Telelavoro. Lavoro agile. Smart
working.
Tre modi di dire “lavoro da casa”
senza vincoli di orari di lavoro ma col vincolo di centrare
l'obiettivo lavorativo secondo i criteri organizzativi del lavoro
stesso svolto fuori dalle sedi canoniche.
Questo in sintesi è lavorare da casa.
Ma per potere espletare le mansioni secondo gli accordi contenuti
nella Legge n. 81/2017 che pone l'accento sulla flessibilità
organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono
l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che
consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili,
tablet e smartphone) sono necessarie due cose:
- una rete vpn per essere sicuri e al riparo da malintenzionati (hacker) e
- possedere lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale); per tutti i soggetti già in possesso delle credenziali di accesso al portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si potrà utilizzare l'applicativo anche senza SPID.
Vediamo cos'è e a che serve una
rete vpn:
il collegamento vpn reindirizza il tuo
traffico internet attraverso un server remoto specificamente
configurato, nascondendo il tuo indirizzo IP e criptando tutti i dati
che sono inviati o ricevuti. Cosicchè chiunque intercetti i tuoi
dati, essendo criptati, appariranno come simboli difficili da
decifrare.
In ambito prettamente aziendale, una VPN può essere paragonata ad una estensione geografica della rete locale privata (LAN) e che, quindi, permette di collegare tra loro, in maniera sicura, i siti della stessa azienda dislocati sul territorio.
Per farlo, viene sfruttato l’instradamento dei pacchetti di dati tramite il protocollo IP per il trasporto su scala geografica: questo permette, di fatto, di realizzare una LAN “virtuale” e “privata” ma del tutto equivalente ad un’infrastruttura fisica di rete dedicata.
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