m.iannino, 2010; sottovuoto |
Troppi artisti in giro ma l’arte dov’è?
Mi riprometto sempre di non dare peso a certe decorazioni dozzinali, definite con facilità da altri, arte, e trattare certa decorazione come puro hobby, d’altronde ho sempre asserito che l’attività creativa è principalmente una condizione ludica e, contemporaneamente, intellettuale; che rivisita il vissuto individuale e collettivo; ma sembra che tutto cospiri contro la mia volontà. Da ogni dove la mediocrità intellettuale salta il fosso della ragione critica: pittori della domenica, studenti liceali o dell’accademia, piuttosto che trovare gioia e sollievo dall’attività ludica, si sentono artisti consacrati non appena giocano con la figurazione, il gesto, i colori. Gente, questa che presta il fianco agli avventurieri del web ma anche ai vecchi mercanti della sottocultura iconica. Insomma cadono nella rete di un mondo mercantile pieno di persone disinvolte che definiscono con estrema facilità arte un bel dipinto lisciato, un bimbo con le guanciotte rosa e la lacrimona, la donnina stilizzata, le chiazze di colore che ricordano vagamente Mondrian o l’astrattismo in generale purché ricavino qualcosa.
Sia ben chiaro: non c’è nessuna intenzione di denigrare o demotivare chi si diletta in pittura, attività consigliabile a chiunque voglia ritrovare se stesso e intende conoscere i linguaggi dell’anima di tutti i tempi, anzi, tutt’altro! L’analisi vuole evidenziare che c’è una diffusione disordinata di quadretti decorativi immessi sul mercato con costi esorbitanti e c’è un altrettanto mercimonio esponenziale di pseudo artisti che cavalcano la disinformazione con l'aiuto di furbi mercanti per cavare sangue dalle rape e inventano percorsi culturali ad hoc anche per i neofiti in preda alla smania di comparire e essere presenti anche laddove necessita una sensibilità superiore. Sensibilità in antitesi alla cultura dominante contemporanea che aiuta a crescere; proporre e indirizzare quanti hanno lavorato, se hanno lavorato e osservato, sondato ogni aspetto semantico dei linguaggi dell'arte visiva, così da offrirli a coloro che ancora non hanno capito il vero senso e ruolo dell’Arte nella società.
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