Centri commerciali come passatempo.
Tra accise, Iva, spese di trasporto, manutenzioni, oneri di sistema, rinnovabili e tradizionali, le forniture delle utenze domestiche necessarie in tutte la case frenano la crescita sociale e deprimono le famiglie. Voci astratte, che, concretamente gonfiano a dismisura il costo della materia prima indispensabile al benessere del vivere civile.Domenica. Foto di famiglie.
Domeniche e festività. Sono giornate in cui pensare di entrare nel centro commerciale e parcheggiare è una impresa impossibile.
Migliaia e migliaia di macchine ingombrati sono state depositate nel mega parcheggio delle fontane, il parco commerciale catanzarese che offre di tutto e di più.
Media word per prodotti hi tech e telefonia. Tre space con 7 sale di proiezione. Decathlon per soddisfare gli sportivi. Rivendite varie e servizi all’interno della galleria . Un luogo autonomo, che non può vivere di moto proprio.
I Visitatori non mancano, ma quanti arrivano con l’intenzione di comprare qualcosa?
Molte famiglie quotidianamente devono onorare le spese vive necessarie e inderogabili. Provvedere al fabbisogno dell’intero nucleo: generi di prima necessità per piccini e ragazzi in età scolare e prescolare. Alimenti. Vestiti. Svaghi. Palestra. E se resta qualcosa, soddisfare qualche giorno di vacanza. E poi, le notizie più dolenti per le finanze domestiche: le bollette delle utenze: luce, gas, acqua, telefono, anzi, telefoni.
L’assurdo che sta sulle palle a tutti sono le accise e le voci che gonfiano in maniera esponenziale le forniture di luce e gas. Ecco, il governo attuale aveva promesso di rivedere queste assurdità, anche in funzione del libero mercato e dell’abolizione delle tutele. Se davvero, il ministro interessato, e il governo, mettesse mano e riformulasse le voci concretamente, così da far pagare il giusto prezzo del consumo reale agli utenti, ci sarebbe una maggiore possibilità di spesa per le famiglie. E le persone, oltre a bighellonare nei centri commerciali, sarebbero in grado di soddisfare qualche esigenza in più.
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