È ancora presto. Troppo presto. Il biancore della luna rischiara debolmente i tetti delle case e la vegetazione annerita dal fuoco spento da qualche giorno. Esco. M’incammino nel solito percorso. D’un tratto due grossi cani corrono verso di me. Il linguaggio del corpo indica la loro indole.
Non sono aggressivi, scodinzolano e muovono il corpo sinuosamente. Mi girano
attorno. Alzo la mano per impartire loro l’ordine come facevo con Vasco, il mio
indimenticabile labrador. Il cane bianco è il dominante. Spinge l’altro, un
meticcio maremmano mezzo fulvo, e si allontanano entrambi. Hanno fame! Lo capisco
da come guardano le mie mani. Pensano che dia loro qualche bocconcino ma non ne
ho. Non era in programma. E continuo nella mia camminata mattutina.
Hanno fame! – mi dico-
Allungo il passo. Salgo a casa. Preparo una bella
ciotola con le scorte del frigo e
ridiscendo alla volta dei cagnoloni. Non sono più sul vialone. Fischio. Fischio
ancora e sbucano. Corrono incontro e sembrano gradire molto. Buon appetito…
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