La pensione? Per i sessantenni e per lo
stuolo dei non tutelati è diventata un miraggio irraggiungibile.
gli effetti speciali di Boeri e del governo Renzi |
La tanto amata e voluta Europa Unita
da Prodi, Napolitano e compagni, ha decimato vittime
tra i lavoratori dipendenti. Ha tolto le tutele spicciole e quelle
importanti come il lavoro e ovviamente la pensione che sarebbe
maturata con i versamenti da lavoro nelle casse dello Stato da parte
dei lavoratori.
Il meccanismo delle pensioni non
è poi tanto complesso. E Tito Boeri, economista, critico con
le manovre del prof Monti, oggi presidente dell'INPS,
allunga l'età pensionabile, la tende come un elastico e porta la
soglia a 66 anni e 7 mesi ed in seguito, vista l'attesa di vita dei
cittadini, a 70 anni nel 2019.
Dal suo punto di vista, dato il tenore
di vita e dall'assoluta mancanza di preoccupazioni che ha per
arrivare a fine mese, il piano non fa una grinza.
Si preoccupano, invece, tutti quei
lavoratori che messi alla porta dal sistema imprenditoriale europeo
attorno ai cinquant'anni, e sono moltissimi, non riusciranno mai ad
essere in sintonia con le leggi Fornero e Boeri.
Per i sessantenni, la dico in metafora,
è come tuffarsi in mare per riprendersi il pallone sospinto al largo
da un leggero vento di terra. E, quando si è lì lì per
acchiapparlo scivola via fino a perdersi all'orizzonte.
A questo punto le opzioni sono:
Proseguire, dare fondo alle ultime
energie col fiato sempre più corto e rincorrere una chimera;
Rassegnarsi, arrangiarsi in nero o
sottomettersi ai ricatti degli avvoltoi prenditoriali.
Oppure tornare sulla terra ferma e
rivendicare il diritto di trascorrere una serena vecchiaia con
dignità e godersi l'affetto dei nipoti.
Influirà benevolmente, l'equinozio di
ieri, l'allineamento dei pianeti atteso e studiato dagli esoterici,
su nuovi piani culturali e sociali europei e mondiali?
O sarà ancora un giocare a nascondino
ed a vincere saranno in pochi, i soliti?
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