giovedì 2 febbraio 2012

come parlare e scrivere sul web

Dopo tanto navigare ancora molte cose mi sfuggono. Non conosco il significato di molte parole usate con disinvoltura nel web da tanti internauti esperti. Non so quando e se fidarmi di certe notizie. Non capisco quando i like sono veri nel senso che a spingere a cliccare sul bottone “mi piace” sia un sentimento sincero oppure condizionato da una serie di fattori quale ingraziarsi il titolare della pagina o si preme senza pensarci su tanto.
Insomma ancora tante cose mi sfuggono. Però, tra tante incertezze, qualcosa l'ho capita! Ho capito che tutti indistintamente stiamo sul web per cercare o diffondere qualcosa che sia vicina alla nostra personalità. L'artista cerca il suo pubblico, il pubblicista il suo spazio, la solitudine il colloquio. Insomma siamo merce in esposizione checchè ne dicano e storcano il naso quelli che parlano di privacy. Tutta questa esposizione fatta nel modo più semplice possibile, senza perifrasi (giri di parole) e se scappa qualche parolaccia come in questo caso mettere immediatamente la traduzione simultanea del gergo comune, pardon, parlare comune. Anche perché un vecchio detto dice: parla come mangi... e se qualcuno ha il palato fine sul web ha pochi seguaci sempreché non sia un opinion leader della TV o qualche personaggio locale bene in vista. Ma no! Anche loro parlano chiaro e semplice per farsi capire ed essere apprezzati da tutti. È un po' come in pittura, letteratura, musica.

mercoledì 1 febbraio 2012

Venezia, biennale 2013, marketing o arte?

C'è un gran bel parlare di Massimiliano Gioni al quale è stato affidato l'incarico di guida della prossima biennale veneziana d'arte contemporanea. 

Di lui si sa già tutto: nato nel '73 a Busto Arsizio, quindi compaesano di Mina, Uto Ughi e altri, grande conoscitore dell'arte con una miriade di incarichi sparsi per il mondo dall'Europa all'Asia, Africa e Americhe, nonché amico e socio di Maurizio Cattelan e cosa di non poco conto: direttore artistico della fondazione Trussardi. Insomma, a leggere tra le righe (sarò felice se queste “malignità” saranno smentite dai fatti) sembra di assistere al solito rito ufficiato dai sacerdoti cresciuti nel culto della mercificazione blasfema dell'arte dove, bene che vada, la differenza sta nella trovata pubblicitaria scandalistica.
Alla luce dei fatti regressi, appunto, alcune domande sono d'obbligo: Massimiliano Gioni ha la possibilità di allestire una biennale non contaminata dagli affari e dalle lobby? Può muoversi liberamente e fare una ricerca seria tra gli artisti italiani?
Le possibilità non gli mancano!

I mass media di Massimiliano Gioni, riportano le seguenti notizie:
nato a Busto Arsizio nel 1973, è critico d'arte contemporanea e curatore italiano di origini milanesi. Caporedattore di Flash Art a New York dal 2000 al 2002 e curatore nel 2003 della mostra “La Zona” per la 50ma Biennale di Venezia, nel 2004 è tra i curatori della biennale di arte contemporanea itinerante Manifesta 5. Dal 2003 è direttore artistico della fondazione Nicola Trussardi di Milano. Nel corso della sua giovane e intensa carriera si è occupato della realizzazione di svariati progetti tra cui, in collaborazione con l'artista Maurizio Cattelan e la curatrice Ali Subotniak, la cura della biennale di Berlino del 2006, la creazione della rivista Charley e di un nuovo spazio espositivo, la mini galleria itinerante Wrong Gallery, inizialmente allestita nel 2002 a New York e spostata nel 2005 alla Tate Modern di Londra. Ha collaborato come editor con case editrici come Charta, Mondadori, Phaidon, Les Presses du Reel, Dijon e Rizzoli. Da dicembre 2007 fa parte dello staff dei curatori del New Museum of Contemporary Art di New York (da Wikiperdia).

Per la musica il cda della Biennale ha scelto il compositore Ivan Fedele (Lecce, 1953), uno dei più affermati nel panorama internazionale. Rimangono invariate dalla biennale del 2010-11 le altre due nomine: Alex Rigola per il teatro, Ismael Ivo per la danza.

martedì 31 gennaio 2012

Sanremo 2012, Celentano fa beneficenza

©M. Iannino, t.m., "sogni"
Questa è la storia di uno di noi. Anche lui nato per caso in via Gluck... così cantava Celentano qualche decennio addietro. Rimpiangendo i tempi passati e la passata ingenuità con la quale crescevamo nei sobborghi delle metropoli prima delle cementificazioni selvagge e delle lottizzazioni criminali. Ma si potrebbe, vista l'attualità, ricordare anche “chi non lavora non fa l'amore...” e allora un gran numero di persone, oggi, dovrebbe fare solo seghe per colpa di un sistema assurdo di fare impresa e capitalizzare i profitti. 
Oppure canticchiarle un po' tutte le sue canzoni perché in tutte troveremmo pillole di società.

I testi di Adriano Celentano toccano spesso temi sociali; problematiche comuni tra gli uomini che sognano ideali e che lottano per realizzarli, alcuni solo a parole, altri coi fatti. E dopo tanto parlare polemico sulla partecipazione o meno di Adriano a Sanremo e sul suo cachet che la RAI deve dargli, il molleggiato spiazza tutti e fa ingoiare il veleno alle lingue biforcute. Devolve tutto in beneficenza! Sì, il suo cachet lo dà in parte ad Emergency, quindi Gino Strada per la costruzione di un ospedale nei paesi sottosviluppati e il resto ad alcune famiglie italiane bisognose.

Sapranno gli avvoltoi prendere spunto di questo atto di solidarietà?

lunedì 30 gennaio 2012

Rino Gaetano, un cantautore evergreen

Ci sono persone che riescono a raccontare i problemi di ognuno di noi in maniera creativa. Persone che, in modo scanzonato o serio, mettono sul piatto della vita la quotidianità politica, sociale, personale e parlano di sentimenti che, chi li vive in prima persona in quel determinato momento ritiene unici ma, grazie alla musica, la pittura, la letteratura, all'arte in generale, una volta trattati nelle diverse chiavi linguistiche diventano collanti universali. Le atmosfere narranti s'insinuano tra gli affetti, tessono un'unica trama dalle molteplici sfumature che ognuno interpreta e vive secondo parametri personali, riconoscendosi.

Spesso alcuni particolari sfuggono nell'attimo in cui si sente o vede per la prima volta una canzone, un film o un'opera d'arte. Serve una seconda, terza, quarta attenzione nei confronti del lavoro creativo in questione. E se per un pezzo musicale ascoltato in macchina o al super mercato scocca la scintilla, altri linguaggi necessitano di riflessione e conoscenze specifiche perché la pancia non sempre ascolta attentamente e nel verso giusto.

Rino Gaetano è stato un menestrello jolly. Uno di quei giullari di corte che si potevano permettere di cantare con sarcasmo le iniquità dei potenti ai potenti stessi senza per questo essere punito com'era d'uso. Le sue ballate possedevano l'allegria scanzonata dei canti popolari tipici della sua terra d'origine: la Calabria.
Ironico e solare, Rino, portava nel cuore il calore e la cultura stratificata della Magna Graecia e della sua Crotone e la trasferiva nei testi intrisi di denuncia politica e malcostume, purtroppo, ancora tristemente attuali nonostante non esistano più i personaggi che movimentavano la politica e la società degli anni 70.

venerdì 27 gennaio 2012

le speranze dei giovani cantautori

Accadono cose che inevitabilmente s'insinuano tra i ricordi e gli affetti cari di ognuno di noi. A volte basta uno sguardo, un suono, poche note scanzonate che, pur contestando la realtà, invogliano a vivere la quotidianità appieno nonostante le contraddizioni, i dolori personali le tragedie collettive. Insomma pubblico e privato si mescolano nei testi di Stefano Rosso, Rino Gaetano, De Andrè, Dalla, De Gregori, Vasco Rossi, Luigi Tenco, Paoli, Lauzi...
Il piano bar fa sembrare il cantante meno irraggiungibile, perde l'aurea del divo e si cala nella vita comune, anche per una questione di marketing, e sta vicino ai suoi fans nelle discoteche. Attorno alle grandi star orbitano satelliti di varia natura e entità, il loro raggio d'azione sconfina principalmente nella moda ma non disdegnano gli altri filoni che il mercato globale offre.

Le canzoni popolari narrano la quotidianità, gli amori e le conseguenze che questi apportano nelle vite delle persone. Alcuni cantautori, negli anni '70, intraprendono un filone nuovo per la musica italiana. Da Rino Gaetano a Vasco Rossi passando per Fabrizio De Andrè, testi e musiche modificano la propensione alla melodia popolare. Non narrano più amori o passioni struggenti, anzi, fanno dell'ironia e la musica cambia marcia. Da greve, maestosa o struggente passa ad allegre e ritmate disarmonie.
Nascono gli urlatori, la musica beat; la batteria, le chitarre elettriche, le tastiere e cinque o sei ragazzi che suonano questi strumenti si danno nomi ironicamente provocatori che identificano la loro filosofia di vita e quindi la musica. È un fiorire di complessi musicali e di cantautori rock pop.

Ovviamente le grandi città, da Roma in su, diventano palcoscenici preferiti dei giovani anche in virtù delle sedi televisive e degli studi discografici ubicate tra Milano, Torino, Genova.
Erano gli anni della fantasia al potere. Gli anni del “mettete i fori nei vostri cannoni” e di “c'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stone”, di “Bandiera Gialla”. Anni di fermenti culturali creativi ad opera di giovani che credevano di poter cambiare la società.

giovedì 26 gennaio 2012

giorno della memoria e delitti quotidiani

Il 27 gennaio 1945 si aprirono i cancelli di Auschwitz. L'odore della morte e della negazione umana aleggiava e aleggia tuttora tra le assi delle baracche intrise di angosce, speranze, pianti e mesti sorrisi di bambini, sospiri di donne e uomini ignari delle sofferenze che avrebbero dovuto sopportare prima della morte.
I sopravvissuti hanno fatto piena luce sulle tristi vicende che hanno reso il campo di concentramento emblema della barbarie nazista.
Ad Auschwitz persero la vita oltre un milione di persone nei modi più atroci ed efferati che la mente umana abbia mai potuto concepire ma sembra che il ricordo non sia servito a niente e nessuno visto quanto sta succedendo nel mondo.
Eppure il Giorno della Memoria, che quest’anno si celebra per l’undicesima volta, istituito con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 proprio con lo scopo di non dimenticare l'immane tragedia che gli ebrei hanno voluto chiamare Shoah e tramandare il ricordo affinché non accada mai più un crimine simile contro l'umanità, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo, proprio gli ebrei stanno opprimendo un altro popolo colpevole di avere radici in Palestina.
In Italia l’aberrante ideologia nazista non colpì solo il popolo ebraico con le vergognose leggi razziali del 1938 seguite dalle deportazioni naziste dopo l’occupazione tedesca 1943 ma interessò anche persone non ebree “colpevoli” di avere fede religiosa, valori, etnia diverse rispetto a quelle del pensiero dominante.
L'arroganza del popolo germanico, sottovalutata all'inizio dai governi europei, somiglia tanto alle richieste egoistiche di certa politica settaria inneggiante alle radici territoriali di un popolo piuttosto che alla tutela sociale dei deboli.
Se è così, ricordare non serve a nessuno.

Monti, fiducia sul decreto milleproroghe

Non si smentiscono mai! 

Alcuni affaristi continuano a confondere l'Aula di Monte Citorio con l'ufficio delle relazioni industriali di qualche s.p.a. E infilano emendamenti che fanno comodo a loro e ai loro amici. 

Dopo avere ottenuto l'immunità e la tutela dei loro miseri stipendi tentano di tutelare le lobby. A questo punto fa benissimo Monti a porre la fiducia al decreto milleproroghe. Almeno, così facendo, i personaggi che gridano in pubblico per lasciare intendere di essere dalla parte dei deboli mentre in silenzio sostengono i forti, saranno sputtanati per l'ennesima volta. Ma questo per loro non è un problema!
Nel frattempo, il governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto legge Milleproroghe. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, spiegando che il provvedimento è sul testo approvato dalle commissioni di Montecitorio. La Camera voterà oggi mentre il via libera definitivo arriverà soltanto martedì prossimo.
Nel dettaglio, tra le novità decreto Milleproroghe ci sono l'innalzamento del prezzo delle sigarette e misure in favore degli esuli italiani dalla Libia, sulle quali il governo è stato battuto su un emendamento pdl-udc che proroga fino al 2014 50milioni annui per gli esuli italiani cacciati ne 1970, decisi nel 2009. La copertura, decisa allora e ora confermata, consiste in una aliquota del 2 per mille sulle attività dell'Eni in Libia, non trova l'ok del colosso guidato da Scaroni che ricorre alla magistratura e quindi rende incerta tale copertura. Nel frattempo una retromarcia l'hanno fatta quei partiti (Lega, Pdl, Pd e Terzo Polo) che la scorsa settimana avevano inserito nel decreto il condono delle salate multe per le affissioni abusive delle forze politiche: hanno infatti detto sì a un emendamento del ministro Piero Giarda che cancella la norma, scritta in modo tale da essere anche incostituzionale in virtù della data di conversione in legge del decreto. Infatti, i furbetti della casta avrebbero voluto condonare anche il futuro fino al 29 febbraio.

martedì 24 gennaio 2012

capitale e cultura, le sfide di Monti

Pur di vendere qualche copia in più a volte i giornali pubblicano notizie rivedute e corrette e non hanno nessuna attinenza con quanto detto o fatto dalle persone citate. Proprio per evitare di cadere nel tranello dei giornalai da quattro soldi è meglio aspettare prove concrete e inoppugnabili quale può essere la pubblicazione ufficiale degli atti. Nel caso del decreto Monti se ne sentono di tutti i colori e ovviamente chi si sente toccato reagisce in malo modo.
Siamo tutti stressati dalla spazzatura mediatica e dagli eventi reali o immaginari tirati fino alla nausea nei vari sistemi mass mediatici.
Ovviamente, essendo Monti un docente universitario, non credo che nel suo decreto ci possa essere una delegittimazione di alcuni atenei o il declassamento dei diplomi di laurea in base alla sede nella quale questi siano stati “sudati”. È impensabile crederci perché in uno stato di diritto la cultura è l'unico capitale che ogni cittadino può permettersi, a prescindere dalle sue origini. Con l'acquisizione dei saperi l'individuo evolve. Apre la mente, non si abbatte difronte ai nuovi traguardi culturali ma li conquista per alimentare i suoi saperi, la sua mente e la società.
Interpretando il suo operato in questi termini si giustifica e si comprende il pensiero europeista della manovra.

lunedì 23 gennaio 2012

protesta degli autotrasportatori

È facile gridare allo scandalo perché ci si vede privati della libertà di circolare a nostro piacimento dopo avere bruciato l'ultima goccia di benzina. I camionisti hanno fatto sentire il loro dissenso e l'Italia è entrata nel panico. Conseguenza: benzine assaltate dagli automobilisti in ansia e supermercati quasi vuoti.
È semplice prendersela con loro e accusarli d'inciviltà, egoismo ecc ecc. se voltiamo pagina e guardiamo l'altra faccia della medaglia con un'ottica differente, ci accorgiamo che accusare la categoria degli autotrasportatori d'infiltrazioni mafiose, potere delle lobby e quant'altro è un errore. Semplicemente, come il resto degli italiani, i camionisti si sono rotti di pagare per una casta d'inetti. Lo si è visto per i sacrifici chiesti ai politici che, da politicanti quali sono, hanno trovato il modo per mantenere i privilegi. La classe politica non ha saputo riscattarsi. Non ha dato segni di solidarietà reale al Paese. È logico che i lavoratori di tutte le categorie si sentano sfruttati e sfottuti e reagiscano democraticamente per rivendicare il diritto alla dignità di uomini liberi e non di sudditi.

... se i politici avessero dato il buon esempio...

scene da film alle benzine


Anche in Calabria si fa sentire la protesta dei camionisti. Lunghe code di macchine alle stazioni di servizio di rifornimento carburanti. La psicosi di rimanere senza benzina assale i pendolari costretti a usare la macchina per lavoro. Le auto in fila creano ingorghi persino nei pressi dei distributori delle periferie. Sembra di vivere le atmosfere romanzate degli esodi e delle carestie. 



Stato e famiglia: capitali da tutelare

courtesy M. Iannino, "capitali" t.m. 80x60

Costi e peccati della cattiva cultura nei confronti dei beni primari.


Anche l'ignoranza vestita da cultura è figlia della cattiva politica! Andando in giro tra la gente si sentono molte lamentele, a volte sacrosante perché motivate dalla morsa dell'effimero mercato spicciolo, quello che fa i conti con le famiglie, la massaia e il disoccupato alle prese con le vessazioni imposte da chi dovrebbe tutelarli, vale a dire lo Stato e altre volte, invece, le lamentele sono gratuite, perché inculcate dall'ignoranza voluta da certa accozzaglia. Come dissentire da quanti, e non sono un piccolo numero, hanno acquistato casa a botta di sacrifici e poi se la vedono pignorata da equitalia perché non hanno pagato qualche multa o non hanno versato, non perché evasori fiscali ma perché non sono nelle condizioni economiche di farlo, i tributi allo Stato?
È vero! Molti, anzi moltissimi fanno i furbi e sono sconosciuti al fisco e non pagano neanche un centesimo, ma da questo a tartassare i soliti noti ce ne vuole! L'azione inquisitoria si trasforma in tortura per chi si trova in condizioni economiche precarie. Eppure sarebbe così semplice trovare i veri evasori e lasciare in pace quanti fino ad ora hanno pagato tutto e qualcosa in più!

C'indigniamo quando un commerciante subisce un furto o peggio un'intimidazione mafiosa. Perché non indignarci quando qualcuno perde la casa per colpa di una legge assurda? E mi riferisco all'imprenditore onesto che non ha investito alle Kaiman i soldi pubblici.
La casa è un bene primario e non può essere caricata di tasse e balzelli più del necessario! 

i veri capitali da tutelare riguardano l'infanzia, la cultura e il bene comune in ogni sua forma. E siccome la famiglia è il primo nucleo sociale che forma e plasma alla vita non può essere privata dei beni di prima necessità quali la casa, la tranquillità economica, che sono alla base della crescita culturale dei singoli cittadini.

domenica 22 gennaio 2012

Monti ha convinto!


Il prof. Mario Monti ospite di Lucia Annunziata ha risposto esaurientemente “all'interrogatorio” del mastino che ha fatto e riportato domande rimbalzate sui mass media inerenti al decreto presentato dal governo alle camere per l'approvazione finale. Lucia Annunziata ha persino ricordato il titolo vaneggiante de “il giornale” che lascia sottintendere un palese out out di Monti alla Camera.

Il prof Monti, però, non ha chiarito come mai non si è optato, per tutti quei cittadini costretti a emettere valuta superiore ai mille € attraverso operazioni bancarie che le stesse fossero a costo zero quantomeno per i pensionati costretti ad accendere un conto corrente bancario. Ma qui sarebbe come cercare il pelo nell'uovo dopo tanta evasione fiscale. A proposito di evasione; tra le tante domande dell'Annunziata hanno avuto l'onore della m(i)enzione persino le volgari esternazioni di Bossi. Quel Bossi che fino a qualche giorno addietro ricopriva indegnamente la carica di ministro della Repubblica Italiana e nel frattempo vedeva la sua creatura, innocente e sana per eccellenza: la lega nord, coprire le pagine dei giornali:
Il caso sugli investimenti offshore fatti dal partito di Umberto Bossi attraverso il tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito ha scosso la base della Lega Nord, con la rabbia montante dei «maroniani», e calamitato l'immediata paternale del Partito democratico. Il pezzo apparso sull'edizione di Repubblica di lunedì 9 gennaio ha raccontato della somma complessiva dei fondi dirottati all'estero, che supererebbe i 10 milioni, in gran parte derivata del finanziamento pubblico ai partiti. I soldi sono stati investiti in un fondo con base in Tanzania, a Cipro e in corone norvegesi.”

Nonostante ciò, il senatur con la sua solita eleganza invita Il prof. Monti ad uscire di scena.

Non è una caduta di stile ricordare le azioni di chi ha fatto della politica una riserva personalissima di caccia. È, bensì, la testimonianza da portare ai militanti onesti che hanno creduto in lui e a quanti credono che c'è sempre bisogno di un leader indiscusso a cui affidare la propria salvezza.

venerdì 20 gennaio 2012

sacrifici, finanziaria, è tempo di bilanci

È tempo di calendari. E mentre c'è chi lucra su determinati argomenti e trova cavilli giuridici altri fanno salti mortali per ottemperare alle nuove ondate di rincari. Indubbiamente il malcostume regna sovrano nel bel paese e chi può evade allegramente le imposte dovute ad iniziare dal basso, dagli artigiani ai liberi professionisti. Chi non è mai toccato dalle congetture economiche sono i soliti furbetti che gridano e fanno finta di scannarsi in tv. Niente di nuovo, quindi! E mentre tutto questo accade, come ogni inizio di anno c'è da pagare la tassa sulla spazzatura, l'assicurazione auto, l'abbonamento alla tv pubblica insieme all'eventuale rinnovo per quella a pagamento (personalmente ho dovuto disdire sky che tra l'altro, per quello che offre, costa troppo), la stangata dell'imu, il bollo auto...
insomma su rincari e sacrifici non andiamo per niente male, anzi non ci facciamo mancare niente e per farci ancora più male i nostri parlamentari s'indignano se si parla di loro e dei loro introiti, intoccabili perché sancito dalle leggi dello Stato. Dulcis in fundo, si sono fatti un regalino politico, una sciocchezza di pochi milioni di euro di multe contro chi sporca o imbratta gli spazi non adibiti alla propaganda elettorale: il condono per i cartelloni selvaggi in campagna elettorale ovviamente di tutti i partiti. Che dire? Niente, tanto a breve inizia l'isola dei famosi! Scoppierà qualche altro casino dettato dalla cazzonaggine umana o rincoglioniremo dietro ai misfatti della cattiva politica.

cherchez la femme, cercate la donna


Senta, ma è vero che il capitano Schettino le ha chiesto dove poter comprare delle calze?”
gran bella domanda! Intelligente e degna di quel giornalismo che sta dentro e sopra la notizia! Chissà come mai alla giornalista che interrogava il tassista che ha accompagnato il capitano della concordia spiaggiata davanti l'isola del giglio in albergo non sia venuto in mente di chiedere se si è informato anche della vendita di biancheria intima visto che stava in plancia con una bella collega bionda! O forse pensava che le calze fossero per riempire la valigia del dongiovanni da esportazione. Chi non ricorda le storielle burla dell'italiano che negli anni 70 andava a rimorchiare in Jugoslavia e dintorni? Gli bastava un paio di calze di nylon per farsi una donna dei paesi poveri.

Inutile siamo in overdose di gossip che si confonde con la sana notizia giornalistica degna dei Biagi, Scalfaro, Bocca. E pensare che un tempo ci s'interrogava su altri quesiti, tipo: come mai la nave da crociera è spiaggiata in modo anomalo, sarà merito del comandante che ha avuto la prontezza di virare per evitare conseguenze peggiori? Oppure, che so, forse non funzionava la strumentazione di bordo? Insomma qualcosa che serva sì a fare chiarezza sull'accaduto ma anche per evitarne di peggiori  in futuro senza demonizzare la tragedia che ha coperto e continua a coprire le 24 ore di tutti i palinsesti, web compreso.

È superfluo ammettere di essere rimasti profondamente colpiti dalla tragedia e di quanti ne sono rimaste vittime ma proprio per onorare il dolore sarebbe opportuno tacere piuttosto che andare in cerca di eroi o codardi.



martedì 17 gennaio 2012

yin e yang, la forza dell'amore

Nei pensieri degli uomini la figura femminile è una presenza costante fin dai primi attimi di vita. Probabilmente, l'uomo non ha mai reciso davvero il cordone ombelicale che lo ha nutrito nel grembo e da feto lo ha portato passo passo ad affacciarsi nel mondo. E anche lì, lo accompagna nelle prime esplorazioni sensoriali fino a farlo diventare adulto.

Tra la donna e l'uomo s'instaura un legame forte, inscindibile; rigenerante sotto ogni aspetto, non perché condizionati dalle funzioni vitali o umorali ma perché essendo yin e yang, l'inizio e la fine di ogni orizzonte; in sintesi, microcosmi che non possono vivere a sé stanti, essi si compendiano fino a diventare una cosa sola nella trasformazione ultima del macrocosmo.

Per questo è insensato parlare in termini manichei di pari opportunità, progetto donna, quote rosa e altre sciocchezze dettate dalle masturbazioni mentali di chi ha già tutto in casa perché vive in una società evoluta.
Piuttosto sembra una scorciatoia per arrivare a traguardi interdetti ad altri.


Stessa analisi per l'orgoglio gay. Ovvero quella cerchia di arrivisti che vuole trarre vantaggi personali e sedere a capo di una confraternita che ha accoliti in tutte le lobby di potere economico e commerciale percorrendo la corsia preferenziale del disagio psicologico sofferto da uomini e donne, etero o gay non fa differenza, per colpa di quanti non conoscono la forza dell'amore universale.

domenica 15 gennaio 2012

Agenzie di rating e multiservizi

Le agenzie di rating, nel valutare lasolvibilità altrui, somigliano alle aziende che offrono servizi al cittadino passando attraverso gli assessorati comunali. Ma, mentre le multiservizi municipalizzate raccolgono rifiuti solidi urbani e tengono pulite le aree cittadine, le agenzie di rating, che valutano la serietà economica delle nazioni e quindi la tenuta della divisa nazionale nei confronti dei creditori internazionali, intossicano le valute in esame e, guarda caso, le loro associate, declassamento dopo declassamento, ci guadagnano sempre a differenza dei piccoli risparmiatori che cadono nei loro tranelli fatti di titoli tossici, vedi parmalat.

Ma questo modello contorto di fare cassa pare abbia contaminato un po' tutto il sistema economico e sociale; così ché anche le piccole imprese escogitano trucchetti per sopravvivere alla crisi: da qualche giorno le carcasse degli elettrodomestici sembrano moltiplicarsi. Si vedono dappertutto. E ogni cassonetto della spazzatura ha la sua dose. Si inizia con un televisore piccolo, poi se ne aggiunge un altro e un altro ancora, fino a vedere spuntare qualche frigorifero affianco alle carcasse storiche conosciute nei giorni precedenti. Va bé, passi per gli elettrodomestici ma che dire dei pezzi di ricambio per moto e macchine là in mezzo?

Chi sarà mai l'accentratore dell'immondizia? Il cittadino incivile o qualcuno che tenta di far girare il vento a suo favore?

sabato 14 gennaio 2012

Calabria, dove tutto è cultura


©by mario iannino


Pochi fotogrammi per significare le bellezze naturalistiche della Calabria ed evidenziare alcuni aspetti salienti delle sue origini storiche. Il resto è da vedere in prima persona. Ovviamente le proverbiali peculiarità calabresi, quali l'ospitalità e la cucina tipica mediterranea, tanto per ricordarne qualcuna, non possono essere presenti nel video... sembrerebbe un atto di piaggeria e noi non lo vogliamo! vogliamo essere concreti.

il parco incantato, video favola

“Mamma andiamo a vedere le colombe con le ali grandi? Sì amore ma non sono colombe sono aquile”. Risponde premurosa la giovane al piccolo.
È una bella giornata di sole ed è senz'altro piacevole lasciarsi accarezzare dall'aria fresca che giunge dai monti della Sila mentre si pratica footing o si passeggia nel parco della biodiversità mediterranea di Catanzaro. Tra gli ospiti non mancano i bambini d'età prescolare che leggono e rapportano il visibile col loro personalissimo vissuto, ed è simpaticamente piacevole sentire frasi rimodulate in base alla fantasia e alla creatività dell'innocenza.
C'è chi vuole rivedere gli uomini che nascono dall'erba o l'uomo in cielo che misura l'aria e le nuvole, chi vuole entrare nel castello per incontrare le fate; la Madonnina col Bimbo; la ballerina che gioca a palla, i cigni, i pavoni... Darth Vader il capo malefico di guerre stellari decapitato; il guerriero romano che rompe le catene della schiavitù e vince sui nemici...
Pensieri resi concreti dalla creatività soggettivamente unica di grandi e piccini stanno lì in compagnia di miti e leggende, in attesa di nuovi compagni d'avventure.


LA VIDEO FAVOLA DEL PARCO INCANTATO
© di mario iannino 

ps. alcuni luoghi suscitano delle sensazioni immediate e il parco della biodiversità mediterranea con le sue innumerevoli varietà naturali e le inserzioni di alcune opere di noti esponenti dell'arte contemporanea suscita atmosfere da favola degne di essere documentate.



mercoledì 11 gennaio 2012

universo donna, video art






nel video sono presenti immagini di opere databili 1980-2012
il soggetto è la DONNA. Essere donna nella società. Vittima e carnefice di un mondo che vuole essere maschilista nonostante tutto.

Malinconico Allegria


CHE ALLEGRIA!

gli italiani: poeti, eroi e... creativi! ...e lo scherzo continua

martedì 10 gennaio 2012

le stanze distanti di Mario Iannino


“Alcune forme pensiero alloggiano in stanze mentali completamente distanti tra loro. E anche se dovessero incontrarsi nei corridoi semibui dell'ignoranza non arriveranno mai a vedere la luce piena e calda del sole che illumina la ragione.”

Poche parole seguono il lavoro artistico di Mario Iannino. Non vuole aggiungere altro il maestro. A nulla valgono le mie insistenti domande mentre monto il video clip.
A ben pensarci cos'altro può dirmi? Tutto è esplicitato in questi pochi secondi del video. Le opere rimandano a disfunzioni mentali nette! Ben conosciute!
Non mi resta che chiudere il clip e inserire questa considerazione per gli amici del web. Buona visione!


lunedì 9 gennaio 2012

i linguaggi del corpo in arte

Per gli uomini, piangere in pubblico ma anche in privato, è sinonimo di debolezza. Il pianto è un sentimento prettamente femminile che non si addice al macho perciò deve essere represso se non si vuole fare una figuraccia.
Ampliando il concetto, anche l'uso indiscriminato del nudo diventa una sorta di blasfemia contro il comune senso del pudore. I pubblicitari ne sanno qualcosa, tant'è che sfruttano la reazione del pubblico per fare della comunicazione visiva una sorta di arma a doppio taglio. Anche alcuni cosiddetti creativi impegnati cavalcano le emotività costruite da educazioni manichee per proporre sul mercato della cultura alta le proprie opere. Senza entrare nel merito dell'etica, altrimenti cadremmo nel tranello educativo imposto dalle civiltà d'appartenenza, nel linguaggio creativo, appunto, le dicotomie concettuali sono assenti per definizione. L'artista tratta il corpo come un qualsiasi altro strumento del proprio bagaglio semantico. Magari in antitesi alle vicende linguistiche correnti.
Nella costruzione dello spazio creativo non si deve sottovalutare la libertà espressiva, l'assenza totale di regole preconfezionate. Anzi, è proprio dall'anarchia creativa che nasce l'opera d'arte. Volendo rafforzare il concetto, potremmo ricordare i maestri del passato. Ripercorrere la vita di Picasso, Cézanne, Mirò, Modigliani... l'elenco sarebbe lunghissimo e sarebbe una fatica inutile citare tutti gli artisti che hanno fatto la storia dell'arte fino ai giorni nostri. Basta pensare e convenire che alla base del gioco creativo, sì, ci sono delle pulsioni dettate dall'ambiente esterno che, indotte e assorbite dalla società nella quale si vive vanno a intasare il microcosmo personale dell'artista, decodificate e traslate assumono valenze alte decontaminate dalla volgarità.




domenica 8 gennaio 2012

multipli unici di Mario Iannino


ATTENZIONE
non coprire questa apparecchiatura!

sabato 7 gennaio 2012

semifreddi con nutella e...

Le Dolcezze del Palato.


Ingredienti:
Pavesini
Mascarpone
Nutella
Caffè
Cocco grattugiato.

Ricetta semplicissima e gustosa di Stuzzichini semifreddi.

Spalmare su un pavesino della nutella ed unirlo ad un altro sul quale si è spalmato del mascarpone.Immergere per un secondo i due pavesini nel caffè amaro, poi arrotolarli nel cocco grattugiato.
Disporli in una pirofila e lasciarli nel freezer per un paio d'ore.Servirli con uno spumante dolce.

giovedì 5 gennaio 2012

Niente paura, esprimi e comunica amore

mario iannino©
courtesy by Mario Iannino, "attualità" t.m. 2011
Gli ostacoli e le cadute che la vita ci riserva giorno dopo giorno non li possiamo conoscere anzitempo. 
Forse è per questo motivo che alcune cadute hanno il sapore delle imboscate piuttosto che la conseguenza logica di errori commessi per leggerezza, imperizia o perché pianificati dall'egoismo. E quando a cadere è un amico o un conoscente che si è fatto apprezzare dalla comunità per essere stato disponibile all'ascolto dell'altro, un senso di impotenza assale l'animo mentre la testa inizia a riempirsi delle notizie scandalistiche diffuse dai media. Il dubbio lentamente s'insinua e rosicchia le basi del ricordo costruito nel tempo di quella personalità ora incriminata dalla legge e messa alla gogna da una certa stampa inclemente.

Tra i molti dubbi si affaccia la certezza che “l'incriminato” dall'uomo stia soffrendo inferni inimmaginabili da chi è al riparo di certe accuse ed è a questo punto che una parola di conforto diventa strumento salvifico che giunge al cuore del sofferente e lenisce parte delle brutture subite. Ma alcuni sono timorosi, hanno paure delle conseguenze e di quello che gli altri possono desumere dalla vicinanza temporale con l'incriminato perché è più semplice parlare male piuttosto che bene di chi è caduto in disgrazia specie se questi è un personaggio pubblico. Non c'è da scandalizzarsi! Anche Gesù fu tradito e messo in croce. Anche Gesù fu disconosciuto da Pietro prima che il gallo cantasse tre volte.

Per tutte le persone che stanno soffrendo la solitudine imposta dalle vicissitudine della vita,  costrette a stare lontane dagli affetti, ma in particolare alle persone che conosco e che ritengo innocenti dalle accuse infamanti per le quali sono segregate nei luoghi dell'inciviltà, prendo in prestito la poesia di Elena Oshiro e la faccio mia in segno d'affetto e speranza:

Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.
(Elena Oshiro)

mercoledì 4 gennaio 2012

Entropia della visione in Fioti, Aprile, Masia


Con il termine entropia si esplicita l'assenza totale del concetto di dimensione, estensione, formato e quantità; quindi, qualsiasi concetto formulato è impreciso se non addirittura incomprensibile se comparato ad altri sistemi assoluti, in quanto, essendo l'entropia la misura del disordine, non disciplina un determinato concetto ma lascia spazi a intendimenti variabili.
Detto ciò, quale sistema concettualizzato dai saperi accademici può, in un certo qual modo, adattarsi all'instabilità del gioco creativo se non l'entropia?
Anche se nel campo dell'arte le variabili segniche e o strutturali possono essere manipolate dalla verbosità accademica o fumosa dei mercanti, non è detto che questi conferiscano all'opera, con l'entropia della parola, il pathos empatico che intercorre tra artista opera e fruitore.

L' “arte” è per sua natura un gioco antropico in cui, all'inizio, la forma, il colore e le altre caratteristiche fisiche del gesto, sono elementi ben classificabili e determinano, ancora per poco tempo, la singolarità del segno iconico che, in ossequio ai canoni preordinati dal sistema codificante della disciplina dei segni, ovvero la semiotica, classifica e rende intellegibile la componentistica iniziale, portata all'estremo dalla fusione degli ingredienti usati per dare libero sfogo all'assemblaggio creativo e conferire nuovo pathos al linguaggio della visione.
Insomma è come stare in equilibrio precario. Essere sull'orlo di un precipizio e non sapere se la caduta si trasforma in slancio vitale che incita al volo oppure no.
I lavori di Erminia Fioti e Anna Aprile disseminati giocosamente negli spazi della galleria 68 suscitano simili pensieri e per certi aspetti riconducono a quell'arte brut che fu ricerca poetica e battistrada per nuovi orizzonti linguistici dell'arte contemporanea riconducibile alla sensibilità di Dubuffet.

Sul precipizio” è la rassegna visiva in corso nella galleria 68 in via Lucrezia Della Valle di Catanzaro, che mette a nudo l'anima di due donne e il tecnicismo di un uomo. tutti e tre condensano i rispettivi “umori” nel gioco creativo della pittura: Erminia Fioti, Anna Aprile e Roberto Masìa.

martedì 3 gennaio 2012

Politici: quanti scrupoli per i tagli alla politica!

L'anno nuovo è iniziato bene! 

Tra tagli aumenti e federalismo fiscale gli italiani non sanno che pesci prendere, non sa neanche che cosa dire la commissione istituita dal governo per valutare i costi della politica in relazione agli altri parlamentari europei e vedere, compatibilmente con le leggi italiane, come e quanto abbassare gli stipendi dei parlamentari che, a differenza del resto d'Italia, bene o male s'intascano circa 16mila euro al mese. Inutile dire cosa farebbe una famiglia normale con questa cifra tanto non la vedrà mai! E poi, non è che un uomo o una donna qualunque possono stare a decidere in parlamento cose serie come mandare a casa milioni di lavoratori!, non sarebbero all'altezza! Per certe cose ci vuole pelo sullo stomaco!
Intanto, volendo fare due conti, l'anno nuovo porta rincari immediati nelle case dei cittadini normali: imu, irpef, assicurazioni, carburanti... e, purtroppo, qualcuno dai nervi poco saldi si suicida per paura di non poter onorare gli impegni familiari, pagare le bollette, il mutuo e le misere cose con le quali i mortali siamo costretti a fare due conti incancreniti dai signori parlamentari in tutti questi anni di cattivo governo a solo 16 mila euro al mese... buon anno Italia!

lunedì 2 gennaio 2012

dal carcere Morelli ribadisce la sua innocenza

''Mio caro, carissimo Franco, desidero innanzitutto ringraziarti ed esprimerti i miei più vivi sentimenti di gratitudine per la testimonianza di stima e affetto che hai inteso riservare alla mia persona oltre che per la vicinanza attestata alla mia famiglia. Grazie veramente dal profondo del cuore, Grazie.
Mai e poi mai avrei potuto immaginare che un giorno la mia esistenza si sarebbe potuta connotare di una vicenda così dolorosa, che però per alcuni versi diventa anche drammaticamente comica. Mi trovo, mio malgrado, ad essere protagonista inconsapevole di un film che non mi appartiene né per forma, né per contenuto (mafia, servizi segreti ecc.. ecc.. simili romanzesche storie sono lontane dalla infinitesima parte di cervello e di anima in modo siderale)''.

Così scrive Franco Morelli, il consigliere regionale del Pdl arrestato il 30 novembre dalla Dda di Milano nell'operazione 'Infinito', in una lettera indirizzata al leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli. A renderlo noto è lo stesso Corbelli che esprime la ferma convinzione dell'innocenza del politico calabrese all'indomani del suo arresto.
Nella lettera, Franco Morelli, da cristiano fervente descrive la sofferenza, causata dalla vicenda che lo vede coinvolto, come una prova a cui Dio ha voluto sottoporlo e ribadisce la sua innocenza con una difesa puntuale e precisa che, in alcuni passaggi, è ''un vero attacco -spiega Corbelli- a chi ha, nel caso, approfittato della sua buona fede e cristiana disponibilità nell'accogliere tutti indistintamente''. 

sabato 31 dicembre 2011

chiude bene il 2011 x VascoRock'nRollShow tribute band


È tempo di bilanci! Tra poche ore il 2011 cede il passo all'incognita 2012 tutta da vivere. Per i Vasco Rock'n'Roll show, nati musicalmente come gruppo nel 2011, l'anno appena trascorso è stato proficuo; i sei ragazzi rock hanno mietuto successi uno dopo l'altro e raggiunto un livello musicale ragguardevole con la collaborazione di Ricki Portera, chitarrista sublime tutt'uno con lo strumento che in alcuni passaggi ricorda Carlos Santana.

La passione per le canzoni di Vasco Rossi cementa la coesione dei ragazzi e fa crescere la band che conta già un numero interessante di fans. E, sulla pagina di Facebook del gruppo le gratificazioni arrivano copiose, testimoniano bravura e presenza scenica. Un messaggio, sempre sulla pagina di fb condensa quanto appena detto: “è la prima volta che una cover band di Vasco mi fa sentire le stesse emozioni come se fossi ad un suo concerto, se chiudo gli occhi è come se sentissi lui!”.

venerdì 30 dicembre 2011

Catanzaro, Arte a cielo aperto.

Ancora oggi la figurazione nei linguaggi della comunicazione visiva è la forma pittorica più accreditata dal grande pubblico. Non a caso, la pittura figurativa, nel tempo, ha segnato importanti tappe storiche e indottrinato la massa. In Russia, per esempio, il regime bandiva l'astrattismo e i pittori che lo praticavano. Malevich, caposcuola della poetica suprematista e Kandinskij, entrambi sovietici, influenzano concettualmente la nascente corrente pittorica europea del '900 definita dai critici “impressionismo astratto”, il cui ritmo giocoso e calibrato del gesto cromatico, Kandinskij, lo mutua dalla musica. Per Kandinskij il legame tra i due linguaggi è strettissimo giacché entrambi esprimono sentimenti e non si curano di fotografare la superficie della vita. Anche l'Italia, specie nel ventennio fascista e non solo, predilige la figurazione per magnificare eventi.
Nella statuaria “narrativa” Francesco Jerace (Polistena, RC,1853/Napoli1937) è stato artista apprezzato nella Napoli di fine 800 e inizio 900. Catanzaro raccoglie molti suoi calchi in gesso nella gipsoteca a lui dedicata. I calchi di Francesco Jerace, donati dalla figlia Maria Rosa all'amministrazione provinciale di Catanzaro nel 1967, dimenticati in un magazzino per quasi vent'anni tornano alla luce degli antichi splendori durante la presidenza della provincia guidata da Leopoldo Chieffallo dopo essere stati restaurati dal prof. Zino Nisticò. Oggi sono allocati nei locali del museo MARCA in Catanzaro. La copia della scultura “il trionfo di Germanico”, di Francesco Jerace, posizionata alla fine del viale nel parco della biodiversità, l'originale in marmo si trova nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna in Roma, narra l'epopea di Germano, che, appunto, “parla” del suo trionfo in maniera enfatica, com'era d'uso nella statuaria didascalica dell'epoca. Giusto, quindi, che i numerosi cittadini si riapproprino del passato anche in questi termini; vale a dire, appunto, attraverso il lavoro di un valente conterraneo che prestò la sua opera a Napoli e della sua terra diceva: “mi cruccio dell'abbandono in cui siamo caduti e tenuti... e specialmente cerco di fare apparire nobile, grande e bella la nostra Calabria, anche quando è giustamente accusata.”.
Da allora molte cose sono cambiate formalmente. Nelle mutazioni strutturali, il parco della biodiversità mediterranea stravolge l'aria dell'ex scuola per periti agrari.
Oggi, il parco catanzarese è divenuto punto d'incontro tra genitori e figli; luogo adibito a giochi ludici e intellettuali per ragazzi e bambini in virtù dell'imponente spazio dedicato all'arte contemporanea la cui collezione, anno dopo anno, diventa più interessante.


giovedì 29 dicembre 2011

Ici Imu, tassano i poveri tutelano i ricchi

Il bene casa.


Alla luce dei fatti non so più se possedere una o peggio due case sia davvero un bene da lasciare ai figli oppure risulta essere un'eredità a cambiale continua.

Al sud, in alcune zone, è d'uso dare in dote ai figli la casa o la biancheria insieme al mobilio quando si sposano, ed è per onorare questa tradizione ancora in atto che i padri di famiglia impegnano risparmi, tredicesima, tfr (trattamento di fine rapporto lavorativo) se dipendenti, anche a costo di sacrificare ferie, viaggi e lussi vari.

La mentalità della gente del sud è ancora educata al mattone: risparmiare per investire nella casa. Chi non conosce questo modo di pensare rimane esterrefatto quando si trova al cospetto di periferie fatte di costruzioni a metà, senza l'intonaco esterno ma abitate ugualmente da gente umile e dignitosa.

Ecco, queste cose vorrei che si ricordasse il professor Mario Monti quando legifera in merito alla casa di proprietà, anche perché, spesso, dietro quelle pareti popolari vive qualcuno senza sussidi vari o lavoro. Analoga cosa per quanto riguarda l'aumento dei carburanti: 20€ equivalgono alle vecchie 40milalire con le quali si faceva il pieno, oggi, alla pompa di benzina si mettono appena 11,90 litri di gasolio.
Buon nuovo anno e che il cielo illumini chi guida la comunità.

martedì 27 dicembre 2011

Generazione S

Altro che generazione S evoluta, 2.2 e cazzate simili! Generazione imbottigliata nelle cazzate dei socialnet, sincopata come gli sms, superficiale come gli spot trash. Decisamente, se dipendesse da quello che si legge sui social network che vanno per la maggiore, l'analisi complessiva sociale non può essere che impietosa! Viene fuori una fotografia allucinante se si sommano grande fratello isola dei famosi e i vari programmi demenziali che fanno il paio alle stronzate che si leggono in rete. Cose davvero demenziali! Che annebbiano la mente! E la cosa assurda è che la gara la vince chi la spara più grossa. Persino i luoghi della “cultura” sono contaminati dal sensazionalismo volgarotto. Azioni provocatorie passano per atti creativi. Gli artisti non propongono attraverso il gesto espressivo dell'anima, ma dissacrano, cercano di stimolare la reazione del pubblico che raramente arriva nei termini sperati.
Ha ragione Oliviero Toscani: questi sono anni del cazzo!
Meglio spegnere la televisione, sconnettersi dalla rete demenziale e uscire per strada! Incontrare gente! Osservare come sono cambiate le abitudini e le necessità di ognuno in seguito alla recessione economica e morale causate dal mercato economico finanziario guidato da quel 20% che detiene le ricchezze mondiali mentre la maggior parte della popolazione continua a dire stronzate e drogarsi su fb ff ecc.  
SVEGLIA!

lunedì 26 dicembre 2011

Siffredi, Crepet, Daverio e Raznovich per il calendario cazzuto di Toscani 2012

mario iannino©
courtesy M. Iannino
Ooppss è caduta la foglia!
Quando l'uomo fu cacciato dal paradiso terrestre e prese coscienza della sua nudità ne ebbe vergogna. Dapprima si nascose agli occhi di Eva e lei iniziò a sospettare che le puzzasse il fiato o avesse qualche interesse altrove, quindi iniziò a giocare col serpente; lui, che non aveva trovato con chi giocare, coprì le pudenda con foglie di fico e tornò da lei a farsi il primo giro sulla giostra dell'amore ma, la foglia di fico provocava pruriti a entrambi e la pelle di animali morti, puzzava. che fare?
Un giorno, mentre girovagava nella foresta assorto nei suoi pensieri incontrò un elfo con una strana guaina addosso e disse: questo sì che è un bel vestito. Ciao chi sei, chiese il primo uomo.
Come, non mi conosci? Sono il dolce elfo.
Ah sì e che fai?
Faccio lo stilista!
E che cos'è uno stilista?
È uno che ... fa vestiti belli ma così belli che chi li indossa si sente bello e desiderato.
Non gli credere! È un bugiardo! Urla un altro individuo spuntato da dietro un cespuglio.
E … tu... tu chi se...i?
Sono l'elfo toscano che a tutti dà una mano.
Senti dolce elfo, a me serve un vestito come il tuo, me lo dai?
Sì mille euri!
Come mille euri, ancora non sono stati inventati...
va bè allora posa nudo per l'elfo toscano che lui ti dà una mano a fare soldi così poi ti compri il vestito.
E, per la mia compagna? Chiese il primo uomo.
No, lei è scaduta. Quest'anno solo maschi!

E sì, nel 2012 Oliviero Toscani passa dalla vagina al pene. Che male c'è, nasciamo nudi, mica già vestiti! Perché scandalizzarsi davanti ad una parte anatomica del corpo umano! Ci scandalizziamo forse se vediamo un braccio? Eppure con le braccia facciamo tante cose, il gesto dell'ombrello, rubare, picchiare, accarezzare e i muscoli si gonfiano solo sotto sforzo mentre c'è n'è un altro, nascosto, che senza sforzo fa la pipì, s'ingrossa e feconda. Che sia questo il motivo dell'imbarazzo quando vediamo i genitali in una inconsueta ora d'aria?
A dirla tutta qualcuno ama giocare con le contraddizioni inflitte dalla falsa morale e, furbescamente provocatorio, pone il sesso nel ruolo di primo attore per ottenere gratuite pubblicità; ma la colpa non è sua! È del sistema che conosce e sfrutta le debolezze della psiche umana a uso e consumo di un mercato volgare e irriverente.
La provocazione è un eccellente mezzo di divulgazione. I pubblicitari ne sono consapevoli, ed è un modo semplice e immediato, nonché gratuito di far conoscere un prodotto qualsiasi al grande pubblico. Chi, si sarebbe interessato altrimenti al calendario di Oliviero Toscani se non avesse imbastito questa trovata?

Ecco cosa risponde in merito ad un giornalista che gli chiede:
E il suo calendario?
«Fotografando il pene, facendolo uscire dalla vergogna di esibirlo, lo si rende, come dire?, più normale. Un po' come la penna con la quale un poeta scrive una poesia. Uno strumento».

Un anno fa fu contestato dalle femministe. E quest'anno?
«Sono curioso di vedere se gli uomini si incazzano».
Lei ha già cominciato a provocarli dicendo che i peni fotografati sono di Berlusconi, Obama, Monti e del Papa...
«Tutta colpa di certi giornalisti che per prima cosa mi chiedono di chi sono i peni che ha fotografato. E io rispondo così. Forse perché il Papa può smentire?»
Parlando seriamente.
«Io non so chi sono i possessori dei peni che ho fotografato. Gente anonima, che ha esposto il proprio sesso attraverso un buco di un tavolo. Il calendario mette a nudo un organo che gli uomini si vergognano ad esibire».

«Dalla politica alla religione, dall'economia alle guerre tutto avviene partendo da lì, dai bassifondi». Così Oliviero Toscani, 70 anni il prossimo 28 febbraio, spiega le ragioni del suo nuovo calendario, dedicato al pene e realizzato per il consorzio Vera pelle italiana conciata al vegetale, che raggruppa aziende della conceria pisana. Quello dell'anno scorso era sulla vagina. Il nuovo calendario verrà presentato il prossimo 12 gennaio, all'interno di Pitti Uomo, e saranno presenti Rocco Siffredi, Paolo Crepet, Philippe Daverio e Camila Raznovich. 

domenica 25 dicembre 2011

2012, inizio o fine dei sogni?


L'energia dei sogni cambia il mondo


Oggi ricorre la nascita del Salvatore Gesù Cristo e come tutti gli anni, il 25 dicembre, tra gli osservanti si rinnovano intenzioni e auspici per nuovi giorni sereni che, passate le feste, sono puntualmente dimenticate e disattese.


Secondo i catastrofisti, il 2012, che tra qualche giorno andremo ad abitare, dovrebbe essere l'anno di chissà quali e quanti disastri se non addirittura della fine del mondo. Secondo altri, più positivi, dovremmo entrare nell'era dell'Acquario che significa rinnovamento e superamento di determinate brutture mentali come l'invidia l'egoismo e l'ira. Condizioni mentali che dovrebbero abbandonare la sfera dell'umano e lasciare fiorire le positività connesse all'amore universale.
La seconda corrente di pensiero governa le menti e le aspettative di giovani e meno giovani uniti e proiettati in tutte le accezioni espressive. 
Dalla pittura alla musica, linguaggi espressivi che scaturiscono da un'intima esigenza di dialogo e confronto con l'altro, scaturisce l'energia vitale che rinnova il mondo.
Il clip dei VascoRock'n'RollShow è la conferma di quanto brevemente accennato e testimonia la passione propositiva di un gruppo di giovani che, nonostante le brutture che stiamo subendo, esprimono con la loro musica passioni dimenticate da certa condotta politica, forieri, comunque, di tempi migliori. D'altronde, Woodstok e la rivoluzione dei figli dei fiori insegna. Con la speranza che nel 2012 si possano realizzare quei sogni nati e cresciuti con le passioni creative giovanili
AUGURIAMO UN FUTURO SERENO!

giovedì 22 dicembre 2011

CRISI DEI VALORI

CONTRO LA CRISI DEI VALORI: CULTURA E SOLIDARIETÀ

C'è molta arroganza e presa per i fondelli nelle azioni dei politici.
È sotto gli occhi di tutti! Le differenze ideologiche tra destra moderati e sinistra non esistono.
Lo hanno capito per primi i più poveri dei sud del mondo che campano con l'intervento delle O.n.G., ma fino a quando gli spot strappalacrime riusciranno a raccogliere fondi visto che quanto prima anche noi dobbiamo affidarci a qualche Organizzazione non Governativa per continuare a mantenere la dignità di persone fisiche piuttosto che di entità astratte?
Ancora non ce ne accorgiamo perché sonnecchiamo sulla cenere calda del benessere economico appena sfumato, ma non appena saremo oltre la soglia della povertà l'onda della rivolta iniziata in Africa sbarcherà anche da noi.

È razionale l'atteggiamento di Napolitano, che tenta in tutti i modi di risolvere le situazioni scaturite dalla crisi economica, è, invece, irriguardoso l'atteggiamento della classe politica allorché inizia il balletto delle parti che fanno finta di rivendicare o proteggere qualche diritto raggiunto e sventolano bandiere populiste per tenere buona la fetta di elettorato che ragiona di pancia. L'emotività spesso distoglie dai problemi reali e questa strategia i politici la conoscono bene.
Un dato è certo: alla luce delle nuove esigenze sociali è opportuno rivedere radicalmente i concetti di ricchezza, solidarietà e ridistribuzione dei beni, ripensare il tutto non in virtù di una finanza globale che premia gli speculatori di derivati investimenti e altre anomalie dell'alta ingegneria finanziaria ma, nel rispetto delle singole realtà, investire in cultura per riformulare e modellare i sistemi superati dalla sopraggiunta realtà economica e culturale dei popoli.

mercoledì 21 dicembre 2011

PUNTI DI VISTA

Sarà la crisi oppure l'età ma da qualche anno, e non capita solo a me, non si sente più l'atmosfera della festa come quando si era ragazzi. Ricordo che bastavano poche lire per trascorrere una nottata attorno ad un tavolo in cucina o nella sala da pranzo tra odori di mandarini e bucce d'arance sminuzzate per coprire i numeri della tombola in allegria. Bastava una battuta e qualche sfottò per fare buon sangue.
L'odore del cibo cucinato come impone la tradizione rimane tale e quale ma l'atmosfera no, oggi è decisamente cambiata in peggio! Eppure ci sono più opportunità di svaghi e fino a prima della stretta economica anche tanti regali. A proposito di svaghi ho letto che per le feste tra Natale e capodanno avremo alcuni big dello spettacolo: Eugenio Bennato, Franco Califano,Goran Bregovic, Marcello Cirillo... chiamati dai promoter locali con l'ausilio dell'amministrazione provinciale di Catanzaro.
Promoter e amministrazioni locali, pur denunciando la crisi, lamentando, appunto le poche risorse messe a disposizione dagli enti per le feste natalizie, hanno programmato un calendario degno di nota.

A conferma del periodo difficile, Maurizio Senese, in seno alla presentazione del calendario festaiolo ha ribadito che i cachet dei grossi artisti sono ormai improponibili e la formula della compartecipazione tra pubblico e privato è necessaria perché nessuno li aiuta. Anche Roberto Iacobino ha evidenziato la totale assenza di regole che non aiuta gli operatori del settore, sottolineando al tempo stesso la grande professionalità dei calabresi.

Wanda Ferro, presidente della provincia di Catanzaro, nel confermare le ristrettezze economiche, in merito all’appuntamento musicale non ancora confermato per il Capodanno in piazza, ha detto: forse sarebbe stato meglio fare qualche festa in meno negli anni passati, in ogni caso la gente non vuole grandi nomi, ma solo divertirsi stando insieme. Perciò si aspetterebbe anche un gesto spontaneo da parte di cantanti e gruppi locali per offrire un momento di festa e unirsi contro la crisi.
Giusto! Ma proprio in virtù della crisi, perchè promoter e amministrazione pubblica, con il baget a disposizione, non hanno programmato gli eventi con artisti e gruppi locali? Tra l'altro, a volte, anzi spesso i ragazzi trasmettono meglio passione e voglia di musica, nonostante i problemi e gli ostacoli che devono superare per coltivare un sogno.


poteri forti dietro le dimissioni di Traversa

La parlamentare Angela Napoli esterna il suo pensiero e come al solito sembra avere centrato il problema. 
In maniera chiara dice di non credere alle motivazioni date da Michele Traversa, come d'altronde molti cittadini che conoscono l'attaccamento di Traversa alla sua città. 
A prescindere dagli schieramenti politici, è opportuno sfruttare il "sacrificio" di Michele Traversa e lavorare affinché la città capoluogo di regione sia governata dalla parte sana della società che ama davvero la Calabria. E credo che Traversa sia uno di questi perchè non può essere sottaciuto che il suo sia stato un "sacrificio", infatti, quale politico lascerebbe un territorio così fruttuoso in termini di voti a un anno dalla scadenza del mandato elettorale?


da Calabria ora del 21 dicembre 2011

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