È ormai risaputo: l’Italia detiene il primato della classe politica più ballerina che possa esserci al mondo. E se negli altri stati basta una gaffe o una semplice scappatella per dimettersi da poltrone di potere qui da noi è l’opposto. Più punti si raccolgono con azioni riprovevoli e maggiore è la stabilità governativa.
Nulla di nuovo, quindi!
La cosa strana è che pare si siano stracciati alcuni articoli fondamentali della Carta Costituzionale e ancora si assiste ai balletti di palazzo: si deve dimettere, ha calpestato l’art. 54; no dimetti tu! No no lui no! È il più amato dagli italiani. Il popolo lo vuole, lo dicono i sondaggi! Nel transatlantico di pasoliniana memoria i balletti continuano a suon di valzer, appassionati tanghi e sberleffi che entrano dalle finestre semichiuse mentre l’ultima scialuppa di salvataggio affonda tra i mari tumultuosi delle disparità sociali col beneplacito delle opposizioni che per mascherare l’inettitudine fanno finta di litigare o impedire flebilmente il perpetrarsi dell’agonia berlusconiana.
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