Strettamente personale.
Se non fosse per le macchine che s'incontrano (poche a dire il vero) per le strade del piccolo paese dell'entroterra calabrese, la sensazione è quella di vivere un fermo immagine in un luogo senza tempo dove la semplicità dei costumi regna sovrana.Almeno questa è la sensazione che vivo. Salta ai miei occhi la sobrietà e la praticità delle donne infagottate con indumenti pratici. Gli stessi che usano in casa vanno bene anche per uscire. Le donne sembrano prive di rimmel, rossetto o altro, tranne le ragazze giovani che vestono i leggings e, appena, un filo di matita sugli occhi.
Siamo mentalmente ma non geograficamente ben lontani dalle piazze affollate. Qui le donne s'incrociano e chiacchierano davanti al piccolo negozietto della strada principale. sussurrano di fatti quotidiani e dei piccoli acciacchi personali o degli anziani genitori che curano, vivono con loro o abitano nelle vicinanze.
Altro che grandi magazzini o
impersonali mega super centri commerciali dove facilmente si perde
l'orientamento e si fatica a rintracciare la macchina. Qua
basta scansare le strisce verticali in plastica della tenda contro le
mosche, scavalcare il gradino e sei subito dentro a tu per tu con la
signora del pane che si muove abilmente nel piccolo budello che
divide il banco espositore dalla scaffalatura del pane.
Un metro e mezzo per due, ad occhio e
croce. Il banco contiene qualche pizzella, dei saccottini alla cioccolata e dei
taralli in quantità limitate.
Quant'è? Chiede la cliente. Du'e
vvinti. (due euro e venti centesimi).
In un clima surreale, la commerciante
tende la mano, alza un foglio di carta sottile di colore beige, uno di quelli che si avvolge il pane, e allinea le monete
sul ripiano della cassa aperta.
Diciti … (dite)
Due pizzelle, separate, due panini e un
pane casareccio ben cotto.
Voliti chissu bellu atu? (volete questo
che è bello alto?). Sì va bene. Grazie. Quant'è?
Quattru e sessanta. (4€ e 60 cet.).
E qui subentra la poesia visiva:
Porgo alla signora una banconota da
cinquanta euro. La poggia sul banco. Scosta il grembiule. Sgancia due
spille da balia e apre la tasca della gonna protetta dal grembiule.
Estrae due banconote da venti euro, poi si gira verso la cassa,
prende da uno scomparto la banconota da cinque euro e infine solleva
il foglio di carta e raccatta le monete.
Eccuvi! (ecco a voi, il resto è
sottinteso).
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