Se neanche in situazioni difficili che coinvolgono tutti
indistintamente non si è in grado di dismettere teorie di parte e svestire la
mente dai preconcetti imbalsamati da inconsistenti ideologismi allora vuol
dire che non c’è più niente da fare per salvare noi stessi e quelli che amiamo.
Il male c’è. Esiste. La cattiveria sembra essersi
amplificata in noi, forse a causa dall'isolamento forzato sversiamo la rabbia
sul primo malcapitato che i mass-media espongono lasciando intendere che
qualcosa non va dal punto di vista etico oppure professionale.
La deriva malefica dei furbi, pronta a risucchiare dentro il
loro bacino quanta più gente possibile, si maschera. Veste panni nuovi. Lindi. Personaggi
assurdi indossano simboli di partiti che predicano la sacralità della persona,
il bene per la famiglia, per l’altro. Lanciano trappole. E nelle loro reti,
fittamente intessute, cadono in molti.
E, espedienti goliardici a parte postati sulle piattaforme
social, tra un selfie di qualche ventennio addietro spunta sempre la nota
rabbiosa di chi si scandalizza per un servizio giornalistico cucito ad arte.
Indignarsi!, è naturale davanti alla sbandierata
inappropriata altezza dei ruoli da svolgere. E se poi lo sputtanamento è trasmesso su una rete
nazionale, quel minimo di campanilismo rispunta con veemenza specialmente nei
corregionali oltre confine.
Giusto, sbagliato? Non sta a me decidere.
La mia costruzione mentale mi spinge, prima di esporre
personalissime considerazioni, ad approfondire i fatti, scavare, arrivare all'origine
della notizia. Cioè a prima che il servizio giornalistico sia stato montato, aggiustato,
manipolato secondo la strategia vigente nel palinsesto.
Mi duole il cuore riscontrare tanta pochezza di pensiero.
Eppure chi conosce davvero il cuore dei calabresi sa che non
è così. Ovvio, c’è il male, già detto! C’è anche chi approfitta della
situazione e cavalca il malcontento. Scrive, sentenzia dall'alto della sua
magnificenza e gongola al solo pensiero dei seguaci che ne implorano la sua
discesa in campo.
E poi ci sono anche gli invidiosi. Quelli con la testa e la
pancia gonfi di rancore per chi è al potere e gestisce la cosa pubblica. O semplicemente
chi, con la dedizione e la ricerca assidua, incamera ed esterna mondi nuovi. Comportamenti
nuovi. Visioni nuove. Positive!
E chi è al timone furioso, cattivo, strutturalmente
demoniaco di una nave fatta di materia purulenta non può fare altro che cercare
accoliti da trasbordare nella deriva malefica e lì abbandonare.
Un viaggio in Calabria è ben diverso. Qualsiasi sia il mezzo
di locomozione, basta osservare con animo sereno per comprenderne bellezza,
storia e persone che la popolano.
E se poi c’è qualche svista, c’è sempre modo per rimediare. Basta
un po’ di buona volontà e l’onestà intellettuale che non deve mancare mai.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.