Se non urli ti sentiamo meglio
Se vogliamo ribaltare la retorica populista e la deriva sociale che tutti conosciamo serve una campagna di comunicazione audace, intelligente e profondamente umana. Non basta dire “siamo diversi”: bisogna dimostrarlo con linguaggio, contenuti e azioni che parlino alle persone senza manipolarle.
Ecco una proposta strutturata per una campagna che potremmo chiamare “Parole che Costruiscono”.
Un Obiettivo semplice:
Ristabilire fiducia nella politica come strumento di costruzione collettiva, contrastando la retorica dell’urlo, del nemico e della promessa vuota.
Iniziamo da noi: adottiamo il Linguaggio della realtà:
- Niente slogan vuoti. Ogni messaggio deve partire da un problema concreto e proporre una soluzione realistica.
- Usare storie vere di cittadini che hanno risolto problemi grazie alla collaborazione, non all’invettiva.
- Quindi scriviamo e parliamo di volti e voci autentiche. Parliamo di fatti reali con protagonisti veri: insegnanti, infermieri, artigiani, studenti. Non testimonial famosi, ma persone comuni.
- e possibilmente attraverso video brevi e diretti, stile documentario, con dialoghi spontanei e zero sceneggiatura.
adottiamo contenuti anti-populisti:
- Rubrica social: “Smonta la promessa” – analisi settimanale di una promessa elettorale irrealizzabile, con spiegazione semplice del perché.
- “La proposta che manca” – idee degli oppositori che non sono mai state sviluppate, rilanciate in forma concreta.
Presenza nei luoghi dimenticati
- Campagna itinerante in piccoli comuni, periferie, borghi. Eventi pubblici con microfono aperto.
- Collaborazione con radio locali e giornali di quartiere.
- Invito a spegnere per un giorno i social e partecipare a un incontro reale.
- “Una piazza al giorno”: dirette da piazze italiane con discussioni civiche, senza moderatori politici. E in alternativa: Scrivi, scrivete! Il Blog è vostro!
- “Non promettiamo niente. Leggiamo. Ascoltiamo. Analizziamo insieme”
- “La politica non è uno show. È casa nostra.”
- “Se non urli, ti sentiamo meglio.”
Questa campagna si oppone al populismo non con moralismi, ma con intelligenza emotiva e concretezza. Come suggerisce questa analisi sulla comunicazione populista, il populismo prospera su quattro pilastri: anti-elitismo, carisma, semplificazione e polarizzazione. Noi possiamo ribaltarli con: competenza, empatia, complessità e dialogo.
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