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❝Non in mio nome❞: quando la solidarietà diventa bersaglio La Flotilla e il rovesciamento morale Il paragone di Franco Cimino: una denuncia che scuote Diplomazia o complicità? Il grido civile: “Non in mio nome” La recente reazione del governo Meloni nei confronti dei volontari della Flotilla ha sollevato un’ondata di indignazione tra cittadini, attivisti e osservatori internazionali. Invece di riconoscere il valore umanitario dell’iniziativa, i rappresentanti istituzionali hanno scelto di stigmatizzare l’azione, accusando i partecipanti di irresponsabilità e di mettere a rischio la sicurezza nazionale. Ma cosa rappresenta davvero la Flotilla? È un gesto di pace, un atto di testimonianza civile che mira a portare aiuto concreto e simbolico alle popolazioni martoriate da un conflitto che ha già mietuto migliaia di vittime innocenti. I volontari non portano provocazioni, ma medicine, cibo, parole di conforto. Eppure, vengono trattati come potenziali comp...
Le voci critiche dentro Israele esistono eccome , e negli ultimi mesi si sono fatte sentire con forza crescente, anche se spesso restano marginalizzate o ignorate dal potere politico e militare dominante.
Mentre il conflitto a Gaza continua a mietere vittime civili, in Italia si stanno muovendo iniziative simboliche e concrete di solidarietà. Il caso più rilevante è quello di Riace, il piccolo comune calabrese noto per le sue politiche di accoglienza, guidato da Mimmo Lucano.
Mani che implorano. Pietiscono un boccone. Mani che raccattano rimasugli e avanzi di cibo rimasti sulla lamiera dei banchi alimentari dell’unica organizzazione presente a Gaza. Sono visioni documentali dolorose. Non ammette occhi che possano documentare i crimini noti al mondo il macellaio Netanyahu.
LIBERTA’. RESISTENZA. CIBO. Nelle tradizioni culturali e sociali dei popoli. Mangiare, bere e vivere in pace in Italia sono concetti acquisiti. Talmente acquisiti che difficilmente pensiamo ai bambini trucidati dalla fame e dalla povertà; peggio ancora dalla bestiale e crudele azione della destra israelita guidata dal macellaio Netanyahu.
" Lui è il gatto io la volpe siamo in società di noi ti puoi fidar! " canta Edoardo Bennato. Oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha formalmente nominato Donald Trump per il Premio Nobel per la Pace.
Meno armi all’ucraina. Dice Trump. Perché? L’interrogativo nasce spontaneo vista la natura pragmatica attenta alle leggi di mercato del tycoon. Trump sta facendo un brutto gioco sulla pelle dei deboli. Deboli in tutto! Deboli intellettualmente, ricchi di materie prime che hanno soppiantato il petrolio e poveri perché soggiogati e fagocitati dai tantissimi scaltri uomini d’affari.
Dazi. Trump: potrei aumentarli oppure no. Così è se vi pare, tanto comando io! Vediamo, a secondo dell’umore alzo o abbasso i dazi a chi mi pare.
Facciamo il punto: Il termine "dittatura degli ayatollah" si riferisce al regime teocratico instaurato in Iran dopo la rivoluzione del 1979, guidata dall'ayatollah Ruhollah Khomeini. Da allora, il potere supremo è detenuto dalla Guida Suprema, una figura religiosa sciita che esercita un controllo esteso su politica, giustizia, esercito e media.
Salviamo il MOndo dall'avidità, dall'idolatria, dalla misoginia, dai dogmi e dalle dottrine oscurantiste seminatrici di morte.
“U voi chjiama cornutu u ciucciu”. Il bue chiama cornuti l'asino. Da noi diciamo così quando qualcuno accusa un altro delle proprie pecche e proietta la cattiveria perpetrata sugli innocenti con disonestà intellettuale confidando nell'indolenza collettiva.
DIALOGO E CONFRONTO NELLE DEMOCRAZIE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE TRA STATI E POPOLI! Deescalescijon, (de-escalation) dicono con aspetto contrito i leader in tv. Che dovrebbe significare una sorta di freno a mano, una marcia indietro contro l’azione bellicista in generale. Che però nasconde una sorta di sudditanza nei confronti dei potenti della terra.
Non trovo le parole. Davanti al niente esistenziale alimentato d'arrogante potere muscolare sui deboli c’è poco da dire. Si rimane annichiliti! Ed è inutile lo sdegno.
I crimini del leader di governo sporcano l'intero popolo ebreo e quanti lo fiancheggiano. di Franco Cimino MA I BAMBINI, MORTI AMMAZZATI DALLE VOSTRE BOMBE E DALLA FAME, NON VI SMUOVONO IL CUORE? Che c’entrano gli ebrei, la loro drammatica storia che li ha fatti peregrinare per la Terra in cerca della propria, per farne patria e nazione? Che c’entra l’olocausto, cui sono stati sottoposti dalla dittatura nazifascista e da quei due folli e criminali che l’hanno rappresentata? Che c’entrano i sei milioni di morti nei lager nazisti e in quei forni crematori, che ne hanno fatto polvere scura al vento? Che c’entra l’orrore che è stato compiuto contro di loro e con la complicità di tanti di noi, che ci siamo addolorati solo quando di quei milioni ne abbiamo visto tornare scheletriti soltanto un centinaio?
Trump, Netanyahu e Putin: Un Triangolo di Potere Nel panorama geopolitico contemporaneo, pochi leader hanno influenzato le dinamiche internazionali quanto Donald Trump, Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin. Ognuno di loro ha lasciato un'impronta indelebile sulla politica globale, spesso intrecciando i propri interessi in modi che hanno ridefinito le relazioni internazionali.
Washington, odio antisemita o gesto inconsulto di un folle? La morte violenta è destabilizzante sempre. Specialmente quando a perdere il dono della vita, sono bambini innocenti e ragazzi inermi con l’orizzonte negli occhi pieni di sogni e fiduciosi sul futuro.
Ancora delitti a Gaza. Lo sterminio prosegue. Sembra un film proiettato nelle case della gente seduta comodamente davanti al piatto fumante e lontana dalla schifosa sorte toccata agli abitanti della Palestina. Una fiction reale girata in presa diretta in cui, a differenza dei format studiati per stuzzicare i pruriti dei guardoni, bambini e persone inermi colpevoli di essere nati lì muoiono innocenti.
Un urlo di sdegno per bloccare lo stermino Quasi sempre il ruolo di chi è alla guida della collettività, anche se risicata, condiziona la pancia del popolo, cioè gli effetti prodotti da determinati fattori ed ai quali si vorrebbe reagire con maggiore veemenza. È la testa che deve vincere le emozioni. Lo impone il ruolo; anche se le emozioni represse nel linguaggio traspaiono dal linguaggio spontaneo del corpo ché difficile da reprimere.
di Franco Cimino SONO BUGIARDI ANCHE NELL’IPOCRISIA. LE MIE DOMANDE INQUIETE. Ma che tregua è quella in cui si continua a bombardare? A sparare. A distruggere. Massacrare vite umane, in particolare bambini. Che tregua è quella in cui si gettano bombe su obiettivi civili, case, scuole, ospedali, strade? Quel che restano ancora, evidentemente. Ché altro da distruggere non c’è. Resta solo l’annientamento totale della popolazione.
E CHE BELLA PACE STANNO PREPARANDO SULLA SPARTIZIONE DEL MONDO E LE ROVINE DI CITTÀ E NAZIONI! di Franco Cimino
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.