Mettete dei fiori nei vostri cannoni. (cit). Solo così non ci saranno drammi da ricordare.
Stamane l'ingresso per Catanzaro lido subisce una deviazione. Subito dopo il cavalcavia d'accesso al quartiere marinaro le forze dell'ordine deviano il traffico. Non si capisce perché abbiano interdetto l'accesso in piazza.
Si commemora il milite Ignoto. Ricorda qualcuno.
L’evento, inizia con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai Caduti in Piazza Anita Garibaldi nel centro del quartiere lido di Catanzaro con la resa degli onori ai Caduti. Prosegue con l’accoglienza al treno della memoria in arrivo nella Stazione Ferroviaria, dove:
Il comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale di Brigata Pietro Salsano, il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita e il vescovo di Catanzaro-Squillace Claudio Maniago parlano soprattutto ai giovani presenti.
I rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato che ricordare il Milite Ignoto significa ricordare i caduti italiani in tutte le guerre e in tutte le missioni di pace. Rendere loro omaggio nonché testimoniare riconoscenza di tutto il Paese è un dovere civico. Questa la sintesi della manifestazione, apprezzata da quanti hanno partecipato all'evento.
Ma, per chi non era a conoscenza della manifestazione, l'interdizione alla piazza è stata una sorpresa. E, magari con ancora la triste notizia appresa in tarda notte in testa, cioè l'incendio in cui hanno perso la vita 3 ragazzi nel quartiere popolare di rione Pistoia, viene da sé supporre che anche lì sia successo qualcosa di drammatico perché al peggio non c'è mai fine.
In lontananza, il brulicare dei militari occupa gli spazi della piazza. Si sta organizzando qualcosa:
La parata, accompagnata dal suono della fanfara militare, ravviva e movimenta più del dovuto la tranquilla e assolata piazza marinara.
L'esposizione impeccabile delle divise d'ordinanza evidenzia l'orgoglio dei corpi istituzionali militari che vigilano giorno e notte sulla sicurezza dell'Italia.
La commemorazione, organizzata dal Ministero della Difesa e promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, resa possibile con il supporto del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano, Rete Ferroviaria Italiana e Fondazione FS Italiane. coinvolge i giovani e li esorta a visitare testimonianze e luoghi della memoria per non dimenticare.
Oltre agli indubbi aspetti d’interesse storico e culturale che questi eventi rivestono, l'sperienza suscita sempre forti emozioni in chiunque partecipi se pur da semplice spettatore e, inevitabilmente, contribuisce alla formazione di una coscienza civile in divenire nel ripercorrere tappe cruciali della storia del nostro Paese
Il viaggio del Treno della Memoria è una missione di altissimo valore etico e morale, in quanto la mostra storica itinerante allestita nelle carrozze ha lo scopo di tenere vivo il ricordo di tutti i Caduti che hanno contribuito, con il loro sacrificio, a costruire l’unità nazionale della Patria e a difenderne i valori.
La sicurezza è indispensabile!, crea fiducia tra la gente, ma ancor più la crea la tranquillità economica e mentale sviluppata dal buon governo. Dal non essere dipendenti dai tiranni. Dall'essere padroni del proprio destino, titolari di un lavoro gratificante conquistato minuto dopo minuto con passione. Purtroppo non è così! Il lavoro è diventato una chimera anche se "l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro".
Spesso mancano i fondi. E gli imprenditori seri che creano ricchezza motivazionale senza rimpinguare i propri conti bancari attingendo alla finanza pubblica dello Stato.
Energie e fondi impiegati "per ricordare" anche se calendarizzati spesso non creano una coscienza critica.
Probabilmente gli insegnamenti avrebbero trovato un terreno culturale diverso se ricordati e divulgati in un tessuto sociale coeso reso sensibile dalla sempre crescente stima di cittadini formati nell'etica da buoni maestri.
Impieghi più consoni delle risorse.
Soldi pubblici che, se dirottati sul welfare, avrebbero donato respiro e benessere alla larga fetta di famiglie e singoli cittadini che compongono il variegato strato sociale del sottoproletariato ormai inesistente soppiantato dalla categoria dei nuovi poveri composti da persone scolarizzate, altamente scolarizzati in alcuni casi, ridotti alla fame fisica e psicologica.
L'imbruttimento prodotto dall'indolenza del profitto è un processo selettivo. nostro malgrado.
Quanti sono costretti a strappare coi denti le giornate facendo lavoretti occasionali, magari rubacchiando ai margini del lecito non sanno che farsene delle commemorazioni. Hanno altri pensieri per la testa.
La serena voglia di assistere a parate militari, mostre culturali e altre attività che non portano benessere economico è Grasso che cola nelle periferie e nei quartieri dimenticati ai margini delle incomprensibili spudorate ricchezze di una cerchia d'élite.
L'insopportabile qualità della vita presente nei quartieri dimenticati anestetizza! e poco importano le motivazioni ufficiali dati dalla classe politica.
La causa dell'immobilismo delle amministrazioni comunali nella problematica gestione e superamento dei bisogni è spesso correlata ai costi, ai soldi da mettere in campo, sempre insufficienti o carenti.
Chi è nella condizione di bisogno non sopporta un'astratta motivazione ma la soluzione.
La periferia deve essere al centro di qualsiasi agenda. L'emarginazione non è uno slogan da giocare al posto del jolly.
Chi soffre la povertà e i drammi derivanti da tale situazione fatica a vedere luci all'orizzonte.
La cronaca, purtroppo, si interessa alla povera gente solo in casi estremi e nefasti.
Quando i drammi sono già consumati, i riflettori illuminano la scena dei delitti. Raramente si accendono per epiloghi positivi e sempre più rarissimamente i media intervengono per testimoniare e proporre soluzioni salvifiche.
I grilli parlanti spuntano solo dopo che eventi tragici hanno consumato vite e destini di giovani e anziani in solitudine ma dietro a congrui cachet nei salotti mediatici
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