Eppur si muore.
Nonostante ciò viviamo combattendo come se la vita non dovesse finire mai. Cosa sfugge di questo semplice e inoppugnabile concetto?
Eppure, senza esclusione alcuna, sappiamo per certo che le nostre esistenze hanno un tracciato netto e seguono un percorso inevitabilmente programmato e ben definito. Siamo consapevoli che il ciclo vitale di ogni essere presente sulla terra ha un suo sistema: nasce e muore ma non conoscendo la data di scadenza ci sentiamo eterni.
Volutamente ho evitato “si cresce” perché alcuni nascono e muoiono nell'immediato. Intenzioni e idee abortiscono al pari di quei concetti brillanti, quei sogni che non vedono la luce per mancanza di energie, in controtendenza con tempo o volontà creative indipendentemente dai propri intendimenti.
Maestri di vita e eccelsi pensatori hanno sviscerato e enunciato montagne di pensieri scritti e parlati in merito all'esistenza degli uomini senza mai scollegarla dal contesto terreno e spirituale. Inutile quindi dilungarsi sui temi esistenziali anche perché ognuno se li gira a proprio uso e consumo. I più scaltri usano le paure dei singoli per accumulare ricchezze. Altri meditano e si comportano di conseguenza al proprio grado evolutivo.
Ebbene nella giostra dell'esistenza, anzi nel fantasmagorico luna park c'è chi va sulle montagne russe e chi si fa un giro sull'altalena. Chi predilige l'autoscontro. Il tiro al bersaglio. E c'è chi va dall'indovino. E poi ci sono i bambini che chiedono insistentemente lo zucchero filato. L'innamorato che punta la carabina sui bersagli per regalare l'orsacchiotto alla sua bella. Chi si fa selfie con le star e chi millanta azioni eroiche e vanta di conoscenze importanti. È una realtà parallela. Un mondo fantastico dove la finzione soverchia le realtà dei più. Dove anche il povero ha una manciata di svago dopo avere pagato il biglietto, appena varcata la soglia dell'entrata.
Ovviamente non mancano i fenomeni da baraccone. Quelli che madre natura ha dotato di un di più, che so, un'abilità fuori dal comune o un'anomalia che li rende speciali.
Il circo della vita è immenso e variegato. La meraviglia è dietro l'angolo. Quasi come nelle sedi dei governi ma lì è l'orrore e la cupidigia, l'indolente stupidità che induce all'oblio del potere e movimenta le azioni degli uomini suddivisi in schieramenti e lobby di potere.
Eppure, nonostante le ricchezze accumulate, gli encomi e le strategie per attuare la scalata del successo sulle montagne ambigue delle parvenze, in barba a ogni sforzo arriva inesorabile il momento fatidico del trapasso. La fine del viaggio è una scadenza improvvisa ma non imprevista.
Lo stuolo di conoscenti che hanno beneficiato dei favori fanno a gara per esprimere al meglio elogi e aneddoti volti a magnificare una strada, un percorro piuttosto che un altro guardandosi bene a denunciare dimenticanze o azioni contrari al bene comune.
Ogni azione è giustificata (anche la più discutibile) dall'avere perseguito con determinazione le linee guida imposte dal sistema democratico conferitogli dal suo mandato, per il popolo rappresentato e per il conseguimento del bene comune (sic), detto e scritto per la buona pace di quanti la pensano diversamente, vittime e avversari caduti sotto i colpi della cattiveria del fu “mattia”.
Sul palcoscenico gli attori non mancano mai. E i buoni compagni di strada non cessano di vivere nei cuori e nelle menti dei superstiti ...
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