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Sanremo 2012, Celentano fa beneficenza

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©M. Iannino, t.m., "sogni" Questa è la storia di uno di noi. Anche lui nato per caso in via Gluck... così cantava Celentano qualche decennio addietro. Rimpiangendo i tempi passati e la passata ingenuità con la quale crescevamo nei sobborghi delle metropoli prima delle cementificazioni selvagge e delle lottizzazioni criminali. Ma si potrebbe, vista l'attualità, ricordare anche “chi non lavora non fa l'amore...” e allora un gran numero di persone, oggi, dovrebbe fare solo seghe per colpa di un sistema assurdo di fare impresa e capitalizzare i profitti.  Oppure canticchiarle un po' tutte le sue canzoni perché in tutte troveremmo pillole di società. I testi di Adriano Celentano toccano spesso temi sociali; problematiche comuni tra gli uomini che sognano ideali e che lottano per realizzarli, alcuni solo a parole, altri coi fatti. E dopo tanto parlare polemico sulla partecipazione o meno di Adriano a Sanremo e sul suo cachet che la RAI deve dargli, il molleggi...

Rino Gaetano, un cantautore evergreen

Ci sono persone che riescono a raccontare i problemi di ognuno di noi in maniera creativa. Persone che, in modo scanzonato o serio, mettono sul piatto della vita la quotidianità politica, sociale, personale e parlano di sentimenti che, chi li vive in prima persona in quel determinato momento ritiene unici ma, grazie alla musica, la pittura, la letteratura, all'arte in generale, una volta trattati nelle diverse chiavi linguistiche diventano collanti universali. Le atmosfere narranti s'insinuano tra gli affetti, tessono un'unica trama dalle molteplici sfumature che ognuno interpreta e vive secondo parametri personali, riconoscendosi. Spesso alcuni particolari sfuggono nell'attimo in cui si sente o vede per la prima volta una canzone, un film o un'opera d'arte. Serve una seconda, terza, quarta attenzione nei confronti del lavoro creativo in questione. E se per un pezzo musicale ascoltato in macchina o al super mercato scocca la scintilla, altri linguaggi nec...

le speranze dei giovani cantautori

Accadono cose che inevitabilmente s'insinuano tra i ricordi e gli affetti cari di ognuno di noi. A volte basta uno sguardo, un suono, poche note scanzonate che, pur contestando la realtà, invogliano a vivere la quotidianità appieno nonostante le contraddizioni, i dolori personali le tragedie collettive. Insomma pubblico e privato si mescolano nei testi di Stefano Rosso , Rino Gaetano, De Andrè , Dalla, De Gregori, Vasco Rossi, Luigi Tenco, Paoli, Lauz i... Il piano bar fa sembrare il cantante meno irraggiungibile, perde l'aurea del divo e si cala nella vita comune, anche per una questione di marketing, e sta vicino ai suoi fans nelle discoteche. Attorno alle grandi star orbitano satelliti di varia natura e entità, il loro raggio d'azione sconfina principalmente nella moda ma non disdegnano gli altri filoni che il mercato globale offre. Le canzoni popolari narrano la quotidianità, gli amori e le conseguenze che questi apportano nelle vite delle persone. Alcuni canta...

giorno della memoria e delitti quotidiani

Il 27 gennaio 1945 si aprirono i cancelli di Auschwitz . L'odore della morte e della negazione umana aleggiava e aleggia tuttora tra le assi delle baracche intrise di angosce, speranze, pianti e mesti sorrisi di bambini, sospiri di donne e uomini ignari delle sofferenze che avrebbero dovuto sopportare prima della morte. I sopravvissuti hanno fatto piena luce sulle tristi vicende che hanno reso il campo di concentramento emblema della barbarie nazista. Ad Auschwitz persero la vita oltre un milione di persone nei modi più atroci ed efferati che la mente umana abbia mai potuto concepire ma sembra che il ricordo non sia servito a niente e nessuno visto quanto sta succedendo nel mondo. Eppure il Giorno della Memoria , che quest’anno si celebra per l’undicesima volta, istituito con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 proprio con lo scopo di non dimenticare l'immane tragedia che gli ebrei hanno voluto chiamare Shoah e tramandare il ricordo affinché non accada mai più un crimine s...

Monti, fiducia sul decreto milleproroghe

Non si smentiscono mai!  Alcuni affaristi continuano a confondere l'Aula di Monte Citorio con l'ufficio delle relazioni industriali di qualche s.p.a. E infilano emendamenti che fanno comodo a loro e ai loro amici.  Dopo avere ottenuto l'immunità e la tutela dei loro miseri stipendi tentano di tutelare le lobby. A questo punto fa benissimo Monti a porre la fiducia al decreto milleproroghe. Almeno, così facendo, i personaggi che gridano in pubblico per lasciare intendere di essere dalla parte dei deboli mentre in silenzio sostengono i forti, saranno sputtanati per l'ennesima volta. Ma questo per loro non è un problema! Nel frattempo, il governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto legge Milleproroghe. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, spiegando che il provvedimento è sul testo approvato dalle commissioni di Montecitorio. La Camera voterà oggi mentre il via libera definitivo arriverà soltanto...

capitale e cultura, le sfide di Monti

Pur di vendere qualche copia in più a volte i giornali pubblicano notizie rivedute e corrette e non hanno nessuna attinenza con quanto detto o fatto dalle persone citate. Proprio per evitare di cadere nel tranello dei giornalai da quattro soldi è meglio aspettare prove concrete e inoppugnabili quale può essere la pubblicazione ufficiale degli atti. Nel caso del decreto Monti se ne sentono di tutti i colori e ovviamente chi si sente toccato reagisce in malo modo. Siamo tutti stressati dalla spazzatura mediatica e dagli eventi reali o immaginari tirati fino alla nausea nei vari sistemi mass mediatici. Ovviamente, essendo Monti un docente universitario, non credo che nel suo decreto ci possa essere una delegittimazione di alcuni atenei o il declassamento dei diplomi di laurea in base alla sede nella quale questi siano stati “sudati”. È impensabile crederci perché in uno stato di diritto la cultura è l'unico capitale che ogni cittadino può permettersi, a prescindere dalle sue or...

protesta degli autotrasportatori

È facile gridare allo scandalo perché ci si vede privati della libertà di circolare a nostro piacimento dopo avere bruciato l'ultima goccia di benzina. I camionisti hanno fatto sentire il loro dissenso e l'Italia è entrata nel panico. Conseguenza: benzine assaltate dagli automobilisti in ansia e supermercati quasi vuoti. È semplice prendersela con loro e accusarli d'inciviltà, egoismo ecc ecc. se voltiamo pagina e guardiamo l'altra faccia della medaglia con un'ottica differente, ci accorgiamo che accusare la categoria degli autotrasportatori d'infiltrazioni mafiose, potere delle lobby e quant'altro è un errore. Semplicemente, come il resto degli italiani, i camionisti si sono rotti di pagare per una casta d'inetti. Lo si è visto per i sacrifici chiesti ai politici che, da politicanti quali sono, hanno trovato il modo per mantenere i privilegi. La classe politica non ha saputo riscattarsi. Non ha dato segni di solidarietà reale al Paese. È logico che...

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