora giovani e belli. Il resto non conta. Conta il giro di soldi da
dirottare nelle tasche di chi comanda e produce guerre.
No non hanno detto espressamente questo
ma lo hanno lasciato intendere vista la marcia indietro sull'acquisto
dei famigerati quanto inutili f35 di Matteo e delle tante
inutili parole sul superamento della crisi sociale italiana.
La democrazia non è gratis! Ha
detto edonisticamente il bel Matteo(perchè sembra lontano da lui la
sofferenza fisica anche se fa finta di compenetrarsi in quella di chi
soffre per i mali provocati dalle scelte scellerate dei corrotti).
Tutto cambia per non cambiare! Questa
la trappola mediatica dei teatranti della scena politica.
Dopo le dure parole del Presidente
Giorgio Napolitano ai politici litiganti ecco puntuali quelle
ancora più determinate di Papa Francesco: “Interessi di
partito e lotte interne fanno scivolare verso la corruzione.”
La corruzione non è cristianamente
perdonabile!
E l'Italia, come il resto del mondo, è
succube della corruzione mascherata da buonismo.
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