giovedì 22 maggio 2025

Orrore davanti al museo ebraico di Washington

 

Washington, odio antisemita o gesto inconsulto di un folle?

La morte violenta è destabilizzante sempre. Specialmente quando a perdere il dono della vita, sono bambini innocenti e ragazzi inermi con l’orizzonte negli occhi pieni di sogni e fiduciosi sul futuro.



Morire per mano di qualcuno cresciuto in un clima d’odio e lo riversa sugli ipotetici nemici è qualcosa d’inspiegabile per chi dedica energie per promuove la pace tra i popoli.

Oggi arriva come un boato, la notizia da Washington. Irrazionale e crudele l'azione  testimoniata dal servizio giornalistico ‘d’oltreoceano: due giovani dipendenti dell'ambasciata israeliana sono stati uccisi senza motivo nei pressi del museo ebraico Jewish Museum di Washington.

la cronaca di oggi rende partecipi in tempo reale e inorridisce quanti sperano e fanno proseliti di pace, speranzosi di una soluzione duratura nei luoghi di guerra in Palestina, Ucraina e negli angoli dimenticati della terra dove si muore per schiavitù, angherie e sfruttamento.


È la drammatica azione di un pazzo! Un giovane di 30 anni che semina morte in un convegno in cui si parla di Pace! E uccide due giovani come lui che, ebrei, erano lì per parlare di pace.

È la quadra della pazzia omicida di un giovane dalla mente deviata cresciuto in un clima di estremismo politico, accresciuto probabilmente in questi mesi d’assedio imposto da Netanyahu in Palestina, divenuta, la Striscia di Gaza, turpe teatro di nefandezze contro gli inermi, definita, l’operazione, un crimine contro l’umanità.

Non c’è alcuna differenza tra chi condanna a morte gli innocenti. La violenza è orrenda nei campi di battaglia e nelle opulente città illuminate a festa nei giorni infrasettimanali senza la paura dei bombardamenti nemici e dell’ossessione di trovare rifugi sicuri.

Le vittime sono due ragazzi ebrei che, se l’assassino non fosse andato lì determinato a uccidere, sarebbero convolati a nozze a breve, e nel frattempo, entrambi, impegnati a promuovere azioni di pace tra i popoli palestinesi e ebrei erano lì per lavoro.

I loro progetti di vita sono stati stroncati dal gesto folle, di un esaltato che, seguendo una metrica di giudizio assurda sperimentata, e adottata negli anni di piombo dai terroristi rossi e neri in Italia, ma inconcludente, come si può pensare possibile redimere le questioni politiche con l’uccisione del nemico, vero o presunto?

Togliere la vita è un crimine! Punto.

È un crimine! Usare la violenza e uccidere, togliere di mezzo qualcuno per rivendicare qualsiasi teorema è da folli! Non è nient’altro che follia! Pura follia.

E mentre i mass-media di parte soffiano sul fuoco dell’antisemitismo che dicono stia serpeggiando tra le genti, altre due vittime inconsapevoli e innocenti hanno ceduto il passo alla follia omicida covata nell’odio ideologico.

Se mi è concesso, chiedo senza ombra di polemiche e di partigianeria:

Quanto e in quale misura, la determinata azione del governo Netanyahu, convinto a portare avanti l’assedio e poi occupare la Striscia fino all’eliminazione totale del braccio armato terroristico di Hamas favorirà la nascita di due Stati per due Popoli pacificati?

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