Ho una bella chioma! Disse convinto nel guardare la propria figura riflessa nello stagno. Si decisamente sono bello! Alto. Possente. Niente e nessuno può ostacolarmi. Sono la quintessenza della natura. Disse scuotendo la folta e tenace chioma.
Sì sono forte, vero papà! Cresco forte come te. Disse alzando la testa verso la quercia che lo sovrastava.
Guardò ancora lo specchio d’acqua. E vide qualcosa cadere. Qualcosa cresciuta con l’umidità della notte appena trascorsa che annerì la sua verde chioma.
Cerchi concentrici disturbarono la visione. La superficie si incrinò. E scompose l’immagine riflessa nell’acqua dello stagno.
Foglie e parassiti caddero. Insetti e cespi neri. Galleggiarono nell’acqua. E vide di non essere poi tanto simile alla grossa quercia.
Si fece attento. Analizzò la sua struttura. La confrontò con il presunto padre. Qualcosa non collima… si disse.
Ma dai davvero pensi di essere una quercia? Cinguettò un passerotto. Sei bello, sì. Hai una bella chioma da fare affogata o bollita. Hai Comunque un tuo perché. Broccolo!
Ti credevi una quercia
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