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Toponomastica dei saperi

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Bi/sogni. Ogni volta che cadi ti rialzi e riparti. Non importa quante volte quando devi sopravvivere. Bisogni impellenti inducono all'azione Raccogli le esigue forze e vai! L'impone Il diritto alla vita! La Necessità di Sopravvivere!, Spinge a sognare, attraccare in terre nuove. Terre lontane popolate dalla cultura del bello di gente già esule che si spera accogliente giacché tutti i popoli vittime di  ambagi hanno subito migrazioni forzate. Sogni fragili. Barchette di carta dove far navigare pensieri e storie. Poetiche. Sogni ad occhi aperti che fanno di necessità virtù. Bi/Sogni dimenticati Sconosciuti all'opulenta viziosa cinica giostra del consumismo che governa gli istinti più bassi dell'umano ego nonostante la toponomastica dei saperi contemporanei che rende virtuale e minimizza rilegando nel mondo altro dei like  fame e speranze degli ultimi.

Oggi come nel '38?

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Il novecento è stato un secolo di cambiamenti sociali e culturali. Alcuni eventi drammatici mutarono completamente le vite e i destini di intere famiglie. Quando le ideologie ammorbano le menti confondono fino ad annientare l'intelligenza emotiva. L'empatia è violentata, annullata dal credo comune che pone e teorizza barriere facendo leva tra le paure della gente . Le leggi razziali scritte appositamente per creare falsità e persuadere i deboli hanno generato oscurantismo e terrore; hanno creato brutture inimmaginabili nei giovani di oggi abituati alle realtà e alle guerre virtuali. Nel 1938 si scrisse una indegna pagina di storia che calpestò la dignità degli italiani e del genere umano. Solo dopo l'armistizio e con l'intervento delle Nazioni Unite tornò la libertà e la democrazia. Il 25 aprile del 1945 segna l'inizio di una nuova era: la liberazione (fisica) dell'oppressore delle sue farneticanti idee. La guerra fu strumento di sopraffazioni...

Una storia affidata al web

Il ragazzo incappucciato guarda fisso in camera. Chiede consiglio ai follower s. Racconta agli ipotetici seguaci una storia. La sua storia. E chiede cosa fare nel caso qualcuno si trovasse nelle sue stesse condizioni esistenziali. Il dilemma del ragazzo consiste se andare a conoscere oppure no i consanguinei che lui non ricorda di conoscere. Eppure uno zio, per quanto mi è stato detto, fratello del padre defunto quando lui, Carletto, era piccolo, questo il nome di fantasia che do al postulante, per i primi anni andò metodicamente a fare loro visita. Ma la situazione che di volta in volta lo zio trovava non era delle più gradite. Non sto a spiegare nei dettagli cosa o chi vedesse. Fatto sta che non l'approvava! Così iniziò a diradare le visite pur mantenendo il legame attraverso le notizie portate dal vento. Ma il vento, si sa, non sempre è lo specchio veritiero dell'animo umano. Anch'io ho vissuto di riflesso storie di vite vissute e anche se accanto ai prota...

Jenni è pazza

40 anni ma non li dimostra! Poche chiare semplici parole per descrivere il malessere contemporaneo. Vasco ancora una volta ha saputo declinare le nostre sensazioni, il nostro stato mentale trasducendo il malessere sociale che tocca tutti in poesia. Gli Artisti penetrano le barriere temporali, anticipano i tempi, leggono gli stati mentali, sospendono in un eterno presente le emozioni e tutto quanto concerne il vissuto quotidiano e ne fanno poesia. Jenni è pazza, del 1998, Vasco ce la ripropone in video con una nuova veste grafica animata, elementare ma non scontata, poeticamente accattivante, scaturita dalla matita di Rosanna Mezzanotte e per la regia di Arturo Bertusi, art director di Vasco, siamo, nello stesso tempo, spettatori e attori introspettivi delle contraddizioni concettuali contemporanee. Complimenti Vasco!  

Essere: come un ippocampo

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"una storia" Per magnificare le qualità di una persona spesso prendiamo come riferimento il carattere degli animali: “forte e impetuoso come un toro o un leone; perspicace come una faina, ma, difficilmente ricorriamo alla figura del cavalluccio marino per indicare l'attaccamento alla famiglia da parte di un uomo. L'essere protettivo e “mammo” di quanti si prendono cura dei figli fin dalla nascita. Eppure, pare che questo simpatico animaletto abbia i requisiti giusti per essere il simbolo concreto dell'amore paterno! Da quando ho letto che tra le peculiarità innate ce ne sono alcune imprescindibili quali la “gestazione paterna” e la fedeltà reciproca della coppia (che dura tutta la vita), personalmente, ho rivalutato la natura e l'essere dell'ippocampo. Anche perché, senza falsa modestia, questo aspetto mi appartiene. La natura umana non consente di portare dentro il marsupio la “vita”. Questa è prerogativa esclusiva della donna. È lei che ha l...

I Colori della vita

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Segno, Gesto, Figurazione

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