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Visualizzazione dei post con l'etichetta pensioni

Strategie politiche e il lavoro che non c'è

Dopo avere mandato in frantumi lo stato sociale e azzerato le tutele, maciullato i lavoratori ma non i vertici corrotti la sinistra (si fa per dire) si divide. Da una parte gli irriducibili che comunque hanno permesso che si arrivasse a ciò. Dall'altra i cosiddetti moderati che pur di portare avanti l'agenda si dicono disposti a coalizzarsi con i partiti che la pensano allo stesso modo. Questo è ciò che accade ai vertici. Nella base della piramide, i qualunque, i senza peso, costretti ad eseguire e soccombere senza possibilità di scampo le decisioni calate dall'alto. Il malcontento è visibile. I governi sono succubi delle aziende. Ma le aziende guardano esclusivamente agli utili e sono pronti in qualsiasi momento a chiudere le fabbriche laddove non conviene per delocalizzarle nei paesi in cui la tassazione permette lauti guadagni. La globalizzazione, (nel caso eu gli imprenditori privi di scrupoli guardano con benevolenza ai paesi dell'est) consente una c...

Anche in Italia la destra avanza

Tentiamo di fare il punto della situazione. La politica di Matteo Renzi non trova riscontri favorevoli tra la gente. I dati della Sicilia e di ostia lo confermano e Di Maio annulla l'incontro perché non lo reputa degno di confronto visto lo scivolone con relativo capitombolo del pd a guida Renzi. Nelle 183 sezioni in cui si è votato per l'elezione del presidente del X Municipio di Ostia, Roma, al voto dopo due anni di commissariamento per mafia la candidata del M5s, Giuliana Di Pillo, è in testa con il 30,21% delle preferenze, davanti a quella del centrodestra, Monica Picca (26,68%). Segue il Pd. Boom per Casapound (9,08%). Insomma la destra è in vantaggio. Il finto populismo renziano carico di promesse e bonus fasulli non incanta gli elettori siciliani e capitolini. Ultima goccia che ha fatto traboccare il fatidico vaso per quanti speravano di porre fine a qualche preoccupazione attraverso l' ape social e cioè rimpinguare le vuote casse familiari con l...

Renzi, pensioni, tra il dire e il fare

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 Nel futuro sistema pensionistico mettiamo anche politici e dirigenti. Che strano animale ch'è l'uomo! Si appassiona per poco. Guarda all'immediato e non si cura di quanto accade a un palmo dal suo culo. Sta succedendo una grande bagarre in Europa e principalmente qui da noi in Italia, mentre avanza l'invasione sacrosanta dei migranti, che scappano dai territori ostili per sfuggire alla fame, alle malattie e alle guerre, noi che facciamo?, ci lasciamo menare per l'aia dalle notizie frivole costruite scientificamente a tavolino e parteggiamo per Renzi oppure lo contrastiamo ideologicamente.

Pensioni, negate e irraggiungibili

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La pensione? Per i sessantenni e per lo stuolo dei non tutelati è diventata un miraggio irraggiungibile. gli effetti speciali di Boeri e del governo Renzi La tanto amata e voluta Europa Unita da Prodi , Napolitano e compagni, ha decimato vittime tra i lavoratori dipendenti. Ha tolto le tutele spicciole e quelle importanti come il lavoro e ovviamente la pensione che sarebbe maturata con i versamenti da lavoro nelle casse dello Stato da parte dei lavoratori. Il meccanismo delle pensioni non è poi tanto complesso. E Tito Boeri , economista, critico con le manovre del prof Monti, oggi presidente dell' INPS , allunga l'età pensionabile, la tende come un elastico e porta la soglia a 66 anni e 7 mesi ed in seguito, vista l'attesa di vita dei cittadini, a 70 anni nel 2019.

Ecco quanto prendono i trombati della politica

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courtesy archivio M. Iannino Tra gli stipendi d'oro della casta i cittadini e il lavoro reale c'è l'abisso Parliamo di lavoro e di soldi? Tra noi comuni mortali e quelli della casta che dicono di tutelare i nostri diritti e che ci terrorizzano dicendo che senza di loro non ci sarebbe democrazia, la differenza sociale e economica c'è ed è grossa! Secondo Franco Bechis , che ha voluto fare le pulci ai politici trombati e ha pubblicato i calcoli, queste sono le cifre: Beppe Pisanu 175mila euro, Mario Tassone 158mila euro, Flippo Berselli 278mila euro, Livia Turco 241mila euro, Massimo D’Alema 64mila euro, Francesco Rutelli 111mila euro, Roberto Castelli 195mila euro, Stefano Stefani 176mila euro, Pierluigi Castagnetti 111mila euro, Valter Veltroni 44mila euro, Claudio Scajola 158mila euro, Enzo Carra 111mila euro, Sergio D’Antoni 111mila euro, Furio Colombo 64mila euro, Ricky Franco Levi 64mila euro, Savino Pezzotto 44mila euro. Pisanu, Veltroni e ...

candidati, dopo gli avvocati è il turno dei giornalisti

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parole taglienti, courtesy Mario Iannino, polimaterico, 2006 Fa senz'altro discutere una notizia che evidenzia l'acquisizione di un vitalizio da parte di chi è stato condannato per non avere gestito adeguatamente i soldi pubblici e tutelato la collettività che avrebbe dovuto rappresentare in quanto consigliere regionale. E se la notizia è anticipata in un talk show che va in onda sulla rete nazionale, allarma ancora di più; rendendo ostica la politica specie in un momento come quello attuale che vede la gente perdere il lavoro e consumare gli ultimi risparmi per pagare imu, tasse auto, assicurazioni, tarsu ecc. tutte aumentate dalla cattiva gestione della cosa pubblica, inesorabilmente da tutti i politici che si sono avvicendati nella guida del Paese mentre il tempo passa sulle nostre teste. È, senza ombra di dubbi, una sferzata in pieno viso per chiunque stenta a campare. Se poi si aggiunge che il vitalizio supera i seimila euro al mese, già mi pare di vedere l'es...

assistenza d'oro per la casta e tozzi di pane per i disabili

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alberto sarra In Calabria succede anche questo! E chissà per quale motivo la notizia passa inosservata. È una notizia di qualche giorno addietro ma, per la risposta che ha dato l’interessato, merita di essere riproposta e riformulata anche per smontare il catastrofismo caro a certi giornalisti d’assalto. La notizia, pubblicata sul Corriere della Calabria acquista visibilità nazionale allorché ripresa da Gian Antonio Stella su Corsera. In sintesi denuncia due anomalie tutte italiane, vale a dire una pensione d’invalidità stratosferica e una fulminea liquidazione del regresso giacché si tratta di persona nota. Naturalmente, la notizia, è stata oggetto di un lungo approfondimento nella trasmissione di Radio 24 condotta da Alessandro Milan. Il protagonista della vicenda è il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Alberto Sarra, “portatore sano di inabilità al lavoro” visto i suoi numerosissimi impegni istituzionali puntualmente onorati con relativa pension...

pensione a 50 anni per Fiorito e consiglieri laziali

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Disgusto. Rabbia. Vomito! Reazioni spontanee e immediate nei cittadini agli imbrogli dei numerosi Er Batman che spadroneggiano tra i banchi dei vari enti amministrativi comunali provinciali regionali e repubblicani. renata polverini L’antidoto alle ruberie dei furbetti associati? Corsi accelerati di Cultura e Rieducazione Civica! Per tutti. Principalmente per rimettere ordine nelle teste vuote e evitare che i furbetti come Fiorito vadano in pensione a 50 anni alla faccia di chi è costretto a lavorare fino a tarda età nella catena di montaggio o aspettare i 65 anni di età per percepire una misera pensione sociale. Forse sarà stata questa paura a indurre Franco Fiorito di farsi promotore di un emendamento singolare, visto che tra nove annni ne compirà 50 e potrà incassare un vitalizio di circa 4 mila euro mensili come ex consigliere regionale laziale. Emendamento che è stato accolto caldeggiato e votato da PdL, UdC, lista Polverini, Lista Storace e di uno dei 14 assessor...

Società dei numeri dei senza lavoro e tutele

Ho lavorato in vari campi e versato sempre i contributi.  Ho lottato per i diritti dei lavoratori che ora vedo calpestati. Ho sperato in un futuro migliore e per un brevissimo lasso di tempo ho creduto di avere raggiunto la libertà, la giustizia e la solidarietà attraverso il lavoro. Ma forse è stata solo un'illusione, ho frainteso. Stiamo vivendo un momento terribile e siamo nuovamente a difendere traguardi raggiunti e assodati come il diritto al lavoro, alla sua tutela e, raggiunti gli anni del congedo, ad una giusta pensione. Cosa non ha funzionato? Le parti sociali si incontrano, fanno finta di litigare per poi capirsi dopo estenuanti trattative. Ultima, quella di Landini con la Fornero che lascia in aria tatto fumo fritto e nessun accordo concreto che tuteli il futuro dei tantissimi lavoratori rimasti senza lavoro alla veneranda età compresa tra i 40 e 50 anni non più spendibile nel mercato del lavoro concepito dalla famelica concezione attuale imperniata ...

Elsa Fornero, la lady di ferro nostrana

Pare che la relazione dell’ Inps contestata da Elsa Fornero sia stata chiesta da lei stessa all’ente che cura i fondi pensionistici dei lavoratori sei mesi fa. Il documento che ha fatto andare su tutte le furie la Fornero perché secondo lei provoca «disagio sociale» secondo alcune notizie è stato sulla sua scrivania fin da gennaio. Non chiuso o nascosto in un cassetto ma valutato e soppesato dai tecnici chiamati a stilare il decreto interministeriale che dei 390mila esodati calcolati dall’Inps ne ha «salvaguardati» solo 65mila. Perché la Fornero si è scaldata fino a trascendere nella dialettica e sentenziare il licenziamento, cosa sicura se si fosse trattato di un ente privato, e tuonare contro i vertici INPS? Esternazioni che lasciano intendere il vero volto della Ministra. Altro che lacrime! Alla luce di questi fatti si comprende la manovra e l'abolizione voluta dalla professoressa dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che, ricordiamolo, tutelava i...

pensioni d'oro e povertà

Parlare adesso di pensioni o stipendi d’oro di certi dirigenti è come sparare sulla croce rossa, vista la disoccupazione che c’è, specie tra i giovani e la nuova disoccupazione che tocca i cinquantenni. Significa buttare benzina sul fuoco del malcontento! È come voler recuperare facilmente terreno per le imminenti elezioni amministrative osteggiando i migranti del nord Africa perché troppi e forse privi di titoli o cultura parificata e dall’altro canto ci si stracciano le vesti per i talenti italiani o i cittadini che hanno le “carte in regola” ma sono costretti anche loro come i ragazzi tunisini di tentare la fortuna altrove. le immagini dei notiziari sono eloquenti in merito. A Lampedusa ma anche a Manduria , i dirigenti politici hanno cavalcato gli eventi, si sono presentati ai cittadini e hanno spostato i figuranti coi relativi cartelli di benvenuto o di dissenso in base a chi doveva arrivare e ricevere il messaggio. Eppure, non è un caso se gli stessi personaggi sono con...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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