Avere l'affetto di un animale da
compagnia significa anche saperlo alimentare, prendersene cura,
essere, in una parola, pronti ad accudirlo e rispettarlo.
Ho avuto la compagnia di Vasco, un
labrador monellissimo, ecco, per rendere chiaro il concetto di
“monellissimo” e comprenderci con tutti e nello specifico con chi
ha visto il film: io & marley, basta ripensare alle esuberanze
del cane in questione e alle vicissitudini dei padroni per avere
subito contezza della vivacità dell'amico a quattro zampe che mi ha
fatto compagnia per 14 anni.
Durante le nostre passeggiate abbiamo
socializzato e fatto nuove amicizie di animali e umani a seguito. Tra
questi abbiamo incrociato Jack e la sua famiglia d'adozione: Mario
Loprete e il figlio Franceso.
Mario mi chiede se dipingo. Lui è
nuovo del quartiere.
Scambiamo considerazioni sulla poetica
dell'arte e sulle varie forme espressive. Lui predilige la
figurazione. Sfoglia la galleria del suo telefonino e mostra delle
immagini apprezzabili dal punto di vista formale.
Riproduce una realtà visionaria e
accosta l'immagine pittorica alla rappresentazione fotografica
minuziosa, maniacale e al filone della pittura iper-realista.
Nell'ultimo incontro, ahimè senza il mio Vasco ormai da qualche
mese, mentre accarezzo Jack mi confida della sua imminente mostra e
della presentazione critica, regalo di Francesco, il figlio che, come
tutti noi ha sofferto delle restrizioni causate dalla pandemia da
covid-sars19 :
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Jack, Mario e Francesco Loprete |
"Molta mestizia e sofferenza sono state
suscitate da questo periodo di quarantena. Un’esperienza tragica e
traumatica insieme, sotto innumerevoli punti di vista. Ma, quasi
paradossalmente, in un frangente in cui, per necessità, noi tutti
siamo stati costretti ad isolarci totalmente nella clausura delle
nostre dimore, tali sentimenti negativi ci hanno accomunato,
portandoci ad omologare diversi comportamenti e attività. Questa
particolare serie rende omaggio ad uno dei principali elementi di
svago che sono stati disponibili in questa nostra solitudine
universale, capace di far dimenticare, seppur brevemente, gli assilli
e la tensione della quotidianità. Attraverso le celebri figure dei
B-Boys, molto care al pensiero dell’artista tanto da essere il filo
conduttore dell’intera composizione, e un vivido rosso, che fa
emergere una passione altresì dissimulata nell’animo, Mario
Loprete immortala, con la sua innovativa e caratteristica alternativa
materica basata sul cemento, Madama Musica.
La scelta di utilizzare solamente il
rosso non è casuale .il primo colore dell'arcobaleno ,è il primo
colore percepito dai bambini, è il primo a cui tutti i popoli hanno
dato un nome, è il colore del cuore e dell'amore, del dinamismo e
della vitalità, della passione e della sensualità, dell'autorità e
della fierezza, della forza e della sicurezza, della fiducia nelle
proprie forze e capacità.
Nell'arte paleocristiana si dipingevano
di rosso gli arcangeli e i serafini, ed è questa la ragione primaria
della scelta di Mario Loprete di utilizzare il rosso per
rappresentare i soggetti, in modo che acquisissero un’aurea divina
necessaria per accompagnarci durante questo terribile periodo
storico.
I soggetti da soli non avrebbero avuto
la giusta forza se non fossero stati rappresentati come graffiti su
una base di cemento, elemento predominante nel progetto artistico di
Mario Loprete".
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Recensione critica di Francesco Loprete