“Si dissuru li missi a Palermiti
'on 'sin'da'dinnu cchhji missi cantati”.
La maestosità dei giochi pirotecnici
illumina a giorno le case e i boschi di Palermiti chiudendo nello
sfavillio colorato novene e canti lasciando così posto al preludio verso la
normalità e aprendo i cuori ai commiati, rattristandoli.
La festa della Madonna della Luce,
celebrata nell'ultima domenica d'agosto in Palermiti raccoglie devoti
di ogni dove e mette i sigilli a tutte le feste patronali del
comprensorio catanzarese: Squillace, Vallefiorita, Montauro,
Centrache, Girifalco, Borgia, Cortale ... Brognaturo, Chiaravalle,
Soverato, Torre di Ruggiero, Serra S. Bruno, dal mare all'entroterra
delle serre calabresi e silane ogni singolo paese ha reso omaggio
religioso ai rispettivi protettori e la festa palermitese, essendo
l'ultima, mette la parola fine a sagre civiche e festeggiamenti
religiosi. È questo il vero significato dell'antico detto in epigrafe: "si dissaru li missi a Palermiti".
Emigranti e residenti riprendono quindi
la routine di tutti i giorni, chi rimane con gli affetti e chi
ritorna nei luoghi in cui ha trovato lavoro e, grazie a ciò,
garantisce in po' di benessere alle famiglie ricollocandolo in:
Svizzera, Germania e qualcuno anche in America, Argentina o Brasile
e, chi, a Milano, Torino, Roma, Rho etc.