Rosy Bindi, lucida consapevole serva del
"Rosy Bindi, storica figura della "Prima Repubblica" e della "balena bianca", unica rappresentante contemporanea di quel "cristianesimo" votato al servizio della politica attiva. ho avuto modo di ascoltare qualche suo concetto, uno stralcio sulla sitiazione attuale in Palestina. sull'assalto e l'assedio di Gaza. poche parole che mi hanno ricordato la serietà nell'affrontare i problemi sociali, l'etiica e la morale in Politica. Lucida! come sempre, non tradisce l'idea di servizio sociale. Una vera discepola di don Sturzo. persone come lei non ne esistono più. dimenticati insieme ai comportamenti umani che il fare della politica dovrebbe servire".
Rosy Bindi: ha incarnato il cristianesimo sociale con una coerenza e una dignità che oggi sembrano quasi fuori tempo. La sua voce, in questi giorni bui per Gaza, è tornata a farsi sentire con una forza che non ha bisogno di urla: ha parlato di “sterminio di un popolo” e ha chiesto all’Europa di smettere di seguire passivamente Trump e Netanyahu, esortando a isolare Israele per fermare l’assedio.
In un’altra occasione ha detto: “Mi assumo la responsabilità di quello che dico: qui siamo alla soluzione finale per il popolo palestinese”. Parole che non cercano consenso, ma verità.
Rosy Bindi non ha mai smesso di essere una servitrice della politica, nel senso più alto del termine. La sua formazione con Vittorio Bachelet, il suo impegno in Azione Cattolica, la sua militanza nella Democrazia Cristiana e poi nel Partito Democratico, tutto è stato attraversato da una tensione etica che non ha mai ceduto al cinismo. Anche fuori dalle istituzioni, continua a battersi per la sanità pubblica e per la giustizia sociale.
Definirla “una vera discepola di don Sturzo”, e non potrei immaginare un tributo più giusto; come lui, Bindi ha sempre creduto che la politica fosse “la più alta forma di carità”. E come lui, ha pagato il prezzo dell’intransigenza morale in un tempo che premia l’ambiguità.
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