lunedì 13 febbraio 2012

Caravaggio, Courbert e il nulla contemporaneo

DA CARAVAGGIO PASSANDO PER COURBERT FINO A ELISABETH CIBOT


Ne è passato di tempo, da quando Caravaggio prendeva per modella la sua compagna, una popolana scalza per dare fattezza al sacro. Non solo le madonne ma tutta l'opera caravaggesca ha un dato straordinario importante: la realtà! La stessa coltivata da Courbert molto tempo dopo come tema del suo lavoro, la pittura non asservita all'ideale umano ma alla realtà, al tempo e al luogo. Per entrambi, se una mela della composizione è bacata nella realtà lo è anche sulla tela.
Per il Maestro della luce e delle ombre, Caravaggio, uomo dal carattere forte, la piaggeria strumentale del vissuto quotidiano non deve riflettere una visione asservita al gusto comune, nonostante la cultura del tempo improntata sulla tradizione orale e visiva delle tematiche indottrinanti lo imponesse, ma, in pittura, deve rappresentare la realtà in tutta la sua crudezza.
oggi, nell'arte contemporanea, ormai è divenuta prassi non la maestria pittorica e neanche l'ingegno creativo ma lo choc mediatico che una qualsiasi operazione inserita nell'area culturale (arti visive, musica, spettacolo, pubblicità) provoca nella massa.

Infatti , in Francia scatta la polemica per una statua che dovrebbe ricordare le fatiche delle lavoratrici italiane in una fabbrica di piume di struzza. La polemica scatta non per il tema ma per la modella che dovrebbe rappresentare idealmente il lavoro delle donne nelle fabbriche: la premiere dame Carla Bruni, moglie del presidente Nicolas Sarkozy e da pochi mesi mamma della piccola Julia, che come tutti sanno è italiana e per questo, secondo chi ha orchestrato l'operazione potrebbe condensare il tutto.

L'ex modella e cantante per il momento ha risposto di sì alla proposta che dovrebbe vederla prestare le fattezze a una statua di bronzo alta circa 2 metri e mezzo nell’insolita veste di operaia italiana, in omaggio, appunto, alle plumassiere, le operaie, molte delle quali italiane, che lavoravano le piume a Nogent-sur-Marne; anche se ancora non è sicura la realizzazione del progetto (frutto di un’idea di Jacques JP Martin, membro dell’Ump (il partito del presidente Sarkozy e sindaco di Nogent-sur-Marne, un comune francese dell’Ile-de-France) perché l’iniziativa, com'era prevedibile ha scatenato molte polemiche visto che il costo di 80mila euro dovrebbe essere finanziato per metà dai contribuenti locali.
Per ora, la premiere dame avrebbe accettato di posare per la scultrice, Elisabeth Cibot, di cui apprezza le opere, ma «soltanto come modella», non come first lady, torna cioè «al suo vecchio lavoro. Le viene chiesto spesso di posare e lei spesso accetta». Quindi, per l’entourage della premier dame, «si sta sfruttando politicamente qualcosa che non ha nulla a che fare con la politica».

Sarà, ma, non è per irriverenza nei confronti della grande Arte di sempre e dei Maestri del passato ai quali va tutta la mia incondizionata stima per la cultura e la storia che hanno saputo tramandarci con sacrifici e fatica, superando la bagarre politica e mediatica della vicenda, chiedo: è possibile che nel 2012 ancora si debba ricorrere alla nobile arte statuaria figurativa per celebrare eventi contemporanei chiosanti tematiche serie utilizzando cloni di personalità note? È questo che intendiamo per arte?
Eppure, se rivisitiamo l'Arte del passato, i Maestri per significare la devozione religiosa nelle azioni consuete della quotidianità rappresentavano la fine di una giornata lavorativa e trasformavano il lavoro stesso in preghiera nell'ora del tramonto, al rintocco del Vespro con semplice ma estrema densità linguistica, segno di una pittura totalizzante dell'animo umano che fondeva le sue radici nel lavoro e nella socialità del tempo.

domenica 12 febbraio 2012

Whitney Houston, l'immaginario collettivo

È morta nel giorno dei Grammy, alla vigilia degli Oscar della Musica: Whitney Houston, 48 anni, una pioggia di statuette, 170 milioni di dischi venduti e una vita da diva da anni diventata un inferno. Non ce l'ha fatta a sopravvivere alla sua fama in declino? La Regina del Pop, la Voce, come era stata nominata. Ma anche il Corpo della Musica, lo splendido corpo di "The Bodyguard", il film che la consacrò attrice prima che la depressione e la droga strangolassero la sua voce e la sua anima. Questi alcuni dei commenti sulla improvvisa fine della vita della regina del soul dai successi leggendari come
"How Willi I Know" e "I Will Always Love You"; leggendari come le battaglie contro l'alcol e gli stupefacenti che da tempo le tenevano compagnia forse a causa del suo matrimonio con Bobby Brown tempestoso come la sua carriera o più semplicemente l'insoddisfazione esistenziale sopravvenuta dall'aver perso il contatto con la realtà.

All'apice del successo, negli anni 80 e 90, Withney, cugina di un'altra grande cantante, Dionne Warwick, figlioccia di Aretha Franklin, poteva avere tutto e tutto aveva avuto. Poi il declino, la depressione, le droghe appunto, e il ritorno alla fine del 2009, alla ribalta con "I Look To You" che la riporta ai primi posti delle classifiche. Sembra rinata, e confessa in TV, da Oprah Winfrey, che sì, aveva fatto uso di droghe, ma quel periodo era finito. Poi nella primavera scorsa un'altra ricaduta, l'ennesimo centro di riabilitazione, i soliti paparazzi che in vent'anni l'hanno inseguita prima bellissima e poi con quel faccione irriconoscibile.

E la gente si commuove! Piange per una persona che gli ha fatto compagnia pur non conoscendola veramente se non attraverso le sue canzoni; la sua splendida voce, che ha segnato momenti di vita singolari a coppie di amanti, amici ma anche single, è diventata un multiplo unico di tante personalissime colonne sonore legate ad un determinato momento di una miriade di vite.
Accade la stessa cosa con Amy Winehouse, ma prima ancora, Norma Jane Baker conosciuta come Marilyn Monroe, Elvis Presley, Michael Jackson. Artisti tenuti in vita dai fans e da una accurata operazione commerciale tesa a mitizzare l'inverosimile attraverso leggende metropolitane divulgate ad hoc.

Whitney Houston si trovava a Los Angeles per partecipare a un evento collegato alla consegna dei Grammy. Il corpo senza vita è stato trovato nella sua stanza d'albergo al quarto piano del Beverly Hilton hotel, a Beverly Hills. A dare l'allarme sarebbe stato il compagno, il cantante Ray-J.
L'annuncio della morte è stato fatto dalla sua pierre Kristen Forster, senza specificare le cause del decesso.

sabato 11 febbraio 2012

Politeama di Catanzaro, enigma firmato Rai 2

Il cittadino comune può tranquillamente ignorare i legami che ci possono essere tra i vari soggetti che governano gli affari della musica, anzi, li ignora perché non li conosce!, non può ignorarlo, invece, l'amministratore, il politico, il manager che organizza un evento così importante come quello andato in onda su RAI 2 il 29 dicembre 2010 al teatro Politeama di Catanzaro dal titolo “Canzoni e Sfide” condotto da Lorena Bianchetti.

Per la città di Catanzaro significava essere protagonista di un evento mediatico importante per l'immagine del territorio ma, anche stavolta, complice la leggerezza di certi personaggi, si è dimostrato un boomerang.
Non ci sono scuse valide per quanto accaduto!, anche se la maggior parte del pubblico e dei cittadini catanzaresi erano all'oscuro delle vicende inerenti la partecipazione della piccola cantante e il ruolo del padre nei vertici della malavita napoletana.
Se non fosse stato per Roberto Saviano, che dopo un anno abbondante dall'evento scrive sulla sua pagina facebook, come mai “un camorrista è su rai2?” circostanziando i fatti, e di conseguenza il nome dei Marino, che per i catanzaresi sarebbe rimasto legato ad un momento d'intensa commozione, un atto d'amore inscindibile tra padre e figlia testimoniato dalla canzone che Mary, la figlia, canta in pubblico e la dedica a chi le ha donato la vita, assume valenze inaspettatamente grottesche; anche per quel signore seduto al fianco di Gaetano Marino in prima fila nel teatro Politeama di Catanzaro e senz'altro così! Ma che dire della "carrambata" della conduttrice? Lorena Bianchetti, si abbassa e chiede alla piccola: vuoi dare un bacio al tuo papà? signor papà dov'è? e la accompagna dal padre per fortificare l'attimo d'intensa commozione creatasi.
Lei, Lorena, probabilmente ha sfruttato l'attimo, ignara della storia che aleggiava attorno al personaggio in questione. E la produzione dello spettacolo, la Rai?, visto che era un suo programma catapultato nel teatro della fondazione Politeama di Catanzaro?

venerdì 10 febbraio 2012

TGR Calabria, strano modo di fare informazione

Catanzaro è un'isola felice! Un'isola esente dalle paure del maltempo che invece serpeggia nel resto della regione e dell'Italia intera.
Il TG della Calabria si dilunga col sindaco e il presidente della provincia di Cosenza sull'emergenza neve e chiede a quest'ultimo qualche storiella strappa lacrime che Oliverio narra prontamente con voce greve: il dottor tal dei tali, sindaco di un paesino sommerso dalla neve, si carica la bombola dell'ossigeno sulle spalle per soccorrere un asmatico.
Oliverio batte Alemanno 1 a 0!
e il sindaco di Cosenza può rimanere indietro? Certamente no! Tant'è che alla domanda del giornalista “sindaco la neve è arrivata prima del previsto su Cosenza: l'aspettavamo per stasera ed è arrivata in mattinata senza però trovarci impreparati” risponde con un compiaciuto "siamo stati all'erta!".

non c'è che dire! Davvero un'ottima informazione regionale, quella calabrese!

E intanto i lavoratori della Standa, senza stipendio da sette mesi rivendicano nel silenzio dei mass media gli stipendi arretrati, il lavoro e un po' di chiarezza sul futuro per decine di lavoratori davanti alla Prefettura di Catanzaro.

Che sia un'informazione asservita? Genuflessa ai poteri temporali della politica lo si è capito da tempo, da quando Catanzaro non ha patriarchi la città e i suoi cittadini sono diventati socialmente invisibili. Eppure, il canone lo pagano!
Ma forse è una semplice dimenticanza và. D'altronde cosa vuoi che sia la sofferenza causata dalla perdita del lavoro di qualche decina di dipendenti che provoca incertezza per qualche centinaia di familiari se confrontata ai problemi connaturati alle stagioni?
Sui social network c'è una vignetta carina che suona grosso modo così: ciò che altrove si chiama inverno da noi si chiama emergenza!


giovedì 9 febbraio 2012

Alfonso Luigi Marra, scrittore atipico

Nella sua unicità, l'uomo, è foriero di verità assolute. Verità che cerca di divulgare nei modi più consoni alla sua cultura.
In questi giorni ho avuto modo di leggere “Il labirinto femminile” e “La storia di Giovanni e Margherita”; libri scritti da Alfonso Luigi Marra, avvocato di origini calabresi (San Giovanni in Fiore, Cs) residente a Napoli dove esercita l'attività forense.
Di lui si ricorda lo spot con Ruby nel periodo in cui la ragazza fu ai primi posti della ribalta scandalistica collegata all'allora premier Silvio Berlusconi. Ma A.L.M. non è uno che ama il gossip; ha sfruttato il momento mediatico per rendere incisiva l'uscita di un suo libro (i creativi che si occupano di pubblicità sfruttano appieno il filone scandalistico).
Gli scritti di Alfonso Luigi Marra trattano analisi di un vissuto sociale intimo, personalissimo, nel quale l'avvocato scrittore trasfonde pensieri poetici, problematiche quotidiane correlate al mondo dell'alta finanza. Non sono libri di narrativa e neanche di saggistica e tanto meno documenti storici. È la visione di una realtà, tutto sommato fittizia, improntata, per quanto concerne la sfera privata, su convinzioni che, l'autore stesso, chiarisce con estrema lucidità. Quindi, rapporti con l'altro, la compagna, moglie, il diverso da lui, i collaboratori e la società. Società guidata dal potere economico dell'alta finanza; quindi operazioni assurde che affamano la maggioranza dei popoli per arricchire una ristretta lobby.
Il lettore potrà condividere oppure no le analisi sugli argomenti trattati; ma a prescindere dalle considerazioni personali, senz'altro maturerà qualche interrogativo in più sul ruolo di ognuno e sulle istituzioni che condizionano la società.

mercoledì 8 febbraio 2012

cittadini, utenti o vacche da mungere?

Dopo tanto girovagare ho capito che nessuno regala niente per niente.
Anche quando c'è scritto “gratuito” “gratis” “free” “libero” o clicchi su una New on line, ecco che spunta improvviso un banner ballerino che copre l'oggetto dei tuoi desideri. E mentre fremi per leggere "quella" determinata notizia o scaricare "quel" download gratuito 'sto cazzo di banner lampeggia sullo schermo; ti frantuma le palle e t'invita a visitare un prodotto commerciale che proprio non hai cercato mai e che magari ti fa pure cagare.
Qualcuno dice che questa è l'anima del commercio ma a me personalmente sembra un gran rompimento di coglioni! e mi provoca lo stesso sentimento della pubblicità infilata nel bel mezzo di un film o un talk show interessante che mette in stand by i concetti fin lì macinati per lasciare il vuoto mentale a favore di una supposta utilità non richiesta.

L'amara realtà testimonia un dato inconfutabile: non c'è nessun rispetto per cittadini, utenti, abili, disabili, donne bambini, anziani!
Per chi vende parole o mercanzia siamo potenziali clienti da accalappiare, vacche da mungere!

martedì 7 febbraio 2012

Mario Iannino, video Art, dedicato alle donne


pro(g)getto Donna OMAGGIO alla Creatività 
opere di Mario Iannino


La questione femminile è un problema che riguarda tutti ma tocca in prima persona le donne. 
Fin dalla nascita alcune vivono l'essere donna come una sorta di compravendita, un mercanteggiare in cui l'avvenenza esteriore conta parecchio, e l'uomo, spesso, ne è complice. Anche i temi cosiddetti poetici e artistici trattano la materia prima, ossia il corpo delle donne, come una questione puramente estetica che indirizza i pensieri o li rimanda a momenti specifici legati alla sfera del non sacro. D'altronde come può essere definito un momento di sacralità la mercificazione del corpo? 
Donna oggetto per alcuni; donna progetto per altri!
Le due anime, nelle opere del video estrinsecate in maniera cruda o sublimate, racchiudono sentimenti comuni che trattano, appunto, della questione femminile e dell'essere donna oggi. Una "questione" vista con gli occhi e con la mente di un artista uomo: Mario Iannino.

fumetto: i dubbi di Fiocco di Neve

Sgarbi, Alemanno e C.

Sgarbi dopo le sfuriate lanciate contro tutto e tutti per difendere il suo operato di sindaco di Salemi e dopo avere nominato vicesindaco il suo sponsor ufficiale, Pino Giammarinaro (per il quale la commissione d'inchiesta mandata dal Viminale invia agli organi preposti la relazione che determina lo scioglimento per indebita intromissione negli affari comunali senza averne titolo e quindi infiltrazione mafiosa) si dimette da sindaco dopo avere fatto uno dei suoi soliti show mediatici.

Nevica, d'inverno è un fenomeno normalissimo e possibilissimo! È facile che le strade siano coperte da neve e ghiaccio come di acqua piovana. Ed è altrettanto logico che la gente abbia freddo ma nonostante ciò debba lavorare e viaggiare. Tutte cose ovvie! Ma che diventano EMERGENZA! Perché nessuno sa o non ha la possibilità di gestire l'ovvio per la mancanza di piani strategici mirati e fondi.

Cosa fare quindi per tutelarsi dalle avversità strutturali, logistiche e dal malaffare?
Beh, i comuni mortali si alzano le maniche e spalano neve per circolare fin dove è possibile, accendono fuochi per riscaldarsi e i più accorti stanno lontani dalle cattive compagnie.
Al contrario, i signori che si beano di formare e appartenere a quell'intellighenzia culturale e politica che ha generato l'oscurantismo attuale continuano a tenere in piedi il teatrino della disinformazione che genera sottocultura, aizza i seguaci e tenta caparbiamente di schiacciare quanti la pensano diversamente per poter continuare a governare nell'ignoranza il paese.

Logica vorrebbe che prima di prendersela contro il Governo dei tecnici, guidato dal prof. Mario Monti, si facesse un'analisi seria e approfondita sul passato e su chi governa attualmente le frange popolari diseducate alla socialità e al bene comune.

lunedì 6 febbraio 2012

Dialoghi dal vivo

A PROPOSITO DI SOCIAL NETWORK

domenica 5 febbraio 2012

Vasco rnr show, Claudio Golinelli e Ricky Portera al people di Catanzaro

La Vasco rock show tribute band continua a divertirsi e far divertire i fans del rocker di Zocca residenti in Calabria divenuti ormai fans di questa magnifica realtà musicale catanzarese composta e voluta da Massimiliano Iannino, Gianluca Rossiello, Christian Muccari, Davide Andrea Fera, Francesco Merante e Raffaele Posca. Hanno chiuso l'anno col botto esibendosi inseme a Ricky Portera nel noto locale marinaro catanzarese “latonnina's” ed ora, il 17 marzo, ecco pronto un altro evento degno di essere vissuto! Questa volta al gruppo si aggiunge, oltre a Ricky Portera un altro grande musicista rock che ha suonato con i grandi della musica, da Gianna Nannini a Vasco Rossi: Claudio Golinelli detto il Gallo. Soprannominato così dalla Nannini in virtù del fatto che gli altri componenti della sua band storpiavano benevolmente Golinelli in gallinella. Ma la Gianna, che si avvale della valenza musicale del bassista da prima che Claudio incontrasse Vasco, un giorno, con fare deciso ha sentenziato: altro che gallinella, tu sei un Gallo!
Golinelli è un musicista a tutto tondo: a sei anni suona la batteria nella band del padre e a 12 entra al conservatorio per studiare il contrabbasso perché gli piace sentire i toni bassi nella pancia. Suona la chitarra ma dice di preferire il basso perché gli consente di unire i suoni dei vari strumenti, girare le note e scaricare adrenalina sul palco e tra il pubblico.
Già immagino cosa potrà succedere con due musicisti come Ricky e Claudio! Senz'altro, il duetto Ricky Portera Claudio Golineli supportati dalle ottime chitarre e dall'eccelsa batteria nonché dalle tastiere dei nostri amici della Vasco Rnr Show insieme alla stupenda voce rock che presta l'anima al Vasco nazionale manderà in visibilio il “people disco club” di Catanzaro.

EVENTO ANNULLATO lunedì 27 febbraio 2012

FIDUCIA AL MINISTRO ELSA MARIA FORNERO

Eppure la Fornero mi sta simpatica!

Gli anni '50 sono stati anni difficili. Anni duri in cui le persone facevano ancora i conti con la povertà del dopo guerra e la scuola, l'istruzione, iniziava ad essere un'opportunità offerta a tutti indistintamente mentre alle donne era vietato votare.

Il modello educativo spicciolo in vigore negli anni del dopoguerra imponeva ai piccoli di rispettare i grandi e i grandi gli anziani.
In quegli anni i giovani subivano un'educazione ferrea improntata su regole precise che, secondo i genitori, preparavano ad affrontare la vita.

Insomma, i nati tra gli anni '40 e '50 sono generazioni che hanno dovuto subire un'educazione autoritaria e forse questo è uno dei tanti motivi che chiarisce perché il metodo Montessori sia riuscito felicemente a imporsi nella transizione culturale tra il vecchio autoritario modello educativo e la pedagogica moderna.

Chi era piccolo o nasceva in quegli anni, oggi, se in vita, è una persona tra i 50 e i sessanta anni che ha sperperato le ricchezze del territorio, ha concesso troppa libertà ai ragazzi e li ha defraudati del futuro.
A questo punto che ben venga una squadra di tecnici che sappia rimettere a posto le cose e recuperare gli errori del passato. In ciò il Ministro Elsa Maria Fornero sembra avere le idee chiare! Per lo meno a parole. Se alle parole si aggiungono i fatti, le generazioni che oggi si trovano nuovamente a soffrire ambage temporali, quali la disoccupazione, il taglio delle pensioni, l'instabilità economica e sociale, possono ritenersi soddisfatte perché quantomeno sono i fautori di importanti cambiamenti che lasciano spiragli di luce alle nuove generazioni per un futuro migliore.
E poi, come non avere fiducia di una Donna che è Mamma, Guida, Educatrice e Ministro del lavoro che ha la sensibilità di commuoversi e esternare la sua commozione in pubblico mentre parla di problemi e misure che toccano le classi sociali deboli?

venerdì 3 febbraio 2012

l'art 18 è un falso problema!

L'art.18 è un falso problema!

Classe politica e sindacati sono d'accordo! E tirano in ballo un vecchio e inutile tabù. I lavoratori non sono più tutelati da quando i dirigenti sindacali iniziarono a gestire insieme alle aziende la produttività e la gestione complessiva delle maestranze. L'errore non consiste nella coogestione azienda sindacato perché è indubbio che se le aziende macinano profitti, per una questione di correttezza sociale, anche i lavoratori e le loro famiglie ne traggono profitto, mantengono il lavoro e la dignità. L'errore è stato e continua ad essere la mancanza di una adeguata professionalizzazione e diversificazione delle strutture produttive aziendali ad iniziare dal personale al completo.
È come incaparbirsi sul mercato delle automobili!, è irrilevante, sotto certi aspetti, preoccuparsi per l'alimentazione, se a benzina diesel o elettrica; il dato concreto è che manca la richiesta; e secondo le leggi di mercato, se non c'è il consumatore, qualsiasi prodotto perde valore fino a diventare un problema.
È importante discutere sul nuovo impellente riassetto sociale che vede, il presente controverso e litigioso, un futuro privo di speranze.
Si vuole abolire lart.18 dello statuto dei lavoratori? Lo si faccia! Ma si dia la possibilità a chiunque non è in grado di guadagnare il necessario per vivere, di poter interagire socialmente, in sintonia con le leggi degli Stati più avanzati e in armonia col diritto alla vita! Altrimenti si cade nella barbarie più nera dove ognuno si sente autorizzato, secondo il sacrosanto diritto all'autoconservazione, di compiere azioni disdicevoli.

giovedì 2 febbraio 2012

come parlare e scrivere sul web

Dopo tanto navigare ancora molte cose mi sfuggono. Non conosco il significato di molte parole usate con disinvoltura nel web da tanti internauti esperti. Non so quando e se fidarmi di certe notizie. Non capisco quando i like sono veri nel senso che a spingere a cliccare sul bottone “mi piace” sia un sentimento sincero oppure condizionato da una serie di fattori quale ingraziarsi il titolare della pagina o si preme senza pensarci su tanto.
Insomma ancora tante cose mi sfuggono. Però, tra tante incertezze, qualcosa l'ho capita! Ho capito che tutti indistintamente stiamo sul web per cercare o diffondere qualcosa che sia vicina alla nostra personalità. L'artista cerca il suo pubblico, il pubblicista il suo spazio, la solitudine il colloquio. Insomma siamo merce in esposizione checchè ne dicano e storcano il naso quelli che parlano di privacy. Tutta questa esposizione fatta nel modo più semplice possibile, senza perifrasi (giri di parole) e se scappa qualche parolaccia come in questo caso mettere immediatamente la traduzione simultanea del gergo comune, pardon, parlare comune. Anche perché un vecchio detto dice: parla come mangi... e se qualcuno ha il palato fine sul web ha pochi seguaci sempreché non sia un opinion leader della TV o qualche personaggio locale bene in vista. Ma no! Anche loro parlano chiaro e semplice per farsi capire ed essere apprezzati da tutti. È un po' come in pittura, letteratura, musica.

mercoledì 1 febbraio 2012

Venezia, biennale 2013, marketing o arte?

C'è un gran bel parlare di Massimiliano Gioni al quale è stato affidato l'incarico di guida della prossima biennale veneziana d'arte contemporanea. 

Di lui si sa già tutto: nato nel '73 a Busto Arsizio, quindi compaesano di Mina, Uto Ughi e altri, grande conoscitore dell'arte con una miriade di incarichi sparsi per il mondo dall'Europa all'Asia, Africa e Americhe, nonché amico e socio di Maurizio Cattelan e cosa di non poco conto: direttore artistico della fondazione Trussardi. Insomma, a leggere tra le righe (sarò felice se queste “malignità” saranno smentite dai fatti) sembra di assistere al solito rito ufficiato dai sacerdoti cresciuti nel culto della mercificazione blasfema dell'arte dove, bene che vada, la differenza sta nella trovata pubblicitaria scandalistica.
Alla luce dei fatti regressi, appunto, alcune domande sono d'obbligo: Massimiliano Gioni ha la possibilità di allestire una biennale non contaminata dagli affari e dalle lobby? Può muoversi liberamente e fare una ricerca seria tra gli artisti italiani?
Le possibilità non gli mancano!

I mass media di Massimiliano Gioni, riportano le seguenti notizie:
nato a Busto Arsizio nel 1973, è critico d'arte contemporanea e curatore italiano di origini milanesi. Caporedattore di Flash Art a New York dal 2000 al 2002 e curatore nel 2003 della mostra “La Zona” per la 50ma Biennale di Venezia, nel 2004 è tra i curatori della biennale di arte contemporanea itinerante Manifesta 5. Dal 2003 è direttore artistico della fondazione Nicola Trussardi di Milano. Nel corso della sua giovane e intensa carriera si è occupato della realizzazione di svariati progetti tra cui, in collaborazione con l'artista Maurizio Cattelan e la curatrice Ali Subotniak, la cura della biennale di Berlino del 2006, la creazione della rivista Charley e di un nuovo spazio espositivo, la mini galleria itinerante Wrong Gallery, inizialmente allestita nel 2002 a New York e spostata nel 2005 alla Tate Modern di Londra. Ha collaborato come editor con case editrici come Charta, Mondadori, Phaidon, Les Presses du Reel, Dijon e Rizzoli. Da dicembre 2007 fa parte dello staff dei curatori del New Museum of Contemporary Art di New York (da Wikiperdia).

Per la musica il cda della Biennale ha scelto il compositore Ivan Fedele (Lecce, 1953), uno dei più affermati nel panorama internazionale. Rimangono invariate dalla biennale del 2010-11 le altre due nomine: Alex Rigola per il teatro, Ismael Ivo per la danza.

martedì 31 gennaio 2012

Sanremo 2012, Celentano fa beneficenza

©M. Iannino, t.m., "sogni"
Questa è la storia di uno di noi. Anche lui nato per caso in via Gluck... così cantava Celentano qualche decennio addietro. Rimpiangendo i tempi passati e la passata ingenuità con la quale crescevamo nei sobborghi delle metropoli prima delle cementificazioni selvagge e delle lottizzazioni criminali. Ma si potrebbe, vista l'attualità, ricordare anche “chi non lavora non fa l'amore...” e allora un gran numero di persone, oggi, dovrebbe fare solo seghe per colpa di un sistema assurdo di fare impresa e capitalizzare i profitti. 
Oppure canticchiarle un po' tutte le sue canzoni perché in tutte troveremmo pillole di società.

I testi di Adriano Celentano toccano spesso temi sociali; problematiche comuni tra gli uomini che sognano ideali e che lottano per realizzarli, alcuni solo a parole, altri coi fatti. E dopo tanto parlare polemico sulla partecipazione o meno di Adriano a Sanremo e sul suo cachet che la RAI deve dargli, il molleggiato spiazza tutti e fa ingoiare il veleno alle lingue biforcute. Devolve tutto in beneficenza! Sì, il suo cachet lo dà in parte ad Emergency, quindi Gino Strada per la costruzione di un ospedale nei paesi sottosviluppati e il resto ad alcune famiglie italiane bisognose.

Sapranno gli avvoltoi prendere spunto di questo atto di solidarietà?

lunedì 30 gennaio 2012

Rino Gaetano, un cantautore evergreen

Ci sono persone che riescono a raccontare i problemi di ognuno di noi in maniera creativa. Persone che, in modo scanzonato o serio, mettono sul piatto della vita la quotidianità politica, sociale, personale e parlano di sentimenti che, chi li vive in prima persona in quel determinato momento ritiene unici ma, grazie alla musica, la pittura, la letteratura, all'arte in generale, una volta trattati nelle diverse chiavi linguistiche diventano collanti universali. Le atmosfere narranti s'insinuano tra gli affetti, tessono un'unica trama dalle molteplici sfumature che ognuno interpreta e vive secondo parametri personali, riconoscendosi.

Spesso alcuni particolari sfuggono nell'attimo in cui si sente o vede per la prima volta una canzone, un film o un'opera d'arte. Serve una seconda, terza, quarta attenzione nei confronti del lavoro creativo in questione. E se per un pezzo musicale ascoltato in macchina o al super mercato scocca la scintilla, altri linguaggi necessitano di riflessione e conoscenze specifiche perché la pancia non sempre ascolta attentamente e nel verso giusto.

Rino Gaetano è stato un menestrello jolly. Uno di quei giullari di corte che si potevano permettere di cantare con sarcasmo le iniquità dei potenti ai potenti stessi senza per questo essere punito com'era d'uso. Le sue ballate possedevano l'allegria scanzonata dei canti popolari tipici della sua terra d'origine: la Calabria.
Ironico e solare, Rino, portava nel cuore il calore e la cultura stratificata della Magna Graecia e della sua Crotone e la trasferiva nei testi intrisi di denuncia politica e malcostume, purtroppo, ancora tristemente attuali nonostante non esistano più i personaggi che movimentavano la politica e la società degli anni 70.

venerdì 27 gennaio 2012

le speranze dei giovani cantautori

Accadono cose che inevitabilmente s'insinuano tra i ricordi e gli affetti cari di ognuno di noi. A volte basta uno sguardo, un suono, poche note scanzonate che, pur contestando la realtà, invogliano a vivere la quotidianità appieno nonostante le contraddizioni, i dolori personali le tragedie collettive. Insomma pubblico e privato si mescolano nei testi di Stefano Rosso, Rino Gaetano, De Andrè, Dalla, De Gregori, Vasco Rossi, Luigi Tenco, Paoli, Lauzi...
Il piano bar fa sembrare il cantante meno irraggiungibile, perde l'aurea del divo e si cala nella vita comune, anche per una questione di marketing, e sta vicino ai suoi fans nelle discoteche. Attorno alle grandi star orbitano satelliti di varia natura e entità, il loro raggio d'azione sconfina principalmente nella moda ma non disdegnano gli altri filoni che il mercato globale offre.

Le canzoni popolari narrano la quotidianità, gli amori e le conseguenze che questi apportano nelle vite delle persone. Alcuni cantautori, negli anni '70, intraprendono un filone nuovo per la musica italiana. Da Rino Gaetano a Vasco Rossi passando per Fabrizio De Andrè, testi e musiche modificano la propensione alla melodia popolare. Non narrano più amori o passioni struggenti, anzi, fanno dell'ironia e la musica cambia marcia. Da greve, maestosa o struggente passa ad allegre e ritmate disarmonie.
Nascono gli urlatori, la musica beat; la batteria, le chitarre elettriche, le tastiere e cinque o sei ragazzi che suonano questi strumenti si danno nomi ironicamente provocatori che identificano la loro filosofia di vita e quindi la musica. È un fiorire di complessi musicali e di cantautori rock pop.

Ovviamente le grandi città, da Roma in su, diventano palcoscenici preferiti dei giovani anche in virtù delle sedi televisive e degli studi discografici ubicate tra Milano, Torino, Genova.
Erano gli anni della fantasia al potere. Gli anni del “mettete i fori nei vostri cannoni” e di “c'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stone”, di “Bandiera Gialla”. Anni di fermenti culturali creativi ad opera di giovani che credevano di poter cambiare la società.

giovedì 26 gennaio 2012

giorno della memoria e delitti quotidiani

Il 27 gennaio 1945 si aprirono i cancelli di Auschwitz. L'odore della morte e della negazione umana aleggiava e aleggia tuttora tra le assi delle baracche intrise di angosce, speranze, pianti e mesti sorrisi di bambini, sospiri di donne e uomini ignari delle sofferenze che avrebbero dovuto sopportare prima della morte.
I sopravvissuti hanno fatto piena luce sulle tristi vicende che hanno reso il campo di concentramento emblema della barbarie nazista.
Ad Auschwitz persero la vita oltre un milione di persone nei modi più atroci ed efferati che la mente umana abbia mai potuto concepire ma sembra che il ricordo non sia servito a niente e nessuno visto quanto sta succedendo nel mondo.
Eppure il Giorno della Memoria, che quest’anno si celebra per l’undicesima volta, istituito con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 proprio con lo scopo di non dimenticare l'immane tragedia che gli ebrei hanno voluto chiamare Shoah e tramandare il ricordo affinché non accada mai più un crimine simile contro l'umanità, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo, proprio gli ebrei stanno opprimendo un altro popolo colpevole di avere radici in Palestina.
In Italia l’aberrante ideologia nazista non colpì solo il popolo ebraico con le vergognose leggi razziali del 1938 seguite dalle deportazioni naziste dopo l’occupazione tedesca 1943 ma interessò anche persone non ebree “colpevoli” di avere fede religiosa, valori, etnia diverse rispetto a quelle del pensiero dominante.
L'arroganza del popolo germanico, sottovalutata all'inizio dai governi europei, somiglia tanto alle richieste egoistiche di certa politica settaria inneggiante alle radici territoriali di un popolo piuttosto che alla tutela sociale dei deboli.
Se è così, ricordare non serve a nessuno.

Monti, fiducia sul decreto milleproroghe

Non si smentiscono mai! 

Alcuni affaristi continuano a confondere l'Aula di Monte Citorio con l'ufficio delle relazioni industriali di qualche s.p.a. E infilano emendamenti che fanno comodo a loro e ai loro amici. 

Dopo avere ottenuto l'immunità e la tutela dei loro miseri stipendi tentano di tutelare le lobby. A questo punto fa benissimo Monti a porre la fiducia al decreto milleproroghe. Almeno, così facendo, i personaggi che gridano in pubblico per lasciare intendere di essere dalla parte dei deboli mentre in silenzio sostengono i forti, saranno sputtanati per l'ennesima volta. Ma questo per loro non è un problema!
Nel frattempo, il governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto legge Milleproroghe. Lo ha annunciato nell'Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, spiegando che il provvedimento è sul testo approvato dalle commissioni di Montecitorio. La Camera voterà oggi mentre il via libera definitivo arriverà soltanto martedì prossimo.
Nel dettaglio, tra le novità decreto Milleproroghe ci sono l'innalzamento del prezzo delle sigarette e misure in favore degli esuli italiani dalla Libia, sulle quali il governo è stato battuto su un emendamento pdl-udc che proroga fino al 2014 50milioni annui per gli esuli italiani cacciati ne 1970, decisi nel 2009. La copertura, decisa allora e ora confermata, consiste in una aliquota del 2 per mille sulle attività dell'Eni in Libia, non trova l'ok del colosso guidato da Scaroni che ricorre alla magistratura e quindi rende incerta tale copertura. Nel frattempo una retromarcia l'hanno fatta quei partiti (Lega, Pdl, Pd e Terzo Polo) che la scorsa settimana avevano inserito nel decreto il condono delle salate multe per le affissioni abusive delle forze politiche: hanno infatti detto sì a un emendamento del ministro Piero Giarda che cancella la norma, scritta in modo tale da essere anche incostituzionale in virtù della data di conversione in legge del decreto. Infatti, i furbetti della casta avrebbero voluto condonare anche il futuro fino al 29 febbraio.

martedì 24 gennaio 2012

capitale e cultura, le sfide di Monti

Pur di vendere qualche copia in più a volte i giornali pubblicano notizie rivedute e corrette e non hanno nessuna attinenza con quanto detto o fatto dalle persone citate. Proprio per evitare di cadere nel tranello dei giornalai da quattro soldi è meglio aspettare prove concrete e inoppugnabili quale può essere la pubblicazione ufficiale degli atti. Nel caso del decreto Monti se ne sentono di tutti i colori e ovviamente chi si sente toccato reagisce in malo modo.
Siamo tutti stressati dalla spazzatura mediatica e dagli eventi reali o immaginari tirati fino alla nausea nei vari sistemi mass mediatici.
Ovviamente, essendo Monti un docente universitario, non credo che nel suo decreto ci possa essere una delegittimazione di alcuni atenei o il declassamento dei diplomi di laurea in base alla sede nella quale questi siano stati “sudati”. È impensabile crederci perché in uno stato di diritto la cultura è l'unico capitale che ogni cittadino può permettersi, a prescindere dalle sue origini. Con l'acquisizione dei saperi l'individuo evolve. Apre la mente, non si abbatte difronte ai nuovi traguardi culturali ma li conquista per alimentare i suoi saperi, la sua mente e la società.
Interpretando il suo operato in questi termini si giustifica e si comprende il pensiero europeista della manovra.

lunedì 23 gennaio 2012

protesta degli autotrasportatori

È facile gridare allo scandalo perché ci si vede privati della libertà di circolare a nostro piacimento dopo avere bruciato l'ultima goccia di benzina. I camionisti hanno fatto sentire il loro dissenso e l'Italia è entrata nel panico. Conseguenza: benzine assaltate dagli automobilisti in ansia e supermercati quasi vuoti.
È semplice prendersela con loro e accusarli d'inciviltà, egoismo ecc ecc. se voltiamo pagina e guardiamo l'altra faccia della medaglia con un'ottica differente, ci accorgiamo che accusare la categoria degli autotrasportatori d'infiltrazioni mafiose, potere delle lobby e quant'altro è un errore. Semplicemente, come il resto degli italiani, i camionisti si sono rotti di pagare per una casta d'inetti. Lo si è visto per i sacrifici chiesti ai politici che, da politicanti quali sono, hanno trovato il modo per mantenere i privilegi. La classe politica non ha saputo riscattarsi. Non ha dato segni di solidarietà reale al Paese. È logico che i lavoratori di tutte le categorie si sentano sfruttati e sfottuti e reagiscano democraticamente per rivendicare il diritto alla dignità di uomini liberi e non di sudditi.

... se i politici avessero dato il buon esempio...

scene da film alle benzine


Anche in Calabria si fa sentire la protesta dei camionisti. Lunghe code di macchine alle stazioni di servizio di rifornimento carburanti. La psicosi di rimanere senza benzina assale i pendolari costretti a usare la macchina per lavoro. Le auto in fila creano ingorghi persino nei pressi dei distributori delle periferie. Sembra di vivere le atmosfere romanzate degli esodi e delle carestie. 



Stato e famiglia: capitali da tutelare

courtesy M. Iannino, "capitali" t.m. 80x60

Costi e peccati della cattiva cultura nei confronti dei beni primari.


Anche l'ignoranza vestita da cultura è figlia della cattiva politica! Andando in giro tra la gente si sentono molte lamentele, a volte sacrosante perché motivate dalla morsa dell'effimero mercato spicciolo, quello che fa i conti con le famiglie, la massaia e il disoccupato alle prese con le vessazioni imposte da chi dovrebbe tutelarli, vale a dire lo Stato e altre volte, invece, le lamentele sono gratuite, perché inculcate dall'ignoranza voluta da certa accozzaglia. Come dissentire da quanti, e non sono un piccolo numero, hanno acquistato casa a botta di sacrifici e poi se la vedono pignorata da equitalia perché non hanno pagato qualche multa o non hanno versato, non perché evasori fiscali ma perché non sono nelle condizioni economiche di farlo, i tributi allo Stato?
È vero! Molti, anzi moltissimi fanno i furbi e sono sconosciuti al fisco e non pagano neanche un centesimo, ma da questo a tartassare i soliti noti ce ne vuole! L'azione inquisitoria si trasforma in tortura per chi si trova in condizioni economiche precarie. Eppure sarebbe così semplice trovare i veri evasori e lasciare in pace quanti fino ad ora hanno pagato tutto e qualcosa in più!

C'indigniamo quando un commerciante subisce un furto o peggio un'intimidazione mafiosa. Perché non indignarci quando qualcuno perde la casa per colpa di una legge assurda? E mi riferisco all'imprenditore onesto che non ha investito alle Kaiman i soldi pubblici.
La casa è un bene primario e non può essere caricata di tasse e balzelli più del necessario! 

i veri capitali da tutelare riguardano l'infanzia, la cultura e il bene comune in ogni sua forma. E siccome la famiglia è il primo nucleo sociale che forma e plasma alla vita non può essere privata dei beni di prima necessità quali la casa, la tranquillità economica, che sono alla base della crescita culturale dei singoli cittadini.

domenica 22 gennaio 2012

Monti ha convinto!


Il prof. Mario Monti ospite di Lucia Annunziata ha risposto esaurientemente “all'interrogatorio” del mastino che ha fatto e riportato domande rimbalzate sui mass media inerenti al decreto presentato dal governo alle camere per l'approvazione finale. Lucia Annunziata ha persino ricordato il titolo vaneggiante de “il giornale” che lascia sottintendere un palese out out di Monti alla Camera.

Il prof Monti, però, non ha chiarito come mai non si è optato, per tutti quei cittadini costretti a emettere valuta superiore ai mille € attraverso operazioni bancarie che le stesse fossero a costo zero quantomeno per i pensionati costretti ad accendere un conto corrente bancario. Ma qui sarebbe come cercare il pelo nell'uovo dopo tanta evasione fiscale. A proposito di evasione; tra le tante domande dell'Annunziata hanno avuto l'onore della m(i)enzione persino le volgari esternazioni di Bossi. Quel Bossi che fino a qualche giorno addietro ricopriva indegnamente la carica di ministro della Repubblica Italiana e nel frattempo vedeva la sua creatura, innocente e sana per eccellenza: la lega nord, coprire le pagine dei giornali:
Il caso sugli investimenti offshore fatti dal partito di Umberto Bossi attraverso il tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito ha scosso la base della Lega Nord, con la rabbia montante dei «maroniani», e calamitato l'immediata paternale del Partito democratico. Il pezzo apparso sull'edizione di Repubblica di lunedì 9 gennaio ha raccontato della somma complessiva dei fondi dirottati all'estero, che supererebbe i 10 milioni, in gran parte derivata del finanziamento pubblico ai partiti. I soldi sono stati investiti in un fondo con base in Tanzania, a Cipro e in corone norvegesi.”

Nonostante ciò, il senatur con la sua solita eleganza invita Il prof. Monti ad uscire di scena.

Non è una caduta di stile ricordare le azioni di chi ha fatto della politica una riserva personalissima di caccia. È, bensì, la testimonianza da portare ai militanti onesti che hanno creduto in lui e a quanti credono che c'è sempre bisogno di un leader indiscusso a cui affidare la propria salvezza.

venerdì 20 gennaio 2012

sacrifici, finanziaria, è tempo di bilanci

È tempo di calendari. E mentre c'è chi lucra su determinati argomenti e trova cavilli giuridici altri fanno salti mortali per ottemperare alle nuove ondate di rincari. Indubbiamente il malcostume regna sovrano nel bel paese e chi può evade allegramente le imposte dovute ad iniziare dal basso, dagli artigiani ai liberi professionisti. Chi non è mai toccato dalle congetture economiche sono i soliti furbetti che gridano e fanno finta di scannarsi in tv. Niente di nuovo, quindi! E mentre tutto questo accade, come ogni inizio di anno c'è da pagare la tassa sulla spazzatura, l'assicurazione auto, l'abbonamento alla tv pubblica insieme all'eventuale rinnovo per quella a pagamento (personalmente ho dovuto disdire sky che tra l'altro, per quello che offre, costa troppo), la stangata dell'imu, il bollo auto...
insomma su rincari e sacrifici non andiamo per niente male, anzi non ci facciamo mancare niente e per farci ancora più male i nostri parlamentari s'indignano se si parla di loro e dei loro introiti, intoccabili perché sancito dalle leggi dello Stato. Dulcis in fundo, si sono fatti un regalino politico, una sciocchezza di pochi milioni di euro di multe contro chi sporca o imbratta gli spazi non adibiti alla propaganda elettorale: il condono per i cartelloni selvaggi in campagna elettorale ovviamente di tutti i partiti. Che dire? Niente, tanto a breve inizia l'isola dei famosi! Scoppierà qualche altro casino dettato dalla cazzonaggine umana o rincoglioniremo dietro ai misfatti della cattiva politica.

cherchez la femme, cercate la donna


Senta, ma è vero che il capitano Schettino le ha chiesto dove poter comprare delle calze?”
gran bella domanda! Intelligente e degna di quel giornalismo che sta dentro e sopra la notizia! Chissà come mai alla giornalista che interrogava il tassista che ha accompagnato il capitano della concordia spiaggiata davanti l'isola del giglio in albergo non sia venuto in mente di chiedere se si è informato anche della vendita di biancheria intima visto che stava in plancia con una bella collega bionda! O forse pensava che le calze fossero per riempire la valigia del dongiovanni da esportazione. Chi non ricorda le storielle burla dell'italiano che negli anni 70 andava a rimorchiare in Jugoslavia e dintorni? Gli bastava un paio di calze di nylon per farsi una donna dei paesi poveri.

Inutile siamo in overdose di gossip che si confonde con la sana notizia giornalistica degna dei Biagi, Scalfaro, Bocca. E pensare che un tempo ci s'interrogava su altri quesiti, tipo: come mai la nave da crociera è spiaggiata in modo anomalo, sarà merito del comandante che ha avuto la prontezza di virare per evitare conseguenze peggiori? Oppure, che so, forse non funzionava la strumentazione di bordo? Insomma qualcosa che serva sì a fare chiarezza sull'accaduto ma anche per evitarne di peggiori  in futuro senza demonizzare la tragedia che ha coperto e continua a coprire le 24 ore di tutti i palinsesti, web compreso.

È superfluo ammettere di essere rimasti profondamente colpiti dalla tragedia e di quanti ne sono rimaste vittime ma proprio per onorare il dolore sarebbe opportuno tacere piuttosto che andare in cerca di eroi o codardi.



martedì 17 gennaio 2012

yin e yang, la forza dell'amore

Nei pensieri degli uomini la figura femminile è una presenza costante fin dai primi attimi di vita. Probabilmente, l'uomo non ha mai reciso davvero il cordone ombelicale che lo ha nutrito nel grembo e da feto lo ha portato passo passo ad affacciarsi nel mondo. E anche lì, lo accompagna nelle prime esplorazioni sensoriali fino a farlo diventare adulto.

Tra la donna e l'uomo s'instaura un legame forte, inscindibile; rigenerante sotto ogni aspetto, non perché condizionati dalle funzioni vitali o umorali ma perché essendo yin e yang, l'inizio e la fine di ogni orizzonte; in sintesi, microcosmi che non possono vivere a sé stanti, essi si compendiano fino a diventare una cosa sola nella trasformazione ultima del macrocosmo.

Per questo è insensato parlare in termini manichei di pari opportunità, progetto donna, quote rosa e altre sciocchezze dettate dalle masturbazioni mentali di chi ha già tutto in casa perché vive in una società evoluta.
Piuttosto sembra una scorciatoia per arrivare a traguardi interdetti ad altri.


Stessa analisi per l'orgoglio gay. Ovvero quella cerchia di arrivisti che vuole trarre vantaggi personali e sedere a capo di una confraternita che ha accoliti in tutte le lobby di potere economico e commerciale percorrendo la corsia preferenziale del disagio psicologico sofferto da uomini e donne, etero o gay non fa differenza, per colpa di quanti non conoscono la forza dell'amore universale.

domenica 15 gennaio 2012

Agenzie di rating e multiservizi

Le agenzie di rating, nel valutare lasolvibilità altrui, somigliano alle aziende che offrono servizi al cittadino passando attraverso gli assessorati comunali. Ma, mentre le multiservizi municipalizzate raccolgono rifiuti solidi urbani e tengono pulite le aree cittadine, le agenzie di rating, che valutano la serietà economica delle nazioni e quindi la tenuta della divisa nazionale nei confronti dei creditori internazionali, intossicano le valute in esame e, guarda caso, le loro associate, declassamento dopo declassamento, ci guadagnano sempre a differenza dei piccoli risparmiatori che cadono nei loro tranelli fatti di titoli tossici, vedi parmalat.

Ma questo modello contorto di fare cassa pare abbia contaminato un po' tutto il sistema economico e sociale; così ché anche le piccole imprese escogitano trucchetti per sopravvivere alla crisi: da qualche giorno le carcasse degli elettrodomestici sembrano moltiplicarsi. Si vedono dappertutto. E ogni cassonetto della spazzatura ha la sua dose. Si inizia con un televisore piccolo, poi se ne aggiunge un altro e un altro ancora, fino a vedere spuntare qualche frigorifero affianco alle carcasse storiche conosciute nei giorni precedenti. Va bé, passi per gli elettrodomestici ma che dire dei pezzi di ricambio per moto e macchine là in mezzo?

Chi sarà mai l'accentratore dell'immondizia? Il cittadino incivile o qualcuno che tenta di far girare il vento a suo favore?

sabato 14 gennaio 2012

Calabria, dove tutto è cultura


©by mario iannino


Pochi fotogrammi per significare le bellezze naturalistiche della Calabria ed evidenziare alcuni aspetti salienti delle sue origini storiche. Il resto è da vedere in prima persona. Ovviamente le proverbiali peculiarità calabresi, quali l'ospitalità e la cucina tipica mediterranea, tanto per ricordarne qualcuna, non possono essere presenti nel video... sembrerebbe un atto di piaggeria e noi non lo vogliamo! vogliamo essere concreti.

il parco incantato, video favola

“Mamma andiamo a vedere le colombe con le ali grandi? Sì amore ma non sono colombe sono aquile”. Risponde premurosa la giovane al piccolo.
È una bella giornata di sole ed è senz'altro piacevole lasciarsi accarezzare dall'aria fresca che giunge dai monti della Sila mentre si pratica footing o si passeggia nel parco della biodiversità mediterranea di Catanzaro. Tra gli ospiti non mancano i bambini d'età prescolare che leggono e rapportano il visibile col loro personalissimo vissuto, ed è simpaticamente piacevole sentire frasi rimodulate in base alla fantasia e alla creatività dell'innocenza.
C'è chi vuole rivedere gli uomini che nascono dall'erba o l'uomo in cielo che misura l'aria e le nuvole, chi vuole entrare nel castello per incontrare le fate; la Madonnina col Bimbo; la ballerina che gioca a palla, i cigni, i pavoni... Darth Vader il capo malefico di guerre stellari decapitato; il guerriero romano che rompe le catene della schiavitù e vince sui nemici...
Pensieri resi concreti dalla creatività soggettivamente unica di grandi e piccini stanno lì in compagnia di miti e leggende, in attesa di nuovi compagni d'avventure.


LA VIDEO FAVOLA DEL PARCO INCANTATO
© di mario iannino 

ps. alcuni luoghi suscitano delle sensazioni immediate e il parco della biodiversità mediterranea con le sue innumerevoli varietà naturali e le inserzioni di alcune opere di noti esponenti dell'arte contemporanea suscita atmosfere da favola degne di essere documentate.



mercoledì 11 gennaio 2012

universo donna, video art






nel video sono presenti immagini di opere databili 1980-2012
il soggetto è la DONNA. Essere donna nella società. Vittima e carnefice di un mondo che vuole essere maschilista nonostante tutto.

Malinconico Allegria


CHE ALLEGRIA!

gli italiani: poeti, eroi e... creativi! ...e lo scherzo continua

martedì 10 gennaio 2012

le stanze distanti di Mario Iannino


“Alcune forme pensiero alloggiano in stanze mentali completamente distanti tra loro. E anche se dovessero incontrarsi nei corridoi semibui dell'ignoranza non arriveranno mai a vedere la luce piena e calda del sole che illumina la ragione.”

Poche parole seguono il lavoro artistico di Mario Iannino. Non vuole aggiungere altro il maestro. A nulla valgono le mie insistenti domande mentre monto il video clip.
A ben pensarci cos'altro può dirmi? Tutto è esplicitato in questi pochi secondi del video. Le opere rimandano a disfunzioni mentali nette! Ben conosciute!
Non mi resta che chiudere il clip e inserire questa considerazione per gli amici del web. Buona visione!


lunedì 9 gennaio 2012

i linguaggi del corpo in arte

Per gli uomini, piangere in pubblico ma anche in privato, è sinonimo di debolezza. Il pianto è un sentimento prettamente femminile che non si addice al macho perciò deve essere represso se non si vuole fare una figuraccia.
Ampliando il concetto, anche l'uso indiscriminato del nudo diventa una sorta di blasfemia contro il comune senso del pudore. I pubblicitari ne sanno qualcosa, tant'è che sfruttano la reazione del pubblico per fare della comunicazione visiva una sorta di arma a doppio taglio. Anche alcuni cosiddetti creativi impegnati cavalcano le emotività costruite da educazioni manichee per proporre sul mercato della cultura alta le proprie opere. Senza entrare nel merito dell'etica, altrimenti cadremmo nel tranello educativo imposto dalle civiltà d'appartenenza, nel linguaggio creativo, appunto, le dicotomie concettuali sono assenti per definizione. L'artista tratta il corpo come un qualsiasi altro strumento del proprio bagaglio semantico. Magari in antitesi alle vicende linguistiche correnti.
Nella costruzione dello spazio creativo non si deve sottovalutare la libertà espressiva, l'assenza totale di regole preconfezionate. Anzi, è proprio dall'anarchia creativa che nasce l'opera d'arte. Volendo rafforzare il concetto, potremmo ricordare i maestri del passato. Ripercorrere la vita di Picasso, Cézanne, Mirò, Modigliani... l'elenco sarebbe lunghissimo e sarebbe una fatica inutile citare tutti gli artisti che hanno fatto la storia dell'arte fino ai giorni nostri. Basta pensare e convenire che alla base del gioco creativo, sì, ci sono delle pulsioni dettate dall'ambiente esterno che, indotte e assorbite dalla società nella quale si vive vanno a intasare il microcosmo personale dell'artista, decodificate e traslate assumono valenze alte decontaminate dalla volgarità.




domenica 8 gennaio 2012

multipli unici di Mario Iannino


ATTENZIONE
non coprire questa apparecchiatura!

sabato 7 gennaio 2012

semifreddi con nutella e...

Le Dolcezze del Palato.


Ingredienti:
Pavesini
Mascarpone
Nutella
Caffè
Cocco grattugiato.

Ricetta semplicissima e gustosa di Stuzzichini semifreddi.

Spalmare su un pavesino della nutella ed unirlo ad un altro sul quale si è spalmato del mascarpone.Immergere per un secondo i due pavesini nel caffè amaro, poi arrotolarli nel cocco grattugiato.
Disporli in una pirofila e lasciarli nel freezer per un paio d'ore.Servirli con uno spumante dolce.

giovedì 5 gennaio 2012

Niente paura, esprimi e comunica amore

mario iannino©
courtesy by Mario Iannino, "attualità" t.m. 2011
Gli ostacoli e le cadute che la vita ci riserva giorno dopo giorno non li possiamo conoscere anzitempo. 
Forse è per questo motivo che alcune cadute hanno il sapore delle imboscate piuttosto che la conseguenza logica di errori commessi per leggerezza, imperizia o perché pianificati dall'egoismo. E quando a cadere è un amico o un conoscente che si è fatto apprezzare dalla comunità per essere stato disponibile all'ascolto dell'altro, un senso di impotenza assale l'animo mentre la testa inizia a riempirsi delle notizie scandalistiche diffuse dai media. Il dubbio lentamente s'insinua e rosicchia le basi del ricordo costruito nel tempo di quella personalità ora incriminata dalla legge e messa alla gogna da una certa stampa inclemente.

Tra i molti dubbi si affaccia la certezza che “l'incriminato” dall'uomo stia soffrendo inferni inimmaginabili da chi è al riparo di certe accuse ed è a questo punto che una parola di conforto diventa strumento salvifico che giunge al cuore del sofferente e lenisce parte delle brutture subite. Ma alcuni sono timorosi, hanno paure delle conseguenze e di quello che gli altri possono desumere dalla vicinanza temporale con l'incriminato perché è più semplice parlare male piuttosto che bene di chi è caduto in disgrazia specie se questi è un personaggio pubblico. Non c'è da scandalizzarsi! Anche Gesù fu tradito e messo in croce. Anche Gesù fu disconosciuto da Pietro prima che il gallo cantasse tre volte.

Per tutte le persone che stanno soffrendo la solitudine imposta dalle vicissitudine della vita,  costrette a stare lontane dagli affetti, ma in particolare alle persone che conosco e che ritengo innocenti dalle accuse infamanti per le quali sono segregate nei luoghi dell'inciviltà, prendo in prestito la poesia di Elena Oshiro e la faccio mia in segno d'affetto e speranza:

Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.
(Elena Oshiro)

mercoledì 4 gennaio 2012

Entropia della visione in Fioti, Aprile, Masia


Con il termine entropia si esplicita l'assenza totale del concetto di dimensione, estensione, formato e quantità; quindi, qualsiasi concetto formulato è impreciso se non addirittura incomprensibile se comparato ad altri sistemi assoluti, in quanto, essendo l'entropia la misura del disordine, non disciplina un determinato concetto ma lascia spazi a intendimenti variabili.
Detto ciò, quale sistema concettualizzato dai saperi accademici può, in un certo qual modo, adattarsi all'instabilità del gioco creativo se non l'entropia?
Anche se nel campo dell'arte le variabili segniche e o strutturali possono essere manipolate dalla verbosità accademica o fumosa dei mercanti, non è detto che questi conferiscano all'opera, con l'entropia della parola, il pathos empatico che intercorre tra artista opera e fruitore.

L' “arte” è per sua natura un gioco antropico in cui, all'inizio, la forma, il colore e le altre caratteristiche fisiche del gesto, sono elementi ben classificabili e determinano, ancora per poco tempo, la singolarità del segno iconico che, in ossequio ai canoni preordinati dal sistema codificante della disciplina dei segni, ovvero la semiotica, classifica e rende intellegibile la componentistica iniziale, portata all'estremo dalla fusione degli ingredienti usati per dare libero sfogo all'assemblaggio creativo e conferire nuovo pathos al linguaggio della visione.
Insomma è come stare in equilibrio precario. Essere sull'orlo di un precipizio e non sapere se la caduta si trasforma in slancio vitale che incita al volo oppure no.
I lavori di Erminia Fioti e Anna Aprile disseminati giocosamente negli spazi della galleria 68 suscitano simili pensieri e per certi aspetti riconducono a quell'arte brut che fu ricerca poetica e battistrada per nuovi orizzonti linguistici dell'arte contemporanea riconducibile alla sensibilità di Dubuffet.

Sul precipizio” è la rassegna visiva in corso nella galleria 68 in via Lucrezia Della Valle di Catanzaro, che mette a nudo l'anima di due donne e il tecnicismo di un uomo. tutti e tre condensano i rispettivi “umori” nel gioco creativo della pittura: Erminia Fioti, Anna Aprile e Roberto Masìa.

martedì 3 gennaio 2012

Politici: quanti scrupoli per i tagli alla politica!

L'anno nuovo è iniziato bene! 

Tra tagli aumenti e federalismo fiscale gli italiani non sanno che pesci prendere, non sa neanche che cosa dire la commissione istituita dal governo per valutare i costi della politica in relazione agli altri parlamentari europei e vedere, compatibilmente con le leggi italiane, come e quanto abbassare gli stipendi dei parlamentari che, a differenza del resto d'Italia, bene o male s'intascano circa 16mila euro al mese. Inutile dire cosa farebbe una famiglia normale con questa cifra tanto non la vedrà mai! E poi, non è che un uomo o una donna qualunque possono stare a decidere in parlamento cose serie come mandare a casa milioni di lavoratori!, non sarebbero all'altezza! Per certe cose ci vuole pelo sullo stomaco!
Intanto, volendo fare due conti, l'anno nuovo porta rincari immediati nelle case dei cittadini normali: imu, irpef, assicurazioni, carburanti... e, purtroppo, qualcuno dai nervi poco saldi si suicida per paura di non poter onorare gli impegni familiari, pagare le bollette, il mutuo e le misere cose con le quali i mortali siamo costretti a fare due conti incancreniti dai signori parlamentari in tutti questi anni di cattivo governo a solo 16 mila euro al mese... buon anno Italia!

lunedì 2 gennaio 2012

dal carcere Morelli ribadisce la sua innocenza

''Mio caro, carissimo Franco, desidero innanzitutto ringraziarti ed esprimerti i miei più vivi sentimenti di gratitudine per la testimonianza di stima e affetto che hai inteso riservare alla mia persona oltre che per la vicinanza attestata alla mia famiglia. Grazie veramente dal profondo del cuore, Grazie.
Mai e poi mai avrei potuto immaginare che un giorno la mia esistenza si sarebbe potuta connotare di una vicenda così dolorosa, che però per alcuni versi diventa anche drammaticamente comica. Mi trovo, mio malgrado, ad essere protagonista inconsapevole di un film che non mi appartiene né per forma, né per contenuto (mafia, servizi segreti ecc.. ecc.. simili romanzesche storie sono lontane dalla infinitesima parte di cervello e di anima in modo siderale)''.

Così scrive Franco Morelli, il consigliere regionale del Pdl arrestato il 30 novembre dalla Dda di Milano nell'operazione 'Infinito', in una lettera indirizzata al leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli. A renderlo noto è lo stesso Corbelli che esprime la ferma convinzione dell'innocenza del politico calabrese all'indomani del suo arresto.
Nella lettera, Franco Morelli, da cristiano fervente descrive la sofferenza, causata dalla vicenda che lo vede coinvolto, come una prova a cui Dio ha voluto sottoporlo e ribadisce la sua innocenza con una difesa puntuale e precisa che, in alcuni passaggi, è ''un vero attacco -spiega Corbelli- a chi ha, nel caso, approfittato della sua buona fede e cristiana disponibilità nell'accogliere tutti indistintamente''. 

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