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venerdì 11 novembre 2022

I bronzi di Riace ambasciatori della classicità greca

 


È risaputo: la pubblicità è l'anima del commercio!

Se si vuole veicolare un messaggio qualsiasi oltre i confini geografici e mentali è necessario stimolare la curiosità dei potenziali fruitori. Partendo da questo presupposto nasce l'idea di potenziare il messaggio inerente i Bronzi di Riace venuto alla ribalta dalle esternazioni del sottosegretario Sgarbi.

Anzitutto è obbligo una domanda: perché Vittorio Sgarbi riprende una annosa questione quale quella di mandare in giro per il mondo i rarissimi manufatti risalenti alla scuola dell'arte statuaria dell'antica Grecia?

Bronzi di Riace, eterna questione

 


Bronzi di Riace.

Clonazione. Esportazione. Divulgazione. Attrazione. Conservazione. Esposizione itinerante.

La bellezza classica dei manufatti di scuola greca ancora orfani di certificata primigenia ha catalizzato gli interessi mondiali di studiosi e appassionati dell'arte.

La Calabria, Sgarbi e i bronzi

 

"animali fantstici!" ph dgt courtesy mario iannino.

Che questo attuale sia un governo cazzuto lo dimostrano i fatti concretizzatasi nei primissimi provvedimenti. Le donne e gli uomini al governo non intendono ragioni! Portano avanti i loro intendimenti con determinazione.

Sono persone muscolari!

E adesso è il momento di Sgarbi in veste di sottosegretario alla cultura e ai beni storici nazionali.

In visita al museo di Reggio Calabria alla presenza degli eroi greci ha detto la sua in merito ai viaggi dei bronzi rinvenuti 50anni fa nei fondali di Riace.

Sgarbi è convinto che i guerrieri debbano intraprendere una tournee mondiale come si addice alle rock star e ai personaggi pop.

Perché no? Ci può stare!

E visto che le azioni dell'uomo sono quasi sempre mosse da interessi e interscambi, la domanda nasce spontanea: qual è il ritorno per la storicamente depredata Calabria e i calabresi?

Ovviamente ci si aspetta una ricognizione tecnico-scientifica sulla possibilità dei bronzi di poter intraprendere lunghi e estenuanti viaggi, una sorta di minuzioso check up a garanzia della loro resistenza molecolare visto che nel museo reggino per mantenerli in buona salute si sono adottate tecniche sofisticate anche per l'areazione dei locali oltre che avere regimentato gli ingressi dei visitatori. Ma questo il sottosegretario Sgarbi l'avrà messo in agenda senz'altro!

Chissà, forse si prenderà in considerazione quanto suggerito all'epoca della presidenza Nisticò. E cioè di clonare i bronzi...

mercoledì 9 novembre 2022

Calabria e Sicilia divise da appena 3 km di mare

 

50,45 km di cui 39 sotto il mare, misure che lo rendono il tunnel con la parte sottomarina più lunga al mondo e il terzo per lunghezza complessiva. Questa opera faraonica di alta ingegneria unisce due nazioni: Francia e Inghilterra.

Le gallerie all'interno del tunnel sotto il canale della Manica, progettate per il trasporto merci e passeggeri, hanno abolito l'ostacolo frapposto tra le coste francesi e inglesi ovviando all'utilizzo delle navi senza erigere ponti.

La distanza tra le due coste è di circa 40 km.

A pensarci mette quasi paura un viaggio del genere. Forse sarebbe molto più suggestivo, se riuscissimo a bandire la frenesia del tempo perso nell'attesa di arrivare all'agognata meta, un viaggio in mare con tanto di calda accoglienza nelle navi. Ma gli affari non amano le vacanze leziose; spingono impellenti. Le merci devono raggiungere prima possibile i mercati e gli acquirenti!

martedì 1 novembre 2022

Ponte sullo stretto, tra Reggio Calabria e Messina

 


Correva l'anno 1969.

l'anno delle rivolte politiche e sociali. Gli studenti e gli operai lottavano per ideali egualitari. La lotta politica e di classe divideva negli ideali. Destra e sinistra si contrapponevano non solo dialetticamente nelle piazze, nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

L'Italia viveva fermenti mai visti prima.

I democristiani erano al potere insieme ai moderati repubblicani e socialisti.

La politica decideva le linee guida del Paese.

Secondo quanto testimoniato dai documenti ufficiali rintracciabili negli archivi storici della Repubblica Italiana, in quegli anni, precisamente nel maggio del 1969, il ministero dei llpp indice un concorso nazionale di idee per collegare stabilmente la Sicilia al continente.

La concorso parteciparono circa 140 progettisti italiani e stranieri.

Uno studio di progettazione romano composto da tecnici vinse il concorso di fattibilità e soddisfò le necessità richieste dalla politica di allora che proponeva, appunto, di creare “il ponte sullo stretto” e collegare Sicilia e Calabria per una spedita mobilità ferroviarie e gomma.

lunedì 31 ottobre 2022

Halloween, festa dei morti viventi

 

Quando ancora non era arrivata l'ondata dell'eco americano e la festa dei morti era un'usanza che oscillava tra religiosità e folklore, in Calabria si ricordavano i defunti così:

Senza maschere, balli, canti e vestiti dedicati all'horror sornione dettati dal consumismo sfrenato.

In modo diverso, meno festaiolo, anzi per niente festaiolo e più raccolto. Il giorno dei morti era vissuto come un momento d'intimità vera che riportava il pensiero all'amore viscerale nutrito in vita e stroncato dalla morte nella semplicità assoluta di quanti aspettavano devotamente la festa. Uno stato sociale semplice che sciorinava di casa in casa nenie e candele accese poste alle finestre per indicare la strada ai cari che tornavano in quella notte a far visita ai parenti rimasti sulla terra.

venerdì 28 ottobre 2022

Catanzaro, Palacorvo, struttura da valorizzare

 Circondato da ampi spazi, il palazzetto dello sport di Catanzaro-Corvo, è una struttura polisportiva vocata alla socializzazione del quartiere che, per una serie di fattori contingenti, è castigato all'oblio.

Inaugurato il 15 dicembre 1984 sotto i migliori auspici accolse gli sfidanti del titolo europeo dei pesi superleggeri Patrizio Oliva e Michel Giroud. Vinse il pugile Patrizio Oliva confermandosi campione nella sua categoria. Seguirono molti altri eventi.

Tra gli eventi sportivi di rilevanza nazionale: la final eight della Coppa Italia di calcio a 5 2005/2006, vinta dalla Luparense in finale contro la Roma Futsal.

sabato 22 ottobre 2022

Cz lido la storia del milite Ignoto arriva sulle rotaie, ma non tutti lo sanno

 

Mettete dei fiori nei vostri cannoni. (cit). Solo così non ci saranno drammi da ricordare.

Stamane l'ingresso per Catanzaro lido subisce una deviazione. Subito dopo il cavalcavia d'accesso al quartiere marinaro le forze dell'ordine deviano il traffico. Non si capisce perché abbiano interdetto l'accesso in piazza. 

Si commemora il milite Ignoto. Ricorda qualcuno.

venerdì 21 ottobre 2022

Il ponte si farà! parola di Salvini

 

IL PONTE SULLO STRETTO SI FARA'!

Lo assicura Salvini appena nominato ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel nascente governo Meloni.

Per Calabria e Sicilia ricomincia l'ennesima telenovela. Ponte sì. Ponte no!

L'infrastruttura, che non sarebbe la prima e neanche l'ultima opera di alta ingegneria civile studiata per unire terre divise da dirupi impervi, in questo caso il ponte dovrebbe rendere più agevole la viabilità tra due regioni contigue divise dal mare servite da traghetti ogni 30 minuti circa, esclusa fila dei periodi critici. Certo, il ponte taglierebbe il grosso della mobilità auto sui traghetti e, probabilmente, anche le attese agli imbarcaderi. Ci sarebbe, come accade nelle transazioni tecnologiche, un taglio deciso della mobilità marinara così come la conosciamo. Guadagneremmo qualche frazione di tempo e le merci viaggerebbero spedite.

Il ponte sullo stretto potrebbe diventare un'attrazione! Se costruito con le dovute accortezze antisismiche nel rispetto dell'ambiente: flora e fauna terrestre e marina.

martedì 11 ottobre 2022

Alle nonne e ai nonni, pilastri intramontabili

 


Scrivere parole e frasi dialettali in italiano è quasi impossibile.

Alcune espressioni non trovano corrispondenze tra lo slang della parola parlata nei luoghi d'origine, le lettere dell'alfabeto italiano e la relativa onomatopea. 

Un esempio:

Caffè, in italiano si scrive e si pronuncia tale e quale; ma se facciamo una breve gita panoramica tra gli idiomi d'Italia ci accorgiamo che a Napoli, grosso modo, dicono: 'o ccafhé! Mentre in Calabria diciamo cafhè con “f” e “h” aspirata. E le labbra rimangono aperte. Esattamente pronunciamo questa parola quasi in un soffio che elide la "F": cahè.

Altre consonanti, invece, sembrano essere a metà tra la “N” e la “D” perché la punta della lingua si appoggia al palato ma emette un suono più duro, simile alla "N". come nel casi di:

Beddha. In italiano “bella”, stesso concetto nel lessico dialettale ma, se ascoltiamo bene durante la pronuncia non sembrano esistere nessuna delle due lettere "D e H".

Perché questa breve introduzione al dialetto calabrese?

Perché ho in mente una breve storia di vita vissuta ambientata in un paese montano delle preserre calabre dove rimangono saldamente ancorati i ricordi più belli della mia infanzia: Palermiti

Un po' di pazienza e fate quindi attenzione alla pronuncia delle consonanti usate per le parole che contengono il dittongo “dh” come: gadhuoffi” che tradotto vuol dire : caldarroste. E se imparate a ruotare la lingua sul palato ascolterete la giusta nota onomatopeica e comprendere appieno il significato. Lo so è faticoso. Ma proviamo, dai:

La nuvola avvolge l'anticamera e quasi nasconde alla vista la scala in legno che porta su in cucina. L'odore intenso di orzo appena tostato penetra nelle narici piacevolmente a ricordare i bei tempi dell'infanzia a quando la nonna preparava la bevanda per la prima colazione.

Nonna dove sei?

Ccàh su ccàh sagghia figghju su ccassupa. Tira u saliscindi e vieni. Il saliscendi era una sorta di maniglia situata sopra la toppa della porta d'ingresso alla cui estremità era annodato un filo di spago che penzolava all'esterno da un foro. Non c'era la paura tra gli abitanti del paese che qualche male intenzionato potesse entrare e fare razzia dei beni. No! E non perché qualche legge terrorizzava i ladri e metteva le case e le proprietà al sicuro ma semplicemente perché lì, in quel luogo vigeva una grande armonia e condivisione tra gli abitanti.

La “legge del buon vicinato” mai scritta ma tenuta in grande considerazione sopperiva ai bisogni delle famiglie del circondario. Non che le donne lavorassero fuori casa. Lì le mamme accudivano i figli, anche quelli delle altre momentaneamente impegnate a coltivare i campi o portare "a brodata" ai maiali.


Nanna cchi è stu fhumu?

*Nentha... stava russtiendhu na puocu e uorzu ppè u cahé do matinu. Però u sapìa ca venivi e guarda ti stajiu preparando i bàddhari (pop corn). Và si ndavua e cchjiù pigghia natru paniculu e scuorciulallu... o u vua rrustutu? Pigghja pigghja ca è 'nto panaru mpendutu dhà …



dedicato ai nonni: Antonio e Teresa, Carlo e Angiola.

Nonna cos'è 'sto fumo?

*"Niente, stavo abbrustolendo un po' di orzo per il caffé di domattina. Però sapevo che saresti venuto a trovarmi e ti sto preparando i pop corn. Se ne vuoi di più prendi un'altra pannocchia di granturco, là nel paniere e snocciolalo oppure lo preferisci arrostito?"

domenica 9 ottobre 2022

In viaggio nel tempo

 


Tempo di vendemmia di festa e incontri.


Da nord a sud in autunno si ripropone la sagra dell'uva. Molti vitivinicoltori associati mettono in campo strategie mirate per la conoscenza e la commercializzazione dei brand prodotti nelle rispettive cantine. 

Anche in Calabria le più note e blasonate case vitivinicole partecipano alle sagre calendarizzate a livello nazionale con eventi mirati. E per divulgare il proprio prodotto in seno alla festa nazionale del vino nelle proprie cantine aprono a mostre, assaggi e guide assistite.

Le zone più rinomate sono definite in mappe territoriali geografiche mirate e circoscritte che vanno dal cirotano al lametino e, giù, al reggino. Ma questo itinerario geografico è ben noto ai più .

Io, invece, voglio raccontare del vino fatto in casa. Un'operazione di nicchia, esclusivamente elaborata e portata a termine non per scopi commerciali ma per la famiglia, da bere insieme a tavola e da offrire agli ospiti! 

Mi piace ricordare ogni cosa delle giornate d'autunno trascorse in campagna tra filari di viti e l'odore degli acini strappati coi denti!

Della raccolta dell'uva e dell'allegria che si respirava tra i filari e nell'aia; del profumo dell'uva appena raccolta adagiata nelle ceste di vimini, dall'odore delicato degli acini appena pigiati...

E dell'attività frenetica dei paesani che, quasi tutti, tra settembre e ottobre s'impegnavano le "giornate" e preparavano i “commodi” per raccogliere i grappoli d'uva, lasciare maturare il mosto e ... Ma andiamo per gradi.

La mia storia è ambientata in una campagna che potrebbe essere situata in un paese qualunque della Calabria. Però, essendo nato in un paesino montano del catanzarese,la mia storia si avvale di spunti autobiografici.


Per arrivarci, nelle vigne, il percorso era agevole e semplice. Quasi tutti i vigneti costeggiavano la strada principale: “A vianova” questo il nome che davamo alla nuova strada provinciale che tagliava in due il paese passando per la “Cona”, la piazza principale sede di bar e unico spazio logistico per l'installazione del palco eretto in occasione dei festeggiamenti popolari in onore della Madonna della Luce. L'uso del passato è d'obbligo! Molti di quei vigneti non ci sono più.

Il primo esteso appezzamento di terreno adibito a vigneto lo incontravamo al bivio, prima di imboccare il “rettifilo di Manno”. Gli altri vigneti erano disseminati all'interno delle campagne, al riparo degli agenti atmosferici e dalle ipotetiche ruberie.

E poi su, dopo l'agglomerato urbano, tra i castagneti. Lì la terra rossiccia sembrava esaltare gli acini viola appesi sui verdi filari.

La raccolta dell'uva, nel mio “immaginario vissuto”, presupponeva una predisposizione dell'anima totalizzante. Ogni azione, parola, canzone era in sintonia con la natura. E la stanchezza fisica, nonostante ci fosse, sembrava inesistente.

Le donne, instancabili, facevano la spola tra i filari e “u katojiu” il punto di raccolta che ospitava il tino per la pigiatura; “i fhimmini” si “caricavano” sulla testa enormi cesti di vimini colmi d'uva come se niente fosse! (per lo meno, ai miei occhi erano davvero grandi, ché facevo fatica a trasportare il paniere in cui riponevo i pochi grappoli da un “piede di vite all'altro).

La mia esperienza è limitata a brevi momenti di vita vissuta. A pochi fine settimana che, approfittando delle belle giornate, in macchina, una fiat 850 special, si faceva un salto al paese per stare coi parenti rimasti.

giovedì 6 ottobre 2022

Palermiti tra storia e leggenda

 

La Calabria è una terra a vocazione agricola; Palermiti è, nel suo piccolo, un esempio.

Tolto il settore turistico che ancora stenta a decollare nonostante le immense bellezze paesistiche, il resto dell'economia calabrese si regge sulla produzione agricola autoctona composta da maestosi castagneti, ulivi, agrumi, noccioli, bergamotto e, non da meno, da nicchie di produzioni ricercate dai cultori israeliti che monitorano attentamente i frutti per la festa di “Sukkoth”: il cedro!

Bergamotto e cedro sono colture limitate situate in zone geografiche ben definite: nella fascia jonica della provincia di Reggio il primo e sulla riviera dei cedri nella fascia tirrenica il secondo con la massima concentrazione nel territorio di Santa Maria del Cedro.

Anche il kiwi si è ambientato bene nella piana di Gioia Tauro. Coi suoi circa 2.500 ettari di coltura garantisce reddito e occupazione.

L'agricoltura, quindi, è, a ben vedere, la locomotiva trainante dell'economia calabrese. Tra agricoltura stagionale e frutti boschivi, agrumeti,, noccioli, castagni e prodotti del sottobosco quali funghi e bacche passando dal lavoro incessante delle api che “creano ricchezza” salutistica da offrire sulle bancarelle del mercato ai consumatori, si può ben dire che la Calabria offre e trae ricchezza dalla natura.

Il lavoro dell'uomo, però, a volte è insidiato dalla natura stessa.

Basta poco, un minuscolo insignificante insetto, un patogeno, per pregiudicare la produzione, la produttività e il benessere della collettività.

In Calabria, come in altre parti del mondo, si sono verificati eventi catastrofici, calamità paragonabili all'invasione delle cavallette che polverizzano i raccolti in un batter d'ali.


Da qualche anno i castagni di mezzo mondo non hanno prodotto frutti per colpa di un insetto killer: il cinipede galligeno detto anche vespa cinese. 

Anche il comprensorio di Palermiti è stato colpito.

Per salvare i castagneti e i derivati delle castagne dall’aggressivo cinipide galligeno (o vespa cinese), si è dovuta combattere una guerra biologica e il Giappone trova e fornisce la soluzione biologica: il torymus sinensis: un insetto antagonista dei killer che si ciba delle larve deposte dal cinipide del castagno.

 Azione fatta propria e messa in campo diligentemente dall'amministrazione comunale palermitese, grazie alla quale, i maestosi castagni hanno ripreso a fruttificare.

Ho potuto così apprezzare le qualità organolettiche delle castagne made in Palermiti nella loro corposa struttura che sazia al solo guardarle, degustarle ancora calde, in cucina, con la padella sul fornello e la stanza avvolta nell'inconfondibile odore tostato del pericarpo sorridente.

Anche quest'anno può riprendere l'antica consuetudine di “liberare” i castagni a tutti nel giorno dei morti in Palermiti. 

Usanza carica di pietas popolare che tende una mano ai bisognosi. E Dio solo sa quanto questa azione era attesa con trepidazione dai poveri che s'ingegnavano a trasformare le castagne per superare i tempi di grama trasformandole in farina, fare il pane e cuocerle, conservarle nella sabbia o sotto la cenere, bollirle o fare ottime caldarroste per accompagnare un buon bicchiere di rosso.

Palermiti, è un paese dell'entroterra catanzarese situato a circa 500 s.l.m. Secondo le notizie storiche più accreditate l'insediamento è datato intorno al 1500 ad opera di alcuni profughi in fuga da Palermo che decisero di fermarsi tra gli ulivi e i castagni attratti dalla rigogliosità del luogo, da qui il nome.

Altre fonti, invece, attribuiscono il toponimo ai pagliai, le prime abitazioni costruite nelle campagne e tra i boschi. Qui i fuggiaschi trovarono rifugio e si sottrassero alle leggi e all'inquisizione dei feudatari nascosti tra i pagliai ben camuffati tra i castagni non censiti da alcuna autorità.

L'origine semantica del nome di un luogo qualsiasi possiede storia e leggenda e la leggenda è ancor più accentuata dalla fervida fantasia popolare quando narra di briganti gentiluomini in lotta contro la tracotanza vessatoria dei signorotti locali.

Palermiti, in realtà è un antico sobborgo del più blasonato paese vicino: Squillace. Senza dubbio è da inserire nella storia del golfo di Squillace, quindi nell'hinterland dell'antica Skilletion.

martedì 4 ottobre 2022

Per le vie della Calabria

 

La sua forma ricorda un calzino stropicciato appena sfilato, gettato a terra o adagiato nella cesta dei panni sporchi in attesa del lavaggio rigenerante, al termine di una lunga e intensa giornata di cammino.

La Calabria è una terra stanca dal temperamento focoso a cui basta poco per riprendere energie. Sì la Calabria è una sferzata d'ossigeno puro! È uno spaccato di vita simile a quei momenti trascorsi in buona compagnia a scarpinare tra boschi in cerca di funghi o semplicemente a passeggiare e contemplare la natura immersi tra larici, abeti e pini della Sila attrezzata e pur selvaggia nella sua maestosità paesaggistica.



Il viaggio in Sila, tra i boschi dell'entroterra calabrese, riserva sempre sorprese ai visitatori, siano essi indigeni o turisti forestieri.

L'ospitalità è scontata al pari delle pietanze antiche proposte nei luoghi d'accoglienza.

L'avventura inizia e si assapora già lungo i tragitti stradali che portano i viandanti nei luoghi di destinazione scelti.

Le strade panoramiche strette e capricciose sembrano serpentelli imprevedibili coi loro tornanti improvvisi a sbalzo che si elevano al cielo e sembrano danzare interrotti brevemente da lingue d'asfalto aperte sul mare. I brevi rettilinei evidenziano la quiete e, la bellezza del territorio, invita ad assaporare l'attesa dell'inaspettato viaggio immersivo.

Questa è Calabria!

venerdì 30 settembre 2022

Letta, pura retorica nella lettera agli iscritti

 

Ma Enrico ci fa o lo è?

Ho dato una sbirciata alla lettera che Enrico Letta ha pubblicato per gli iscritti del pd. È semplicemente ridicola. Piena di retorica inutile e di infantile ripicca contro i fantasmi nemici di un mondo immaginario.

Un tempo quelli di sinistra s'impegnavano per fare migliorare le classi sociali deboli. Parlavano e si battevano per salari giusti; opportunità sociali per i proletari che non avevano origini blasonate e men che meno padri avvocato o dottore. Il diritto allo studio è stata una conquista sociale!

Col tempo però qualcosa è cambiato.

Il dna del partito dei lavoratori e degli emarginati ha indossato la cravatta. Si è imborghesito! E ha perso di vista la realtà.

Oggi, dopo l'ennesima sconfitta (ma forse l'avevano messa in conto visto che il rosatellum che prende il nome del suo relatore, Ettore Rosato, è la legge elettorale proposta e votata dal pd di Renzi per fare fuori i nemici del m5s e della destra che nel 2017 hanno fatto incetta di voti per lo più espressione di quel popolo di sinistra che si sentiva tradito), tentano di “rifondare un partito morente!”. Gli strateghi della premiata ditta si rifanno il look! Tentano manovre camaleontiche. Negano errori. Ostentano sicurezza. E la colpa è degli altri. Della base che non li ha capiti e neppure seguiti nella mattanza sociale che loro stessi hanno iniziato.

In Calabria il presidente Occhiuto cerca di riparare gli errori di Oliverio.

Mario Oliverio ha siglato un accordo con le ferrovie dello stato sfavorevole agli utenti. D'altronde, se ricordiamo lo zelo dell'allora ad di fs Mauro Moretti, Caronte in pectore delle fs con tessera pd in tasca, e come è riuscito a sanare le finanze dell'azienda, per chi ha poca memoria ricordiamo brevemente che ha tagliato treni, stazioni e fermate soprattutto con destinazione sud Italia e zone povere di merci e passeggeri facoltosi, si capisce qual era e quale è la caratura culturale direttiva politica dei dirigenti. Altro che tutela del servizio pubblico! E salvaguardia del territorio.

Ma torniamo al rosatellum che ha regalato alla lega e alla squadra di governo il seggio a Bossi che ha vinto a “flipper” la poltrona togliendola sotto il sedere a Enza Bruno Bossio del pd.


domenica 21 agosto 2022

Stranieri in terra nostra, così ci fanno sentire i predatori

 

Già da qualche giorno sono iniziati i balletti della politica. Ognuno ha la soluzione in taasca ma fino ad ora non l'ha messa a frutto nonostante abbia pigiato sui bottoni di comando tra Montecitorio e senato.

A riproporre ministri e minestre riscaldate sono bravi. tutti! Indistintamente!

La musica non cambia neanche a livello locale e territoriale.

In Calabria qualcuno (che ha vinto) aveva promesso cambiamenti epocali. La più sentita: recuperare e fare rientrare in sede i cervelli che sono fuggiti!

Molti, visto che è stato scelto per governare la regione, hanno sperato nel cambio di passo di una politica faccendiera e clientelare.

Cosa è cambiato?  All'apparenza nulla. 

Ma... Forse ci siamo distratti e non abbiamo colto le innovazioni!

Eppure sa essere decisionista!, quando vuole. In barba ai cervelli che dopo essersi formati in Calabria sono stati costretti a emigrare al nord o fuori Italia, è riuscito a fare arrabbiare tutti con l'accordo con Cuba. 500 medici provenienti da quel Paese sono una bella cifra! Ed è anche una bellissima cifra quella che Occhito ha impegnato per pagare i cervelli cubani. Ma forse non gli hanno detto che a Cuba con 500 euro si campa bene visto che lo Stato assiste tutti e pensa alle esigenze primarie di ogni cubano. Anche per questo da lì escono dei veri cervelloni dalle università perché lì chi ha voglia di studiare è messo nelle condizioni di poterlo fare.

Ma queste sono storielle nostrane!

In campo nazionale si stanno svolgendo le olimpiadi a chi la dice più grossa! E come piazzare i propri sodali nei vari collegi e farli accettare ai sudditi di un altro territorio. Tra tutti:

Mariaelena Boschi dalla toscana è capolista in Calabria! E pure Salvini!

Destre. Sinistra. Centro. Terzo polo. Moderati. …

l'onorevole esercito si è snellito. Da 1000 gli onorevoli sono scesi a 600 tra camera (400) e senato(200): che dolore! A ranghi ristretti dovranno faticare e sudare le leggendarie sette camicie per governare i cambiamenti e onorare quanto dettato dall'Europa nel Pnrr.

Personalmente ritengo penosa la bagarre elettorale. E deprimente le figure che impongono e ripropongono nei listini nonostante i fallimenti fin ora collezionati da tutti.

Cosa? Vuoi sapere che faccio il 25 settembre dopo avere dissertato così?

Ho due opzioni:

la prima: non andare per niente al seggio.

La seconda: andarci e annullare la scheda in senso di rifiuto e ribrezzo per la pochezza di onestà intellettuale di quanti “onorevolmente” non sembrano essere all'altezza di governare la cosa pubblica.

venerdì 19 agosto 2022

Asse Calabria Cuba, la sanità calabrese sarà garantita da 480 medici cubani

 


Vivere a Cuba, per chi non conosce le vicende storiche, politiche e sociali, è una sfida.

Per esempio, nell'era dei nativi digitali, noi che lasciamo navigare i bambini in internet e li dotiamo di account e devices già in tenera età, lì sarebbe un problema!, avere internet a casa è impossibile secondo gli ordinamenti cubani!

Internet a Cuba è uno strumento statale erogabile esclusivamente in alcuni centri controllati e, a parte i costi, per accedervi è necessario un visto speciale.

In compenso le scuole e le Università sono servizi gratuiti per i cubani a totale carico dello Stato.

Più del 99% della popolazione è alfabetizzato e Cuba vanta il più alto numero di medici pro capite al mondo. La struttura dello Stato, quindi la politica sociale cubana, è, anche in virtù dell'embargo americano, attenta ai bisogni della popolazione e assicura l'istruzione gratuitamente a tutti. Ovviamente con qualche carenza che, per noi abituati a “certe libertà”, sembrano costrizioni impensabili.

Intanto in Calabria i medici, secondo quanto divulgato dal presidente della regione Occhiuto, hanno disertato i bandi regionali indirizzati a rinfoltire le fila della sanità calabrese che fa acqua da tutte le parti.

In Calabria, sarà per il costo che una famiglia deve affrontare per fare studiare i figli, spesso si assiste alla cosiddetta fuga dei cervelli e pure della manovalanza in senso lato.

Sarà perché gli studenti che si avventurano in studi attinenti il campo scientifico sono costretti a studiare in Università blasonate fuori regione e lì trovano possibilità impensabili rispetto alla terra d'origine, ma anche quelli che hanno scelto di studiare in regione spesso sono costretti ad andare via se non hanno santi in paradiso.

Sarà che, i giovani, conosciute realtà scientifiche amministrate secondo i criteri delle competenze professionali, e vedano premiati i meriti rimangano facendo di necessità virtù.

Sarà perché … l'analisi porterebbe a infiniti perché e a un'unica conclusione che conosciamo tutti:

Le clientele!

Una conclusione semplice ma disarmante. 

Una locuzione altrettanto semplice che la gente di Calabria si aspetta da tempo e consiste in uno strappo coraggioso col vecchio sistema. Un cambio di passo determinato da onestà intellettuale che premi gli anni di studi di docenti e allievi e che condensa in una semplice gratificante azione il lavoro e lo sforzo sociale delle famiglie In sintesi. un premio per le competenze! Gratificate dal giusto compenso!


mercoledì 17 agosto 2022

Assorbenti gratis in Scozia e in Italia? ticket a volontà

 

Tre euro. Come tre euro? E l'esenzione? L'esenzione non copre l'importo del farmaco per intero, questo è un farmaco di ultima generazione ma può optare per il generico che ha la stessa formula ed è dispensato completamente dal servizio sanitario nazionale senza alcun aggravio per gli assistiti. …

Inutile discutere col farmacista. Le disposizioni regionali sono queste!

La sanità in Italia è un colabrodo. In Calabria ancora peggio!

Il disavanzo regionale causato dalle gestioni allegre che hanno consentito rimborsi ripetuti alle case di cura private è cresciuto negli anni in maniera esponenziale. I brogli stanno venendo al pettine degli inquirenti che visionano i conti nell'intreccio dei dati messi a disposizione dall'ufficio liquidatore regionale e i debitori.

Il debito è talmente alto da non consente neppure agli ammalati cronici di accedere a determinate terapie prescritte dagli specialisti. Persino gli assorbenti previsti per l'incontinenza sono calmierati.

L'assurdo è quando i farmacisti dicono: “è un farmaco in classe c”. e chiedi: che significa? Significa che è dispensato gratuitamente solo ai superstiti di guerra!

(I farmaci di classe C sono i farmaci a totale carico del paziente (eccetto i titolari di pensione di guerra diretta vitalizia - legge 203/2000). )

certo, c'è il mare tra il nostro sistema assistenziale e quello della Scozia, una lontananza siderale se si pensa all'ultima legge del parlamento che ha deliberato di erogare alle donne gli assorbenti per una semplice questione di equità

Da lunedì 15 agosto chiunque ne ha bisogno può ottenere gratis i prodotti per il ciclo mestruale. La Scozia diventa così il primo paese al mondo a combattere fattivamente la "period poverty" (povertà mestruale), garantendo l'accesso gratuito agli assorbenti a tutte le donne che possono ritirarli nelle farmacie, nei centri giovanili ma anche nei luoghi istituzionali dei saperi: università e scuole.

La legge, presentata nel 2019 dalla parlamentare Monica Lennon e approvata nel novembre del 2020 adesso è un dato certo.

Anche altri Stati stanno dimostrando sensibilità in merito: in nuova Zelanda per esempio i prodotti mestruali sono gratuiti per le studentesse, mentre in Canada e Regno Unito è stata eliminata l'Iva sugli assorbenti. E in Italia? Con l'ultima legge di bilancio l'imposta è stata ridotta sui prodotti mestruali dal 22 al 10%.



martedì 9 agosto 2022

Natuzza e Fratel Cosimo. Carismatici di Calabria

 


Quando Natuzza tentò di descrivere la Madonnina disse che era una giovinetta dai capelli neri e dallo sguardo dolcissimo con un incarnato olivastro. Insomma descrisse una ragazza dai tratti mediterranei che si presentava a lei con le braccia aperte come se volesse abbracciare non solo Natuzza ma il mondo intero.

Natuzza fece l'identikit e venne fuori la statua esposta nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime in Paravati di Mileto.

Nell'intenzione dell'umile donna non c'era la volontà di donare al mondo una ennesima statua da idolatrare ma regalare una visione realistica a quanti non avevano i suoi stessi carismi. E cioè, non avevano il dono di essere portavoce dei misteri che da sempre governano la vita dell'universo materialista e che alleviano le pene dell'anima messa a dura prova dalle difficoltà e che possono parlare con la Mamma Celeste. E farli sentire più vicini e amati dello stesso amore che solo le mamme sanno dare-

Spesso ci si reca nei luoghi dove vivono i mistici ché sono carichi della loro energia perché affranti o ossessionati da tematiche connesse alla vita. Si va lì, quindi, perché ossessionati da malattie, angosce, esasperazioni quotidiane ai quali è difficile dare risposte o soluzioni. E allora ecco che si pensa al viaggio. Andare a trovare la persona con poteri carismatici nella speranza che “l'oracolo” parli e dia risposte esaurienti per tacitare il dolore e quanto ci affligge e rende insopportabile la vita.

Natuzza, come Fratel Cosimo, due figure mistiche della terra di Calabria, entrambe di umili origini con in comune le “visite mariane” :

Si presenta a Loro una giovinetta dai tratti mediterranei comuni. Una ragazza sobria dai modi lontani da quelli adottati dalle bambole di plastica ritoccate chirurgicamente apposta per raccogliere like sui social media.

È una realtà lontana dai riflettori. 

Questi luoghi Sono realtà in cui la sofferenza si trasforma in forza attraverso la preghiera rivolta alla Madonna non per sé ma per il mondo intero. Per la pace e l'amore universale.

Concludendo:

Si va in questi luoghi carichi di frustrazioni, sospinti dalle angosce personali scaturite da stati di salute precarie, malattie terminali e spesso da altri problemi futili che riguardano la sfera del terreno quali: un amore finito, un percorso professionale... Per rientrare nelle proprie abitazioni con una speranza e una visione diversa. e, nella peggiore delle ipotesi, con una miriade di perché che affollano la mente dopo avere ascoltato i "suggerimenti dell'Angelo". (Perché nel caso di Natuzza, era l'Angelo che le suggeriva i consigli). Si ritorna con la mente a quei brevi minuti di colloquio e magari si tenta di dare una propria interpretazione 

lunedì 27 giugno 2022

Nicola Fiorita è il nuovo sindaco di Catanzaro: cambiaMò daveru!

 

Catanzaro:

58% Fiorita; 41% Donato.

La città capoluogo della Calabria pare abbia reagito con orgoglio dando fiducia al “nuovo” corso politico e sociale: Catanzaro è ri/Fiorita!


Dopo decenni non ci speravamo più!, ché la città e dintorni potesse sperare a nuove logiche gestionali. Sia ben chiaro: non si può e non si deve buttare l'acqua sporca con il bambino. Anche le precedenti gestioni hanno saputo fare qualcosa di buono. Ma quel qualcosa è quasi sempre stato fatto mortificando i “Nemici” colpevoli di essere liberi pensatori e non inclini a coercizioni di sorta.


Commissioni e comitati di gestione.

Dall'urbanistica alla cultura, il territorio è stato gestito secondo logiche spartitorie rispondenti agli interessi delle lobby che hanno mortificato le intelligenze locali anche quando sarebbe stato possibile valorizzarne i talenti. Chi si opponeva lanciando segnali di apertura veniva censurato e isolato.

I veti inibitori hanno fatto sì che la cultura cittadina languisse negli stereotipi e nel folklore. (…).

Nicola Fiorita e l'entourage sembrano essere più attenti alle pluralità presenti in città. I contenitori d'arte devono essere riempiti con proposte culturali confacenti alla crescita collettiva. Devono promuovere e fare crescere talenti! Innovare!!! mentalità, usi e costumi fin qui mortificate dagli schemi beceri di un politichese cresciuto nel sottobosco degli affari individuali.


In verità non ci credevo più nella possibilità della rinascita di catanzaro e dei catanzaresi.

É stata una bella sorpresa! È la vittoria non di Nicola Fiorita ma di quanti hanno creduto e appoggiato il cambiamento.

Ora al lavoro! E che sia la volta buona per davvero.



sabato 6 novembre 2021

Bisogni e realtà

 

In questi giorni due notizie hanno disturbato il modo di essere e di intendere i rapporti su cui dovrebbe fondarsi la civile convivenza.

La prima è diramata dal tgr della Calabria:

Il video registrato su un telefonino testimonia uno scontro violento tra due uomini, uno dei quali grida: “aiutatemiii aiutatemi”, mentre l'altro lo strattona e infligge schiaffoni e pugni al malcapitato.

Nell'inquadratura si vede una donna a terra tra le macchine parcheggiate nel piazzale della stazione dei pullman di Cosenza.

È il tentativo di una truffa ai danni dell'automobilista, secondo gli inquirenti la donna avrebbe inscenato uno sketch: all'arrivo della macchina si è buttata a terra come se fosse stata urtata dall'automobilista. Il resto è intuibile. La pretesa di risarcimento violenta e l'immobilismo degli astanti denota arroganza e paura:

Arroganza nel pretendere il diritto al sostentamento attraverso la violenza perpetrata sui deboli e la paura di reazione del vessato che chiede con veemenza aiuto!

L'immobilismo dei passanti è tutta un'azione da analizzare. O forse c'è ben poco da scandagliare in una società come l'attuale?

L'altro episodio, più recente, riguarda l'anziano signore di Roma che dopo essere stato in ospedale per delle analisi si trova nella tragicomica situazione dello sfollato: trova casa sua occupata! Abusivamente occupata da alcune donne che, aperta la porta e sostituita la serratura, se ne sono impossessate in barba a ogni elementare rispetto del vivere civile.

È una guerra tra poveri! Quella a cui assistiamo. L'imbarbarimento dei costumi e del rispetto delle altrui necessità camminano a braccetto.

E poi, l'esempio dato da certi rami del parlamento non sono di certo educativi: battere le mani, esultare, stappare spumante dopo avere affossato una legge, se pur discutibile, sono atteggiamenti incivili!

Non è con lo scontro che si risolvono i problemi...

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