L'amore al tempo del coronavirus.
Flertare in tempi di pandemia è
commovente.
La brunetta, caschetto liscio di
capelli appena stirati, tipo fai da te, cammina a passo svelto lungo
la strada deserta. Leggins neri, giubetto fuxia e borsetta capiente
a tracolla.
Parla al telefono. Qualche decina di
metri dopo è ferma accanto ad una macchina. Il ragazzo scende e
parlano a distanza di sicurezza come impone il dl governativo varato
da Conte.
“Dove vai?”. Oh mamma sto qua
sotto! “Sì ma questo tuo amico lavora?!”. Sì lavora. “Mi
raccomando fai attenzione...”.
Queste le poche parole che mi sono
giunte all'orecchio.
Lei gesticola. Lui la ascolta con le
braccia conserte. Sembra leggermente in imbarazzo. Non so se per
l'incontro, forse il primo, o per paura del contagio.
Lei è più spigliata. “... una
ragazzina di terza mi dice: prof come faccio a connettermi con
zoom... Devi fare così...”. Parlano vicini alla macchina ferma al
bordo strada.
È una bella giornata di sole. È
primavera. Il mandorlo è fiorito. Gli uccelli cantano inni alla vita
e gli innamorati sprigionano adrenalina. Sana, contagiosa adrenalina. E la vita continua a scorrere
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