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lunedì 4 luglio 2016

Bangladesh davvero l'Isis dietro gli attentatori?

Bangladesh, il dramma di un Paese povero


La causa che genera i mali peggiori si chiama profitto.
È per profitto che si organizzano gli attentati terroristici camuffati da religiosità oltranzista.
È per profitto che si organizzano gli esodi di massa.

I viaggi della speranza che iniziano dall'Africa sono sempre e comunque fruttuosi per chi li organizza e li gestisce. Mediamente un viaggio costa sui 15,20mila euro. E chi non ha i soldi per pagarselo è usato come fonte per pezzi di ricambi umani. Chi non paga per intero il viaggio è ucciso! Gli espianti di organi venduti clandestinamente movimentano giri di affari inimmaginabili.

Cifre da capogiro fanno muovere e aumentano la cupidigia umana. In Africa e nel resto del mondo!

Le drammatiche notizie che giungono dal Bangladesh scaturiscono anch'esse dall'assurda teoria affaristica dei mercanti, e, forse, dalla deprecabile teorizzazione oltranzista opposta. Analoga a quella vissuta in Italia negli anni di piombo.

giovedì 19 marzo 2015

Tunisi, attentato al museo, follia e stupidità

L'uomo è il peggior nemico di se stesso.
Se penso ai disastri ambientali che avrebbe potuto evitare se solo avesse voluto ed a quelli causati dalla cupidigia e dalla stupidità mi viene da dire che di umano non è rimasto niente nella cassa cranica di quello che si pensa essere l'evoluzione naturale dell'homo erectus.

Gli attentati, le guerre, gli assalti e le incursioni razziste o religiose dei kamikaze, le violente aggressioni verbali, le strategie politiche che tendono a fregare il prossimo sono il segno dei tempi sprecati a tessere piani contro la natura divina dell'uomo.

sabato 19 maggio 2012

a Melissa Bassi, alle vittime della pazzia umana

L'indignazione corre sul web. I social net sono pieni di rabbia per l'esplosione avvenuta stamattina difronte alla scuola brindisina dove ha perso la vita una ragazzina di sedici anni e ferito l'intera nazione. Una bambina, tutto sommato, che aveva ancora chissà quanti traguardi da raggiungere.
Il suo profilo si fb mostra la foto di un angelo dalla dolcezza infinita e dal volto pulito, sereno, illuminato dal sorriso che è un inno alla vita!
La vita di Melissa, purtroppo, interrotta bruscamente in una normale mattina, mentre aspettava con le amiche il suono della campanella per entrare a scuola, sedersi al solito banco, sorridere, combinare qualche marachella e iniziare le lezioni come sempre, fino al giorno prima, nell'attesa del tempo per le cose da grandi: un lavoro, la famiglia e le preoccupazione per le insicurezze dei figli che sono state anche sue molti anni prima.

Qualcuno ha deciso di troncare, recidere di netto le aspettative e i sogni di chissà quante ragazze.

Chi e perché ha costruito la rudimentale bomba?

Alcune fonti, per le modalità, escludono la matrice mafiosa nonostante la deflagrazione sia avvenuto nei pressi del tribunale e una scuola intestata alla moglie di Giovanni Falcone.
È forse frutto di qualche pazzo?
Se è così, avremmo a che fare con un pazzo lucido che ha nozioni tali da permettergli di costruire una bomba rudimentale e farla esplodere in un'ora prestabilita, quando, appunto sarebbero arrivati i pullman con gli studenti dai paesi della provincia di Brindisi. Insomma una testa di cazzo che voleva avere il suo momento di gloria come quel tale norvegese Anders Behring Brevik che ammazzò a colpi di mitra i giovani socialisti riuniti per la scuola estiva sull’isola di Utoya?

Se è così, allora dobbiamo interrogarci tutti, capire dove abbiamo sbagliato e cercare di rimediare ripensando insieme la vita.  

lunedì 2 maggio 2011

vendetta o giustizia? così funziona la società


Così funziona il mondo!
Altro che mettere in pratica le parole del S. Vangelo di Cristo. L'azione militare condotta in Pakistan dalla squadra speciale statunitense conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che la giustizia umana ha ben altri parametri! Parametri riscontrabili nella legge del taglione: tu fai uno sgarro a me e io te lo rendo decuplicato. Non importa come o quando ma te lo devo rendere! Ti devo far pagare lo scotto; devo terrorizzarti più di quanto tu abbia fatto. Devo metterti nelle condizioni di pensarci su tremila volte prima di rifare azioni simili.
Non servono le aperture mentali; i pensieri profondi dei filosofi e dei pacifisti. Serve la vendetta violenta!
Come se la vendetta rimettesse ogni cosa al proprio posto, come prima dei tragici fatti dell'11 settembre di circa vent'anni addietro. Non è così.

Purtroppo le torri gemelle non ci sono più e con loro le circa 3000 persone che vi lavoravano dentro. E questo è un grandissimo dolore per l'umanità intera. Le morti sono sempre eventi tragici per l'umanità come lo sono le guerre in Africa e le azioni violente dei forti sui deboli. Anche le morti psicologiche lo sono!, quelle condotte dai cattivi governi che lavorano per il benessere di pochi e nel contempo narcotizzano il popolo con slogan propagandistici, che cercano sempre nemici da fronteggiare e dare in pasto ai facinorosi.

Ma è possibile continuare su questa strada! È possibile che si debba sempre stare sul chi va là e aspettarsi solo calunnie, assassinii, depredazioni, guerre e violenze, saccheggi di ogni genere dal prossimo?

È questo il mondo nuovo auspicato dai saggi governanti?
Possibile che non ci siano altri metodi per fronteggiare le azioni delle menti deviate?

eliminato Bin Laden da forze speciali usa in Pakistan

Osama Bin Laden è stato ucciso in Pakistan dalle forze speciali americane.

Il mondo tira un sospiro di sollievo e alcuni giornalisti anticipano con un “finalmente” l’eliminazione fisica del capo dei terroristi di al Qaeda.

In America si festeggia perché si ritiene sia stata resa giustizia all’attentato dell’11 settembre e alle tantissime vittime che hanno perso la vita nell’inferno delle torri gemelle colpite dalla cieca violenza di al Qaeda guidata dalle teorie deliranti di Bin Laden.

Un despota sanguinario in meno, quindi, sulla faccia della terra! Ma l’eliminazione fisica di un leader elimina anche l’effetto devastante del suo pensiero e degli oltranzisti seguaci di teorie religiose o politiche estremiste?

Se così fosse, allora sarebbe legittimato il pensiero comportamentale che induce ad anteporre violenze verbali e fisiche a supporto di tesi differenti enunciate da uomini e donne di fazioni politiche antagoniste anche nelle democrazie evolute, Italia inclusa.

domenica 7 novembre 2010

Catanzaro terrorismo e inciviltà

A Catanzaro, nei giorni scorsi, ragazzotti che si definiscono di estrema destra assaltano il centro sociale “Riscossa” e accoltellano un ragazzo ventenne e poi, non contenti, vanno pure ad attendere davanti al pronto soccorso e ne accoltellano un altro che era andato a trovarlo.

Insomma, agguati stile terra di nessuno, o meglio, territorio selvaggio da occupare e gestire con arroganza e violenza. Va beh che Catanzaro vanta una storia degna della destra violenta e tracotante italiana, basta ricordare il delitto “Malacaria” avvenuto il 4 febbraio del ’71 in pieno centro storico.

Giuseppe Malacaria era un muratore trentenne uscito di casa dopo una faticosa giornata di lavoro per assistere a un comizio del pci e invece incappa in un ordigno gettato tra la folla da due losche figure.
Vediamo un attimo i fatti:

4 febbraio 1971, Catanzaro. Attorno alle 17 Piazza Grimaldi inizia a riempirsi di persone: dirigenti di partito, militanti e simpatizzanti, rappresentanti delle istituzioni, gente comune accorsa chi per sdegno chi per curiosità ad assistere alla manifestazione indetta dal Pci cittadino.

Dal palco, montato per l'occasione, Franco Politano, all'epoca segretario della federazione provinciale comunista, annuncia che è stata negata l'autorizzazione per la manifestazione, la motivazione ufficiale è il mancato rispetto del termine dei tre giorni previsto per la richiesta. Si decide, così, unanimemente di rinviare la manifestazione a data da destinarsi e di tenere comunque in serata un’assemblea pubblica nei saloni della Provincia.

La folla prende atto della solerzia burocratica ma il muovere dei passi verso Corso Mazzini è interrotto dal rumore di un altro microfono e dal riecheggiare di altre parole. Dalla sede del Movimento Sociale Italiano, collocata a una cinquantina di metri, iniziano ad arrivare frammenti di discorsi e slogan ritmati. C'è chi si allontana e chi si muove verso la parte bassa del corso, chi invita a non raccogliere le provocazioni e chi inveisce.

Dalla sede del Movimento sociale italiano s’incominciava a sentire un discorso. L'oratore ad alta voce attribuiva la colpa di quanto stava accadendo in Calabria, per la questione del capoluogo, al governo e alla democrazia cristiana, accusati di aver rinviato troppo a lungo la decisione sul problema più importante, cioè la scelta del capoluogo della regione. Dalle finestre della sede del MSI, alcuni giovani con elmetto in testa e visiera lanciavano pietre verso il basso, il grosso della folla si disperdeva e altri rilanciavano verso l'alto le pietre che avevano raccolto per la strada.
Alcuni funzionari della Polizia irrompono nella sede del MSI. Mentre in strada le urla e il fragore sono interrotti dalle esplosioni. Grida, sangue, gente che fugge e il suono delle sirene delle ambulanze.

A terra resta Giuseppe Malacaria insieme a un numero consistente di feriti molti dei quali ignari passanti; tra questi R.C., uscita dalla chiesa dell'Immacolata e diretta verso casa, dichiara: "Mentre dalla sede missina erano lanciate in strada pietre da giovani che avevano il capo coperto da caschi, il prospiciente vicoletto nel quale sfocia il laghetto Vinci Duomo è stato rischiarato da una scia luminosa. Subito dopo ho notato nel vicoletto alcuni giovani, due per l'esattezza, che hanno lanciato qualcosa in direzione della folla che stazionava sotto la sede del MSI. Un attimo dopo ho avvertito due esplosioni e contemporaneamente sono caduta a terra ferita. Il lancio della bomba è avvenuto a una distanza da me di circa sei metri". Anche S.M., passava di lì per caso, aveva appena terminato il suo turno di lavoro alle Poste e stava rincasando quando, inaspettatamente, si è ritrovato nel bel mezzo della sassaiola: "Ho cercato di riparami nel vicoletto ma sono stato colpito da un oggetto che è esploso dopo essere piombato dall'alto".

A parte l’inutile perdita di vite umane, cosa altro ha portato o porta la violenza ideologizzata? Potere per qualcuno rimasto nell’ombra? Benessere sociale? …
Mentre i ragazzi muoiono e le persone ignare diventano vittime sacrificali qualcuno dietro le quinte, ordisce piani malsani; si strofina le mani e progetta altri attentati per alimentare psicosi sociali che possano giustificare operazioni restrittive.

La strategia della tensione, terroristica o di Stato, non fa nessuna differenza, entrambe mirano a creare un sistema di paura e non portano certo cultura e libertà, democrazia e lavoro, benessere e solidarietà! Ma questi pensieri sono ritenuti di sinistra. Gli uomini e le donne della destra parlano di successo commisurato ai guadagni, ai soldi! Al potere d’acquisto. E più puoi permetterti di spendere e più vali, sei importante, specie se puoi comprare persone e affetti per riempire il vuoto esistenziale cresciuto insieme alle ricchezze materiali. Sì, proprio così, perché per arricchirti, hai dovuto per forza rinunciare a qualcosa, sempreché non hai avuto una botta di culo e hai vinto al superenalotto.

martedì 13 aprile 2010

io sto con emergency e contro ogni spargimento di sangue


Emergency non ha notizie dei tre collaboratori accusati di terrorismo e arrestati dagli afghani sabato scorso all'ospedale di Lashkar Gah.
L’ospedale è sotto il pieno controllo della polizia e dei militari afghani.
L'organizzazione umanitaria di Emergency riferisce che gli altri sei operatori, 5 italiani e un indiano, fino a ieri sera bloccati in casa, hanno lasciato oggi Lashkar Gah diretti all'ospedale di Emergency di Kabul per motivi di sicurezza.

Emergency ribadisce di non avere notizie riguardanti l’ospedale in quanto all’interno non c’è più personale dell’organizzazione umanitaria da sabato scorso.

Il ministro degli Esteri Frattini, da Sarajevo, continua a seguire la vicenda con molta attenzione e invia, da Roma l'ambasciatore Attilio Iannucci, col compito di consegnare una lettera al presidente afghano, Karzai.
L'ambasciatore Iannucci è accompagnato dal magistrato italiano, consigliere giuridico al ministero degli Esteri, con l’incarico di assistere l'ambasciata italiana e seguire l'evoluzione dell'inchiesta aperta sui connazionali arrestati: Matteo Dell'Aria, Marco Garatti e Matteo Pagani.

Oggi, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine. Per il momento il procuratore aggiunto Pietro Saviotti non ipotizza alcun reato e nel fascicolo sembra siano inserite le diverse informative da lui già richieste e che riguardano il caso in questione e la posizione dei tre nel presunto coinvolgimento del fantomatico complotto svelato dai servizi segreti afghani e che avrebbe avuto come obiettivo l'eliminazione del governatore della provincia di Helmand. (queste le notizie e le accuse ufficiali). E noi, opinione pubblica, ci chiediamo: non esistono mezzi decisionali più celeri e immediati, vista la posizione dell'Italia in Afghanistan?
Come al solito ci perdiamo in fantasiosi discorsi di lana caprina; difficilissimi da districare ma che depistano e senz'altro aiutano qualche grande burattinaio.

Secondo quanto diramato dai media, al momento in Procura si esclude un collegamento con la vicenda di Daniele Mastrogiacomo, il giornalista di “Repubblica” e il fotografo Gabriele Torsello.

Sul caso dei sanitari di Emergency arrestati in Afghanistan è intervenuta anche Margherita Boniver, parlamentare del Pdl e inviato speciale del ministro degli Esteri per le questioni umanitarie. “Sembra francamente poco credibile che medici e paramedici impegnati in azioni umanitarie da tutta una vita improvvisamente diventino dei bombaroli.”

Emergency e' conosciuta in tutto il mondo e sostenuta non per le idee politiche dei suoi esponenti, ma per il lavoro incredibile e meraviglioso che fa in zone povere, impervie e impossibili dal punto di vista climatico e ambientale quasi sempre teatri di guerre.

È per l’umanità eroicamente espressa dal personale di emergency che io sto con l’associazione umanitaria e per lo stesso motivo, ritengo impensabile, che si mettano a giocare a fare le spie e complottare. Tutto ciò è assurdo!

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