Sembrano note stonate quelle che seguono, peggio, peccare di blasfemia nel salottino letterario in cui si parla di cibo mentre alcuni popoli muoiono per fame e sete per volere dei regimi dispotici
Interi popoli soffrono la fame per motivi noti. E poi c’è un’altra fetta colpita da obesità e altre disfunzioni alimentari. Eccessi a parte è impossibile vivere senza cibo!
La carne, le ossa, il cervello, il sangue che compongono e fanno crescere i corpi pulsanti degli esseri viventi sono il risultato degli stili alimentari e della cultura dei popoli. In Cina e in Giappone, per esempio, alla base di ogni pasto c’è il riso, le alghe, la soia e altri prodotti autoctoni portati, dalla cultura culinaria orientale, a piatti d’eccellenza che hanno conquistato il mondo occidentale.
Qualcuno si è inventato la cucina fusion .
Ha messo insieme Cina e Italia in tavola. Sì ma io che ci faccio qui? Mi chiedo seduto nella Ubik di Catanzaro Lido mentre ascolto Rosy Chin alla presentazione del suo libro.
Rosy è una italiana di origini cinesi. Parla. Racconta flash della sua infanzia. Nata in Milano da genitori cinesi immigrati in Italia ha sofferto per le sue origini discriminazioni e bullismo. Situazioni note a noi meridionali che siamo stati al nord. È simpatica, Rosy. Parla e si racconta. Narra del suo privato non più tale: ha vissuto 7 mesi nella casa del grande fratello. e quello che non è stato sbandierato ai quattro venti dall’occhio delle telecamere lo ha messo in campo lei nel suo canale web.
È divorziata. Risposata con Paolo, chef anche lui. ed è mamma di tre figli.
Nel sottotetto della ubik l’atmosfera è resa lieve dalla narrazione dell’autrice del libro in promozione.
Per un attimo sospendo la ricerca fatta stamane sulle difficoltà di chi soffre la fame. M’immedesimo nella piccola cinese bullizzata a scuola e fuori. Valuto la sua passione per la cucina divenuta fonte importante di condivisione, comunicazione e amore.
Buona vita Rosy, chissà che tu non possa fare qualcosa di concreto per lenire i morsi della fame dei tanti bambini offesi dall’avidità degli adulti
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