mercoledì 25 novembre 2020

L'attesa

E poi, a sera, ti metti comodo, nella poltrona preferita e lasci andare la mano. Al principio cerchi solo di spegnere la mente. E non pensare. Mettere fuori la porta le notizie peggiori. Quelle notizie deleterie che avvelenano le coscienze peggio della pandemia che ci costringe a tenere alta la guardia.

La mano va. Traccia in una sorta di scrittura automatica segni e forme ataviche. Qualcosa prende forma sul foglio. E ti accorgi che non tutti i problemi sono rimasti fuori la porta.

Le tematiche serie si sono radicate e condizionano il subconscio.

Prendono forma. E non possono sfuggire alla dittatura critica razionale. I volumi si evidenziano. Le linee si allungano fino a dare forme concrete e assolutamente attuali:

l'Africa; la Calabria come terre da colonizzare. E la figura umana che assurge a simbolo universale della creatività spesso confusa, umiliata, posseduta e poco amata davvero: la donna!

Il tutto amalgamato dai chiaroscuri mentali delle forme dis-umane che allignano nei concetti predatori. Atteggiamenti marcescibili ma che al momento rendono profitti a chi attua i progetti. Il qui e adesso è un concetto imperativo.

Il bene comune è una idea alta e sublime che si lascia volentieri ai romantici. Ai donchisciotte del momento si pongono rebus sempre più contorti e poco apprezzabili dalla pochezza di pensiero della massa incolta protesa a far quadrare i conti col superamento delle difficoltà oggettive strumentalizzate ad arte dai negazionisti pragmatici. Personaggi in malafede, viscidi portatori d'acqua senza scrupoli. Servi sciocchi privi di dignità che alimentano meschine dicerie non solo per il gusto blasfemo di affossare qualcuno ma per guadagnare quei trenta miserabili denari nefasti.



domenica 22 novembre 2020

il nuovo umanesimo dettato da Francesco

La chiave del futuro è nei sogni dei giovani, nel loro vedere senza orpelli e pregiudizi a un domani che sia speranza vera non calcolo matematico, interesse o speculazione. E’ al loro entusiasmo, alla loro fantasia e creatività che Papa Francesco ha guardato, sulla scia della “Laudato si” che al mondo ha consegnato “il grido della terra e dei poveri”, per rilanciare una sfida grande e impegnativa: “restituire un’anima all’economia”.

“Urge una diversa narrazione economica, urge prendere atto responsabilmente del fatto che l’attuale sistema mondiale è insostenibile da diversi punti di vista e colpisce nostra sorella terra, tanto gravemente maltrattata e spogliata, e insieme i più poveri e gli esclusi”.


Le parole di papa Francesco sono destabilizzanti per quanti credono nel profitto e per suo nome diffondono false notizie e seminano il dubbio nelle menti deboli.

L'egoismo è una malapianta difficile da estirpare.

Lo sappiamo bene noi calabresi che viviamo ancora “sottopadrone”. E le ultime vicende lo dimostrano:

da una parte la politica spregiudicata che pur di mantenere il dominio alza veti e polveroni. Sovverte i fatti. Depista e crea nuovi nemici. Nasconde la verità e ne crea una posticcia utile ad una ristretta cerchia di amici faccendieri.


La Calabria, come l'Africa, è terra degli ultimi. Entrambe terre ricche di risorse naturali e di intelletti. Intelletti tenuti sotto scacco giacché la cultura e quindi la conoscenza critica evolve ed emancipa le coscienze.

La voce di Francesco destabilizza i poteri temporali precostituiti. È una minaccia per gli affari.

Francesco è una guida rivoluzionaria. Un vero missionario con lo sguardo rivolto alle necessità reali degli ultimi e di quanti soffrono a causa di una economia malata di egoismo.

sabato 21 novembre 2020

Politica e libertà d'espressione

È inammissibile! È un episodio da biasimare quello perpetrato ai danni del libero pensiero ed espressione in politica.

Condivisibile e no è pur sempre un'opinione quella esternata dal senatore Morra nei confronti dei recenti fatti calabresi.

Non ha, a mio avviso, offeso la memoria della presidente Jole Santelli né tantomeno i calabresi che ragionano razionalmente sui fatti. Eppure si sta consumando ai danni della Calabria l'ennesimo misfatto mediatico e politico.

Se consideriamo che l'Italia è una Repubblica Democratica e che nel suo “statuto” è scritto ben chiaro, tra le libertà, quello sul diritto ed esercizio di pensiero e la libertà a esercitarlo in ogni modo, la censura della testata rai3, che tra l'altro è una azienda pubblica il cui canone è pagato dai cittadini, la decisione, infelice, di bloccare alla porta il senatore Morra è intollerabile. È una vera e propria esautorazione della democrazie e del libero pensiero benché sgradevole a quanti agitano la melma della discordia.


Il senatore Morra è stato incauto. E ci può stare. Ma non ha detto falsità perché:

  1. mettersi alla guida di una società civile comporta oltre al sano pensiero democratico anche un ottimo stato di salute fisica. Persino nei concorsi pubblici banditi dagli organi di stato è richiesto un certificato che ne attesti la sana e robusta costituzione fisica dei partecipanti. E chi documenta il falso se ne assume le conseguenze.

  2. È stata un'azione politica furba quella di proporre e caldeggiare fortemente la stimata vittima sacrificale Jole Santelli, forse unica figura degnamente rappresentabile di una confraternita ormai allo sbando.

  3. Tra Arresti, dimissioni, inciuci e impresentabili, nani e ballerine che infoltiscono la corte dei potenti i voltagabbana sono molti.

  4. Gli eletti non sono e non possono essere espressione delle 'ndrine al 100%. (e comunque anche i malavitosi votano nello Stato di diritto).

Insomma la Calabria e l'Italia in genere ha difronte una realtà da curare. Una realtà da emancipare attraverso la cultura sana. La società è una democrazia allorché accetta il confronto dialettico e ne fa tesoro.

venerdì 20 novembre 2020

Onestà intellettuale

L'imbarbarimento è totale!

Tocca ogni settore sociale. Non solo la politica.

Basta aprire una qualsiasi piazza virtuale per rendersene conto. Le frasi di contrapposizione eleganti non si contano e i francesismi abbondano. Si estrapolano parole dal contesto che esprime ben altro allo scopo di smerdare gli avversari.

In Calabria e a Catanzaro nello specifico ci si conosce bene o male tutti. Più male che bene perché le considerazioni sono sempre di parte e strumentalmente tendono a delegittimare chiunque pensi che sia nel campo avverso.

Capita spesso di esternare analisi in totale buona fede, con la sola intenzione di apportare una visione differente ma costruttiva del problema o de problemi. Ineluttabilmente le parole dette sono fraintese volutamente. E con una buona dose di cattiveria sono sovvertite.

In pochi analizzano e cercano la verità. L'essenza del concetto esternato con l'intenzione di proporre in positivo un evento sociale.

È questione di cultura non di retorica spicciola. Strumentalmente si decontestualizzano i concetti per svilire e annientare l'altro. È una sorta di tiro al piccione. Un passatempo vile!

Non ho mai stimato l'ideologia autoritaria e xenofoba e di conseguenza neanche chi la persegue. Come non ho mai pensato che la società debba essere “salvata” dagli eroi.

Non dico di odiare qualcuno perché è uno stato d'animo che non mi appartiene: quando reputo qualcuno indegno della mia attenzione lo ignoro! Inutile perdere tempo e parole. Eppure di parole se ne fanno tantissime. Sembra che sia diventato il passatempo preferito. Non diamo la colpa al governo, all'antigoverno, al vicino o al migrante. Non è un questione di pelle. Siamo Tutti camaleonti. Miseramente camaleontici anche quando le malefatte personali sono peggiori di chi sta di fronte o di chi è nell'occhio del ciclone.

Dovremmo fermarci un momento. Riflettere. Prima di pubblicare e inondare d'odio i social. 


È Natale. Tra qualche settimana è Natale. Non per retorica ma per convezioni facciamo che il Natale sia in noi. Sempre.

novembre, buon lockdown

Il cancello si apre. Me ne accorgo dal rumore che produce a fine corsa: sbatte contro un fermo in ferro piantato a terra.

Entro. L'incuria non invita certo a restare.

In questi giorni di novembre e col lockdown in corso non resta altro che stare lontani dai luoghi affollati ma qui, in questa area recintata destinata ai giochi per bimbi e al relax, sferzata dal vento e lasciata alla furia dei vandali, è meglio stare lontani per scelta. Eppure il parco giochi è di fattura recente. Necessiterebbe di una manutenzione. Una piccola ma costante manutenzione.




Come ripristinare le altalene; i tappeti gommosi che attutiscono le discese allo sbocco degli scivoli e gli scivoli stessi. Svuotare il cestino. E lasciare il tappeto di foglie colorate dall'autunno...

Buon lockdown a tutti

martedì 17 novembre 2020

rebus commissari in Calabria, Gaudio & Strada

È stato faticoso ma alla fine, dopo l'ubriacatura depistante dei titoloni allarmistici, tra banner che si aprono all'improvviso e pubblicità nascoste la verità è saltata fuori:

il caso Gaudio non sembra esistere!

Tirato in ballo per presunte ingerenze in un concorso a cattedra da alcune intercettazioni in cui l'ex Magnifico Rettore esprimeva un suo pensiero, che difatti perorava la giusta ricompensa al merito dei candidati:

Nelle intercettazioni Eugenio Gaudio dice a chi gli propose di presiedere la commissione: “se partecipa il premio Nobel con me vince il premio Nobel.”

Invece i titoloni dei giornali pescano nel torbido e, per vendere qualche migliaio di click, puntano al lato oscuro dell'indagine: Gaudio indagato!

Invece, sempre dopo numerosi salti acrobatici tra le pubblicità dei banner farlocchi, spunta la quasi certezza dell'archiviazione delle indagini, che comunque dovrò essere decisa da un giudice.

Insomma niente di nuovo nei titoloni allarmistici e fuorvianti sulla rispettabilità delle persone esposte alla visibilità mediatica.

Intanto i calabresi aspettano il miracolo della sanità sanata dal deficit, dalle nomine clientelari e con i servizi sociali attivi.

In una società normale è ovvio pensare di avere ospedali potenziatati con medici e personale sanitario degni del ruolo che ricoprono. E la valorizzazione delle figure che orbitano attorno all'universo “sanità pubblica” dovrebbe essere un imperativo categorico.

Sfatiamo la retorica degli “angeli in camice bianco”. Questa è gente che lavora! Gente che ha fatto una scelta! Sono lavoratori motivati che hanno abbracciato la missione e fatto solennemente il giuramento di Ippocrate!

Certo lascia qualche perplessità la notizia che Gino Strada sia stato chiamato per allestire ospedali da campo viste le strutture dismesse o depotenziate dai tagli ma anche dal mancato turn over nella sanità, ovvero il mancato ricambio e quindi l'avvicendamento del personale necessario per garantire l'equilibrio tra la mole di lavoro e il giusto funzionamento delle strutture.



lunedì 16 novembre 2020

Nuove nascite esorcizzano la morte

Mentre scendo le scale il fiocco appeso alla porta mi comunica un lieto evento: è nato Roberto.

La gioia dei genitori e l'orgoglio di esserlo diventati è manifesto nel partecipare la nascita del primogenito a quanti abitano.

È nuova linfa vitale che si manifesta in un condomino che sembrava essere votato al declino. Molti sono andati via e altri, avanti con gli anni continuano a portare la propria croce. Il destino di ognuno fa parte del proprio vissuto: è il karma.

Nel portone vivono perlopiù persone anziane, tutta gente che ha costruito famiglie e cullato sogni e alimentato anche quelli dei figli; la vita riprende.


Benvenuto! Qualunque sia il nome, amato e imposto dai genitori, e contro ogni volontà disfattista:

La vita continua.

Nell'incessante ciclo rigenerante la natura indica la via maestra.

Anche nell'era pandemica condizionata dal virus covid-19 nuovi fiori sbocciano. Fanno capolino. Sorridenti si mostrano fiduciosi alla vita. Le piccole mani protese trovano rifugio in abbracci accoglienti.

Bracci giovani piene di energie e bracci che le energie le hanno già donate si ritrovano,

stringono in un afflato benaugurate i nuovi venuti.

Nella notte buia, tra ansie e paure i nuovi vagiti squarciano il buio delle tenebra e ricordano a noi tutti la possibilità di rinascita che ogni fanciullo porta con sé.


Benvenuto, benvenuti!

venerdì 13 novembre 2020

Ciao doc Bat. Angelo in camice bianco

Devastante come un fulmine improvviso che squarcia l'anima!

La notizia fa cadere in profonda costernazione chiunque abbia conosciuto il dott.Annibale Battaglia. Per quanti lo hanno conosciuto nelle vesti di medico di base è davvero un dramma la sua morte.


Il doc. Annibale è stato un compagno fidato dei pazienti. Un uomo attento. Sempre presente. Noncurante del tempo che trascorreva nell'ascoltare le patologie, lui, dava importanza alla persona e ai problemi extrasanitari di ognuno.

Lascia un vuoto enorme!


Quando ad essere colpito dalla pandemia e rimanerne vittima è il faro di riferimento la notizia assume un peso enorme. Non è più una semplice constatazione del problema pandemico; non più fatalità. Allora punti il dito contro i soggetti che hanno depredato e ridotto al minimo le possibilità di salvare il salvabile.


Hanno, al pari delle organizzazioni che hanno venduto i territori alle aziende di smaltimento dei rifiuti tossici, avvelenato la collettività.

Lo sdegno è immenso! Se è vero che le morti non sono imputabili al covid19 ma alla carenza di presidi medici e di specialisti degni di tale appellativo.


Calabria, la sanità, il buco e lo Stato

Ha ragione Spirlì.

In Calabria non c'è la necessità di qualcuno che scavi pozzi e nemmeno di missionari... ma, secondo me, di una squadra tecnica che sappia andare a fondo nel pozzo scavato negli anni commissariati, scovare le frodi includendo anche i benefit dei commissari che non hanno raggiunto gli obiettivi.

Chiamare un personaggio come Gino Strada impegnato nelle azioni umanitarie in territori dove arrivare indenni e con la pancia piena a sera è un'azione semplicistica quanto speculare.

Se è vero che l'enorme buco, come dicono i ben informati, è stato creato dalle gestioni allegre che si sono succedute non c'è altro da fare che prendere in mano il bandolo della matassa e gestire a livello centrale il tutto.

È lo Stato centrale che deve aggiustare i bilanci. È a ben vedere i mezzi non mancano.

Basta quindi rotolarsi in questioni di lana caprina. Basta fare nomi meritevoli per il loro impegno sociale. Basta nomi altisonanti di esimi professionisti impegnati altrove.

Necessita mettere assieme una squadra di tecnici! Personale che lavori fuori dalla regione ma con i canali ben connessi in quelle che sono state le indagini fin qui riscontrati dalla guardia di finanza e le strutture statali che hanno seguito la spinosa vicenda della sanità calabrese. E, se si vuole risolvere definitivamente il penoso problema:

Eliminare l'enorme gravoso serpentone di incarichi in regione


giovedì 12 novembre 2020

tra populismo e libertà

L'inesorabilità temporale livella la materia ma non lo spirito.


Il buon agire rimane a monito dei sopravvissuti e il pensiero retto segna la strada giusta da perseguire.


Nel corso di pochi decenni molte cose sono cambiate.

Le ideologie sono state rovesciate dalla falsa democrazia del giochino dato in mano a chiunque.

Un tablet, computer o il più popolare dei telefonini se manovrato secondo logiche personalistiche non è più una semplice appendice democratica ma può diventare una pistola fumante. Un'arma micidiale che annienta socialmente chi è preso di mira e chiunque potrebbe essere vittima o carnefice delle falsità liberate in rete.

Mi chiedo, ma è superfluo, quanti usano o perdono tempo sui social per confronti seri?

Facebook,(cito questa piazza social virtuale perché è la più popolare tra le piattaforme) potrebbe essere uno strumento altamente propedeutico per la crescita collettiva se solo si censurassero i cazzari del web. Cosa impossibile, per loro è fonte di sostentamento!

Ecco che a fronteggiare la valanga di cazzari si schierano gli spiriti liberi emancipati da faziosità e partigianerie. E parteggiano per il bene comune!


Biden dice con semplici parole che vuole ripristinare l'uguaglianza e dare sostegno ai meno abbienti. Ridà energie al sogno americano. Come non essere d'accordo?


Il tempo livella la materia.

E forse, me lo auspico,rovescia le false certezze del passato madri dell'odierno deleterio populismo sorto da una presunta libertà impregnata di grondante ignoranza.

L'egoismo e il culto della persona ben si nutrono nel mare magnum delle effimere esigenze personalistiche.

Concetti lontani dal sentire sincero che muovevano gli uomini e le donne impegnati per combattere le schiavitù fisiche e mentali che affliggevano lavoratori, braccianti e salariati.

La Calabria, ma possiamo dire una buona parte di mondo “liberale”, gode dell'ausilio poco luminoso dei detrattori che usano i social per depistare le persone deboli. E gettare fango sulle persone perbene

False notizie e arroganti proclami fanno presa su una buona fetta di smanettoni volutamente ignoranti. Sì! Volutamente ignorano i drammi dei propri simili e pur di continuare a gozzovigliare arraffando nel forziere sociale che dovrebbe assistere tutti e alleviare le sofferenze dei meno fortunati inondano di stronzate le piazze virtuali.

Le parole hanno un peso! Guai a liberarle, lasciarle andare come se non potessero sortire a nulla.

Stamane mentre buttavo giù queste considerazioni ho letto un messaggio:

un caro e vecchio amico ha finito il suo tempo terreno.

Serafino lo ricordo bene!

Ricordo il suo fare pacato. Sereno e misurato. Ha speso la sua vita per l'emancipazione dei deboli. Era un Sindacalista che militava e teneva alta l'ideologia socialista.

Un uomo elegante nel pensiero. Rispettoso e umano. Per lui i bisogni dei singoli diventavano problemi di tutti. Credeva in quello che si proponeva. Tenace e combattivo. Insomma un uomo d'altri tempi, diremmo oggi vista la deriva populista e qualunquista alla quale approdano gli pseudo capipopolo che, malgrado noi, governano la caducità del pensiero contemporaneo imperante.

mercoledì 11 novembre 2020

cinghiali in città

Caccia al cinghiale. (non col fucile).


Selvaggina grossa in città. Ieri sera intorno alle 20 e trenta si è fatto rivedere. Nel cortile/parcheggio tra macchine e bidoni della differenziata il nostro amico si è sfamato. Non ha usato troppo le buone maniere, d'altronde è cugino del maiale.


ph Maria Riccelli 

Quel cugino dal quale traiamo saporite provviste e che in alcune zone della Calabria ne hanno fatto prodotti di eccellenza.

La 'Ndujia di Spilinga e dintorni, capicolli pepati e dolci, salumi essiccati, guanciale, pancetta e prosciutti affumicati oggi sono leccornie mentre un tempo garantivano la sopravvivenza delle famiglie povere che, nonostante gli affanni riuscivano ad allevare il maiale e coltivare la terra.


Oggi gli allevamenti intensivi stanno producendo effetti collaterali all'ambiente devastando clima, qualità dell'aria, delle colture e, consequenzialmente, la vita.


Non è più una esigenza primaria nella catena alimentare ma un enorme giro d'affari.


E se pensassimo di regimentare il fenomeno seriamente per trarne un sostentamento intelligente?

Le possibilità intellettive e tecniche non mancano.


lunedì 9 novembre 2020

Calabria, terra di nessuno

Non ero io, dice il generale.


Dopo lo scivolone l'ex commissario della sanità calabrese sale sulle montagne russe de la 7 .


La sceneggiata inizia. È un dramma! Che si legge tutto nella persona di un vecchio generale che ha perso l'ultima battaglia.


La corte investigativa d'accusa è al completo:


Giletti, il conduttore scaltro, tenta di estirpare notizie da scoop.

Myrta Merlino, col suo fare confidenziale non è da meno.

Telese nelle vesti del pm arcigno chiede lumi e lancia accuse.

L'immancabile Alessandro Cecchi Paone sponsorizza un libro scritto a 4 mani col vice ministro alla sanità Sileri.


E poi il nostro Polimeni furibondo. Inappropriatamente sopra le righe come difensore dei calabresi. Ovviamente non a nome mio. Anche perché non ricordo di avergli dato mandato di rappresentanza.


Se non fosse per la gravità dei fatti che cadono completamente sulle spalle dei calabresi lo spettacolo mediatico di quarto ordine potrebbe essere un ottimo soggetto per uno psico-dramma mal congegnato e consumato.

Si lascia intendere che si è vittime delle zone d'ombra che nascondono orchi e potenti ma finissimi yeti che alimentano le bramosie a prescindere. Poteri occulti non esplicitamente citati si infilano nelle teste dei videoti avidi di retroscena macchiati di sangue e malaffare.

Un malaffare imperante che governa e soggioga la Calabria da sempre. La cortina di fumo tende a offuscare i ricordi, le scelte “politiche” adottate nel tempo. I tagli imposti dal governo centrale per il rientro di bilancio regionale ma anche le spese pazze fatte male da improbabili manager messi nei posti chiave dalla politica.


Da calabrese mi sento offeso! M'indigna il teatrino mediatico messo su da giornalisti d'assalto e da personaggi che trovano momenti di gloria facendo le pulci ai drammi personali e collettivi. Insinuando, lasciando intendere. Alzando la voce in maniera inappropriata e volgare.

Non entro nel merito della vicenda! Neanche per la nomina del nuovo commissario Zuccatelli.

Resto però fermamente convinto che un uomo navigato e forgiato nel servizio dalla legalità del suo mandato meglio avrebbe fatto se avesse declinato l'invito di Giletti o chi per lui. Presentarsi in trasmissioni trash come quella andata in onda ieri sera a la7 non è stata una scelta felice.

Sono ben altri i canali democratici a disposizione dei servitori dello Stato.

domenica 8 novembre 2020

Zuccatelli e la gogna mediatica social

Zuccatelli è il nuovo commissario. Sostituisce il generale da questa mattina.


Il dott. Zuccatelli sostiene che il covid è contagioso se si sta a distanza ravvicinata e si è esposti alle goccioline di saliva infetta altrimenti no e quindi è inutile tenere la mascherina.

Il video è diventato virale sui social.


Provocatoriamente il dott. Zuccatelli semplifica il concetto: dovresti starmi addosso, vicino per almeno 15/20 minuti oppure baciarmi in bocca, dice al suo interlocutore.


Non ho fatto studi scientifici mirati ma osservando quanto sta succedendo tra contagi e contagiati, zone chiuse per l'assenza delle strutture adeguate alle necessità per furti alla sanità pubblica, tra squali, lupi, coyote, pipistrelli e visoni, tamponi e tamponati, penso che Zuccatelli non abbia tutti i torti.


Sempre sui social, c'è stata quasi la stessa cattiveria riduttiva che si è vista nei confronti del regista Muccino per il suo spot sulla Calabria, gli appelli al governo centrale non mancano.


Gli operatori del terzo settore hanno inoltrato una lettera a Conte e Speranza. Hanno fatto una raccolta firme per perorare i loro giudizi in merito alla scelta del nuovo commissario.

E le sardine propongono Gino Strada.


I contenziosi non mancano e la disinformazione neppure ora che abbiamo tutti a disposizione una tastiera e un account.


Certo che se ci mobilitassimo in tempo e non lasciassimo deleghe in bianco nelle mani disoneste sarebbe tutta un'altra storia.


Comunque, Zuccatelli, a differenza del generale non ha guidato o addestrato truppe inaffidabili come l'ultima che lo avrebbe dovuto affiancare diligentemente nella struttura commissariale, il dott, già subcommissario, pare abbia i titoli accademici e quindi le competenze per stilare piani d'azione mirati per il rilancio della sanità in Calabria, suggerire, implementando con professionalità d'eccellenza le strutture carenti ma necessarie al benessere sociale. Provocazioni a parte. Sui social la gogna mediatica infuoca gli animi nell'immediato. E' una questione di partigianeria!

Il Generale Inutile

Dopo il ciclone che ha travolto il commissario, generale Cotticelli, voluto dal governo centrale per controllare e magari risanare l'enorme voragine che si è creata nel tempo nel comparto sanità in Calabria, ho spulciato tra le news e pare che il m5s sia stato sempre attento nel fare le pulci ai vari tavoli ministeriali organizzati appositamente.


Tra commissioni varie di “antimafia”, bilancio pubblico, spese sanitarie e salate parcelle ai privati, qualcuno dei deputati 5s dice di avere scritto un libro nero circostanziato sul caso Calabria.


E qui corre l'obbligo di porre una domanda semplice:

essendo il movimento 5 stelle una forza importante e decisiva del governo Conte perché non si è imposta in tempo debito nei meccanismi sanciti dalla Costituzione per evitare lo sfacelo del comparto sanità in Calabria mettendo le prove certe nelle mani del ministro della sanità, di Conte e per conoscenza in quelle del Presidente Mattarella?


I dubbi sono sollevati da tempo.


L'ultimo tavolo che prende il nome “Adduci” dalla funzionaria del ministero della salute che avrebbe dovuto supervisionare e gestirne il corretto funzionamento, pare, sempre secondo il pensiero m5s, che non abbia ottenuto il risultato sperato.

Nei fatti, scandali e rabbia a parte:

La Calabria, I CALABRESI!, continuano ad essere beffati dalle lobby di potere che vedono i cittadini come fonti inesauribili di profitti.


Encomiabili, gli intenti dei cinquestelle, ma devono essere più determinati e incisivi nel porre le denunce!

Devono lavorare per evitare le “Marie” fuori campo che gridano tardivi proseliti “...ti ho detto di andare preparato...” affiancati da finti servili “uscieri” buoni per tutte le stagioni.


Le magagne definite “strategie politiche” depistano le coscienze dei cittadini comuni. Imbruttiscono!

E chissà che non abbia ragione Grillo quando dice che la democrazia diretta è migliore...

sabato 7 novembre 2020

Biden è in vantaggio ma...

In America il problema sono i grandi elettori.

Il più grande Stato del mondo non può dividersi in guelfi e ghibellini ma deve dare voce al popolo nella delicatissima fase delle elezioni presidenziali.

L'uomo che sarà, a torto o ragione, il più potente del mondo non può essere eletto e quindi schierato in una delle due ale del parlamento USA:

Repubblicani e democratici non sono reparti stagni e neanche stadi viscerali in cui si combatte per la vittoria personale.



Trump, e non è la prima volta che lo fa, ha dato al mondo intero una pessima impressione. E con lui la gestione democratica degli Stati Uniti d'America determinata dalla politica.

Anche se i grandi elettori sono ingabbiati nel vincolo del mandato che a differenza di altri Stati democratici europei garantiscono l'espressione del voto dei cittadini democratici o repubblicani che li hanno eletti a rappresentare i loro sentimenti, per le elezioni del presidente degli Stati questo meccanismo si è dimostrato, e non è la prima volta, un guazzabuglio in cui personaggi privi di scrupoli hanno potuto sguazzare e arringare all'odio elettori e cittadini.


Biden pare abbia guadagnato altro terreno. Ma andrà a governare un'America divisa.

mercoledì 4 novembre 2020

Adotta un cane, non ti deluderà mai

Solo chi ha avuto a che fare con gli animali da compagnia sa cosa vuol dire perderli per sempre.

Si sa nulla è per sempre ma quando hai un affetto al fianco non pensi mai al momento della sua dipartita.

È stato così anche per me.

L'ho avuto al mio fianco da quando aveva 20 giorni. Era un cucciolo iperattivo e da adulto ha mantenuto le sue caratteristiche di cane alfa.

Curioso e attento. Protettivo e gioioso. Ecco, per rendere bene il concetto quando ho visto il film “Io & Marley” ho visto Vasco al 100%. le sue monellerie, le intemperanze e i casini che faceva fin da cucciolo. Le camicie appese ad asciugare a brandelli e le ciabatte rosicchiate. Le sedie frantumate e le buche nel giardino.


Tra alti e bassi è stato in famiglia14 anni. Quando non stava bene mi guardava con occhi supplichevoli. Si aspettava da me una mano per alleviare i dolori come quando ebbe la costipazione intestinale.

Il fecaloma lo faceva soffrire. Le ho provate tutte prima di sottoporlo a un intervento chirurgico che, secondo il veterinario, non sarebbe stato risolutivo e con qualche effetto collaterale futuro.

Gli iniettai olio di vasellina puro nell'ano e in bocca prima di cedere ai suggerimenti degli esperti del bisturi. E risolvemmo.

Ma il tempo è inesorabile e quando arriva l'ora non c'è altro da fare che accettare l'epilogo.

 Ha fatto il suo ultimo viaggio in prima classe. Ha consumato il suo pasto preferito.

Si è sdraiato. Mi ha fissato e si è messo nella posizione di riposo. Sembrava che dormisse. L'ho rivisto cucciolo.

I suoi amici sono anche i miei. sembra capiscano il mio stato d'animo e quando mi incontrano dimostrano l'affetto come solo loro sanno fare. Saltano, girano attorno, si strofinano, leccano le mani e poi si mettono a pancia all'aria aspettando le coccole.



Aiko, la piccola alaskan malamute, è un amore! Pelo folto e morbido con riflessi rosati, sguardo eloquente e bocca che tende al sorriso. Il suo padrone se ne innamorò e la accolse nonostante ne avesse altri 2 adulti. Come non farsi prendere dalla passione per questi amici unici che non chiedono altro se non affetto e che ricambiano incondizionatamente all'infinito?


Amo la democrazia amo l'Italia

Non amo gli schieramenti ossessivi e neanche i nazionalismi eccessivi ma dopo l'uscita di Trump dico fermamente di amare l'Italia. La democrazia italiana!La sua carta costituzionale che limita ipotetiche arroganze e febbri di potere; le ubriacature, gli eccessi.

Mi piace la pasta asciutta. Rispetto il tricolore. MI fido della Costituzione della Repubblica quale Carta fondamentale della vita dei cittadini italiani pensata per la garanzia di democrazia e uguaglianza tra cittadini.

 

i love italy -courtesy art.m.iannino-

In Italia, dopo il fatidico ventennio, nessun uomo ha pensato di porre in essere colpi di Stato dittatoriali per assurgere o mantenere il potere e anche se l'ha pensato la Costituzione non glielo ha consentito. 

Anche il dissenso politico è coltivato e ammesso nel solco della dialettica democratica. In Italia è inammissibile fomentare alla maniera di Trump l'elettorato partigiano e a lui fedele.Gridare di avere vinto e insinuare dubbi sulla corretta operazione di spoglio è quasi un crimine!

L'uscita ad effetto di questa mattina del presidente usa preceduto dalla corte familistica al suono della fanfara che accompagna i passi dei presidenti americani è stata destabilizzante.

Un grande Paese democratico che si è messo sempre alla testa nelle decisioni dei popoli che sognano la libertà e l'uguaglianza oggi sembra uscirne offuscato dall'attegiamento del suo presidente protempore.

Se si pensa alla frangia estremista in stand by (ricordiamo che in America è naturale entrare in un bar e consumare qualcosa affianco ad una persona armata, persone con ogni propabilità armate per difendersi dai nemici) e tra questi una schiera di nazionalisti che non aspettano altro per impugnare armi e manganelli e schierarsi a difesa dell'idolo

Senza dubbi le esternazioni di Trump sono miccia a lenta combustione, accesa sulla dinamite sociale americana che sta soffrendo.

La cnn ha subito smentito le affermazioni di Trump. Lui non è avanti e neanche ha vinto negli stati dell'unione. Nessuno dei democratici ha bloccato lo spoglio delle schede elettorali. E comunque il vincitore sarà proclamato alla fine dello spoglio dei voti pervenuti per posta.

Le affermazioni di Trump sono pericolose! Non sono parole degne di un uomo che rappresenta la maggiore potenza mondiale ed è il Presidente in carica USA fino alla fine dello spoglio elettorale quale prova affermativa o contraria nel pieno rispetto democratico dalle urne quale volere supremo dei cittadini americani.



martedì 3 novembre 2020

Cultura inclusiva é scambio reciproco

A voler essere buoni davanti ad una immagine del genere si potrebbe pensare ad un maldestro tentativo di cambio ruote. Però visto quanto sta accadendo in queste ore nel quartiere propendo a pensare che si tratti di altro.



Un altro modello di vita di gente misera che per risolvere i propri personalissimi problemi deturpa il bene altrui, le piccole necessità e quanto è stato messo su con fatica e sacrifici dai legittimi proprietari dei beni depredati o sottratti con l'inganno.

Ieri sera è scomparsa una utilitaria dal parcheggio sotto casa. Una vecchia macchina ma che ancora serviva allo scopo dei proprietari.


Inutile tirare fuori i soliti argomenti “inclusivi” e socializzanti. È una questione culturale. È la propensione all'educazione del rispetto nei confronti degli altri che manca in questi soggetti inclini alla devastazione mirata che sfocia nel furto pur di alleviare la propria misera esistenza.


Manca la sensibilità di base! Sono soggetti che applicano alla lettera gli elementari principi della loro miserevole sopravvivenza. Personaggi che sfruttano il malessere sociale.

Rubano per una dose. Rubano per comprare il telefono di ultima generazione. Rubano! (d'altronde le vetrine devastate e saccheggiate dalle frange violente che si infiltrano nelle manifestazioni pacifiche di dissenso nei confronti del governo sono la testimonianza di un malessere circoscrivibile e oggetto di studi neuropsichiatrici)


E non venite a parlarmi di gente che ha fame e che lo fa per i figli perché non è questa la realtà dei fatti.


Perché ci sono le organizzazioni onlus che raccolgono i beni di prima necessità e li distribuiscono ai bisognosi. Le organizzazioni no profit distribuiscono derrate alimentari e vestiti! Ma la richiesta che fanno i poveri camuffati sono ben diverse.


Sono le stesse di quella famiglia che ha preso possesso del territorio cittadino e campa di accattonaggio:

la mamma, una giovane signora in forze, sta coi figlioletti piccoli davanti alla coop e il figlio più grande ha preso impiego fisso davanti la porta del panificio.

A loro favore c'è da dire che sono educati e poco invasivi. Curati nell'aspetto, coi capelli tagliati e qualche giocattolo in mano.


Non chiedono pane o pasta. Chiedono soldi!

lunedì 2 novembre 2020

ciao Gigi


Quando va via un personaggio pubblico, un uomo di spettacolo come Gigi Proietti, è come se andasse via una parte di te. E ne senti la mancanza peggio che se fosse un congiunto perché con lui hai vissuto i momenti più belli della vita.

Gigi Proietti era un mattatore. Un uomo di spettacolo. Un Artista poliedrico.


Dal bianco e nero al colore, Gigi ci ha fatto ridere e pensare, ci ha fato gioire, ci ha tenuto compagnia e magari è riuscito anche a raddrizzare le amarezze quotidiane e, perché no, dimenticare anche qualche brutta interrogazione a scuola, qualche dissapore amoroso connaturato alle prime esperienze giovanili.

E oggi che è andato via anche una parte della nostra vita insieme alla sua arte è messa in cantina con le vecchie televisioni. Quelle televisioni massicce costruite con legno in teak sintetico e tubi catodici, con le valvole, i condensatori e le resistenze ingombranti che si accendevano a rilento e nello spegnersi facevano l'occhiolino luminescente. Ricordi che continuano ad accendersi e illuminare molte coscienze cresciute insieme alla tv generalista che teneva in buon conto i tempi del dopoguerra con programmi del tipo “non è mai troppo tardi”, gli anni 60, 70 ancora orfani di scolarizzazioni.




Abbiamo archiviato una pagina di storia di costume italiano di spettacolo e tv. Ma non la memoria.


Ciao Gigi.

domenica 1 novembre 2020

dad? Ha ragione Azzolina

Silenzio! Facciamo silenzio e ascoltiamo il passato. Ricordiamo le scelte di chi ha governato e di chi è stato all'opposizione ed ha consentito i tagli alla viabilità nazionale i tagli alla sanità le privatizzazioni e la vendita dei beni demaniali.


La situazione emergenziale del momento non è figlia del covid19.


La chiusura delle attività che possono incrementare i contagi e l'isolamento interpersonale è un'esigenza dettata dalle scelte assassine imposte nel passato dalle classi dirigenti.

Scelte operate dalla politica in funzione dell'economia nazionale che guardava alla ricchezza privata supportata dalle lobby che bivaccavano e condizionavano il transatlantico.


Ora siamo in un cul de sac. E per salvare il salvabile è necessario chiudere le porte di casa. Lavorare da remoto e studiare da remoto. Sempreché si ha la disponibilità economica per risiedere in una casa super connessa.

Una casa servita da banda ultra veloce in cui ogni componente familiare ha a disposizione un terminale idoneo alla videoconferenza.

Purtroppo non tutti hanno queste possibilità e anche se ormai quasi tutte le società di telefonia offrono per 10€ un pacchetto tutto compreso tra giga, telefonate e messaggini di certo non si può seguire una lezione su uno schermo di pochissimi centimetri quadrati.

Ho avuto modo di osservare la didattica a distanza in quest'ultima chiusura delle scuole cittadine a causa del contagio covid e posso assicurare che è stata un'esperienza devastante:

segnale a intermittenza, immagini e parole in sintonia con l'imminente illuminazione dell'albero di Natale e bambini che andavano in paranoia, altri annoiati che decidevano di spegnere la connessione. Link fantasmi e connessioni inesistenti affidate a personale che non è preparato per la didattica a distanza.


Ha ragione la Azzolina!


Le lezioni devono essere svolte in presenza! Lezioni frontali e contatto umano se pur distanziato e con le dovute precauzioni ma in aula!


E che questa emergenza rimanga impressa nella mente di tutti. Che sia maestra per le presenti e future decisioni quando si intende imporre , anzi, anteporre il profitto economico dei singoli e della nazione al benessere sociale.

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