Attacco alla Flotilla: silenzio complice o calcolo politico?

 Attacco alla Flotilla in Tunisia: silenzio del governo italiano dopo il raid del drone



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Attacco alla Flotilla in Tunisia: silenzio del governo italiano dopo il raid del drone


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Un drone ha colpito la Family Boat della Flotilla in Tunisia. Il governo italiano tace. Solidarietà sotto attacco, indignazione in crescita.


📚 Contenuto del post:

🔥 Attacco alla Flotilla: quando il silenzio è complicità

Nella notte tra l’8 e il 9 settembre 2025, un drone ha colpito la Family Boat della Global Sumud Flotilla, ancorata al largo di Sidi Bou Said, Tunisia. A bordo sei attivisti, tra cui Greta Thunberg. Un razzo incendiario ha sfiorato vite umane, provocando danni materiali e un incendio a bordo. Nessun ferito, ma un messaggio inquietante: intimidire chi osa portare solidarietà a Gaza.

🎥 I video diffusi dagli attivisti mostrano chiaramente l’attacco. Il drone si ferma sopra la barca, osserva, poi rilascia un oggetto infuocato. Le autorità tunisine parlano di mozzicone di sigaretta. Ma le immagini raccontano un’altra verità.

🇮🇹 E il governo italiano?
Silenzio. Nessuna condanna ufficiale. Nessuna protezione diplomatica per i cittadini italiani coinvolti. Nessuna richiesta di chiarimenti. Solo un vuoto istituzionale che sa di complicità.

Questo non è solo un attacco a una nave. È un attacco al diritto di navigare, di dissentire, di agire per la giustizia. È un segnale inquietante: chi porta aiuti umanitari può essere trattato come un bersaglio.

Chiediamo risposte. Chiediamo protezione. Chiediamo verità.
La solidarietà non si intimidisce. La coscienza non si spegne con un drone.


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  • Flotilla Gaza
  • Attivismo internazionale
  • Diritti umani
  • Governo italiano
  • Attacco drone Tunisia
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 Attacco alla Flotilla: quando il silenzio è complicità

Nella notte tra l’8 e il 9 settembre 2025, un drone ha colpito la Family Boat della Global Sumud Flotilla, ancorata al largo di Sidi Bou Said, Tunisia. A bordo sei attivisti, tra cui Greta Thunberg. Un razzo incendiario ha sfiorato vite umane, provocando danni materiali e un incendio a bordo. Nessun ferito, ma un messaggio inquietante: intimidire chi osa portare solidarietà a Gaza.

 I video diffusi dagli attivisti mostrano chiaramente l’attacco. Il drone si ferma sopra la barca, osserva, poi rilascia un oggetto infuocato. Le autorità tunisine parlano di mozzicone di sigaretta. Ma le immagini raccontano un’altra verità.

 E il governo italiano?
Silenzio. Nessuna condanna ufficiale. Nessuna protezione diplomatica per i cittadini italiani coinvolti. Nessuna richiesta di chiarimenti. Solo un vuoto istituzionale che sa di complicità.

Questo non è solo un attacco a una nave. È un attacco al diritto di navigare, di dissentire, di agire per la giustizia. È un segnale inquietante: chi porta aiuti umanitari può essere trattato come un bersaglio.

Chiediamo risposte. Chiediamo protezione. Chiediamo verità.
La solidarietà non si intimidisce. La coscienza non si spegne con un drone.

 

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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