Non si butta niente! È un'offesa alla provvidenza. Così commenta chi ha vissuto la fame quando vede lo spreco che produciamo perché diseducati dalla pubblicità consumistica.
“A mangiatura è vascia” . Tradotto significa: oggi è tutto facilitato dal benessere e la maggior parte delle persone ha di che vivere.
Il complicato quanto perverso meccanismo commerciale impone misure standard e quantità calmierate di merci da immettere nel mercato. Meccanismo Alquanto singolare se si pensa ai poveri della terra costretti a rovistare tra i rifiuti.
Chi ha una certa età intuisce di che parlo.
Ricorderà il tempo in cui si facevano le provviste in casa.
In questo blog abbiamo ripercorso alcune stagioni della vita vissuta dai nostri antenati. Abbiamo parlato e testimoniato il loro lo stile di vita anche attraverso le abitudini alimentari rese tali più che per libera scelta per esigenza. Hanno fatto di necessità virtù e saputo terrorizzare al Massimo i doni della terra.
Tra questi, le castagne, sono state fonte di sostentamento e trasformate, grazie alla versatilità del frutto in farina. Macinate sono divenute elementi importanti per la sopravvivenza di intere comunità che vivevano nell'entroterra calabrese e più in generale dappertutto, in Italia e altrove.
Dopo questa divagazione è d'obbligo un accenno anche per capire come si fa a trasformare le castagne in farina.
Il processo è semplice: basta lasciarli asciugare x 30, 40 giorni, sbucciati e macinarli finemente. La farina ottenuta , oltre che mantenere le proprietà organolettiche tipiche del frutto , risulta essere un alimento completo, ottimo per i celiaci.
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