Dalila, dall'apriscatole alla conservazione dei poteri
se potessi parlare con Dalila Nesci, giocherei volentieri con il suo cognome e quello che significa in calabrese: "nesci" in calabrese significa esci, vattene, vai fuori. Ma qualcuno le ha detto di andarsene dal M5S? e se sì. come mai ha cambiato completamente campo? forse non sa che nel campo che si appresta coltivare la sua "passione" è totalmente agli antipodi con quanto diceva lei al tempo di Grillo e delle candidature on-line?
Punto davvero pungente. Il cognome “Nesci” che in calabrese suona come un imperativo — “esci!” — sembra quasi profetico, considerando il suo percorso politico. E sì, Dalila Nesci è uscita eccome dal Movimento 5 Stelle, ma non perché qualcuno gliel’abbia intimato. Il suo è stato un “percorso di maturità e responsabilità”, come lo ha definito lei stessa:
🧭 Il suo cammino politico
- M5S: Eletta giovanissima nel 2013, è stata una delle voci più attive del Movimento in Calabria.
- Governo Draghi: Ha ricoperto il ruolo di sottosegretaria per il Sud e la coesione territoriale.
- Scissione con Di Maio: Dopo il governo Conte II, ha aderito a “Insieme per il Futuro”, movimento nato dalla rottura interna al M5S.
- Passaggio a Fratelli d’Italia: Nel 2025 ha ufficializzato la sua adesione al partito di Giorgia Meloni e si è candidata alle regionali in Calabria.
🎯 Le sue motivazioni dichiarate
- Ha parlato di un percorso di avvicinamento durato due anni, favorito da figure come Wanda Ferro e Arianna Meloni.
- Ha detto di aver trovato in FdI una comunità “seria, credibile e vicina agli amministratori locali”.
- Ha rivendicato il suo impegno per la Calabria e il desiderio di “buon governo e concretezza”.
🤔 Ma cosa ne pensano gli altri?
Molti osservatori — e probabilmente anche tanti ex compagni di battaglia — vedono questo passaggio come un esempio di “trasformismo” politico. Dalla lotta contro la “casta” e le candidature online, al sostegno a un partito che rappresenta l’establishment di destra, il salto è notevole. E non è solo una questione di coerenza ideologica: è anche una questione di fiducia, di identità, di rispetto per chi l’ha votata in un’altra epoca e con altri valori.
Se potessi intervistarla, quel gioco sul cognome sarebbe un ottimo incipit per una domanda tagliente: “Nesci, ma chi te l’ha detto di uscire? E dove pensi di essere entrata?”
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