È da ieri l'incredibile notizia del 55enne di Soverato
vittima della cattivissima gestione sanitaria made in Calabria. Sia ben chiaro, non è che nel resto d'Italia le cose vadano meglio!
Ho letto e ascoltato l'accaduto. Dire che l'indignazione sia salita e ha invaso ogni millimetro della pelle è poco! Ma ho deciso di non commentare, tanto è inutile!
Tutto cambia affinché niente cambi! Cambiano i governi. Cambiano le squadre di scienziati e tecnici. Cambiano i vaccini, le dosi e le regole ma il virus è sempre lì in agguato pronto a penetrare negli organismi indifesi e a mietere vittime. I morti si confondono. Si mescolano. E il terrore immobilizza chiunque. Basta uno starnuto, un lieve mal di gola, un po' di tosse per entrare nel panico. Gli untori circondano e isolano quanti dimostrano di essere affetti dai banalissimi sintomi influenzali e trattano da appestati i positivi al tampone.
Che si esterna a fare? Serve a qualcosa? Cambia qualcosa? Il nulla assoluto! E quanto successo afferma senza ombre lo stato dell'arte della sanità calabrese. I danni sopravvenuti nel corso della trasformazione degli ospedali in “aziende sanitarie” il taglio dei fondi e delle competenze e il drastico ridimensionamento dei posti letto hanno portato le eccellenze di una volta alla vergognosa situazione attuale! E il racconto che fa il sindaco di Soverato in merito all'assurda vicenda testimonia lo sfacelo dei valori a seguito della gestione economica del servizio sanitario nazionale.
Racconta Alecci su Facebook: mi chiama il maresciallo dei carabinieri e mi avvisa di aver ricevuto una chiamata da un signore solo in casa senza nulla da mangiare positivo al Covid, il nome stranamente non mi dice nulla e mi prendo il numero per chiamarlo. Lo chiamo, mi dice che venerdì pomeriggio aveva chiamato il 118 perché stava male, paralizzato a letto dal dolore alle articolazioni, l'ambulanza lo preleva e lo porta a Lamezia dove prima del ricovero gli fanno un tampone, purtroppo risulta positivo al Covid e quindi dopo diverse ore in cerca, senza successo, di un posto letto, alle 4 del mattino lo riportano a casa e lo rimettono a letto con un catetere, solo e senza assistenza.
Inutile continuare nella narrazione del dramma subìto dal bisognoso. Alla fine, per tranquillizzare i lettori ignari dell'accaduto, è stato preso in carico dall'ospedale di Catanzaro, se non erro. Preme invece sottolineare, anzi urlare! Che nonostante i decessi e le assurde reazioni i governatori continuano nell'errore strategico della gestione che ricalca l'esperienza passata.
Tra u medicu e a mammana si perdiu u picciuliddhu (tra il medico e l'ostetrica il bambino è morto!)
Errare è umano ma perseverare è diabolico!
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