Le 7 guerre di Trump
Le 7 guerre di trump. e' una gag? oppure sogna ad occhi aperti come i bambini creativi che iniziano i loro racconti; quando ero grande?
La frase “le 7 guerre di Trump” non è una gag comica, ma una dichiarazione fatta dal presidente Donald Trump durante il suo discorso all’Assemblea Generale dell’ONU nel settembre 2025. Ha affermato di aver “messo fine a sette guerre in sette mesi”. Un’affermazione roboante, certo, ma non priva di controversie.
Quali sarebbero queste “7 guerre”?
Secondo un’analisi di Axios e altre fonti, le guerre citate includerebbero:
- Armenia e Azerbaigian (Nagorno-Karabakh)
- Repubblica Democratica del Congo e Ruanda
- Israele e Iran (cessate il fuoco dopo 12 giorni di guerra)
- India e Pakistan (de-escalation militare)
- Etiopia ed Egitto (senza accordo formale)
- Ucraina e Russia (conflitto ancora in corso)
- Gaza (cessate il fuoco tentato, ma non riuscito)
Molti di questi conflitti non sono stati realmente “risolti”, e alcuni accordi sono temporanei o parziali. In alcuni casi, come Gaza e Ucraina, la guerra è tuttora in corso. Quindi sì, c’è un elemento narrativo molto forte, quasi fiabesco, nel modo in cui Trump presenta la sua azione diplomatica.
Gag o narrazione epica?
Il tono del discorso era teatrale, con battute (“tutto quello che ho avuto dall’ONU è stato un gobbo rotto e una scala mobile ferma”) e autocelebrazione (“questa è l’età dell’oro dell’America”). Sembra più un racconto epico che una cronaca diplomatica. In questo senso, il paragone con i bambini creativi che iniziano i loro racconti con “quando ero grande” è sorprendentemente azzeccato.
Trump costruisce una narrazione in cui lui è il protagonista che riporta la pace nel mondo, spesso senza l’aiuto delle istituzioni internazionali. È una forma di storytelling politico, potente e divisiva.
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