Per alcuni aspetti e in determinati momenti la vita sembra
essere un prisma che riflette sensazioni e stati d’animo irripetibili.
Dolore, nelle infinite coniugazioni legate alla soglia individuale
della sopportazione conducono alla distruzione. Al nero assoluto contaminato
dalle grigie sfumature prive di lucentezza. Stati d’animo, questi, che sfociano
nel disfattismo autarchico, antitetico alla Beatitudine, determinata dalla
cultura della vita cresciuta, anche tra ambagi ma, con serenità, negli animi il
cui epilogo sfocia in Bellezza!
Ognuno di noi ha sensibilità differenti e, se potessimo
trasformarle in perline colorate e immetterle in un cilindro e costruire con
esse un caleidoscopio, rimarremmo estasiati dalla bellezza riflessa degli
specchi della luce prismatica che li attraversa. I fantasmagorici disegni e le
figure scaturiti dalla magia visionaria sarebbero, al pari del dna, unici.
Le singole inimitabili esistenze, mutevoli ma esclusivi, sempre,
costituiscono il variegato universo descritto dalla cronaca contemporanea e dagli
avvenimenti passati fissati dall’uomo a suo piacimento nei libri di storia. E, come
dice qualcuno: la storia è scritta sempre dai vincitori. Dai guerrafondai
inclini per natura a ridefinire gli spazi territoriali secondo una visione
personalissima imposta, appunto, con la forza per ottenere il massimo profitto
sui vinti.
Anche nel deporre le armi e non essere immuni alle piccole effimere
agiatezze, siamo unici. Dipende sempre dalla visione che si ha dell’esistenza. E
del ruolo di ognuno all’interno della società. Dell’autoritratto che si vuole
presentare al pubblico! Delle mire di chiunque si mette in gioco al fine di
ottenere un risultato qualsiasi e come intende soddisfarle.
Il fine giustifica i mezzi! Frase impossibile da
concretizzare per quanti pensano l’esistenza fraterna tra i popoli laddove
regna da sempre la sottocultura padronale che ammorba l’aria e quanti sono
costretti a respirarla.
Il fine giustifica i mezzi. Le lobby. Le industrie belliche
che macinano profitti. I signori della guerra. Gli stati dominanti e le azioni
barbariche dei nuovi condottieri.
Il fine giustifica i mezzi … ? e poiché con la sola Bellezza
non si mangia e non si rimpinguano le casse personali, l’assassinio è
giustificato. Nto culu a la bellezza, saremmo tentati di dire per chiudere alla
Cetto La qualunque. Ma no! Ritengo che la Bellezza è negli occhi e nella testa
di chiunque si emoziona davanti alle albe e al crepuscolo ripensa alle azioni
fatte durante il giorno. Penso a chi, poggia il caleidoscopio agli occhi,
sbircia dentro e si lascia assalire dalla meravigliosa policromia che si
rinnova ad ogni movimento intenzionale del prisma.
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