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Strade vuote in città e quarantena volontaria

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Non che gli altri giorni siano totalmente diversi ma oggi, sarà per via del coronavirus e dell'allerta con l'hashtag #iorestoacasa ch'è diventato un gioco virtuale per dire al mondo intero come ci si sente ad essere costretti tra le mura domestiche, mi sembra davvero di camminare in uno di quei set cinematografici ambientati nei giorni dopo l'apocalisse. I presupposti non mancano. Siamo ostaggi di un virus sconosciuto. La ricerca scientifica ci sta sbattendo la testa ma ancora non riesce a trovare il bandolo della matassa. Si va a tentoni. Negli ospedali s'intubano i contagiati. Unica cura certa è l'ossigeno per bloccare la polmonite causata dal covid-19 . Oltre alla terapia farmacologica col tacilizumab , intuizione di un dottore che cura con il farmaco in questione l'artrite reumatoide e la conseguenziale broncopolmonite che attacca i pazienti affetti dalla grave forma di artrite reumatoide, ora in sperimentazione nei vari ospedali alle prese co...

Al lupo al lupo fake news al tempo del coronavirus

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Tana libera tutti? Sembra proprio così! Non appena si raggiunge un minimo di visibilità chiunque si sente libero di dire ciò che cazzo vuole. Sul web l'anarchia regna sovrana. Dal piccolo influencer al grande ognuno si sente autorizzato a dire la sua versione dei fatti anche senza alcuna conoscenza scientifica e tecnica in merito al problema. Qualcuno parla di ipotetiche distinzione tra nord e sud fomentando così polemiche inutili che non giovano a nessuno se non a chi ci guadagna politicamente seminando odio e innalzando muri con dannose contrapposizioni ideologiche. Gli schieramenti si formano e si annullano come se niente fosse. Mentre alcune testate nazionali, una in particolare, che non intendo menzionare per la disapprovazione e lo sconcerto che semina dal punto di vista intellettuale, vomita veleno. Le parole di Jasmine Cristallo sono facilmente strumentalizzabili quando non si “leggono” e interpretano con purezza intellettuale. Tant'è che un ...

A metà strada

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Ore 18. flash mob dai balconi. Esorcizziamo? Va beh, esorcizziamo. E poi? Finito di cantare a squarciagola l'inno d'Italia. Abbassato il volume dell'amplificatore girato verso l'esterno. Smorzato il ritornello di Celentano. Appesa la bandiera dell'Italia, il tricolore, ai fili del bucato. steso al sole e all'aria come un panno appena strizzato e messo lì per asciugarsi. Insomma, Smorzati i toni che si fà? un'altra considerazione è d'obbligo per capire il mio sbalordimento, la mia sorpresa davanti a scene simili: A dire il vero non pensavo di avere dei vicini così chiassosi. Eppure nel mio quartiere la gente, di solito, è molto riservata. Ma questa sera no! Quelli del palazzo di fronte al mio sono tutti, la maggior parte, per essere precisi, nei balconi. Ballano. Si sbracciano in saluti mai esternati, anzi quando ci si incontra per strada a tu x tu neanche ti guardano in faccia. E adesso sono lì e lanciano saluti. Si aspettano risposte. Un cenn...

Voglia di normale quotidianità

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Uscire di casa. Fare la spesa al tempo del coronavirus . È quasi drammatico! Il terrore si legge dappertutto. Negli atteggiamenti. Nelle parole. E nelle reazioni che la gente ha nei confronti di un banale colpo di tosse dovuto ad un tic nervoso congenito ma niente di più. La gente ha paura! Rispetta la fila e la distanza interpersonale per paura più che per educazione. E lancia occhiate assassine a chi supera di qualche centimetro l'area delimitata per motivi di sicurezza. A questo punto c'è da chiudersi e chiedere ma gli impianti di climatizzazione d'aria dei supermercati sono stati bonificati? Le imprese di manutenzione hanno pulito, sanificato, sostituito i filtri dell'aria negli impianti di climatizzazione? la voglia di tornare alla normalità è forte. ma non possiamo abbandonare i fondamentali dell'igiene personale e collettiva. Ognuno deve fare la propria parte. Ce la faremo!

Io resto a casa e sono sereno

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#iorestoacasa L’ultimo dpcm del governo invita tutti a restare in casa così da fronteggiare meglio il virus influenzale che sfocia in una broncopolmonite mortale nelle persone immunodepresse. Allerta rossa! In Italia non si può uscire di casa se non per motivi validi e necessari quali recarsi dal medico, in farmacia, fare la spesa, portare il cane a fare i bisogni e … basta! Da quanto si apprende dai social pare che la maggior parte delle persone sia entrata in crisi. Rimanere forzatamente a casa per molti è risultato un danno emotivo da tenere sotto osservazione. C’è tanto lavoro per psicologi e psichiatri. Se si pensa a quella moltitudine di senzatetto. A quanti non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena. A tutte quelle persone che devono fare scelte drammatiche quali comprare le medicine o pagare le bollette. Ecco se si pensasse alle costrizioni imposte dal sistema socio-economico che lascia indietro una fascia sociale debole tutte 'ste menate non le f...

Coronavirus. che fare in caso di contagio

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C'è in gioco la salute pubblica! La vita! Gli anziani sono i soggetti maggiormente esposti al virus della pandemia che sta mietendo vittime in ogni parte del mondo. Il contagio è immediato mediante le vie respiratorie. E le persone anziane o debilitate sono i primi ad essere a rischio contagio. Facili prede del covid-19 risultano essere gli over 75, i bambini e le persone con problemi cronici debilitanti. Il momento è delicato! Non si può pensare che sia una cosa da niente! Non si deve esasperare o minimizzare il problema e neanche farsi prendere dal panico. È necessario assumere un atteggiamento consapevole nel rispetto della propria incolumità e nei confronti di chi amiamo, parenti, genitori, figli, nipoti, conoscenti, ma anche essere solidali. Lo sport. La movida. L'aperitivo. Le cene al ristorante. La pizza. Se davvero vogliamo continuare in seguito a potere godere dei piccoli piaceri della vita dobbiamo, adesso, nell'immediato, essere prudenti. Vigi...

Sanità in trincea, medici e operatrici ss nuovi eroi

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Catanzaro, 10 h al pronto soccorso. Emergency. In dieci ore se ne vivono di storie! Giovani e meno giovani che costretti alle prime cure mediche nei vari pronto soccorso sono in balìa di codici rosso, giallo, verde o bianco; colori che determinano il grado di urgenza sanitaria a cui si è ascritta la sintomatologia dei casi da gestire. La sanità è sofferente. Lo dicono le stime e le ripetute gestioni messe dal governo centrale in regime di commissariamento. Da una parte le cifre, che detto in soldoni, impongono la gestione economica, il fatturato al primo posto nella scala dei valori sociali. In secondo viene, per forza di cose, la salute pubblica e quindi il benessere del cittadino gravato da una serie di piccoli handicap strutturali che mettono la qualità della vita in ultimo piano. Questo modello ha frantumato le certezze dei singoli e messo in “quarantena” i bisogni primari correlati al benessere psicofisico degli italiani abituati alla prodiga assistenza del presid...

divulghiamo bellezza!

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Sulle tracce di Cassiodoro

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e ancora:

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