Se per certi aspetti è bene considerare positivamente la massiccia esposizione mediatica degli eventi inglobati in contenitori multimediali e lì suddivisi in tematiche come avviene nel web e nelle telecomunicazioni in senso lato, per evitare incomprensioni o errori di valutazione, è opportuno ricordare che quando si parla di arte vi è la necessità intellettuale di chiarire alcuni aspetti inerenti alle azioni umane e ai consequenziali prodotti realizzati dal lavoro creativo.
M.I. giochi creativi, 2011 t.m. |
Perché avviene ciò? Semplice! Se il valore di un evento qualsiasi, quindi, lavoro artistico, creativo, o semplice lavoro di routine è reso importante dalla logica tesaurizzante protesa a implementare il dato materiale ed economico di chi sta dietro e dentro il mercato, l’ha prodotto e trasformato, piuttosto che enfatizzare, giustamente, il valore propositivo, intellettivo e la ricaduta culturale che l’azione può svolgere nella società, è normale che in un siffatto pensiero mercificante, il miraggio di un’ipotetica ricchezza renda ciechi e stolti.
La mercificazione, in tutte le ere, è riuscita a sovvertire la pericolosità che Platone assegnava agli artisti.
E Platone sapeva bene cos’è l’Arte, cosa l’immaginazione, il gioco creativo della finzione visiva e la temeva. Temeva il fuoco trasformatore dell’immaginazione. La forza delle idee sublimi che muovono gli uomini di qualsiasi età.
per questo, oggi come allora, l’Arte e gli Artisti, sono considerati pericolosi per il sistema. Una minaccia per l’ordine precostituito e quindi, censurati e estromessi dai luoghi istituzionali preposti alla divulgazione della cultura. … salvo che non servano a qualcuno o a qualcosa.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.